Autore Topic: Traduzioni dei manuali e illustrazioni  (Letto 5925 volte)

Mattia Bulgarelli

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Re:Traduzioni dei manuali e illustrazioni
« Risposta #15 il: 2013-08-30 00:29:20 »
Un soluzione applicabile, secondo me, sarebbe valutare l'effort economico come percentuale sulle vendite, come avviene spesso per le localizzazioni/traduzioni. In questo modo il rischio per l'editore è minore e l'autore è spinto ad impegnarsi di più ed a valutare lui stesso, preventivamente, le chances di successo del lavoro (una sorta di rischio condiviso).
Questo modello non funziona sempre, è difficile che soddisfi un artista affermato, ma in caso di start-up o basso investimento, è percorribile.

Noi (io & Manuela), all'atto pratico, cerchiamo di evitare ogni forma di pagamento "sul venduto" (royalties e tutto quello che ci assomiglia) per una serie di motivi, invece.

Le tirature delle piccole produzioni sono inevitabilmente basse e molto, molto, MOLTO dipendenti da chi si occupa del marketing: il rischio è condiviso, ma la probabilità di successo NON dipende dall'illustratore: puoi avere i disegni più belli del mondo, ma senza quelli che vengono "dopo", frustando l'impaginatore che non faccia un macello di pixelloni dell'illustrazione, rompendo i maroni allo stampatore per uscire in orario, facendosi le fiere di settore arrivando in orario, stando in piedi 8 ore, facendo le demo se parliamo di giochi, fissando appuntamenti con i distributori se parliamo di libri, ecc.) non vai da nessuna parte.

Nel mondo del fumetto abbiamo già avuto delle "belle esperienze" tipo "lavora sulle tavole e poi lavora ancora (non pagati - una quantità di ore notevole più le spese di trasferta) per promuovere il prodotto" e la risposta ora è "NO, GRAZIE".

Oltre a doverti fidare che il reparto marketing faccia il suo dovere senza di te, poi, ti devi fidare su un secondo livello che sta ancora più alla base: che i dati di vendita ti vengano comunicati in modo corretto da chi ha tutto l'interesse a darteli "arrotondati al ribasso".

Infine, la ratealizzazione dei pagamenti fa sì che l'illustratore venga pagato mesi e mesi dopo la consegna (con anche lo scomodo extra di ricevere più pagamenti, con il conseguente extra di burocrazia, di tempo per controllare quando e dove e come arrivano i pagamenti... e non parliamo di quanto sono cattivi pagatori gli italiani - l'editoria NON fa eccezione).
N.B.: anche per l'acquirente 100% onesto delle illustrazioni l'obbligo di rendicontare i dati di vendita all'illustratore è un certo sbattimento. "Qualche ora al mese" per un grande editore è OK, per uno piccolo è una spina nel... fianco.

Per questi motivi le royalties sono un'opzione, a mio modesto parere, praticabile solo con i grandi editori e distributori.

Tornando dalle regole generali al caso particolare della Small Press dell'editoria dei GdR, credo che se un illustratore volesse contribuire a titolo personale, farebbe bene ad offrire il suo lavoro con pagamento fisso e, se proprio ha motivi affettivi o che so io, fare una tariffa "di favore" (che è quello che ha fatto Manuela, per esempio, per un paio di cose per Coyote Press)... riducendola di quanto vuole (da "un po' meno" a "metà prezzo" a "praticamente regalata" a "regalo").
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Danilo Moretti

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Re:Traduzioni dei manuali e illustrazioni
« Risposta #16 il: 2013-09-09 13:35:08 »
Buone illustrazioni ed efficiente lavoro di design del layout accrescono notevolmente il valore di un prodotto editoriale, dal punto di vista estetico e funzionale. Ma non sono automaticamente il segreto del suo successo.

Illustrazioni con uno stile azzeccato aiutano notevolmente a trasmettere coordinata estetiche che magari il testo da solo non riesce e un layout ragionato rende la fruizione del testo un piacere. Nel caso dei manuali di gioco - che sono usati soprattutto come referenza - il discorso è ancora più cruciale perchè le informazioni devono essere facili da reperire durante il gioco ecc.
Infatti - spesso ingabbiati nel formato libro - i giochi risultano essere organizzati in modo molto meno efficiente del dovuto (motivo per cui amerei vedere meno GdR in formato libro).

