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[DW] Dubbi vari
Phoenix:
Salve a tutti, ho 3 dubbi molto specifici che vorrei sottoporvi per chiarimenti:
1) Ammettiamo che un PG possieda la capacità di volare (ad esempio un chierico che abbia scelto con Apoteosi un paio d'ali funzionanti). Se questo PG decidesse, mentre vola molto lontano dalla portata di un mostro, di attaccare con un arma a distanza e di conseguenza innescando la mossa Volley potrebbe scegliere l'opzione di "spostarsi e finire in pericolo"? Ammettendo che l'unico pericolo sia il suddetto mostro si creerebbe un paradosso.
Il pg nella fiction, in effetti, non può mettersi in pericolo (almeno non adesso). Quindi che fare? Il Master può negare di far scegliere quell'opzione al giocatore? Oppure l'opzione è valida ed è compito del Master giustificare in fiction come possa essersi messo in pericolo il pg (un compito ipoteticamente molto arduo, perché difficile da rendere credibile in fiction)?
2) I PG stanno camminando lungo un corridoio sotterraneo umido e buio.
I giocatori guardano con aria interrogativa il Master per sapere cosa succede.
Il Master decide quindi di fare una mossa e sceglie di "evidenziare un lato negativo dell'equipaggiamento".
Master: "Avanzate circospetti lungo il tunnel. La vostra torcia illumina pochi metri davanti a voi ma il corridoio sembra ancora lungo. Sentite soltanto il vostro calpestio, il vostro respiro e il clangore dell'armatura del guerriero che riecheggia lontano nel tunnel. Cosa fate?"
Il Master pensa che sarebbe figo che una creatura, sentendo il rumore metallico, si apposti per un agguato.
I PG, avanzando cautamente e aguzzando vista e udito, arrivano al punto dell'agguato.
Cosa accade?
Quanto dichiarato dai giocatori sembrerebbe innescare quale mossa? Percepire realtà? Defy Danger? Su che caratteristica?
Ammettiamo che, dopo le spiegazioni, sembri plausibile un percepire realtà. Chi lo tira? Tutti quanti? e se qualcuno lo fallisce e altri lo superano cosa accade? Solo 1 PG? e quale?
La domanda, fondamentalmente, è: come rendere a livello di regole una situazione come un agguato o che riguardi PG colti alla sprovvista?
Come possono i PG accorgersi di un pericolo imminente senza però far sì che sia il Master a suggerirlo a priori ai giocatori?
Fatemi alcuni esempi per favore.
3) Se un PG decidesse di buttarsi da 100 metri di altezza per un motivo qualunque (esempio evitare che il mago della torre entri in possesso di un potentissimo artefatto) sarebbe lecito da parte del Master dire semplicemente: "se lo fai il tuo PG muore senza appello."?
Oppure questo violerebbe totalmente la meccanica dei Punti Ferita?
Se fosse lecita la dichiarazione del Master, lo stesso principio si potrebbe applicare anche ad altro?
Es. un PG si ritrova una lama affilata puntata alla gola da parte del nemico, sarebbe lecito da parte del Master dire: "se fallisci la tua prossima azione muori senza possibilità di appello"?
Oppure: "se il drago (alto quanto un palazzo e pesante 100 tonnellate) ti colpisce con la sua zampa ti schiaccia e muori senza possibilità di appello".
Anche in questi casi si aggirerebbe completamente la meccanica dei PF.
Se, come penso mi risponderete, nel 1° caso (la caduta da 100 metri) la dichiarazione del Master è lecita perché non lo è anche negli altri 2 esempi?
Grazie a tutti! :)
Luca Maiorani:
1) non vedo questo problema. Quella scelta è praticamente una mossa che puoi fare ed hai mille modi per renderla in fiction. Il pericolo può essere rappresentato dal mostro oppure da mille altre cose. Insomma, fai galoppare la fantasia, cercando ovviamente di rimanere legato alla plausibilità del momento. Magari il criminale halfling ha un complice armato di balestra.
