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[SemiAP] Bussando a Montsegur

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Niccolò:
stroppia.

Ezio:
Io non aggiungo nolto materiale per non far casino. Suggerisco soltanto a Dario di leggersi l'ultima parte del manuale italiano, non l'appendice storica, l'altra appendice.


--- Citazione ---[cite]Autore: Mauro[/cite]AP: gioco Faye, decido che non sa del lavoro di Arsende e faccio una scena in cui entra in casa quando lei e Pierre Roger sono a letto. Complicazione inserita, oltretutto per tre personaggi principali. E da lì in avanti si è giocato con le reazioni degli altri due (letteralmente: Faye è uscita di scena tipo dopo averla inquadrata, se uno degli altri non l'avesse inseguita - caso in cui la scena sarebbe comunque stata significativa - praticamente si sarebbe chiusa lì).
--- Termina citazione ---


Non proprio fuggita subito. Pierre Roger fece in tempo a dire: "Ma io l'ho pagata! Che male c'è?"
Dario, vedi come una complicazione inserita da te nell'atto due venga presa in mano e elaborata da altri? La struttura del gioco è tale che è inevitabile, se esprimi a fondo il tuo personaggio, non andare a dare materiale per coinvolgere gli altri.

Ritorno anch'io sul conflitto.
Una scena senza conflitto è valida. Il tuo dovere è esprimere il tuo personaggio.
Una volta ci fu una scena che si risolse in Esclarmonde che scriveva una lettera e, sospirando, guardava i fuochi del campo crociato. Il giocatore (Mr. Mario) ci disse che era una lettere d'amore per uno dei soldati assedianti.
Cut.
Non ci fu conflitto, e parlò solo Mario, ma fu un'ottima scena: espresse il personaggio, rispose rapidamente e approfonditamente ad una domanda e, senza sforzi, venne, grazie alla struttura del gioco, incorporata nella storia e dette molta benzina al gioco.


--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]M qui (non in questo thread, parlo in generale di cosa avvenire in un settore tanto abituato ad avere "sempre lo stesso gioco", che di fronte alla libertà assoluta ne cerca subito un altro da "giocare sempre") vedo farsi strada un altra idea sbagliata di "i giochi di ruolo sono tutti cosi'":  "il gioco di ruolo è passare da un conflitto all'altro, semplicemente un conflitto può anche non essere fatto con le armi".[/p][p]ALCUNI giochi si basano sui conflitti, e ALCUNI di essi (non tutti) si basano sulla tecnica dei Bangs.[/p]
--- Termina citazione ---


Come nota a margine: succede a tutti, sempre. Vedi una mia recentissima esperienza World of Near (a breve AP) che mi ha sorpreso inducendomi a pensare che, contrariamente alle apperenze, il Solar System non sia in realtà un gioco basato sui Conflitti.
In pratica: ci si ricasca in continuazione. :-P

Matteo Suppo:

--- Citazione ---Non proprio fuggita subito. Pierre Roger fece in tempo a dire: "Ma io l'ho pagata! Che male c'è?"
--- Termina citazione ---


Quello l'ha detto quando Arsende l'ha trovato a letto con Faye u.u

Ezio:
Confuso, sorry :-P

jackjack:
Eccovi l'Ap promesso.

Che dire, a caldo avrei scritto un mare di cose, per cui ho aspettato un pò.

Ho iniziato con molte aspettative, sia perchè avevo letto cose turche su come potesse essere intenso, sia perchè dopo quella semi partita ero parecchio confuso.
Pian piano però, ci ha pensato il gioco stesso a far funzionare la partita.

