Autore Topic: Giocatori problematici, ancora prima di partire  (Letto 19965 volte)

Ezio

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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #120 il: 2009-12-13 23:08:14 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]ok, ho tralasciato (dandolo per scontato) di aggiungere il "o non li hanno provati abbastanza"... ma non mi pare di meritare per questo una sfuriata come la tua.


Da dove viene una frase del genere, per esempio? Non è una questione di provare abbastanza o no, insomma. In un determinato contesto, determinata gente si comporta in un determinato modo.
Si usano termini assoluti perché in quel contesto questi valori sono assoluti. Le cose stanno così come ho detto sopra e bon.

Si è detto che da queste parti c'è un gruppo di persone, sparuto, che rifiuta a priori qualunque genere di novità, anche da scaffale, per preservare il proprio ruolo percepito all'interno del gruppo. Questa è gente che non si avvicinerà MAI alle novità, e fra 8 anni li ritroveremo a giocare a D&D 3.5 o alla Masquerade con le solite 5 persone. I Grandi Giocatori, appunto.

C'è un altro gruppo di persone (la maggioranza) che ci si sta avvicinando gradualmente, e più li prova più li apprezza. Da qui la proiezione, supportata da un buon numero di "esperimenti sul campo": se non li apprezza è perché non ci ha giocato abbastanza/con l'ottica giusta. Più li giocherà più li apprezzerà. È prevedibile una percentuale di persone che non arriverà mai ad apprezzarli perché non vorrà darsi il tempo per "aggiornarsi". Probabilmente questi abbandoneranno l'hobby fra qualche anno quando, se la linea di crescita attuale continuerà, la maggior parte dei giocatori del circolo esteso starà facendo NW, e lo faranno senza rimpianti: semplicemente non saranno più interessati all'universo del gdr, considerandolo roba sorpassata. Peccato, non sanno quel che si sono persi. Però, questi, non li condanno e non mi danno così fastidio. Cazzi loro.

Non so a Roma, Milano, Parigi o New York, però a Reggio è così, è stato confermato da tutti i reggiani coinvolti nella discussione e parlo per assoluti perché nel contesto di cui si sta parlando è così, assolutamente. Sono dati di fatto, confermati da più parti. Le illazioni che faccio in questo post sono, appunto, illazioni, che solo il tempo confermerà, ma anche proiezioni basate sull'osservazione del fenomeno locale.

Il "giocatore problematico" dell'inizio del thread rientra, probabilmente, nella previsione di questo post.

Probabilmente da te le cose sono diverse, il tuo contesto è diverso. Qui, però, le cose sono vissute e percepite in questo modo, e sono due pagine che ho messo in chiaro di quale sottoinsieme di casistiche sto analizzando, ed è un sottoinsieme estremamente specifico.
Se non avessi specificato da mò il contesto non userei questa nettezza di giudizio, perché la mia esperienza diretta non sarebbe sufficiente da permettermelo. Dato però che ho messo in chiaro da un po' l'argomento specifico delle mie parole, ed essendo questo un argomento estremamente specifico, da me sperimentato in primissima persona, compio un giudizio che, per quanto netto, è ragionato e supportato.

Che senso ha stare qui a fare le pulci a ogni singola frase, ad analizzare il valore negativo-positivo-neutro di ogni parola? È una pagina che stiamo discutendo su questo. Stai ribattendo a me e a Paolo come se le nostre valutazioni fossero previsioni ed analisi dello stato dell'hobby (nel qual caso avresti anche ragione), ma noi stiamo parlando a livello strettamente locale, al livello della realtà che ci appartiene.


EDIT, CROSSPOST:
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]cosa c'è di male nel non voler cambiare un gioco se tale gioco, a merito dell'abilità sviluppata nel giocarci (e potremmo, secondo me, parlare di un'abilità nel riuscire a trovare un armonia di intenti nel gruppo e nel riuscire a far funzionare parpuzio) ti fa crescere l'autostima?


