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[SLOW DOWN] Relazioni reali e "in gioco".

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Michele Gelli:
Il thread è in SLOW DOWN. Per favore, vogliamo fare un minimo di attenzione?

Paolo "Ermy" Davolio:
C'è un altro elemento che secondo me fa molta differenza tra l'esperienza di Z e M con il larp e le nostre esperienze che abbiamo citato qui con alcuni jeepform, ed è la cornice temporale.

Presupposto che non conosco a fondo il funzionamento del larp di cui parla Mattia (quindi lo pregherei di correggermi se vede che scrivo fesserie): in Dubbio o Upgrade, il gioco inizia ad un'ora X e finisce ad un'ora Y, di solito un pomeriggio o una sera in tutto. Ha una cornice molto ben definita, che divide il gioco dalla vita reale e ne fa un'esperienza "autoconclusiva", diciamo.

Nel caso del larp tradizionale invece... Nella cronaca live di VtM che c'è attualmente qui a Reggio (che potrebbe essere profondamente diversa da quella a cui partecipa M, quindi chiedo nel caso a Korin di correggermi) il gioco è stato aperto credo ormai tre anni fa o più, e tra una serata di gioco e l'altro (più o meno una ogni 2-3 mesi circa) i personaggi giocano tra loro sul forum della cronaca, anche in sezioni riservate per clan/coterie di cariche e quindi invisibili dai non appartenenti, e per email attraverso le cosiddette "downtime" o "dt" (in breve, azioni di gioco che vengono eseguite a tutti gli effetti, con tanto di effetti meccanici, e che molto spesso includono o richiedono scambi di email scritte dai "personaggi" o descrizioni dei loro incontri). Forum e downtime non sono obbligatori per i personaggi, ma nella pratica un numero variabile tra 1/4 e 1/2 dei giocatori, a seconda dei periodi, li usa entro un evento e l'altro.

In pratica, in questo larp la cornice temporale è, fondamentalmente, inesistente. Certo, ci sarebbe la dichiarazione "In Game" e "Out of Game" all'inizio e alla fine della serata di gioco, ma poi nella pratica il gioco va a tutti gli effetti "avanti" negli spazi virtuali.

Questo significa che due personaggi che vogliono giocare una "relazione" tra loro, non hanno una cornice temporale rigida in cui giocare la finzione, ma il loro "gioco" può andare avanti per anni e con regolarità.

Se, e ripeto SE, è questa la situazione di Z. ed M., posso capire perché Z. sia infastidita... E' ben diverso da giocare una o più partite a dei jeepform.

thondar:
L'esempio con il tango mi sembrava calzante. Sono attività a rischio, come potrebbe esserlo lavorare con un collega o altre. In alcune il rischio è più grande. Da un lato c'è l'importanza dell'attività per chi la compie (carriera, passione per il ballo, piacere del GdR), dall'altro c'è l'entità del rischio. Poi c'è la gelosia, la fedeltà e altri fattori.

Che un rapporto sia messo alla prova è bene perché tanto nella vita accadrà spesso quindi se deve andare male meglio prima che poi (almeno per chi crede in un rapporto duraturo e "normale"). Del resto la carne è debole e potrebbe non essere saggio fare prove troppo impegnative perché potrebbe essere un cedimento del corpo e non dell'anima. Il limite non sempre è facile capirlo, anzi...

Da parte di lei sarebbe bello se desse fiducia a lui ma se per qualche motivo non si sentisse di farlo c'è poco da dire, non lo farà (e non deve farlo a forza) e dovranno trovare un compromesso (o lasciarsi... non è vietato_ lo dico perché spesso ce se ne dimentica).


Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Michele Gelli - 2011-08-11 13:14:15 ---Direi che è una cosa naturale dei rapporti uomo/donna e non legata al gioco in se. Anche fare due chiacchiere con la cameriera del pub può sortire gli stessi effetti. Nel gioco può dare più problemi solo perché la cosa dura ore ed è replicata nel tempo.

--- Termina citazione ---

Giusto due righe (il mio post di oggi, poi ci si rivede domani): credo che Michele e Paolo abbiano centrato un altro punto.

Nella questione c'è anche "l'aggravante" della reiterazione, della preparazione all'evento, ecc. ecc.

Insomma: non è uno spettacolo che dura due ore e poi finisce. È "questo sabato, quello dopo e quello dopo ancora..."

A questo aggiungiamo anche la dedizione "dovuta" al live (che a quanto pare tra costumi, organizzazione, ecc. era un certo impegno) e il risultato è "ciao, tesoro, vado a divertirmi per ore con un'altra e senza di te..." >_<

C'è di che logorare i nervi, provate a pensare a come si snervano le fidanzate col fidanzato/marito che va tutte le settimane a giocare a pallone, e ogni riferimento a mia sorella e al suo fidanzato sono puramente intenzionali... XD Sono una coppia BELLISSIMA, ma c'è il calcetto che a lei rompe parecchio.

Metti insieme la ripetitività e la dedizione appena nominate, il fatto che il tuo PG non è comandato da nessuno se non te stesso, la "fisicità" della presenza personale, il fatto che è un'attività che non condividono... capisco perché a Z i nervi saltavano. @__@

@Thondar: ad oggi, Z e M sono ancora insieme, meglio di prima. Certo, nel caso generale, uno dei due "patti sociali" deve pur vincere, e non è detto che sia quello non-ludico.

Zachiel:
Chiamatemi un idealista, un romantico, un illuso - o anche solo un sognatore ego(t)ista. Secondo me che vinca il CS del gioco sul CS del rapporto è una cosa terribile. Terribile.
Certo che il CS del gioco debba essere sciolto mi parrebbe una grossa rinuncia, fossi io... e forse per testardaggine o cocciutaggine lascerei che si sfaldasse il lato "che manifesta di vederci dei problemi". Ma finché non succede, lasciarsi è peccato mortale.

E sì, uso il mio post di oggi e forse anche quello di domani per ribadire il concetto.

Se parlandone non si risolve, che cerchi divertimento in altri aspetti del LARP.

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