Autore Topic: Morale, Giocatori e Personaggi (split)  (Letto 36093 volte)

Simone Micucci

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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #90 il: 2009-07-29 14:48:03 »
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[cite]Autore: Antonio[/cite]

da una parte la cosa mi torna da un'altra non capisco come mai nel gdr dovrei avere quest'atmosfera così più rilassata se non riesco ad averla nella discussione


penso sia possibile perché è un gioco e quindi certe "difese" sono abbassate...

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cioé nel gioco io ho meno freni perché siamo in una finzione immaginaria che fa da contorno alle nostre relazioni,

appunto...

Citazione

 ma allo stesso tempo ho le mille maschere di poter portare la discussione solo sulle tematiche che mi sono più piacevoli familiari.

e questo probabilmente andrà a dire qualcosa su di te...

^_^
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Antonio Caciolli

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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #91 il: 2009-07-29 15:09:22 »
spiegel non sto contestando che si capisca più o meno cose di me. com nel gioco io posso puntare su alcune tematiche mostrando alcuni lati del mio carattere anche in ua discussione mostro le mie maschere sviando i discorsi. usando mimiche facciali ed altro

ergo non vedo la differenza



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[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Antonio[/cite][p]da una parte la cosa mi torna da un'altra non capisco come mai nel gdr dovrei avere quest'atmosfera così più rilassata se non riesco ad averla nella discussione[/p]
[p]penso sia possibile perché è un gioco e quindi certe "difese" sono abbassate...[/p]
Citazione
[p][/p]


quali? perché? nel teatro molte difese si abbassano durante una improvvisazione soprattutto, ma molto di questo dipende dal fatto se una persona è disposta a farlo anche nella vita normale. quindi mi aspetto che in un gdr in cui è molto più facile mantenere un approccio safe, la mia scelta di farlo o no sia strettamente correlata alla mia capacità di sdarmi e donarmi agli altri in tanti altri casi della vita e quindi non riesco a vedere le difese che mi si abbassano nel caso specifico del gioco di ruolo

Moreno Roncucci

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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #92 il: 2009-07-29 15:29:17 »
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[cite]Autore: Antonio[/cite]domanda: ma su questo siamo sicuri? è basato sull'esperienza o su analisi teoriche di qualche tipo? nel caso sia basato su campioni di persone magari dire quante siano.


Non conosco gli studi fatti sull'argomento, ma tieni conto che l'uso delle tecniche di role-playing in campo didattico, di addestramento, di selezione de personale e persino quelle terapeutiche si basano tutte almeno in parte su questo...

Io comunque non ho bisogno dell'esistenza di tutti questi usi "seri" di queste tecniche per saperlo: sono vent'anni e più che gioco, e sono vent'anni che vedo TUTTI i giocatori calare la maschera, più o meno, quando giocano.

Con tanto di conferma a posteriori, e di persone che poi mi dicevano "ma... chi se lo sarebbe aspettato da lui?" e io rispondevo "tutti quelli che ci hanno giocato insieme", con gli altri giocatori presenti ad annuire...

E non sto nemmeno parlando solo di role-playing. La gente cala  un po' la maschera persino quando gioca a Risiko...

Quindi, dirmi di "provarlo" è un po' come chiedermi di dimostrarti che la terra è rotonda. Se vuoi posso anche andarmi a cercare le foto dal satellite, così come potrei cercarmi gli studi sul role-playing nelle terapie, ma sarebbe una cosa futile che farei solo per "vincere" una discussione in un forum. Non mi interessa. Chi ha avuto esperienze di queste cose o è interessato sa come riprodurle e riviverle, gli altri vivono benissimo anche senza. Perché discutere?
« Ultima modifica: 2009-07-29 15:29:59 da Moreno Roncucci »
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Antonio Caciolli

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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #93 il: 2009-07-29 15:39:07 »
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[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Perché discutere?
and that's it!

Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #94 il: 2009-07-29 15:52:34 »
Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]
io non mi aspetto di interpretare le mie posizioni, ma mi aspetto (e spesso chiedo) che siano gli altri ad interpretarle.

