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"Stile americano" e "Stile italiano": esistono?

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Mr. Mario:

--- Citazione da: Alessandro Piroddi (Hasimir) - 2014-05-27 14:21:26 ---Semplicemente Adam si è trovato immerso in un gruppo specifico (i Reggiani) che è gwep che più gwep non si può... e soprattutto è gwep in un modo specifico.
--- Termina citazione ---

Ecco, per esempio, no. Sospetto vivamente che Adam non abbia giocato con nessuno di Reggio in tutta la con.

Si è trovato in mezzo a gente che gli ha parlato dei reggiani, forse. E infatti non ce l'ho con Adam, al limite con chi gli ha passato idee strane.

Mr. Mario:

--- Citazione da: Ivano Scoppetta - 2014-05-27 17:44:17 ---Secondo me non è una questione di stile.

Si è semplicemente osservato che la loro partita di DW volava come un jet. Davvero, ero al tavolo con loro e non ho mai visto niente di simile: rollavano i dadi e consultavano i risultati senza fermare la narrazione neanche per un secondo. L'intera giocata sembrava un racconto letto coralmente ad alta voce e il ritmo della narrazione rispecchiava perfettamente il ritmo dell'azione in fiction. E' una questione di "skill", di expertise (non solo lì in mezzo c'erano gli autori di DW...c'era innanzitutto gente che ha molte più ore di RPG sulle spalle rispetto all'italiano medio, secondo me).
--- Termina citazione ---

Sono assolutamente d'accordo che se metti a un tavolo l'autore di un gioco e solo persone che lo hanno giocato un sacco, quel gioco fili molto bene. Non ti devi fermare a capire cosa dice una regola, cosa puoi ottenere da una mossa, e come interpretare un risultato.

Bella forza, mi viene anche da dire.


--- Citazione ---Gli italiani sono apparsi molto lenti semplicemente perché ALCUNI TRA ESSI non si dichiarano soddisfatti al tavolo finché non hanno visto sgorgare la prima lacrimuccia...e per far sgorgare lacrime ci vuole tempo.
--- Termina citazione ---

Questa invece mi sembra una stronzata. Quali italiani sono apparsi lenti ad Adam? Quali sono questi italiani che non si dichiarano soddisfatti di un partita di dungeon world finché non hanno visto sgorgare una lacrima?

Ivano Scoppetta:
Premesso che non so l'idea "Mastero come un americano e non come un italiano" da dove gli sia venuta. Ho sempre dato per scontato che gli fosse stato suggerito da un discorso con Mattia, ma in effetti senza saperlo veramente. Io di certo non gliene ho parlato, al massimo ci ho costruito sopra dopo insieme a lui. Non ti saprei dire quali italiani gli sono apparsi lenti, ma non credo che quell'osservazione sia diretta, credo più che gli sia stato detto (e se invece parliamo di esperienza diretta, beh, non c'è molta scelta: se non è zuppa - Baccanalia - è pan bagnato - Mattia con Dilemma)

Il primo giorno ha giocato Baccanalia con Michele ed Ezio, quindi sì, direi che con gente di Reggio ci ha giocato (ma lo ritengo marginale...a me sta storia de "i Reggiani" non piace già dal suono...manco stessimo parlando di una razza).

Non intendevo lacrime in Dungeon World, ovviamente. Intendevo dire uno stile di gioco (e scelta di titolo) dettato principalmente da una forte empatitazzione con gli elementi all'interno della fiction.

Alessandro Piroddi (Hasimir):
Se leggete il post originale di Adam scoprirete che avete capito la cosa TUTTA AL CONTRARIO :)
Non è lui che si è fatto un'idea degli italiani che giocano lenti.
Sono gli italiani che hanno detto a lui "Non giochi come noi, sembri una scheggia ad alta velocità, boh, sarà forse lo stile Nord Americano?"

Al che Adam ha rigirato la romanda su G+ "Insomma sono stato in italia e pare che il mio virgolette Stile Americano virgolette sia più veloce e pratico di quello emotivo e a tempi lunghi di quello Italiano... vi risulta?"

Cito un pezzetto:

--- Citazione ---pparently, I roleplay like a north american (and not like an Italian). How interesting!

MORE DETAIL

I was told more than once this weekend that I;

1) paced scenes very quickly when compared to Italian players.
2) focused on "doing things" rather than "feeling things"
3) expected game mechanisms to inspire my character direction and actions instead of "talking and exploring"
4) aggressively framed scenes and pushed players very hard to take action when GMing (though this one I put squarely at the feet of DW)
--- Termina citazione ---

E "i reggiani" sono una realtà molto chiara e concreta, a di là di questo discorso di stile.
C'è un gruppetto che vive tutto nella zona di/attorno/vicino Reggio e che quindi gioca spesso assieme, dal "Clan Duval" agli altri gruppetti locali, che però gira e rigira sempre quella decina-quindicina di persona sono.
E sono fra i giocatori più gwep che conosco.
E questo non è un male, e di certo non significa che gli piace SOLO il gwep o che (per riprendere il discorso generale) giochino "lenti" o altre cazzate.

Vuol solo dire ciò che è evidente.
C'è un gruppo relativamente omogeneo sia per presenze che per gusti generali, situato nella stessa specifica area geografica attorno a Reggio.
Ergo... i Reggiani :P
Lo si dice su GcG da anni e anni e non ha mai dato fastidio a nessuno.
(anzi c'è pure il meme del cosiddetto Clan Duval, portato avanti con simpatia ed orgoglio)

Seriously, che sono ste paranoie? :P

Mr. Mario:
Alessandro, mettiamola così, io sto a 50 km da Reggio, quindi immagino di essere dei "Reggiani" anch'io, e per come conosco le mie esperienze di gioco, io in questa definizione non mi ci ritrovo, e non ci ritrovo neanche gli altri. Ezio nel thread dice la stessa cosa.

Tutta questa discussione mi dà l'idea di non essere basata su nulla che sia "actual play", ma sulle dicerie e sui racconti intorno al gioco, che polarizzano alcuni aspetti e non altri. "I Reggiani" mi sembrano più una razza fantasy che non le persone che conosco. È paranoia dire "guarda che per come la vedo io che ne ho esperienza diretta, la realtà sta diversamente"?

Come dicevo altrove, se si stesse parlando di una differenza di stile su come si raccontano i giochi fatti, non su come si gioca, questo discorso potrebbe forse avere senso.

Ma non è solo dalla parte italiana, che mi pare non ce l'abbia. Non ce l'ha neanche dalla parte nordamericana, dove è anche più assurdo pensare che un canadese della costa ovest e un americano della costa est debbano giocare nello stesso modo e preferire cose simili.

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