Mi ha dato la forte impressione che per questo giocatore il gioco sia una scusa per trovarsi assieme, piuttosto che ci si trovi per giocare, così glie l'ho chiesto e mi ha detto che secondo lui le due correnti coesistono. Ci si trova per giocare assieme e per stare assieme.
Siete in un gruppo di amici. Diciamo in quattro, Marco, Matteo, Luca e Giovanni.
Decidete di andare al cinema, a vedere un film che tutti si dicono interessati a vedere, diciamo la versione 3D di
Watchmen (ommioddio, il puffo gigante del dottor Manatthan! Ommioddiohhhh!!!!).
Durante la proiezione Marco, Matteo e Luca si godono il film. O, meglio, se lo godrebbero se Giovanni, che è sempre quello un po' fuori dal coro, la smettesse di parlare a tutti delle ultime del campionato di calcio, la smettesse di proporre cori alpini e di fare scherzi agli altri tre.
Dopo il cinema Marco, Matteo e Luca sono un po' incazzati, perché Giovanni gli ha impedito di vedere il film, e gli fanno presente che non hanno nulla contro il calcio, i cori alpini e gli scherzi, quindi se intendeva fare quelli bastava che lo dicesse.
Giovanni risponde: "Ma come, non si è usciti per stare assieme? Che ve ne fregava del film, non bastava stare in compagnia?"
Ora, chi ha ragione? Credo che tutti possano convenire che Giovanni è un sonoro stronzo, no?
Eppure se invece di essere andati al cinema si fosse deciso di giocare di ruolo le motivazioni di Giovanni sarebbero state all'ordine del giorno e perfettamente accettate dalla routine.
Ecco, questa è una delle grandi balle del modo con cui si è giocato di ruolo negli ultimi vent'anni che bisogna sradicare.
Ci si trova per GIOCARE ASSIEME. Se si vuole uscire a prendere una birra o a fare chiacchere va bene e lo si fa, ma se si decide di giocare è perché si vuole fare QUELLO e con QUELLE PERSONE, non altro con quelle persone o quello ma con qualcun altro.