Credo sia semplicemente impossibile non interpretare le proprie decisioni quando si è chiamati a farlo :-)
Se tu giochi un personaggio "cattivo" sarai chiamato a dare la tua interpretazione di cattivo quando dovrai "usarlo" all'interno di una storia creata mediante gdr. Ciò che decidi di fare col tuo personaggio è una questione che coinvogle gli altri solo come fruitori, suggeritori o al più coautori ... ma in tutto questo "tu" ci sei sempre.
Anche nel caso tu stia cercando di assecondare le aspettative degli "altri" o rispondendo al loro feedback, stai sempre interpretando tue decisioni.

Citazione
[cite]Autore: khana[/cite]
E' verissimo che l'aspettativa di partecipazione in un gioco NAR è uguale a quella di un gioco GAM ed è proprio per questo che non credo che un giocatore possa "vedere se stesso" nell'attimo del gioco, perché è troppo impegnato a giocare.

Beh.. ma in una discussione con gli amici, tu vedi te stesso ad ogni risposta che dai? Fai autoanalisi? Non credo.. semplicemente esprimi "naturlamtente" le tue idee, la tua morale, il tuo pensiero. Se sei impegnato a giocare, e sei chiamato a prendere decisioni, che fai? Le prendi in modo fluido e naturale.. poi potresti anche rifletterci su in quel momento o dopo.. o anche prima. Non è questo il punto. Il punto è che, essere "impegnati a giocare" non implica scollegare il proprio pensiero o la propria morale. :-)

Citazione
[cite]Autore: Antonio[/cite]
domanda: ma su questo siamo sicuri? è basato sull'esperienza o su analisi teoriche di qualche tipo? nel caso sia basato su campioni di persone magari dire quante siano.

da una parte la cosa mi torna da un'altra non capisco come mai nel gdr dovrei avere quest'atmosfera così più rilassata se non riesco ad averla nella discussione

cioé nel gioco io ho meno freni perché siamo in una finzione immaginaria che fa da contorno alle nostre relazioni, ma allo stesso tempo ho le mille maschere di poter portare la discussione solo sulle tematiche che mi sono più piacevoli familiari.

Credo che in parte tu ti sia già risposto :)
L'atmosfera rilassata e di complicità fa parte del contratto sociale oltre ad essere sostanziata dalla collaborazione creativa del gruppo di gioco. L'intento sociale è differente nel gdr, questo aiuta molto.

Citazione
[cite]Autore: Antonio[/cite]
ovviamente quel "se non giochi safe" può voler dire tutto e quindi salva capre e cavoli, ma allo stesso modo potrei dire che faccio conversazioni safe e non safe

A parte che secondo me giocare safe in certi contesti equivale a non giocare, ma si.. anche nelle conversazioni si può essere "diplomatici" e annuire con un sorriso di circostanza e chiuderla li. :)
Lord Zero - (Domon Number 0)

Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #95 il: 2009-07-29 16:07:56 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]
E non sto nemmeno parlando solo di role-playing. La gente cala un po' la maschera persino quando gioca a Risiko...

Esattamente. Quando interviene l'aspetto ludico si tende non solo a calare più facilmente la maschera ma anche a estremizzare. E qui bisogna pure stare attenti :)
Se l'intento sociale non è chiaro e se manca quel rapporto di fiducia e complicità necessaria affinchè l'esperienza ludica sia piacevole per tutti, non è detto che lo sia.
Lord Zero - (Domon Number 0)

Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #96 il: 2009-07-29 16:28:30 »
Citazione
[cite]Autore: Antonio[/cite]
ma sono più rilassato perché sto giocando o perché gioco solo con persone che mi fanno stare più rilassato? cioé dipende dal fatto che gioco di ruolo o che ho fatto una scelta precisa delle persone con cui gioco

Entrambe le cose. Se decidi di giocare di ruolo con delle persone, lo fai immagino, con persone che non siano "spiacevoli" per te. Se l'intento sociale è chiaro e comunemente condiviso non hai altro di cui preoccuparti se non di evitare sistemi che favoriscano la rottura di quel contratto sociale (vedi i problemi che affliggono i tradizionali).

Se vuoi dicutere con amici di vari argomenti di politica ad esempio, e l'intento comune è chiarito ("discutiamo pacatamente e criticamente senza faziosità e pregiudizio"),
allora sei in una situazione favorevole tanto quanto quella di prima.