Veramente, a volte se ne parla troppo di gioco sul forum, infatti ci sono diverse cose che anche adesso non saprei descrivere bene, cose che però hanno funzionato.
Mi sono concentrato su "quello che avrei voluto raccontare" e piano piano si è fatto tutto chiaro e scorrevole, tanto che avrei potuto andare avanti per ore.
E' davvero una strana alchimia quella che si può riuscire a costruire al tavolo, con gli altri giocatori che (a volte secondo me proprio inconsciamente) riescono a ricevere e rilanciare le "palle" che butti dentro il campo, ad esempio nella scena di presentazione (giocavo Esclarmonde) sono riuscito a litigare subito con Philippa (personaggio secondario di un altro) su cose che neanche avevo detto ma lei deve essere riuscita ad annusare per l'impostazione della scena e per i primi scambi di battute. Effettivamente, anche se si può giocare molto in solitario (vado avanti impostando le scene su quello che mi interessa), giocare di concerto rende tutto più interessante nonostante richieda molto più spirito collaborativo di Aips, perchè credo i giocatori abbiano ancora più libertà.
Una cosa che mi ha colpito è che anche se hai poco spazio per il tuo personaggio, l'intreccio delle tue scene con quelle di altri (che parlano di tutt'altro) creano un affresco veramente emozionante su quello che sta succedendo.
L'uso delle carte scena a volte è davvero determinante, se usato con criterio, perchè dà l'opportunità di ritagliare spazi aggiuntivi al tuo personaggio o sviluppare aspetti che il tuo spazio non ti concede (perchè giochi la questione che più di tutte preferisci), ad esempio c'è stata una scena chiamata da Bertrand in cui c'era anche Pierre che alla fine ne ha preso il controllo per non chiuderla e mettere in campo la carte del Graal che voleva giocare per aumentare il peso delle sue responsabilità.
L'unico dubbio è stato quando ho impostato una scena con Esclarmonde che beccava Pierre a fornicare con Arsende, incavolandosi come una bestia: ora rileggiendo anche gli esempi qui sopra penso sia lecito, però li per li mi sono domandato se fosse forzare le scelte dei personaggi (erano entrambi principali di altri giocatori).

Sopratutto all'inizio c'è stata una certa tendenza alle battute e a ridacchiare, che però poi è diminuita, mi ha fatto piacere come tutti sono stati molto attenti e partecipi nell'epilogo.

Il finale è stato vermamente in crescendo: per come andavano le cose e come stavo impostando le scene, mi ero fatto l'idea che Esclarmonde sarebbe morta bruciata, soltanto che poi le scene chiamate da altri personaggi (sopratutto Corba che stava facendo di tutto per far ragionare una Esclarmonde rassegnata e tramava per farla fuggire), in un rigirio di flashback e flashforward (cavolo quanti strumenti ci sono) mi hanno aperto la possibilità che le cose potessero finire diversamente (nel senso, potevo immaginarmi e raccontare uno sviluppo differente da quello che avevo impostato)
E invece niente (anche a causa di Bertrand, il giocatore prima di me, che se l'è svignata nella confusione, prendendosi lo slot salvezza), Esclarmond sorride alla madre promettendo di salvarsi mentre la guarda bruciare solo per prendere succesivamente il suo posto e morire non per quello in cui credeva, ma per quello che non aveva mai avuto.

Ecco, io tutta la questione del safe/unsafe la conosco solo per quello che ho letto qui, non dico di aver perfettamene capito, però penso che in quella partita ci sia stata la prima "rottura" di quel muro emozionale.
Pur non essendo viscerale ed forte come lo immaginavo (e speravo) ad un certo punto ho sentito un legame veramente forte che mi ha permesso d raccontare le cose con calore, tanto da colpire gli altri giocatori e anche me, che non le avevo preparate, ma mi venivano fuori sul momento.
Nella scena prima dell'epilogo, quando Esclarmonde guarda dal celebre parapetto verso sud (ne ho fato un tormentone per tutta la partita) Garnier, ultimo suo legame con la speranza che, ostaggio dei templari, viene da loro giustiziato  a causa della fuga di alcuni abitanti di Montsegur (orchestrata per altro dal giocatore di Arsend contro il cui pg ho avuto a scozzarmi forte in gioco) non vi nascondo che avevo lo stomaco caldissimo e mi stavano venendo gli occhi umidi.

Si, forse Montsegur mi ha sverginato.

Alla fine sono stato soddisfattissimo della partita, mi è piaciuto davvero tanto, non vedo l'ora di rigiocarlo.
Esclarmonde ti voglio bene.

Scusate la lungaggine, ed il fatto che forse tanto Ap non è, la prossima volta farò meglio.

P.S.
Gente, ma vi siete accorti che Philippa è buggata? E' da pouaplaia narrattivo. Cioè non c'è verso, anche da personaggio secondario saltava fuori dappertutto con quasi tutti i principali, se guardate lo schema delle relazioni la vedete dov'è? Proprio al centro.

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