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[DW] Dubbi vari

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alessio gori:
scene del genere le uso anch'io, adesempio quando un fronte avanza ed accade una cosa precisa la cosa viene bene.


--- Citazione ---Non va bene? allora facciamo "Vi addentrate, ignari dei loschi figuri che vi attendono poco più avanti. Non vedete le loro lame finché non si trovano a pochi centimetri dalle vostre gole. Cosa fate?"
--- Termina citazione ---

cambia molto, praticamente hai descritto che sono caduti in un imboscata, l'altra opzione prevedeva anche la possibilità di evitarla.

Phoenix:
Intanto grazie a tutti per le risposte.

Procedo schematicamente:


Domanda 1) Risolta :). Grazie a tutti, ora mi è più chiara la faccenda del Volley.

Domanda 2) Riformulo meglio.

Qualcuno mi dice che devo dire cosa i pg sentono e vedono. Finché si tratta di dettagli che chiunque potrebbe notare non c'è problema. Il problema sorge quando si devono confrontare persone addestrate con delle situazioni non comuni.
Quanto è acuta la vista del Ranger? E l'udito del Ladro? E la capacità di notare dettagli apparentemente insignificanti del Mago? E variano al passare dei livelli? E se si quanto? E poi saranno in grado di notare uno Strangolatore prima che sia troppo tardi? E un Orco? Un Manto Assassino? Un Imp?
Boh! Io non ne ho la più pallida idea...e non voglio neanche essere io a deciderlo.

Vorrei scoprirlo insieme ai giocatori sul momento. So che lo Strangolatore è molto furtivo, però il Ranger è un'ottimo esploratore...chi la spunterà? Riuscirà il Ranger ad evitare di far cadere il gruppo nell'agguato teso dal mostro?
L'orco equipaggiato con pezzi di metallo invece si nasconde a malapena dietro ad un cespuglio...però il Mago non lo chiamano certo Occhi di Falco.

Quindi tornando all'esempio:
- i giocatori guardano il master in attesa di informazioni
- mossa morbida: il master descrive la scena e mette in luce un difetto dell'equipaggiamento
- i giocatori ignorano la mossa morbida
- mossa dura, convertita in mossa morbida per plausibilità di fiction: il master usa una mossa del luogo per rendere più difficile lo scontro successivo col mostro. Il mostro si occulta nel buio e tende un agguato ai pg.
- i pg continuano a camminare e arrivano al luogo dell'agguato
- scatta la mossa che però è morbida! I pg possono ancora accorgersi del pericolo prima di subire danni. Che tirano?


Il punto è che sento la necessità di una mossa di percezione.


Domanda 3) Riformulo anche questa.

Non ci interessa come si sia arrivati a questa situazione, forse per una serie di fallimenti, forse per volere dei giocatori, forse perché non c'erano altre alternative, forse boh, adesso però la situazione è questa: il pg sta subendo quello che in fiction sarebbe un colpo letale.

L'ascia del boia sta recidendo il collo del pg, il mostro sta sgozzando il pg svenuto, la zampa di 20 tonnellate del drago sta spiaccicando il pg, il pg dopo una caduta di 100 metri ha toccato terra...SPLAT!
NB. in tutti i casi i pg PRIMA del "colpo letale" erano a pieni Punti Ferita.

Scegliete la vostra versione preferita :D, la sostanza non cambia. Il pg sta per ricevere un colpo letale (o almeno in fiction non saprei come giustificare la sopravvivenza del pg se non con un intervento magico)...quanti danni prende il pg?

Come fatto notare da Mattia il manuale recita: "potrebbe uccidere una persona normale, d10 danni".