Ma allora dove sta la differenza? Nell'aspetto ludico. Quel "giocare" che per Davide è, ad esempio, un ostacolo all'espressione di se, è invece un potente mezzo che abbatte molte nostre riserve e maschere che quotidianamente indossiamo. Magari ne creiamo altre (i personaggi ad esempio), ma stavolta lo facciamo consapevolmente per esprimerci e non per nasconderci. E c'è una bella differenza. :-)
Lord Zero - (Domon Number 0)

Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #97 il: 2009-07-29 16:36:29 »
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[cite]Autore: khana[/cite][p]io non mi aspetto di interpretare le mie posizioni, ma mi aspetto (e spesso chiedo) che siano gli altri ad interpretarle.[/p]

Forse, come ho visto spesso in altri giocatori, lo fai già ma non te ne rendi conto ;)

Ti spiego perchè con un Actual Play:

la sessione finale della prima città di Cani col mio gruppo storico di D&D. Siamo alla chiusura, momento topico: ci sono tre personaggi su quattro morti. Ci sono quindi tre "scene finali" da descrivere.

Il giocatore del Cane che ha invocato i Demoni per vincere il conflitto, provocando la morte del "Cane zelante e fanatico" (dandogli fuoco), ha descritto come infine il suo PG vede i Demoni durante la morte, che hanno volti umani distorti, e che lo chiamano affettuosamente ad avvicinarsi, come se lui fosse uno di loro. Nessuno mette veti.

Il giocatore del "Cane zelante e fanatico", di buona famiglia e fermo nella Fede, descrive come, mentre arde tra le fiamme, cerca di rilassarsi per vedere infine la luce... Ma non ci riesce, trovando solo il dolore delle fiamme e la perdizione dell'oblio. Nessuno mette veti.

La giocatrice del "Cane orologiaio", logico e calcolatore, ucciso dai colpi di pistola del Cane fedele, ha descritto come il suo personaggio muore lentamente ma dolcemente, e come mentre cade a terra il suo orologio rotto, a cui era affezionato, torna a funzionare segnando l'ora esatta. Nessun veto, anzi, tanti complimenti immediati per la scena.

Cos'hanno fatto questi tre giocatori in questo modo? Hanno giudicato i loro stessi personaggi, esprimendosi tramite la dichiarazione della scena di morte. Il giocatore del Cane che ha invocato i Demoni, come anche il giocatore del Cane fedele, hanno giudicato i loro personaggi come "malvagi" e li hanno condannati ad una morte priva di virtù. La giocatrice del Cane orologiaio, invece, ha giudicato il suo personaggio come virtuoso, aggiungendo una metafora positiva alla sua morte.

Tutti e tre hanno dato un giudizio sulle azioni dei propri personaggi attraverso queste scene, probabilmente senza rendersene del tutto conto.

Capisci cosa intendo adesso? ;)
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

rgrassi

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Morale, Giocatori e Personaggi (split)
« Risposta #98 il: 2009-07-29 16:44:06 »
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[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]Capisci cosa intendo adesso? ;)


Credo di si.
Penso che ognuno di noi lo faccia in ogni atto della vita, anche al di fuori del gioco.
Il fatto è capire se queste profonde considerazioni portino a delle ripercussioni al di fuori di quel tavolo e di quella sessione, perchè se vado per strada e mando a ca**re il primo lavavetri che passa (senza manco chiedergli un tiro) tutto questo profondo 'scavare' è servito a qualcosa (a parte fare una chiusura "figa" di una sessione di gioco)?
E ovviamente, stando attendi a non scadere dalla morale al moralismo (penso che prima o poi sarò accusato di questo.
Rob
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

Niccolò

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« Risposta #99 il: 2009-07-29 16:54:42 »
Citazione
Ti spiego perchè con un Actual Play:


+1 kudos points 2 u!

Moreno Roncucci

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« Risposta #100 il: 2009-07-29 17:28:14 »
Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite]Penso che ognuno di noi lo faccia in ogni atto della vita, anche al di fuori del gioco.


