Non volevo parlare della moderazione della TdG perchè ne so molto poco, ma mi sono reso conto di non poter fare a meno di menzionarla nel economia del resto del post che volevo fare, proprio perchè è l'esempio evidente di come il solito modo, quello più diffuso *sic*, sia a volte quello sbagliato.
Io ho un punto di vista leggermente diverso da quello di Mattia. Lui guarda i forum di GdR e cerca di moderare GcG in una maniera che lui trova "migliore" (le virgolette indicano la soggettività). Io invece sono iscritto solo a GcG di forum GdRistici anche se frequento il meta-mondo di internet da molto tempo. L'atteggiamento di Mattia relativo al ban (motivazione pubblica del ban, intento educativo) sono la media, il minimo sindacale in forum serio. Posto da tre anni su NGI che come dimensioni surclassa abbondantemente la TdG: se non avessero questo tipo di regolamento sarebbero andati a picco come tutti gli altri mille forum di gaming italiani. Quello che è importante non è il regolamento, le dieci regole scritte ed inviolabili, ma la sua applicazione ossia la giurisprudenza.
Questo concetto veniva già espresso qui (
http://www.goblins.net/modules.php?name=Forums&file=viewtopic&t=42303 ) e sparato nel cesso con la motivazione "non è così, ma non ti dirò perchè" da Galador. Proprio per questo non posso esimermi dal parlare della moderazione sulla TdG. Permettono a questo utente di trollare in ogni suo singolo post, peggio ancora di aprire thread che lui stesso userà appositamente per trollare per poi abbandonarli quando si trova con le spalle al muro. E glielo permettono perchè E' UNO DEL GRUPPO.
Fanno della mentalità di gruppo che si è formata in età adolescenziale la base portante della giurisprudenza. Non gestiscono con l'ottica di avere di fronte adulti che possono dire "dimmi come devo comportarmi e ti dirò se mi sta bene stare qui" ma si mettono in posa come gruppo e aspettano il quindicenne che dica "voglio entrare nel gruppo e farò qualunque cosa per riuscirci". A quel punto indicano il foglietto al muro col regolamento, e potrebbero scriverci sopra quello che gli pare, tanto l'utente sa già che l'unico modo per entrare nel gruppo è cercare un membro carismatico, spalleggiarlo e dargli ragione fino al farsi accettare come "uno che capisce come funziona".
Non è niente di nuovo, è la storia della nostra vita dai 10 ai 20 anni (con le dovute eccezioni, c'è chi se ne libera prima, chi dopo). Anzi, lo continuiamo a vedere anche da adulti nel clientelismo, lo riconosciamo quando sentiamo parlare di caste in paesi del terzo mondo, e lo vediamo in tutte le partite di Parpuzio a cui abbiamo partecipato. Usare la pressione sociale del gruppo per mantenere lo status acquisito. Dal vivo è molto semplice, se internet non funziona. Non funziona perchè io dalla mia scrivania ho accesso a tutto l'internet. Non sono limitato nella scelta dei gruppi da frequentare da dove vivo, dal fatto di avere la macchina o meno, dalle infrastrutture a cui ho accesso.
Vado su internet, cerco "giochi di ruolo" e mi appare un gruppo, lo frequento e se non mi piace me ne vado. Ne cerco un altro etc etc, finchè non trovo quello che fa per me. A quello serve una giurisprudenza chiara, a permettere la coesistenza di persone molto diverse, che hanno idee e credenze anche diametrali e che possano esprimerle tranquillamente purchè rispettino le regole del forum. E questo non dipende dalle regole del forum ma da quello che dici.
Quando posti una tua opinione sai che è inattaccabile, come ogni opinione. Può essere discussa e sviscerata, può essere fatta a pezzi per analizzarne la solidità, ma nessuno può mai sperare di cambiarla. Differente è quando, per difendere una tua opinione porti dei fatti perchè i fatti hanno solo due stati: veri o falsi. Se io cito un fatto per dare peso ad una mia opinione devo essere preparato a difendere quel fatto. Classico esempio che vediamo spesso
Pinco Pallino dice "Ho giocato a CnV e non mi sono divertito (opinione) nonostante io abbia seguito le regole alla lettera (fatto)"
A quel punto chiunque ha tutto il diritto di saltare su e chiedere "Puoi raccontarmi la tua partita, magari ti è sfuggita qualche regola" e cercare di demolire il fatto. Se il fatto rimane in piedi, nessun problema, ognuno ha i suoi gusti ed evidentemente CnV non è il gioco per lui. Ma se il fatto cade e Pinco non aveva rispettato le regole alla lettere, la discussione sale di un gradino, torniamo al confronto di opinioni e mi è permesso dire tutto sulla sua opinione ("forse non ti sei divertito a CnV perchè hai giocato a D&D in salsa western"), come lui ha la libertà di chiudere il browser ed ignorare le mie opinioni e non giocare mai più a CnV perchè non si è divertito.
Su internet funziona così, non ci sono capisaldi inattaccabili. Certo ci sono opinioni sensibili che normalmente vengono protette dal regolamento (politica e religione su tutte) ma qualsiasi altra opinione personale che tu utente porti in pubblico SAI che verrà presa, sviscerata, analizzata e che esiste qualcuno che la pensa in maniera opposta alla tua e cercherà di farti cambiare idea. E questo chiude il cerchio poichè il ban educativo serve a farmi capire quali argomenti sono protetti, di cosa posso parlare in questo gruppo. Nel momento in cui questo è chiaro e definito io posso compiere la mia scelta: rimanere nel gruppo o lasciarlo.
La meccanica opposta, quella del "uno di noi" invece non si pone il problema. Negandomi la conoscenza dei limiti e puntando sul effetto punitivo del ban si cerca di tenere vicini al proprio pensiero tutti gli utenti. Finchè io utente seguo il comportamento del capo so di essere nella zona safe e di non rischiare punizioni. Peggio, finchè non vengo punito faccio parte del gruppo, ho loro dietro le spalle e sono più forte e se sono abbastanza in alto nel gruppo posso dettare io la giurisprudenza, e decidere quali opinioni sono buone e quali invece sono cattive. Di cosa si può parlare e di cosa no. E così la scelta cambia: non sto più valutando se il gruppo mi piace o no così com'è ma sto valutando se ho la forza per farlo diventare come voglio che sia.
E così non lascio il gruppo, rimango li aspettando di avere la forza per proporre un cambiamento. Il più delle volte sopravvaluto la mia forza e mi schianto contro il muro. Altre volte il mio status sociale è abbastanza alto e si ha una spaccatura "noi che la pensiamo così di qua, voi che la pensate diverso restate pure in questo buco di forum!" il gruppo si scinde in due unità minori e non c'è più discussione su quella opinione.
Io questo atteggiamento non lo vedo in GcG e spero rimanga così.

Scusate il wall of text, tutta colpa di Mattia, se non avesse messo in slow down l'avrei buttata sul trolling con 2 o 3 post di faccine e mezze illusioni, e mi sarei risparmiato un sabato mattina sulla tastiera
