Credo che i tre punti individuati da Davide siano ampiamente condivisibili e corretti e appartengono anche al mio modo di fare e vedere la critica.
In sostanza, finché la critica è al gioco, argomentata e puntuale, non vedo come il giudicare anche in maniera fortemente negativa un gioco possa arrivare ad offendere qualcuno.
O meglio, c'è una cosa che mi porta a poter capire come la questione possa essere presa sul personale, e l'ha già mezza detta Ezio:
[cite]Autore: Aetius[/cite]il gdr viene visto come qualcosa di estremamente personale.
Ecco, secondo me, il nocciolo del problema, la questione per cui ci critica viene vista come un'invasione di campo intollerabile.
Rischio di essere noioso, e probabilmente lo sono, ma non posso non pensare a come questa sia una conseguenza del system0.
Quando diciamo che sposta tutto sul sociale in realtà stiamo dicendo che sposta tutto sulle persone e sul loro modo di giocare.
DI conseguenza, criticarlo è come criticare la persona che lo usa perché
la persona è il sistema di gioco.
C'è anche da dire che manca un linguaggio comune riconosciuto, essenziale se si vuole fare critica. Sicuramente il BM ci ha fornito definizioni e concetti che possiamo usare per capirci meglio, ma non essendo questi accettati o compresi da tutti (e questa non vuole essere una critica, ma solo una constatazione: io conosco una minima parte di teoria) da qui nascono i continui fraintendimenti. E credo che questo sia un altro motivo per cui chi mastica un minimo di teoria (che vuol dire, oggi, masticare un minimo di BM) venga visto come l'affiliato ad un gruppo e quindi "altro" e quindi (ma questo passaggio lo trovo molto meno logico) un avversario.
Però il problema del linguaggio condiviso è difficilmente superabile e questo significherà, purtroppo, che una certa incomunicabilità resterà comunque.