Poi ci sono anche altri fattori:
• Situazione media: se il look della concorrenza è scarso le aspettative del cliente sono più basse, ergo la sfanghi con meno risorse.
• Paragoni sfalsati: in giro ci sono bei manuali (a volte gratuiti) illustrati superbamente. Essi innalzano (e drogano) le aspettative medie (se il manuale dell'editore A è così figo e costa niente perché il manuale dell'editore B costa ed è illustrato da schifo? Semplice il primo ha trovato uno o più polli inesperti che in cambio di visibilità lavorano gratis o a prezzi "di amicizia". In genere poi la visibilità garantita dal progetto sarà minima (l'editoria ludica è uni nicchia che altri editori "seri" nemmeno considerano degna di nota).
Per questo dico sempre agli illustratori alle prime armi lavora meno, lavora meglio, ma MAI gratis!

Pagamenti
Nella mia personale esperienza un illustratore non dovrebbe mai farsi pagare su royalties se non in due casi:
• il libro prodotto è un suo portfolio curato da un editore specializzato (allora il pagamento in royalties ha senso alla stregua di come viene gestito il rapporto con l'autore di un romanzo)
• il prodotto ha volumi certi di vendita/c'è un sensato anticipo di royalties (ad esempio l'editore stampa un numero decente di copie e con l'anticipo della previsione di vendite di una parte ne esce un sostanzioso anticipo). Diversamente il rischio che i pagamenti siano miseri e dilazionati in impossibilmente lunghe pause è si tramuta in certezza.

Proporre da parte di un editore (che si definisce tale) la compartecipazione al suo rischio di impresa all'illustratore (o a simili collaboratori) è semplicemente antietico.


Nella mia esperienza mi sono sempre trovato meglio a lavorare con editori esteri che in genere sono propensi anche a darti un anticipo parziale del compenso o comunque sono più seri con pagamenti entro i termini stabiliti (anche senza contratto).

In Italia solo occasionalmente mi lascio attirare dalla tentazione, se rimani nell'ambito ludico i piccoli editori non possono affrontare i costi di un illustratore professionale e quelli più grandi perlopiù funzionano "all'italiana" puntano al ribasso, non hanno personale specifico che segua il processo di lavorazione ("art director? naaa, chi ne ha bisogno, so io cosa vende") con al conseguenza che lavori male (pessimo feedback, tempistiche incerte ecc.) e pagano tardi possibilmente dopo averli messi in croce con continue e professionalmente degradanti richieste.

Re:Traduzioni dei manuali e illustrazioni
« Risposta #17 il: 2013-09-09 15:45:48 »
Personalmente una sola volta nella mia vita ho fatto il pagamento con Royalty ed è stato un grosso sbaglio (parlo di anni fa e non di GDR).

Quindi ad oggi sono per i:
"Pochi", "Dannati" e "Subito". Pochi perché il mercato del GDR che ho io questo è, Dannati perché io amo che un solo disegnatore mi curi un'intero manuale, Subito perché pago in anticipo (non esiste che io ti faccia iniziare a lavorare se non ho già i soldi per te pronti).

Di grosso vantaggio è che non obbligherò mai nessun Disegnatore a forzare il suo stile e lascio anche un buon margine di fantasia espressione a loro e oltre tutto non sottovalutiamo che i tempi che richiedo non sono mai così "stretti", ti consentono di fare anche altro nel frattempo. 

Oltretutto conosco benissimo il valore del lavoro di un Disegnatore, Traduttore, Correttore di Testi e Impaginazione, perché in altri ambito l'ho fatto a livello professionale, quindi quando chiedo, faccio sempre con massima umiltà perché mi rendo conto che non sto offrendo oro e l'unica cosa che posso fare per ricambiare è la mia "eterna gratitudine" e un rimborso per la graffite sprecata (anche digitale).

 :)
« Ultima modifica: 2013-09-09 15:50:19 da Giovanni Micolucci »

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