[cite]Autore: khana[/cite][p]io non mi aspetto di interpretare le mie posizioni, ma mi aspetto (e spesso chiedo) che siano gli altri ad interpretarle.[/p]
Forse, come ho visto spesso in altri giocatori, lo fai già ma non te ne rendi conto
Ti spiego perchè con un Actual Play:
la sessione finale della prima città di Cani col mio gruppo storico di D&D. Siamo alla chiusura, momento topico: ci sono tre personaggi su quattro morti. Ci sono quindi tre "scene finali" da descrivere.
Il giocatore del Cane che ha invocato i Demoni per vincere il conflitto, provocando la morte del "Cane zelante e fanatico" (dandogli fuoco), ha descritto come infine il suo PG vede i Demoni durante la morte, che hanno volti umani distorti, e che lo chiamano affettuosamente ad avvicinarsi, come se lui fosse uno di loro. Nessuno mette veti.
Il giocatore del "Cane zelante e fanatico", di buona famiglia e fermo nella Fede, descrive come, mentre arde tra le fiamme, cerca di rilassarsi per vedere infine la luce... Ma non ci riesce, trovando solo il dolore delle fiamme e la perdizione dell'oblio. Nessuno mette veti.
La giocatrice del "Cane orologiaio", logico e calcolatore, ucciso dai colpi di pistola del Cane fedele, ha descritto come il suo personaggio muore lentamente ma dolcemente, e come mentre cade a terra il suo orologio rotto, a cui era affezionato, torna a funzionare segnando l'ora esatta. Nessun veto, anzi, tanti complimenti immediati per la scena.
Cos'hanno fatto questi tre giocatori in questo modo? Hanno giudicato i loro stessi personaggi, esprimendosi tramite la dichiarazione della scena di morte. Il giocatore del Cane che ha invocato i Demoni, come anche il giocatore del Cane fedele, hanno giudicato i loro personaggi come "malvagi" e li hanno condannati ad una morte priva di virtù. La giocatrice del Cane orologiaio, invece, ha giudicato il suo personaggio come virtuoso, aggiungendo una metafora positiva alla sua morte.
Tutti e tre hanno dato un giudizio sulle azioni dei propri personaggi attraverso queste scene, probabilmente senza rendersene del tutto conto.
Capisci cosa intendo adesso?