Uff, sono stato fuori tutto l giorno, e adesso sono schiantato... volevo tanto postare una bella scena ma in questo stato semi-confusionale sarà già buona se sarà comprensibile... e pensare che ho in mente il personaggio da quanto Marco ha postato il suo... vabbè, se c'è qualcosa che non vi quadra, chiedete...
Premessa: proporrei che Cullen sia il primogenito fra i figli SOPRAVVISSUTI del Capo Clan. Il perchè lo vedrete adesso.. (se Marco non è d'accordo, è facile comunque cambiare il testo)
Il mio personaggio è Donn padre di Cullen, Capoclan "temuto e rispettato per la sua forza, la sua audacia e la sua risolutezza"
La sua vulnerabilità, è che in seguito ad una vita di guerre e lutti (fra cui la morte dei primi due figli, fratelli maggiori di Cullen), il suo cuore è diventato di pietra (nel senso di sentimenti, non fisicamente), e il suo odio contro i Romani è tale da superare di gran lunga ormai il senso del dovere verso il suo clan o l'affetto per Cullen, che ai suoi occhi non sarà mai valoroso come i suoi fratelli caduti.
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Notte. I guerrieri ancora festeggiano la vittoria di alcuni giorni prima sui romani, finendo di bere il vino depredato e di dividersi il bottino. Di fronte ad un fuoco da campo, Donn del Clan xxxxxxx (chiedo l'aiuto di Meme per un adeguato nome di Clan) siede in mezzo ai suoi guerrieri. Di fronte a lui, in piedi, un uomo più giovane e evidentemente non contento della piega che ha preso la conversazione.
"Mio signore, lo schiavo me lo sono conquistato. Non ho forse diritto alla mia parte del bottino?"
Donn di xxxxx lo guarda, con l'espressione enigmatica che assume sempre più spesso dalla morte dei suoi figli. i lunghi capelli ormai grigi non rendono la sua figura meno minacciosa, il volto solcato di cicatrici (una delle quali, segno di daga romana, gli attraversa l'arcata dell'occhio destro, che da allora inservibile), la pelliccia ornata di segni del suo valore, fra cui trofei presi alle sue vittime.
L'uomo più giovane attende la risposta, e la sua irritazione lascia il campo ad un certo timore. Avrà osato troppo? Sta rischiandola sua vita? Quando l'espressone del Capoclan di scioglie in un sorriso...
"Seann, sei uno dei miei guerrieri più valenti, non ti priverei mai del tuo giusto bottino. Volevo però proporti di accettare questi trofei, al posto di quel ragazzino". Fa un cenno, e uno degli uomini alle sue spalle porta un fagotto, e lo apre. E' un mantello Romano, color porpora. E dentro c'è una daga riccamente ornata. Non certo l'arma di un semplice legionario..."
"Seann, questa è la spada del comandante del campo, e questo è il suo mantello. Sono tuoi, in riconoscimento del tuo valore. Penso che valgano ben di più di un misero schiavo..."
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Sono passate diverse ore, ormai è quasi l'alba. Conn e un paio di uomini fidati si muovono nella foresta. Nessuno deve sapere quello che stanno facendo. Nemmeno i Druidi. Soprattutto i Druidi...
Con loro, legato con una corda al collol c'è un ragazzo, di non più di 17-18 anni. Dall'aspetto e dalle vesti è chiaramente un Romano. Dopo aver cercato per ore di parlare con questi barbari minacciosi, che hanno sterminato gran parte dell'accampamento e lo hanno preso come schiavo, con l'unico risultato di farsi imbavagliare, si è rassegnato ormai a seguirli in silenzio, quando riconosce per la prima volta la pista che stanno seguendo. Stanno tornando verso l'accampamento principale! Probabilmente vorranno scambiarlo con altri prigionieri o con un riscatto! Per la prima volta da giorni si permette di tornare a sperare di poter rivedere suo padre...
Arrivati vicino al campo (ma abbastanza lontani da non essere uditi dalle sentinelle), i tre si fermano, e Donn si accovaccia di fronte al ragazzo. Lo guarda fisso negli occhi con la stessa espressione che aveva poche ore prima. E per la prima volta, gli parla.
"ragazzo, so che hai detto ai miei guerrieri che sei il figlio del Generale romano, e che tuo padre avrebbe pagato un riscatto per la tua liberazione. E' vero?"
Il ragazzo annuisce, con il cuore sempre più colmo di speranza.
"E' una vera fortuna che tu fossi al campo quella notte. Sai, tuo padre ha un grosso debito con me. E stanotte tu gli consentirai di sdebitarsi, almeno per la metà del suo debito".
Il sorriso che gli appare sul volto in quel momento riempie di terrore il ragazzo. Non ha niente a che vedere con il sorriso che aveva finto in precedenza di fronte al suo guerriero, mascherando la sua ira. E' un sorriso gelido, feroce, privo di umanità. E quel sorriso non gli lascia il volto un secondo, mentre la sua lama dà al ragazzo una morte nè rapida nè indolore.
Quando si alza, il suo coltello, sporco di sangue, è ancora piantato nel corpo del giovane. La lama porta i colori del Clan Maelmaedoc. "Chissà se il giovane Idris noterà la mancanza di uno dei suoi coltelli di riserva" si chiede per un attimo Donn. Non che la cosa abbia importanza, ormai...
"scuoiate il corpo, ma fate sì che sia ancora riconoscibile, con la lama vicino. Ponetelo sul sentiero che percorrono le pattuglie romane in esplorazione fuori dal forte"
"Che ci provi, adesso, il Re, a giungere ad un accordo di pace con i romani", pensa il vecchio Capoclan. E gli sembra che la luna tinga tutta la foresta di sangue. Il sangue di quei dannati invasori. E il sangue gli riempie completamente i pensieri, non lasciando spazio per nient'altro.
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Domanda: se il matrimonio della giovane Freya dovrebbe riportare la pace fra i Clan, significa che non è l'ultima scartina del Clan... in che rapporti di parentela è con me? Se vi va bene propongo che sia mia nipote (figlia di mio fratello o sorella), ma mi va bene qualunque cosa scelga Hayden (avendo lui il claim, su Freya)