[EDIT]Rileggendo temo che il tono possa apparire più "lanciato" ed acceso di quanto non lo sia in realtà.
Sono troppo pigro per riscrivere tutto in modo più civile ... prego dunque il gentile pubblico di non vedere un "attacco" in questo mio post, ma solo l'espressione delle mie opinioni in merito all'argomento trattato.
( Miiiiii quanto sono formaaaaaale XD )
[/EDIT][cite]Autore: rgrassi[/cite]E tu credi che si rifletta davvero la VERA morale dei giocatori?
E se fosse cosi' e se questo fosse, anche tra gli altri, il vero scopo, perchè perdere tempo?
Diccela qui ora, la tua morale, Domon.
Senza nasconderti dietro quello che fa un Cane. 
Ma... che... cappero... dici?
Imho stai facendo grossa confusione.
E' ovvio che le cose che accadono nella fiction in-game non significano una cippa!
Un giocatore potrebbe far accadere le cose pensando "Io farei così nella vita" mentre un altro al contrario fa accadere le stesse cose pensando "Si ma io non lo farei mai davvero" e un altro ancora pensa "Io che c'entri? Ma così la storia è più ganza" etc.
Il PUNTO non è mai stata l'attività in-game dei PG.
Soprattutto se consideriamo che l'essere umano è quasi patologicamente incapace di reale autoanalisi, per cui dire "Io sinceramente non farei mai la tal cosa" è un mucchio di bullsh*t ... non possiamo davvero sapere cosa faremmo finchè non ci troviamo materialmente davanti all'evento reale, influenzati dalle millemile variabili ambientali e personali, etc.
E' tempo sprecato riflettere su questo.
Ma...
Ma il punto è quello che succede OUT-game.
Quando vedi un giocatore abituato da anni di Vampiri a "giocare" le peggiori atroctà possibili, che poi durante una partita di LMVcP si crea un PG che è un freddo e cinico mercenario senza praticamente legami ... che senza battere ciglio rapisce bambini, narra di come una famiglia muoioa arsa in un incendio da lui provocato, porta il bambino alla padrona sapendo che fungerà da cavia per chissà cosa ... e poi però vedi il GIOCATORE farsi problemi di fronte all'idea di dover lui direttamente fare una cosa tanto semplice come "sgozzalo e buttalo in quell'angolo".
Poi si fa, perchè è appunto solo un gioco... ma il momento di esitazioe è la parte autentica ... la parte che nessuno fino a quel momento avrebbe pensato potesse venire a galla ... chissà quanti bambini aveva già dilaniato vestendo i panni del vampiro, quanti aveva reso orfani/rapito/ucciso nei panni del mercenario ... e invece SURPRISE! una reazione emotiva da parte del Giocatore.
O durante le mie (poche) partite a Cani, dove io che sono ultra-laico e mi ero fatto un PG dichiaratamente privo di fede a cui non piaceva la civiltà alla base della Chiasa del Re della Vita ... mi sono trovato a fare discussioni out-game sul dogma e la dottrina difendendo posizioni ultra-conservatrici ... non perchè io nel profondo coltivi una segreta fede religiosa, ma perchè il gioco mi aveva fatto sbattere A SORPRESA contro una tematica che sento molto vicina.
...
Per cui il PUNTO dei giochi narrativisti (più facilmente che di quelli Gam o Sim, ma non generalizziamo troppo) non è di "tirarti fuori cose" che poi vedi in-game.
No!
E' sciocco pensarlo!
A volte capita, ma è un effetto collaterale del tutto casuale.
Il PUNTO è di suscitare emozioni nel Giocatore ... a prescindere da cosa poi lui farà in-game o out-game ... l'obbiettivo è l'istante di esitazione ... l'obbiettivo è il fugace pensiero che passa per la testa anche se al pubblico rimane insespresso ... l'obbiettivo è far SENTIRE qualcosa, indipendentemente da cosa tale sensazione causerà (ed in-game, plausibilmente causerà poco o nulla).
L'interpretazione, l'immedesimazione, l'immersione, il Ruolo, la maschera ... non sono IL risultato! ... sono il MEZZO!