Magari l'iguana gigante è in grado di allungare la lingua per afferrare il chierico. Magari la volta della grotta ha dei cedimenti, perché la suddetta iguana, cercando di raggiungere il chierico, ha scosso troppo le pareti rocciose. O magari, dato che per tirare con successo deve avvicinarsi ed esporsi, esattamente come ti dice la mossa, il chierico si abbassa troppo e l'iguana e in grado di colpirlo. Insomma, fatti ispirare dal momento.
Se proprio non ti viene in mente niente, non c'è nulla di male. Puoi chiedere al giocatore di scegliere un'altra opzione, in fondo tu sei li per giocare e se in quel momento non sai cosa dirgli, beh, nessuno ce l'avrà con te. Può capitare, non sei il master infallibile, e ci mancherebbe. Ma sono abbastanza sicuro che ti capiterà molto raramente. A me sino ad ora non è mai capitato.
2) Se si guardano attorno è un Percepire la Realtà bello e buono. Non è un Defy Danger. Lo sarebbe se ci fosse un pericolo evidente e il guerriero facesse qualcosa di sensato per procedere senza farsi sentire, ma non mi pare questo il caso.
Chi lo fa? Lo fanno tutti quelli che hanno attivato la mossa. Oppure lo fa prima uno, e un'altro aiuta. Oppure lo fa solo uno. Non ci sono problemi se tirano tutti sulla mossa, perché prima o poi un 6- lo fanno e tu porti avanti la faccenda in maniera pericolosa. Di solito però tirano uno o due, e magari qualcun'altro tira per aiutare.
3) No, sarebbe giusto farlo morire, e tu come master dovresti farlo presente: "occhio, se ti butti da questa altezza sei morto. Come pensi di procedere al riguardo?". Insomma, non credo che nessuno voglia suicidare il proprio personaggio, e se lo fa vuol dire che non ha granché voglia di giocare.
Per gli altri due esempi: devi farti guidare dalla fiction. Non trovo così inverosimile sopravvivere alla zampata di un drago, con tutte le conseguenze del caso (hai le ossa rotte, ma sei vivo per miracolo). Trovo molto più inverosimile sopravvivere ad una lama che ti taglia la gola, o ad una spada che ti mozza la testa. In quel caso stai infliggendo danni e stai seguendo la fiction. I danni sono la morte del PG, chiaramente.
Lo dice il manuale stesso, quando descrive la mossa del GM: "infliggi danno". Cito dal manuale italiano di Narrattiva:
<<Quando Infliggi danno, scegli una fonte di danno che sta minacciando i PG nella fiction e applicala. Combattimento con un uomo lucertola? Ti prendi una stoccata. Trappola che scatta? Ti cadono addosso dei massi.
L’ammontare dei PF persi è dato dalla fonte del danno.>>
Se la fonte del danno è chiaramente mortale, senza possibilità di appello, perdi tutti i PF!
Mettiamo che per un tiro fallito il Guerriero venga legato con la testa su un ceppo. Il boia affila la lama, pronto a separare la testa del guerriero dal suo collo. Il Guerriero vuole sollevare le braccia con velocità e, sfruttando la lama dell'ascia prima che venga inferto il colpo mortale, vuole liberarsi le mani in un gesto disperato. è un Defy Danger su DES. Tira e fa un 6-. Ora, la cosa più chiara e logica in fiction è che la cosa gli vada male, e che la sua testa rotoli giù dal patibolo. Non vedo il problema.
A quel punto il guerriero tira su Ultimo Respiro, perché è morto. Nessuno sopravvive ad una spada che ti mozza la testa. A meno che... a meno che non esca un successo sul tiro di Ultimo Respiro. A quel punto potete inventarvi qualsiasi cosa troviate plausibile per non far morire il Guerriero, che andrebbe a 1 punto ferita. Insomma, la morte ha deciso che non deve morire oggi, che ha altri piani per il nostro Guerriero. Qualsiasi intervento soprannaturale potrebbe andare bene, perché no?