Le alternative che vedo sono 2:
1) Infliggo d10 danni e violo la regola del gioco che mette al 1° posto la fiction
2) Porto direttamente a 0 i PF del pg e violo la regola dei danni

Edison Carter:
Prima il punto 3 (sul quale non mi ero pronunciato): porti a zero i PF; NON violi la regola dei danni, perché se LA FICTION dice che ci sta una morte istantanea, la morte ci sta. Come dicono le regole (P. 21 Ed. inglese) se ti spezzano un braccio in fiction, ora hai un braccio spezzato. Se sei legato come un pirla, e il boia ti decolla, sei morto (e c'è ancora l'Ultimo Respiro). A mio avviso, una persona REALE, come deve essere interpretato un PG,  tira su il kul PRIMA di finire legato e senza scampo. Il master -  fan, gli fornisce almeno una o due possibilità per scampare al fato del ciula.

Sul punto 2: io farei così:
    se i PG fanno le cose cautamente, è Discern. "A cosa dovrei stare attento, qui?"
    se i PG NON hanno mosse speciali e non vogliono essere cauti, è una golden opportunity. Mossa dura quanto vuoi, con danni, oppure morbida più Defy Danger.
Il mio principio è che normalmente i PG in DW non percepiscono più o meno attivamente, ma fanno cose. Quindi, se fanno la cosa di muoversi cautamente, controllando, bene. Se no, cavoli loro.

 

Leonardo:

--- Citazione da: Phoenix - 2013-10-26 15:08:56 ---Quindi tornando all'esempio:
- i giocatori guardano il master in attesa di informazioni
- mossa morbida: il master descrive la scena e mette in luce un difetto dell'equipaggiamento
- i giocatori ignorano la mossa morbida
- mossa dura, convertita in mossa morbida per plausibilità di fiction: il master usa una mossa del luogo per rendere più difficile lo scontro successivo col mostro. Il mostro si occulta nel buio e tende un agguato ai pg.
- i pg continuano a camminare e arrivano al luogo dell'agguato
- scatta la mossa che però è morbida! I pg possono ancora accorgersi del pericolo prima di subire danni. Che tirano?

Il punto è che sento la necessità di una mossa di percezione.

--- Termina citazione ---

Mi concentro sulle parti in neretto perché mi fanno suonare un campanello d'allarme. Non capisco la necessità di convertire una mossa dura in una mossa morbida per plausibilità di fiction. Quando accade una cosa del genere il sospetto è che la prima mossa morbida non abbia descritto un pericolo imminente e che quindi i giocatori non abbiano avuto la necessità di agire per evitare di ignorare una minaccia. Oppure che ci sia stato un intoppo comunicativo a causa del quale quella che per il master era una minaccia evidente non è apparsa tale anche ai giocatori. In caso contrario la mossa dura dovrebbe apparire come lo spontaneo proseguimento di quanto già stabilito.
Ricordo comunque che il gioco dice che puoi fare una mossa dura quanto vuoi e che quindi di per sé sostituire una mossa morbida ad una dura non è un male. Quello che mi mette in allarme del pezzo citato è che nell'esempio sembra che il master volesse effettivamente fare una mossa dura ed avesse pianificato per quello solo per poi accorgersi che in fondo non c'era una vera mossa dura da fare come conseguenza di quanto era già successo nella fiction.

E qui mi riallaccio sia alla questione numero 2 che alla 3.
Tutte le domande che ti poni riguardo alle capacità percettive del personaggio sono importanti e richiedono certamente una risposta, ma quella risposta è fondamentale soprattutto per stabilire l'estetica preferita dal gruppo e la direzione della fiction. E' quindi una risposta che il gioco lascia nelle mani dei partecipanti, durante lo svolgimento della partita.
Dal punto di vista meccanico quelle domande sono invece meno rilevanti. Fino a che rispetti i Principi e la struttura essenziale mossa morbida -> reazione -> mossa morbida -> reazione -> ... -> mossa morbida -> mancanza di reazione o fallimento reazione -> mossa dura il gioco funziona senza problemi. Quello che cambierà sarà la fiction e la sua estetica.