Dipende.  Niente considerato in se stesso. Per quanto mi riguarda tutti i Grandi Giocatori potrebbero andare a buttarsi in Po e poco me ne accorgerei.
Però ti pare un atteggiamento salutare chiudersi nel proprio mondo, sultano di quattro coetanei, immutato e immutabile, deciso a combattere qualunque vento di novità perché questo mette a rischio il proprio vacillante trono? Ti pare un atteggiamento in grado di contribuire positivamente all'hobby? Per me no. Fosse persino neutro non me ne preoccuperei, ma dato che è proprio negativo, che tiene lontano molti dal nostro hobby un po' mi brucia...
« Ultima modifica: 2009-12-13 23:15:09 da Aetius »
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Moreno Roncucci

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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #121 il: 2009-12-13 23:33:17 »
Riassunto dell'ultima parte del thread:

Ezio: "Qui a Reggio si fa il Parmigiano Reggiano".
Simone: "Ma sei sicuro che una casistica così isolata sia abbastanza universale? Magari a Marrakesh fanno un altra cosa..."
Ezio: "questo non toglie che a Reggio ho visto fare solo il Parmigiano Reggiano"
Simone: "non metto in dubbio la tua esperienza personale, ma non credi che sia un po' avventato astrarre da questa una casistica universale? Insomma, mica tutti al mondo fanno il Parmigiano"
Ezio: "chi ha detto "tutti al mondo"? Sto solo dicendo che c'è gente qui a Reggio che fa il Parmigiano Reggiano..."

Simone, ti vedo un po' annaspare alla ricerca di considerazioni generali, che "salvino" un po' la tua esperienza di gioco. Da una parte non sei ostile ai NW (sennò non posteresti nemmeno qui), dall'altra non hai voglia di svalutare di colpo anni di gioco. Quindi cerchi motivazioni generali, punti di forza, etc, e insisti per farli ammettere. Il problema è che non puoi chiedere a Ezio di giustificare il TUO tempo e le TUE decisioni. La tua storia gioco-ruolistica è tua personale, la valuterai tu a livello personale. Cosa è valso la pena fare e cosa no.

Questa insistenza a cercare un valore universale, scusa, ma è ancora un rimasuglio della "cultura dei gdr" che va per la maggiore: un solo hobby, tutti giocano allo stesso gioco, facciamo tutti la stessa cosa, siamo una comunità, una setta, e funzioniamo da gruppo di sostegno reciproco.... NO!  Non esiste! Se Parpuzio ti è stato utile (o ti è ancora utile) è una decisione che devi prendere tu, per te, senza doverti adeguare alla "mentalità comune".

Al massimo, chiediti come mai è COSI' comune, fra chi ha provato con costanza nuove maniere di giocare, e ti dice che ormai piuttosto che giocare a Parpuzio, non gioca...
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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #122 il: 2009-12-14 02:40:10 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]aspettiamo la descrizione di esperienze diverse... :)

Eh, eh...

Niccolò

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« Risposta #123 il: 2009-12-14 04:00:16 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]intanto comincio a chiedere:
cosa c'è di male nel non voler cambiare un gioco se tale gioco, a merito dell'abilità sviluppata nel giocarci (e potremmo, secondo me, parlare di un'abilità nel riuscire a trovare un armonia di intenti nel gruppo e nel riuscire a far funzionare parpuzio) ti fa crescere l'autostima?


qui nessuno ha detto che la fa crescere. piuttosto ci sono stati vari esempi di come la renda fragile.

