Alcuni pezzi e spizzichi che mi erano sfuggiti ieri...
[cite]Autore: khana[/cite]Moreno ha citato Kundera in questo thread... Kundera non scrive di etica. Scrive di estetica
Non sono molto d'accordo. Mi sembra un affermazione MOLTO azzardata. Il già citato "La vita è altrove" è intriso del giudizio ETICO di Kundera verso Jaromil. Jaromil è un mediocre presuntuoso, ma non è per questo che viene "condannato" dall'autore, in uno dei ritratti più feroci che abbia mai letto: è una condanna morale.
Cercando in rete il nome di Jaromil (l'ho letto troppo tempo fa per ricordarmi il nome del protagonista a memoria, e il libro credo sia rimasto a casa della mia ex a cui l'avevo prestato) ho trovato questo brano dalla recensione di L . Rastello, (L'Indice 1987, n.
"Quello che Kundera chiama "atteggiamento lirico" è comune a tutte le contrade del mondo e altrove ha gettato i suoi semi e raccolto i suoi frutti, i più nobili e i più infami, ma negli eventi del secondo dopoguerra ceco ha schiuso davanti agli sguardi più acuti la natura micidiale dell'innocenza, il volto assassino dell'adorazione e del rifiuto di conoscenza concretizzato nel gesto politico e poetico che, come l'amore dei sedicenni, è soprattutto specchio e maschera, spazio per rappresentare e indagare se stessi. La vicenda del poeta sbirro, ennesimo sconcertante golem di Praga, è seguita da Kundera in questa prima opera pubblicata nell'esilio francese, composta però intorno al '69 in patria; vicenda inquietante, universale fino all'esemplarità e insieme propria di un luogo e un tempo irripetibili (altra cosa, più facile, fu il tradimento di Eluard che consegnava, rinnegandoli con ostentata purezza di rivoluzionario gli ex amici praghesi ai boia di Stalin: gesto internazionale, dagli effetti a distanza, poetico e lieve in fondo) oggetto di una narrazione tagliente, sofferta e pure divertente, in qualche modo esemplare della traiettoria intellettuale di Kundera, narrazione in cui si penetra più che per altre vie l'enigma storico e politico di un'epoca e di un paese"E, per fare un altro esempio, quando ne "i testamenti traditi" sostiene che sarebbe stato giusto distruggere tutte le opere ancora inedite di Kafka, come lui aveva chiesto nel suo testamento... non è un giudizio etico (rispettare la volontà di Kafka) che vince su uno estetico (poter leggere quelle opere)?
E nelle opere di Kundera entra anche un terzo aspetto, anch'esso presente sia nella mia partita a Spione di cui parlavo, sia nel link all'actual play di SAJ: quello POLITICO.
Etica, morale, politica, estetica... entrano TUTTI nelle nostre decisioni come autori, sia quando scriviamo un romanzo che quando muoviamo un personaggio. Ed entrano nel nostro giudizio di spettatori, sia quando leggiamo un romanzo, che quando vediamo le mosse degli altri
[cite]Autore: khana[/cite]Probabilmente il fraintendimento nasce dall'utilizzo del termine "morale" che è sempre controverso al punto da far scattare gli scudi (morali) a chiunque non appena viene pronunciato.
Probabilmente è meglio parlare di "giudizio personale" e lasciarlo lì, senza stare a distinguere cos'è morale, etica, religione, politica, estetica, etc., ma con la consapevolezza che tutte queste cose possono contribuire a seconda dei casi a questo giudizio (e in molti giochi story now la premise è tanto fondata sull'etica e sulla morale che non potrebbero essere giocati senza usarle per prendere decisioni. Alcuni esempi sono Sorcerer, Cani nella Vigna, Dubbio, Montsegur, etc.
[riguardo la mia partita a Spione]
[cite]Autore: khana[/cite]Senza avere la benché minima pretesa o interessa a psicoanalizzarti, per risolvere questo dubbio basta rispondere ad una domanda assai semplice: la componente di giudizio etico era conscia?
Estremamente. Quel personaggio è morto solo perché era nazista, altrimenti l'avrei lasciato fuggire all'orizzonte con la pupa.
(si potrebbe disquisire sul fatto che sia etica o politica più che morale, ma a questo livello non vedo differenze sostanziali)
Se sì, allora è stata una scelta etica, colorata di estetica.
Se no, allora è una scelta estetica che -da fuori- diventa etica. Questo "fuori" è anche riflessivo, nella misura in cui estranei dal tuo vissuto quell'esperienza e la guardi come fosse un oggetto alieno da te.
Quello che determina la differenza tra etica ed estetica è il "motivo" per cui una scelta viene presa, ossia la funzione di giudizio che la fa partire.
Di norma se questa funziona è inconscia, è estetica perché è "immediata" inteso come "non mediata da qualcosa".
Mi sembra una divisione abbastanza arbitraria. In che campo viene usata? Immagino che serva per "assegnare" in qualche modo in due categorie certe decisioni, per certi fini, ma nella pratica quotidiana non vedo una divisione così netta. Come fai a dire se un finale in cui "il cattivo viene punito" è stato dettato dalla morale dei giocatori o dal fatto che la loro estetica è stata modellata da anni di film in cui i cattivi vengono puniti? M;a a sua volta, questi film non hanno influenzato etica e morale?
In quella partita, quel personaggio è morto per una decisione coscientemente etica. Sapevo che l'avrei ucciso se potevo prima ancora di dare le carte. Ma ucciderlo IN QUELLA MANIERA e' stata una decisione estetica. Le parole esatte che ho usato ? Estetica. La scelta dell'arma? Etica. La reazione della donna? Estetica. Gli schizzi di sangue sulla portiera? Etica.
Quindi, colorando di rosso le parti estetiche e di verde quella etiche, la mia mossa sarebbe così... "
lei lo guarda,
sorridendo, senza accorgersi della macchina che si è fermata pochi minuti prima a fari spenti in fondo alla strada.
Un attimo una ragnatela di crepe si irradia da un foro sul vetro del parabrezza e la testa di lui esplode, schizzando sangue e frammenti sulla portiera.
Senza nemmeno capire quello che sta facendo lei preme a tavoletta l'accelleratore, non appena molla la frizione la macchina parte schizzando con un sobbalzo e stridore di ruote... "
Non mi sembra sinceramente un esercizio molto utile e molto significativo (mi sembra di essere tornato a trent'anni fa a dividere docce e bagni in "di destra" e "di sinistra"... ). Dire che in quella decisione etica e estetica hanno influito entrambe mi sembra molto più aderente alla realtà.
[cite]Autore: khana[/cite]Siamo un po' OT ora, personalmente aspetto l'intervento di un moderatore per andare avanti, anche perché stiamo toccando argomenti V.M. 18.
Direi di lasciare stare la deriva su pedofilia e cultura perchè già qui c'è molta carne al fuoco senza andare a cercare cose off-topic... :-)