Libertà di espressione non significa immunità dagli effetti delle tue parole.
Personalmente c'è molto in quel gioco che mi disturba profondamente, e il suo video pubblicitario mi ha dato una nausea fisica.
Lo trovo degradante, insultante, stupido e umiliante. Non riesco a riderci sopra, non riesco a vederlo come uno scherzo, non riesco a non considerarlo come una provocazione che è andata troppo oltre.
Volevo parlarne prima, volevo indicarlo ai miei amici e discuterne. Mi sono reso conto che non ci riuscivo perché era TROPPO disgustoso per dargli attenzione.
Non posso vedere su un gioco la possibilità di vendere gli organi di una donna quando non guadagna abbastanza, non posso vedere quel genere di etica buttata lì.
LO SO che è una provocazione, ma non riesce a non disgustarmi profondamente. Non riesco a vederla come tale, è troppo oltre, troppo spinta, troppe risate stupide su un problema troppo reale.
Non posso passare tutte le sere vedendo le schiave del sesso in Via Emilia e poi avere questo gioco sbattuto in faccia, non riesco a riderci su, davvero. La provocazione non riesce a passare, rimane solo il grottesco, la terribile superficialità con cui viene trattato tutto.
È una cosa totalmente di "pancia", non riesco ad andare oltre. Sono istintivamente e profondamente disgustato, non riesco a razionalizzarlo.
Lo percepisco, lo annuso, come qualcosa di osceno che non vorrei mai vedere nel mio ambiente, che ci ricaccia indietro di anni nel tentativo di essere una sottocultura più equa.
Non riesco a ragionarci sopra perché mi fa venire la nausea, spegne la parte razionale del mio pensiero in un conato di vomito.
Sono disturbato mentre scrivo, lo sento come qualcosa di sbagliato, seriamente.
Libertà di parola non significa poter fare questo, non significa essere immuni dalle conseguenze delle proprie parole.