Ma occhio, l'esempio dovrebbe farti capire che la morte istantanea del PG, ossia la morte che viola la meccanica dei PF, deve essere giustificata in fiction. Insomma, deve essere proprio stupido e inverosimile che il Personaggio possa sopravvivere, altrimenti. Credo anche che tu come GM debba sempre rendere chiara la cosa. Devi giocare come un fan dei PG, perciò se rischiano la morte senza appello devi dirglielo chiaramente. E, ovviamente, non puoi minacciarli di morte se dici: "il guerriero elfico sta mirando alla tua gola, se ti becca sei morto". Se il guerriero ha la possibilità di muoversi e agire, allora anche qualora venisse colpito è facile giustificare il fatto che sia ancora vivo. In quel caso tira i danni, e poi si narra cosa succede: "uhm, hai tirato 2 ai danni. Riesci a spostarti all'ultimo, facendo cozzare la lama dell'elfo sulla tua armatura. Hai armatura 1, quindi prendi 1 danno. la lama dell'elfo ti ha fatto una brutta ferita sul collo e parte della guancia, ma niente di mortale. Cosa fai?".
Però, come ti ho mostrato nell'esempio del boia, ci sono casi in cui un fallimento è una morte chiara e senza appello. Come sempre: lasciati guidare dalla fiction, e cerca sempre di essere un fan dei PG. Dagli sempre la possibilità di agire, se questo ha senso, e stai a vedere cosa succede.
Leonardo:
Sulle risposte alle domande 1 e 3 concordo con Luca.
Si ritorna sempre lì, al principio per cui in DW la fiction viene per prima e le meccaniche entrano in gioco in base alla situazione concreta che si è venuta a creare. Pertanto se un'opzione di una mossa non ha senso date le circostanze, allora il giocatore deve sceglierne una diversa. D'altra parte il GM deve fare un onesto tentativo per cercare di integrare l'opzione preferita nella fiction e solo nel caso in cui veramente non abbia idea di come renderla può chiedergli di cambiare la propria scelta.
Allo stesso modo, se la fiction determina che una azione avrà come conseguenza la morte di un personaggio senza possibilità di appello allora il personaggio muore. In linea di massima, come orientamento personale, direi che si dovrebbe trattare di una situazione in cui è imminente un pericolo mortale di fronte a cui il personaggio è inequivocabilmente inerme. Quindi, la zampata di un drago durante un combattimento per me, in linea di massima (perché stiamo pur sempre parlando in astratto), è fonte di perdita di HP, ma la stessa zampata data ad un personaggio svenuto mentre il drago non è minacciato né distratto in alcuna maniera è una lecita causa di morte immediata. L'importante è ricordarsi che giocando DW secondo il regolamento è pressoché impossibile arrivare ad una situazione in cui un PG si trova inerme di fronte ad un pericolo mortale senza che prima il giocatore abbia avuto ampio sentore del pericolo stesso e/o ampie possibilità di tirarsene fuori.
Per quanto riguarda la domanda numero due ricordo che Discern Realities non è un tiro di percezione e non serve per ottenere informazioni dai propri sensi ma per interpretare le informazioni che già si hanno. Quello che i personaggi sentono, vedono, odorano dipende esclusivamente dalla loro posizione nella fiction e dalla descrizione del GM (eventualmente basata sulle domande che fanno). Il gioco a mio avviso funziona meglio quando il master offre ai giocatori qualcosa a cui reagire. Nell'esempio di cui sopra questo qualcosa manca: certo, i giocatori hanno adesso la consapevolezza che la luce offerta dalla loro torcia lascia poco margine di reazione ad un eventuale pericolo, vista la scarsa portata. Ma in effetti non hanno nuove informazioni che possano informare le loro scelte: non è stato detto niente che possa metterli in allarme, non è stato annunciato alcun pericolo a venire.
Che fare quindi? A me vengono in mente due strade:
- la prima, se vuoi che abbiano sentore dell'agguato che sta per scattare, è quella di fornire ulteriori informazioni che diano ai giocatori qualcosa di concreto con cui lavorare per fare domande e usare mosse come Spout Lore o Discern Realities (dal corridoio buio di fronte a voi, oltre la visuale consentita dalla vostra torcia, proviene un intenso odore di muschio - oppure - un improvviso gelo innaturale vi assale e vi penetra nelle ossa facendovi rabbrividire e anche la torcia che tenete in mano sembra bruciare meno intensamente - o anche - uno strano tintinnio echeggia nella stanza, come di ossa che picchiettano sulla pietra).
