[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Per me è implicito che se si esprime se stessi ci si debba anche "vedere".
Ecco

per me no.
Il motivo posso spiegartelo, ma ci terrei a chiarire che non sto cercando di cambiare il tuo modo di pensare alla cosa, né di insegnarti un "nuovo e più bello" modo di vivere o vedere il mondo.
Secondo me questo implicito che poni tu, non c'è. C'è sicuramente un "feed in", ma non è detto (per svariati motivi) che la persona che butta dentro un "feed in" morale in un'azione come un GdR (che è basata su una "recitazione") possa o abbia interesse a riconoscerlo nel momento stesso in cui lo pone. Saranno gli altri a riconoscerlo e per questo è "mediato" e "filtrato" da un doppio rapporto di "interpretazione".
Come già detto però, è -solo- un rifinire la parte esterna ed esteriore di un concetto che rimane, ossia che la nostra "personalità" (preferisco questo termine a quello di "morale" e in tutti i post di questo thread io lo considero un sinonimo equivalente) è indissolubilmente legata alle scelte che facciamo al tavolo.
Questo non vuole dire che sia "palese" per nessuno, nemmeno per noi stessi.
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Non posso scegliere di avere o non avere un giudizio,
Attenzione...
Non ho detto che non ce l'hai.
Ho detto che:
1. da fuori non si può risalire al tuo giudizio morale solo guardando quello che metti sul tavolo da gioco.
2. non è detto che tu sia conscio del fatto che stai ponendo un giudizio morale.
3. non è detto che il tuo giudizio morale venga percepito per come l'hai inteso tu.
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Ma si parla sempre di decisioni personali.
Qui io sono perfettamente d'accordo, fin tanto che si accetta che i giudizi e le decisioni personali possono essere anche non morali, ossia estetiche, politiche, economiche...
La scelta "morale" prevede un giudizio "etico". Io posso portare un mio PG ad una "profonda questione umana" anche senza un giudizio etico.
Io vedo "limitante" il fatto che la CA NAR possa essere mossa solo da scelte etiche consce.
Moreno ha citato Kundera in questo thread... Kundera non scrive di etica. Scrive di estetica, di scelte forzate dall'istinto inconscio di persone che non possono fare a meno di essere se stesse, secondo quell' "insostenibile leggerezza dell'essere" che è la soglia oltre la quale le azioni di una persona sono insostenibilmente seriali, ripetute, kitsch, vuote di qualsiasi significato che non sia il continuo ed inesorabile ricercare conferme da se stessi.
Questa non è etica e non è morale, perché nessuno sta giudicando il bene e il male; se c'è un giudizio di bene o male, è una scelta personale del lettore che la pone con le sue specifiche e personali categorie morali, che sono quei paletti e quei filtri di cui parlavo.
Questo non vuole dire che la morale non ci sia o che Kundera non ne abbia una. Vuole solo dire che "non si vede".
E proprio perché la "scatolina" con scritto "QUI C'E' LA MORALE" risulta vuota, tu lettore sei portato a riempirla.
Se ti venisse fornita, tu non la cercheresti.
Nel GdR, a mio modo di vedere le cose, si dovrebbe fare uguale.
Se io lascio passare una scelta senza ricorrere all'utilizzo del sistema per contrastarla/contestarla o quello che il sistema mi consente di fare, è perché non sto ritenendo quella scelta sufficientemente "morale" per far scattare il fruitfull void. Non importa quanta partecipazione ci ha messo il giocatore che l'ha posta in gioco. Se non entra nel "sistema", non è "valida".
Quindi per essere valida, ancora una volta, deve essere riconosciuta "da fuori".
E questo, come ha anche detto Moreno, è valido in "qualsiasi media".
Porti in ballo l'aborto... è un tema scottante perché tocca non solo la morale, ma anche la religione (che non è sinonimo).
Ti faccio quattro esempi:
A. Rose ha appena scoperto di essere incinta e la gravidanza è indesiderata. Non si ricorda chi è il padre, è da due anni che "si diverte" tutte le sere...
B. Rose ha appena scoperto di essere incinta e la gravidanza è indesiderata. Il padre del bambino è il suo capo ufficio, ma non doveva finire così; doveva solo guadagnarsi la promozione...
C. Rose ha appena scoperto di essere incinta e la gravidanza è indesiderata. La mamma glielo aveva detto di stare attenta... ma era la prima volta, finalmente erano da soli... a 16 anni non puoi certo trattenerti...
D. Rose ha appena scoperto di essere incinta e la gravidanza è indesiderata. Rose non ha il coraggio di denunciare quel maiale che l'ha stuprata.
Io qui NON ti sto chiedendo cosa pensi TU, Vittorio, dell'aborto. E nemmeno ti sto raccontando cosa penso IO, Davide, dell'aborto.
Se la domanda è "Tu, Vittorio sei Rose; cosa scegli? Abortisci?" mi sapresti dare la stessa identica risposta ad ognuno dei 4 casi?
Attenzione, perché in questo caso siamo ancora in "zona safe". Abbiamo preso un argomento che va oltre qualche Line e un tot di Veils, ma siamo ancora totalmente "safe".
Poi dalle risposte che mi dai alle 4 domande, ti porto in "unsafe" usando le regole di un gioco NAR che possiamo scegliere insieme, così lo facciamo diventare un Actual Play

Questa non è chiaramente una sfida, ma un modo interessante per dimostrarti che realmente stiamo solo mettendo una carta di colore diverso intorno allo stesso uovo di pasqua.
Ricorda, io non ho mai detto che le scelte personali non ci siano, sto dicendo che non sono necessariamente "morali" e che il carattere/significato e "utilità in gioco" di queste scelte viene assegnato "dal resto del gruppo" ed è funzionale alla giocata specifica in cui vengono messe.
Sono scelte "riconosciute" come morali, non "date" come morali.
Poi andando oltre, questo "riconoscimento" è a sua volta mediato/filtrato/modificato/aumentato/plasmato dal rapporto che si è creato tra "il resto del tavolo", il "mio personaggio" e "il personaggio di ognuno".