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"Stile americano" e "Stile italiano": esistono?

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Mattia Bulgarelli:
Per prima cosa, un pochino di contesto.

Ad INC, io ed altri abbiamo giocato con Sage (Latorra), Adam (Koebel), gli autori di Dungeon World, e con Sara ed Emily (non so i cognomi).

Sono 4 persone davvero simpatiche e divertenti, creative e che mandano un sacco di "buone vibrazioni", con un sacco di voglia di provare cose nuove e, nel caso di Adam e Sage, anche di chiacchierare per ore di faccende di game design. ^__^

Adam in particolare ha notato un modo di giocare e una corrente tutta italiana di fare design che tende ad enfatizzare il voler giocare per "conoscere i personaggi" e per puntare più al "provare sentimenti" che al "far succedere cose".

Ecco le sue parole ed i commenti di un po' di italiani.
Nel momento in cui scrivo, il thread (pubblico) è "in corso" e relativamente nuovo, ma prevedo che diventerà molto lungo in fretta.

https://plus.google.com/u/0/112484087750169360510/posts/BDg54QbnggZ


(in questo thread: commenti sull'esistenza o meno di una "scuola italiana" di design, con o senza le caratteristiche di cui parla Adam, e se è vero o no che gli italiani e gli americani giocano in modo diverso. Come sempre, si parla di esperienze di vita vissuta e/o di impressioni personali.)

Antonio Caciolli:
spunti molto interessanti e non vedo l'ora di leggere i vari commenti.
io non ho grosse opinioni in merito anche se inizio a chiedermi se stile italiano esista veramente o per adesso sia stile GcG :-)
Nel senso che la community di designer e giocatori intorno a GcG è quella più "produttiva" e forse meglio conosciuta fuori, ma c'è credo una forte componente che gioca diverso ma che non partecipa sfortunatamente alla costruzione di dialogo con l'esterno e quindi non viene vista

cmq mi piacerebbe che l'Italia avesse una sua componente e anche lo stile che gli hanno dato Adam e Sage

Patrick:
Come scritto su g+, secondo me nella nostra community* c'è sicuramente un gruppo, neanche piccolo, di pone un forte accento sulla parte emotiva ed emozionale dei giochi di ruolo. Non so se siano la maggioranza dei giocatori, sicuramente sono un gruppo molto attivo e visibile. Ma dire che quello sia il modo di giocare "all'italiana" credo sia una semplificazione troppo grande, c'è anche un sacco di gente che invece pone l'accento su altri aspetti.


*dove una buona approssimazione di quello che intendo con "community" potrebbe essere "tutte le persone che frequentano le CON indie in italia

Simone Micucci:
Infatti io non parlerei di Stile Italiano (più emotivo) contrapposto a uno Stile Americano (più avventuroso).

Ci sono determinati gruppi di gioco che adorano uno stile più incentrato sull'emotività dei personaggi e che puntano a giocare in modo da provare emozioni come giocatori. Non solo a esplorare storie che parlano di emozioni, ma a viverle in prima persona tramite le situazioni che vengono create dalle dinamiche al tavolo.

Ma questo non è tipico "degli italiani", ma è tipico di determinati gruppi di giocatori. Non si può parlare neanche di "persone", perché è il gruppo che costruisce una situazione per sentire le emozioni sulla propria pelle. Le singole persone all'interno del gruppo, messe in altri contesti, possono apprezzare altrettanto uno stile di gioco più avventuroso.

Mr. Mario:
A me sembrano terrificanti entrambe le definizioni, onestamente. Comunque io sono Sagittario.

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