Ciao. Ri-proviamo! non considerate il post precedente, ho cambiato cose qua e là, sarebbe fuorviante.
Gwendalyne, figlia di Gwyn'arf
Sono vulnerabile perché: sono incinta segretamente del nemico
La luna illuminava beffarda il viso di Gwendalyn, contratto in una muta smorfia di vergogna e disprezzo per quanto le era accaduto. Immersa fino alla cintola nelle fredde acque del lago, non poteva impedire alle lacrime di rigarle il viso altero, per la profondità dell'onta subita da questi barbari!
Maledetti, disgustosi invasori Romani! Blasfemi profanatori! Come avevano potuto interferire così ignobilmente nel Rito del passaggio che tanto le era costato affrontare in termini di volontà e sacrificio?
Come avevano potuto farle questo? Lei che aveva sempre votato sé stessa alla tolleranza verso ogni cultura esotica per quanto cinica e imperialista? Lei che aveva sempre preferito la grazia e la saggezza del popolo dei laghi alla cieca ferocia del suo sangue?
Poco le importava, mentre cercava invano di far si che l'acqua la ripulisse da quella sporcizia. Troppo tardi, Gwen avvertiva i segni del cambiamento che stava avvenendo in lei. Per ora nessuno si era accorto di nulla, ma quanto sarebbe durato tutto ciò? Se avesse rivelato la verità sulla violenza subita in quel tetro bosco, sarebbe stata la guerra. Suo padre non avrebbe mai perdonato un simile affronto. E quanti ancora sarebbero dovuti morire, magari per sua stessa mano?
Aveva cercato a lungo nel suo addestramento una risposta al dilemma, invano. Sulla riva del fiume, tra i cespugli, il grande lupo dagli occhi dorati era testimone silenzioso del suo dolore, come sempre. Ma nemmeno lui aveva risposte, chiuso nel suo silenzio enigmatico che alternava a scoppi di inaudita ferocia.
Gwen mormorò in silenzio una preghiera al suo spirito guida, a cui doveva la vita e quel poco di onore che le restava intatto.
Tentazioni e lacrime scivolavano sul suo viso corrucciato, quando un rumore la fece trasalire. Si voltò di scatto, e credette per un attimo di scorgere la sagoma del romano che l'aveva oltraggiata venire verso di lei. Da dietro un cespuglio fece capolino il viso famigliare di Freya, l'amica e la confidente con cui spesso aveva diviso tutte le sue paure e le sue frustrazioni per la durezza dell'addestramento degli Eluezi.
Gwen fece appena in tempo a coprirsi la bianca schiena su cui spiccava un enorme tatuaggio a guisa di lupo e ad uscire dall'acqua, prima che la sua amica si avvicinasse. Il primo sorriso della giornata si stava dipingendo sulle sue labbra, quando la sua mano scattò istintivamente verso la daga d'osso da cui non si separava mai... Freya non era sola! Chi era quell'ombra che aveva scorto senza dubbio dietro una tenda?
Gwen impallidì, e avvolse velocemente nelle sue candide vesti ferite e abrasioni di natura sin troppo palese per un guaritore. A Freya avrebbe potuto confidarsi, ma non certo a uno sconosciuto.
Ma forse...forse era solo uno scherzo della tensione. Guardando più attentamente non vide più nessuno e per un attimo si tranquillizzò...
Freya si rese conto della tensione, ma un suo radioso sorriso la sciolse e le due amiche si unirono in un lungo abbraccio.
"Devo parlarti..." disse Freya.
"Curiosa coincidenza! " mormorò Gwendalyn.
"Amica mia, ho bisogno di te come non mai. Conosci il giovane druido Idris di Maelmaedoc? Vedi, lui mi ha detto... Vedi, noi..."
"Mi hanno già scoperta!" pensò all'improvviso Gwen. "Lo sapevo, l'ordine é già stato informato. Questo giovane druido deve avermi vista...e ora...che fare..."
Ma ciò che Freya stava per confessarle la lasciò se possibile ancora più di stucco, e per un attimo le fece dimenticare i suoi problemi. Per un attimo dimenticò il centurione Primo Flavio Galvano, il rito del passaggio e le vergate degli Eluezi.
La sua amica aveva bisogno di lei, si era fidata di lei come nessun'altro. Si odiò per aver dubitato di Freya, poi prese le sue mani nelle sue, commossa e invidiosa allo stesso tempo della sincerità che leggeva nei suoi occhi innamorati.
E ora? avrebbe dovuto sposarla con questo giovane confratello come chiedeva o riportarla alla "ragione" prima dello scoppio di una faida sanguinosa? Proprio lei col suo vergognoso segreto aveva ora una simile responsabilità?
Il grosso lupo dagli occhi dorati le rivolse uno sguardo carico di comprensione, poi svanì nel silenzio della notte.