- altrimenti puoi saltare direttamente alla parte interessante, facendo scattare l'agguato. Ricordati che non devi necessariamente infliggere danno. Semplicemente immaginati come un simile agguato può avere inizio: cosa succede nel momento esatto in cui il mostro attacca? Come si manifesta il suo attacco e cosa vedono i personaggi? Un tentacolo fulmineo che esce dal buio e si precipita verso la gola di un PG? Un baleno di luce che si riflette su un artiglio affilato come un rasoio? Il rumore assordante della pietra che si frantuma mentre una mazza gigantesca si abbatte sul muro provocando una pioggia di schegge? Il senso di soffocamento mentre una misteriosa nebbia rossastra ti penetra nei polmoni cercando di soffocarti? In ogni caso il punto è sempre lo stesso: immaginati la scena e descrivila ai giocatori in modo da mantenere viva la conversazione e offrire loro qualcosa a cui reagire.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Phoenix - 2013-10-22 19:35:50 ---1) Ammettiamo che un PG possieda la capacità di volare (ad esempio un chierico che abbia scelto con Apoteosi un paio d'ali funzionanti). Se questo PG decidesse, mentre vola molto lontano dalla portata di un mostro, di attaccare con un arma a distanza e di conseguenza innescando la mossa Volley potrebbe scegliere l'opzione di "spostarsi e finire in pericolo"? Ammettendo che l'unico pericolo sia il suddetto mostro si creerebbe un paradosso.
Il pg nella fiction, in effetti, non può mettersi in pericolo (almeno non adesso). Quindi che fare? Il Master può negare di far scegliere quell'opzione al giocatore? Oppure l'opzione è valida ed è compito del Master giustificare in fiction come possa essersi messo in pericolo il pg (un compito ipoteticamente molto arduo, perché difficile da rendere credibile in fiction)?
--- Termina citazione ---
L'opzione dice:
"Per riuscire a colpirlo devi spostarti, e finire in pericolo, come descritto dal GM"
Se l'azione ha senso (che so, con un drago che devi colpire in un occhio o nel sottopancia per fargli efficacemente danno), bene.
Se non ha senso, dovrebbe essere il giocatroe stesso a non scegliere opzioni che non ce l'hanno.
Il GM o chiunque altro può far notare che in quel momento l'opzione non ha senso per lui... se il giocatore che vuole usare quell'opzione trova una spiegazione plausibile al gruppo ed un pericolo concreto, la scelta è valida.
--- Citazione ---2) I PG stanno camminando lungo un corridoio sotterraneo umido e buio.
I giocatori guardano con aria interrogativa il Master per sapere cosa succede.
Il Master decide quindi di fare una mossa e sceglie di "evidenziare un lato negativo dell'equipaggiamento".
Master: "Avanzate circospetti lungo il tunnel. La vostra torcia illumina pochi metri davanti a voi ma il corridoio sembra ancora lungo. Sentite soltanto il vostro calpestio, il vostro respiro e il clangore dell'armatura del guerriero che riecheggia lontano nel tunnel. Cosa fate?"
Il Master pensa che sarebbe figo che una creatura, sentendo il rumore metallico, si apposti per un agguato.
I PG, avanzando cautamente e aguzzando vista e udito, arrivano al punto dell'agguato.
Cosa accade?
Quanto dichiarato dai giocatori sembrerebbe innescare quale mossa? Percepire realtà? Defy Danger? Su che caratteristica?
Ammettiamo che, dopo le spiegazioni, sembri plausibile un percepire realtà. Chi lo tira? Tutti quanti? e se qualcuno lo fallisce e altri lo superano cosa accade? Solo 1 PG? e quale?
La domanda, fondamentalmente, è: come rendere a livello di regole una situazione come un agguato o che riguardi PG colti alla sprovvista?
Come possono i PG accorgersi di un pericolo imminente senza però far sì che sia il Master a suggerirlo a priori ai giocatori?
Fatemi alcuni esempi per favore.
--- Termina citazione ---
Un'imboscata che dà qualche preavviso è una Mossa Morbida, un'imboscata che scatta mentre i PG sono ignari è una Mossa Dura... la cosa più semplice è usare la Mossa Dura "Infliggi Danno": "l'ultimo PG della fila si trova una freccia nella schiena [roll], e nessuno di vio vede da dov'è arrivata: che fate?"
