Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Definizione di metagame
TartaRosso:
--- Citazione ---[cite]Autore: Brother Fang[/cite][p]In ogni caso il Metagame è una forma di imbroglio. E' un azione moralmente discutibile, anche se regolisticamente acettabile.[/p][span class=CommentSignature][/span]
--- Termina citazione ---
Non vedo perchè sia moralmente discutibile.
Forse nell'ottica di un gdr tradizionale. Ma dico forse. Togliendo l'espressione "moralmente" che può creare ambiguità (almeno dal mio punto di vista).
Parliamo di danno al divertimento.
Prendiamo il tuo esempio della partita che prevede di far fuori i non morti. Se tutti sono d'accordo che la maggior parte del divertimento sarà scazzottarsi con i non morti non vedo che male ci sia a prepararsi a puntino.
Se invece tutti sono d'accordo che dobbiamo ceare una storia in cui i personaggi si debbano comportare coerentemente con le loro conoscenza allora quel genere di impostazione non va bene.
Ma ripeto dipende su cosa ci siamo accordati.
E poi come ha scritto prima Moreno il gdr è metagame in ogni suo aspetto. Almeno nella definizione "comune" che si dà di metagame.
Piuttosto che parlare di metagame si dovrebbe parlare di pratiche che favoriscono la sospensione dell'increduilità, pratiche che danno vantaggi tattici che da gioco non si dovrebbero avere. Eccetera eccetera.
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Autore: Brother Fang[/cite]C'è un arbitro, e ci sono delle situazioni più o meno avverse, molto raramente ci si confronta contro altri giocatori, ed in ogni caso la vittoria non sempre vuol dire che si è ottenuto lo scopo del gioco
--- Termina citazione ---
In Sexy Deadly giochi sempre contro gli altri giocatori (e a volte questo si traduce in uno scontro tra personaggi). in Le Mille e una Notte anche. In entrambi non c'è un arbitro.
--- Citazione ---[cite]Autore: Brother Fang[/cite]Il Metagame non è sfruttare un occasione o pianificare con strategia un'azione, ma è utilizzare informazioni che il moi personaggio non conosce, ma io si
--- Termina citazione ---
Quindi il mio esempio è metagioco:
A: Guardo male il personaggio di B.
B: Gli chiedo cosa c'è.
Nota che non c'è stato nulla, a parte la decisione di B che la sua conoscenza era condivisa dal personaggio, per stabilire se il suo personaggio notava o no l'occhiataccia di quello di A.
Si sarebbe dovuto fare un tiro, o comunque qualcosa per stabilire se la notava o no; analogamente, non è necessariamente metagioco che un personaggio con poca intelligenza risolva quesiti complessi: il colpo di genio può capitare, e la prova di intelligenza può rendere questo.
Del resto, il giocarsi tra giocatori le scene sociali, col personaggio che convince l'altro se il giocatore riesce a convincerlo,è una cosa difussissima; eppure, significa usare le capacità del giocatore in vece di quelle del personaggio.
È metagioco anche chiedere agli altri se un'azione per loro ha senso, o se rovinerebbe il divertimento, e farla o no a seconda della risposta (visto che il personaggio non conosce quella risposta); eppure non mi pare né un imbroglio, né moralmente discutibile (anzi: al massimo mi parrebbe moralmente discutibile fare l'azione senza curarsi che possa rovinare il divertimento agli altri).
Nota inoltre che la tua è una delle tante possibili definizioni di metagioco; trovarne una condivisa ancora non è riuscito.
In definitiva, non vedo particolari motivi per cui il metagioco dovrebbe essere una forma di imbroglio, men che meno moralmente discutibile.
Davide Losito - ( Khana ):
Se si considera come "gioco" la sola interpretazione vocale dei personaggi, anche strabuzzare gli occhi di fronte alla dichiarazione di un altro giocatore è meta-game.
Addirittura anche dire "il mio personaggio apre la porta" è tecnicamente meta-game.
Il problema è, come sempre, la difficoltà ad individuare l'equazione "game" = X durante una sessione di GdR.
Cos'è questo X, in un GdR?
Sarebbe tutto più semplice se si desse, come ho fatto prima, alla parte di "interpretazione" l'appellativo di "Fiction" e invece a "tutto quello che si fa al tavolo da quando ti siedi a quando ti alzi" l'appellativo di "game".
Ne consegue che esiste una meta-fiction che poi coincide con tutto ciò che è comunque game, ma non è direttamente riferito al SIS. Ad esempio, l'uso meccanico e fisico del sistema (tirare i dadi e consultare il manuale per i risultati).
Meta-game invece risulterebbe "tutto ciò che è fuori dal Contratto Sociale". Che di fatto lo rende virtualmente inesistente, a meno che non esista (come per un torneo di scacchi) un regolamento scritto da controfirmare prima di partecipare (che altro non è se non un Contratto Sociale fisicamente vidimato ed esplicito).
Arioch:
--- Citazione ---[cite]Autore: khana[/cite]Meta-game invece risulterebbe "tutto ciò che è fuori dal Contratto Sociale". Che di fatto lo rende virtualmente inesistente, a meno che non esista (come per un torneo di scacchi) un regolamento scritto da controfirmare prima di partecipare (che altro non è se non un Contratto Sociale fisicamente vidimato ed esplicito).
--- Termina citazione ---
Anche senza regolamento da firmare il metagame esisterebbe comunque, in cose come scegliere di sedersi in un posto preciso del tavolo (sapendo che si segue un certo ordine nel dichiarare le azioni), oppure nel creare un determinato tipo di personaggio (basandosi sulla conoscenza dei propri compagni di gioco e utilizzandola per prevedere che tipo di personaggio faranno loro).
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: Arioch[/cite]oppure nel creare un determinato tipo di personaggio (basandosi sulla conoscenza dei propri compagni di gioco e utilizzandola per prevedere che tipo di personaggio faranno loro).
--- Termina citazione ---
Eh, ma a mio modo di vedere e intendere le cose, sto cercando di spiegare che questo non lo vedo come meta-game. Piuttosto, appunto, come meta-fiction.
Altrimenti il GM di Agon gioca solo di meta-game... e anche il GM di NCaS...
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