Ciao a tutti - speriamo di aver postato nella sezione giusta.
Il tema è questo... anzi, non posso partire così subito a bomba, altrimenti non ce la faccio a spiegarmi ben bene, quindi dovrete sorbirvela da Adamo ed Eva

Allora, diciamo che a me piace il gioco freeform. Cioè, non è l'unico modo di giocare che mi piace, anzi, mi intrigano regolarmente con tante meccaniche purché semplici se lasciano molta libertà. E diciamo anche che so benissimo che il gioco freeform non è ruleless - anche se non son sicuro sulla differenza tra Sistema e Regolamento.
Un mio amico un giorno mi propone il gioco diceless freeform - che per inciso lui non giocava con meccaniche a gestione risorse, ma in pieno S0. Praticamente lui descriveva nel modo più dettagliato possibile l'azione al master, e il master, sulla base dei punteggi dei due che si menavano, o discutevano, o altro (era task resolution comunque) decideva se l'azione passava o meno, e quanto passava. Praticamente il master in teoria doveva nella sua testa attribuire un bonus o un malus a qualche azione, e sulla base di questo calcolo dirti ok oppure nisba.
Ci giocammo.
Entusiasti. Fu evidente alla prima prova però che il sistema era deficitario. Noi avevamo la testa ancora pienamente task resolution, e per noi era OVVIA la task, nemmeno si poteva concepire qualcosa d'altro; in pratica ci fu un caso in cui io provai a rubare una cosa davanti a tutti in un'osteria - perché era anche medievaleggiante quella oneshot - e realizzammo subito tutti e tre che il master non poteva dirmi se l'avevo presa o no. Cioè sì, poteva, ma dal nostro punto di vista non aveva la piena autorità - dovete anche sapere che nel nostro gruppo la Regola Zero era ignorata, o comunque gestita dando più possibilità ai giocatori, dicendoli di sì quando dovevano tirare, giocando un po' "narrativo", non certo castrando e barando dietro lo schermo o altro... o almeno, diciamo che di un certo modo di praticare la Regola Zero allora ero totalmente ignaro, e quindi come tutti i master di D&D facevo perdere i giocatori nei boschi, o li bloccavo in un punto se giudicavo che fosse coerente, oppure... insomma, avete capito. Senza volerlo guidavo la storia.
Insomma, il master in questione secondo noi avrebbe fatto un'invasione di campo a decidere lui da solo se sì o no in una situazione totalmente imprevedibile.
Allora, corrotti da Sine Requie

di cui il master in questione era appassionato (e presto lo fummo tutti e tre, splendida ambientazione, meccaniche orrende), decise di usare il tarocco come spunto interpretativo. Non so se sapete come funziona la lettura degli arcani maggiori (alias i tarocchi) nel Sine, in pratica danno un'idea base tipo "fallimento catastrofico per mezzi esterni" oppure "successo grazie alla tua conoscenza", che comunque andrebbero mediati... per chiarire, se Hulk Hogan fa con me a braccio di ferro ed esce la Torre (se non sbaglio il peggiore) non è che perde, ma magari vince ma facendosi male e nonsopiùcheinventarmi...
Inutile dire che dopo poco il master pretese di girare più tarocchi, e anche nascosti, senza rivelarli ai giocatori, e dopo poco ammise anche che comunque non li usava realmente. Cioè, poverino, li usava anche - è una specie di santone esoterista taroccofilo - però più che altro li usava per darsi ragione alla storia che mentalmente si era costruito.
La fase successiva fu questa. Io compresi che eravamo nel più puro railroading, gli altri lo accettavano per l'immersività totale che si raggiunge solo col freeform. O almeno, che finora ho raggiunto solo così. So che molti di voi ribatteranno su questo punto, comunque la faccenda è presto spiegata: ho notato che più il sistema è "invisibile" più sei dentro al gioco. Meno devi tirar dadi o estrarre carte e più ti dimentichi che sei lì a giocare un gioco... Forse questo tipo di freeform coi tarocchi, che noi per motivi che non vi sto a spiegare chiamavano Eight, era una specie di Sim strano... boh.
Comunque, il senso del topic è questo: ogni tanto si rigioca a "Eight", però tutte le volte propongo di usare dei dadi, ma tira solo il master.
In questo senso regolamento nascosto. Immaginate questa cosa: prendete un giocatore di cui vi fidate, pensate per assurdo di potervene fidare ciecamente - in genere sarà uno come voi, che ha la stessa visione del gioco... Ora, fate che voi descrivete tutto ciò che fate e lui tira i dadi e racconta quello che succede. Come a teatro, come se lo steste inventando lì per lì. Immaginate che lui usa un sistema di dadi preciso, ecco, la domanda provocatoriamente è questa:
Giocare con un master che, per assurdo, usa le meccaniche finanche di Rolemaster ma "in segreto" e non bara, come lo vedete?
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