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« il: 2013-01-26 10:28:42 »
Principalmente che le regole siano chiare, nette, definite e che non abbiano bisogno di mille spiegazioni o interpretazioni per essere ben comprese (e che siano tutte nello stesso posto, anche).
Ho trovato anche interessanti i manuali che ti accompagnano nel gioco con la lettura (come Annalise e Penny), anche se c'è da stare attenti. Annalise per esempio l'ho trovato osticerrimo da capire con la sola lettura, mentre una volta giocato e riletto sembrava veramente preciso.
Dal primo topic, poi, mi pareva che in qualche modo si volesse contrapporre la bellezza grafica con la bellezza in toto del manuale. Bhe, ecco, devo dire che nella fase iniziale della mia personale rivoluzione bombolonesca anche io cominciai a sorrisi di fronte all'importanza che si dava alla veste grafica nel cosiddetto tradizionale. Oggi la rivaluto ed ho, credo, un'idea più matura di cosa sia una "veste grafica", anzi, oggi direi un "progetto grafico".
Parlo di roba come Penny, Polaris o anche Mille e una notte. In questo senso, per me, giocano un ruolo fondamentale gli editori. Prendiamo proprio Mille e una notte. Il manuale di per se non è assolutamente ricco di ambientazione...ma guardate com'è fatto: copertina e pagine sembrano quasi tessuto, sono dorate, i disegni, manco a dirlo, sono perfetti; perfino la cornice delle pagine è studiata per dare un sapore arabeggiante al tutto. E Polaris? La stupenda copertina candida, la nettezza e la poeticità del testo (grandiosi i traduttori), le pagine volutamente "spaziose" rispetto al testo che contengono, i disegni in bianco e nero. Tutto questo contribuisce chiaramente a trasportare il lettore nell'ambientazione.
Ecco, a parità di bellezza in se del gioco, devo dire che un punto in più lo hanno quei manuali il cui il progetto grafico è chiaro e ben fatto.