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Play Unsafe e Psicoterapia
lapo:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Non so se fosse riferito ai contenuti o al tipo di gioco (in cui sono di fatto gli altri a proporti le poste del conflitto su cui tu scegli), non ne abbiamo mai parlato.
--- Termina citazione ---
Il problema non sono stati i contenuti di per sé, ma il fatto che il gioco permette agli altri giocatori non solo di porti delle poste, ma di decidere direttamente quali sono le tue idee e sensazioni a riguardo, ovvero il fatto che non scegli proprio niente: devi dire di sì.
(comunque la questione tende all'OT e non ho voglia di dedicargli un altro thread, quindi per quanto interessa questo thread direi: no, il problema non erano gli argomenti di per sé, ma le meccaniche del gioco che non sono adatte al mio modo di giocare)
Trevor Devalle:
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]beh..."non avvertire" è un modo di costringere.
Ed è facilissimo farsi male giocando, perchè ci sono temi che neppure impegnandosi una persona riesce a giocare "safe". E questi temi variano da individuo a individuo.
Se qualcuno mi avesse fatto giocare Flower for Mara senza avvisarmi prima del tipo di tematica, mi avrebbe fatto oggettivamente del male.
Non dico che "non si debbano giocare questi giochi", ma che si debba essere molto onesti quando li si propone, in modo che ognuno possa prendersi i propri rischi.
--- Termina citazione ---
Sono d'accordo, ma credo che qui il discorso centri ben poco con i giochi.
La stessa cosa può succedere con film, libri, o qualsiasi mezzo di trasmissione.
Devi essere conscio del tipo di intrattenimento che riceverai.
Francesca Giacomini:
--- Citazione ---[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite] Ma.. c'è qualcuno fra i frequentatori di questi lidi che propone certi giochi senza premurarsi di spiegare di che si parla? Si può fare qualche esempio?[/p][p]Non è una domanda retorica, mi interessa davvero se in passato si sono prese iniziative senza dare abbastanza informazioni o lasciando spazio a equivoci (anche nell'ottica di evitare il problema in futuro)[/p]
--- Termina citazione ---
Secondo me no: non ho visto proporre nessun gioco senza un'adeguata e ampia spiegazione. Vero è che chi si accosta per la prima volta a giochi come certi i Jeep form o un "A Flower for Mara" senza aver mai provato nulla di simile prima è difficile che capisca a priori la possibile intensità ed intimità che si può raggiungere (almeno, io non lo avevo capito finchè non ho effettivamente giocato per la prima volta a dubbio!) per cui concordo con Glenda che, comunque, nel proporre certi giochi a gente che non si conosce per nulla, si debba porre un pochino di attenzione.
Glenda:
Esatto.
Solo che il gioco o il teatro hanno un margine in più di pericolo in quanto ti metti in gioco in prima persona.
@ Claudia: non è successo, che io sappia (e poi io questi giochi non li gioco, indi a me di sicuro non è capitato)...e non volevo assolutamente insinuarlo.
Rispondevo solo alla domanda di Khana:
--- Citazione ---
Quanto siamo in grado di "metterle in conto prima", per quei giocatori che non sanno nulla di bleed, jeepform e unsafe incentrato su temi scottanti?
Siamo in grado di "avvisare" un giocatore poco informato che il suo stomaco è a rischio?
--- Termina citazione ---
e la mia risposta era "non sempre è possibile SE non sei con delle persone di cui COMUNQUE ti fideresti" perchè quelle persone ti conoscono e sanno chi sei, e con loro ti puoi permettere quel tipo di esperienza esattamente come lo faresti in una confidenza.
Con gruppi che NON sono della propria cerchia, penso che si debba andare coi piedi di piombo, e spiegare in modo MOLTO definito e dettagliato a che tipo di esperienza si può andare incontro. Perché può darsi che ti vada di metterti in gioco...ma anche che no...
Comunque mi rendo conto di non avere ben chiaro il confine tra bleed e unsafe...
Moreno Roncucci:
--- Citazione ---[cite]Autore: Glenda[/cite]Io invece ho visto gente stare male in teatro, per le stesse ragioni
--- Termina citazione ---
Oltre alle cose già dette da altri, vorrei far notare che questo è un parallelismo sbagliato.
Il gdr non è il teatro, e non solo nelle tecniche: il "contratto sociale" è completamente diverso. In un Jeepform come "dubbio" ci metti TU quello che vuoi di tuo. Nessuno ti obbliga, nemmeno a livello sociale. In teatro la situazione è diversa.
Anche nelle tecniche: in un Jeepform, per scelta motivata, non si usano costumi, maschere, props, setting: è tutto nel'immaginazione. Si gioca a scene separate, quindi entrando e uscendo continuamente dal personaggio. Non c'è la pressione del pubblico e nessuno ti rompe le scatole sulla performance o su quanto reciti bene.
Il teatro è molto, molto più "unsafe" di un Jeepform, eppure se qualcuno dice che vuol fare teatro il feedback che ottiene di solito è solo positivo. Difficile non vederci dietro un "bias" culturale, fra una cosa "nobile" (il teatro) e una cosa spesso sconosciuta (il Jeepform) e quindi "oscura e minacciosa".
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