Ritornando agli esempi di cui sopra, se dai più informazioni fin da subito permetti ai giocatori di far agire cautamente i propri personaggi e magari di sventare l'imboscata, ottenendo una scena probabilmente più "tattica" e piena di suspense, con i protagonisti che si avventurano guardinghi nell'ignoto. E dopotutto niente assicura che avranno successo e non saranno comunque colti di sorpresa. Se invece salti direttamente all'agguato ottieni una scena più dinamica, carica di adrenalina, con i personaggi che lottano per la vita in una manciata di secondi e magari si gettano in una rocambolesca fuga per sfuggire ad un nemico troppo forte che non sono stati capaci di individuare in tempo.
A mio avviso, in linea di massima, nessuna delle due strade è sbagliata finché rispetti la struttura di cui parlavo sopra, garantendo quindi un trattamento equo ai personaggi dei giocatori. Spesso la scelta della strada da percorrere è estemporanea, soprattutto in quelle partite che non hanno alle spalle una preparazione troppo formale e rigida.

Il discorso sulla morte immediata di un PG è analogo: se dalla fiction segue che un'azione è letale e che non c'è più alcuna possibilità di evitarla allora infliggi danno come stabilito, e in quel caso il danno stabilito è mortale. Una simile mossa di per sé non viola alcun principio e alcuna regola a patto che sia il risultato del fair play, e il fair play è garantito dal fatto che il master per regolamento non ha la possibilità di colpire arbitrariamente i personaggi senza prima aver offerto numerose occasioni per disfarsi del pericolo (o sfuggirgli).

Phoenix:
Ok ragazzi, sulla questione 3) credo di aver capito.

Focalizziamoci sulla domanda n° 2, invece, sulla quale ho ancora dei dubbi.

In particolare mi riallaccio alla risposta di Leonardo:
io come Master, una volta che ho descritto cosa vedono, sentono e odorano i PG credo stare apposto. NON ho intenzione di descrivere un pericolo imminente ai pg perché non ne conoscono (per adesso) l'esistenza.
Per inciso non voglio andare ad analizzare neanche la tecnica suggerita da Diego, che trovo interessante e chiara e per la quale, quindi, non ho bisogno di un vostro parere :D.

Dunque, ripropongo l'esempio:
i PG stanno camminando per questo corridoio lungo e buio. Io Master descrivo cosa i PG vedono, sentono, ecc. Nulla più, nulla meno. I PG ignorano il fatto di star facendo rumore e di conseguenza il mostro (di cui i pg ignorano l'esistenza) si prepara per l'agguato sfruttando l'ambiente circostante.
I PG però dichiarano di guardarsi intorno con circospezione mentre avanzano.
Arrivati al punto del corridoio dove è in agguato il mostro, cosa succede?
I PG tirano Discern Realities? Se si, chi di loro lo tira?

C'è stato "fair play" da parte del Master? Boh...ni.
Certo non ha apostrofato i giocatori dicendo: "Oh, ragazzi, attenti! I vostri PG non lo sanno ma più avanti c'è un mostro nascosto!"...ma questo mi va bene così!
Non ha neanche detto, rivolgendosi ai PG: "...questo posto sembra proprio adatto ad un agguato"...ma questo, di nuovo, mi va bene così!
D'altra parte ha descritto esattamente quello che i PG vedevano e sentivano in quel momento senza mentire od omettere nulla.
Il Master ha offerto "numerose occasioni" per disfarsi del pericolo? No, assolutamente. Ma se lo avesse fatto non sarebbe stato un agguato.

Mi sembrerebbe corretto però dare una chance ai PG di vedere/sentire il mostro, mentre camminano nel corridoio, PRIMA che questo li assalga. In fondo hanno dichiarato che si sarebbero mossi con circospezione.
Quindi come si dovrebbe procedere?

Per fare un parallelo, in D&D avrei fatto tirare* su Percezione. Chi avesse superato la CD non sarebbe stato colto alla sprovvista e quindi avrebbe avuto modo di agire nel "round di sorpresa" chi avesse fallito invece nisba.
In DW come lo gestisco?

* la scelta delle parole non è casuale. In D&D avrei IMPOSTO un tiro su Percezione anche se i giocatori non me lo avessero chiesto.

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