(a questo punto, se uno o più dei PG vogliono Percepire la Realtà per chiedere "cosa c'è di utile qui" a me pare un'ottima idea... ^_- )
Oppure la Mossa Dura "Metti Qualcuno All'Angolo": "improvvisamente, da ogni angolo escono Palmipedonti Dalle Lunghe Zanne, almeno due per ogni via di fuga. Che fate?".
Nota bene che devi avere le circostanze per innescare una Mossa Dura (come per esempio un fallimento).
--- Citazione ---3) Se un PG decidesse di buttarsi da 100 metri di altezza per un motivo qualunque (esempio evitare che il mago della torre entri in possesso di un potentissimo artefatto) sarebbe lecito da parte del Master dire semplicemente: "se lo fai il tuo PG muore senza appello."?
Oppure questo violerebbe totalmente la meccanica dei Punti Ferita?
Se fosse lecita la dichiarazione del Master, lo stesso principio si potrebbe applicare anche ad altro?
--- Termina citazione ---
Nì.
Il GM dovrebbe, intanto, usare i princìpi "sii un fan dei personaggi" e "pensa in modo pericoloso": possibile che per il fighissimo eroe di questa storia fighissima non ci sia un qualche altro modo per cavarsela?
Possibile che non abbia un metodo per Sfidare il Pericolo (che so, fingendo di buttarsi di sotto e restando attaccato al cornicione)? Dove il pericolo è "voli di sotto". ^^;
Il pericolo di una caduta, poi, dovrebbe passare per i danni: "potrebbe uccidere una persona normale, d10 danni" (pag. 10, ultima riga del .PDF Narrattiva).
--- Citazione ---Es. un PG si ritrova una lama affilata puntata alla gola da parte del nemico, sarebbe lecito da parte del Master dire: "se fallisci la tua prossima azione muori senza possibilità di appello"?
Oppure: "se il drago (alto quanto un palazzo e pesante 100 tonnellate) ti colpisce con la sua zampa ti schiaccia e muori senza possibilità di appello".
Anche in questi casi si aggirerebbe completamente la meccanica dei PF.
--- Termina citazione ---
In quanti film vediamo i protagonisti evitare per un soffio la morte certa? ^^;
"Il drago ti schiaccia e muori" è una Mossa Dura che vìola una lunga serie di princìpi, non è valida...
...una Mossa Dura appropriata di fronte al drago di 100 tonnellate sarebbe: "il drago sbatte la zampa per terra, mancandoti di un soffio: la sola onda d'urto ti fa volare via, e sbatti di schiena con un rumore secco contro una colonna di pietra, subendo [roll, normale danno del mostro, m[2d12]+5 danno, 4 perforante, vedi pag. 195]."
Ma magari il GM trova più interessante "Mettere qualcuno all'angolo": "Il Drago ti posa sopra una zampa, senza schiacciarti. Per lui sei come un uccellino con cui giocare, ti sta osservando incuriosito..."
E qui il PG ha mille opzioni ed il gioco diventa più divertente: potrebbe fare un Parlè, Sfidare il Pericolo per uscirne, Rivelare Conoscenze per sapere qualcosa di utile su come ragionano i draghi (o QUEL drago!), Percepire la Realtà per capire come cavarsela... e non sto neanche considerando Mosse specifiche delle Classi! ^_^
Edison Carter:
Inoltre, come insegna John Harper, se i personaggi sono all'oscuro di un'imboscata (per esempio), ma i giocatori no, la situazione è ugualmente tesa e imprevedibile.
Come mossa di DW potrebbe essere annunciare "brutterie" a venire; il pericolo non è ignoto (ai giocatori), ma si avvicina inesorabile.
Alla domanda "cosa fate?" i PG non possono rispondere che si preparano per quell'imboscata, perché non sanno che c'è. Però possono dichiarare che avanzano cautamente cercando rumori. Tiro di Discern, e tensione per il risultato dei dadi.
E' una terza opzione che mi sento di suggerire per gestire un agguato.
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