Oh, bene! Siamo passati da "eh una ca***ata, non lo fa nessuno" a "lo fanno sempre tutti". (per quanto possa sembrare strano, non è una progressione inconsueta: anzi, è TIPICA di queste discussioni da Forum non appena vengono portati esempi...). E' già un progresso!   :-)

Adesso, basta farti capire che non è un interruttore "aperto-chiuso", "ho capito tutto di tutta la gente che gioca con me", "non capisco niente di tutta la gente che gioca con me", e poi farti rileggere il thread dall'inizio, visto che è dalla pagina precedente che si parla dell'effetto del gioco come un qualcosa che facilita questa espressione, e magari arriviamo a pure a qualcosa...

A parte le battute: non mi pare il caso di ricominciare daccapo, al post numero 101, a parlare di questo come un "tutto" o "niente" come se gli ultimi 80 post non fossero mai stati postati.  E' il vizio perenne delle discussioni via forum, che sembrano fatte sulla sabbia e la gente posta senza leggersi manco i post precedenti, ma vorrei evitarlo qui. Per favore rileggiti il thread alla luce di questa rivelazione che hai espresso tu stesso nel post precedente, "lo fanno tutti", che è alla base di questo thread dall'inizio...
« Ultima modifica: 2009-07-29 17:28:37 da Moreno Roncucci »
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« Risposta #101 il: 2009-07-29 17:28:29 »
Citazione
[cite]Autore: rgrassi[/cite][p]
Penso che ognuno di noi lo faccia in ogni atto della vita, anche al di fuori del gioco.[/p]

E' probabile. Ma restando a discutere nell'ambito dei gdr, con il mio AP volevo, oltre che spiegare come possono i giocatori giudicare (anche senza rendersene conto) i propri personaggi e agire di conseguenza, anche mostrare come in CnV (e anche in altri giochi) i giocatori si ritrovino costantemente a giudicare moralmente (cioè in base alla propria morale, qualsiasi cosa significhi questa frase) il proprio personaggio (oltre che tutto ciò che gli accade intorno)... E, in questo AP, anche a mettere in pratica direttamente la sentenza: salvezza o dannazione ;D

In quella situazione, quei quattro giocatori che come esperienza di New Wave variavano tra il poco e il nulla, hanno "costruito gioco" sulla base dei propri giudizi morali senza bisogno di sforzarsi, perchè era il gioco stesso a spingerli a farlo... Avrebbero dovuto sforzarsi per NON giudicarli, in un momento simile. ;)
Questo è successo perchè era CnV: un gioco Story Now basato sulle scelte morali. In sette anni di DnD 3.5 (anzi, 3.nostra), una cosa simile non è mai successa. Ma forse ora sto andando un poco OT... XD
« Ultima modifica: 2009-07-29 17:30:35 da Paolo Davolio »
Rinominato "Ermenegildo" vox populi, in seguito al censimento dei Paoli.

Moreno Roncucci

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« Risposta #102 il: 2009-07-29 17:30:12 »
Stasera arbitro Steal Away Jordan e stavo cercando actual play, e ne ho trovato uno perfetto per questa discussione...
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rgrassi

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« Risposta #103 il: 2009-07-29 18:44:17 »
Penso che Moreno abbia ragione. Le discussioni via forum generano facilmente incomprensioni, infatti Moreno ha capito esattamente il quasi-contrario di quello che volevo dire. :)
Mi taccio.
Rob
Roberto Grassi Levity - www.levity-rpg.net

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« Risposta #104 il: 2009-07-29 18:52:34 »
Scusate, a me interessa sapere 2 cose.

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[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Quel "giocare" che per Davide è, ad esempio, un ostacolo all'espressione di se, è invece un potente mezzo che abbatte molte nostre riserve e maschere che quotidianamente indossiamo. Magari ne creiamo altre (i personaggi ad esempio), ma stavolta lo facciamo consapevolmente per esprimerci e non per nasconderci. E c'è una bella differenza. :-)

Mi citi dove è il passo in cui io ho scritto che giocare è un ostacolo all'espressione di se?
Sono curioso di sapere da dove nasce l'incomprensione.

Citazione
[cite]Autore: Paolo Davolio[/cite]Capisci cosa intendo adesso? ;)

Io sì, ma tu capisci che quello che hai descritto tu è la -tua- visione di quei giudizi e non abbiamo nessuna prova da nessuna parte che i giocatori in questione abbiano scelto di avere giudizi "morali"?
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

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