Michael Tangherlini

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« Risposta #124 il: 2009-12-14 07:43:49 »
Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]Riassunto dell'ultima parte del thread:[/p][p]Ezio: "Qui a Reggio si fa il Parmigiano Reggiano".
Simone: "Ma sei sicuro che una casistica così isolata sia abbastanza universale? Magari a Marrakesh fanno un altra cosa..."
Ezio: "questo non toglie che a Reggio ho visto fare solo il Parmigiano Reggiano"
Simone: "non metto in dubbio la tua esperienza personale, ma non credi che sia un po' avventato astrarre da questa una casistica universale? Insomma, mica tutti al mondo fanno il Parmigiano"
Ezio: "chi ha detto "tutti al mondo"? Sto solo dicendo che c'è gente qui a Reggio che fa il Parmigiano Reggiano..."[/p][p]Simone, ti vedo un po' annaspare alla ricerca di considerazioni generali, che "salvino" un po' la tua esperienza di gioco. Da una parte non sei ostile ai NW (sennò non posteresti nemmeno qui), dall'altra non hai voglia di svalutare di colpo anni di gioco. Quindi cerchi motivazioni generali, punti di forza, etc, e insisti per farli ammettere. Il problema è che non puoi chiedere a Ezio di giustificare il TUO tempo e le TUE decisioni. La tua storia gioco-ruolistica è tua personale, la valuterai tu a livello personale. Cosa è valso la pena fare e cosa no.[/p][p]Questa insistenza a cercare un valore universale, scusa, ma è ancora un rimasuglio della "cultura dei gdr" che va per la maggiore: un solo hobby, tutti giocano allo stesso gioco, facciamo tutti la stessa cosa, siamo una comunità, una setta, e funzioniamo da gruppo di sostegno reciproco.... NO!  Non esiste! Se Parpuzio ti è stato utile (o ti è ancora utile) è una decisione che devi prendere tu, per te, senza doverti adeguare alla "mentalità comune".[/p][p]Al massimo, chiediti come mai è COSI' comune, fra chi ha provato con costanza nuove maniere di giocare, e ti dice che ormai piuttosto che giocare a Parpuzio, non gioca...[/p]

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-MikeT
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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #125 il: 2009-12-14 08:53:50 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]Si è detto che da queste parti c'è un gruppo di persone, sparuto, che rifiuta a priori qualunque genere di novità, anche da scaffale, per preservare il proprio ruolo percepito all'interno del gruppo. Questa è gente che non si avvicinerà MAI alle novità, e fra 8 anni li ritroveremo a giocare a D&D 3.5 o alla Masquerade con le solite 5 persone. I Grandi Giocatori, appunto.


Guarda, io sono un "giocatore con esperienza pluridecennale", e posso serenamente dirti che queste dinamiche le ho viste anche negli anni passati. Le persone "non interessate" alle novità, o mancanti di curiosità ci saranno sempre. Perché, dopo un po', il tuo gdr non è più solo "un gioco", bensì una gruccia per l'ego. In passato era così per giochi che esulavano da (A)D&D e WOD, ora è a maggior ragione così perché sono giochi che, in definitiva, ti dicono:

TUTTO CIO' CHE SAI E' SBAGLIATO (o quasi).

C'era gente che viveva il fatto che ci fossero giochi "parpuzieschi" diversi dalla coppia reale di cui sopra in questo modo... figurati adesso!

Mauro

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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #126 il: 2009-12-14 09:39:22 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]cosa c'è di male nel non voler cambiare un gioco se tale gioco, a merito dell'abilità sviluppata nel giocarci (e potremmo, secondo me, parlare di un'abilità nel riuscire a trovare un armonia di intenti nel gruppo e nel riuscire a far funzionare parpuzio) ti fa crescere l'autostima?

Stavo per scrivere una risposta, ma direi che il riassunto è già stato fatto:
Citazione
[cite]Autore: MaxLambertini[/cite]Perché, dopo un po', il tuo gdr non è più solo "un gioco", bensì una gruccia per l'ego

Il problema non è se il gioco fa crescere l'autostima, ma se diventa il motivo stesso di tale autostima, al punto che arriva il rifiuto a provare altro perché, perso il gioco, persa l'autostima (o la posizione sociale, o quello che è). Se si gioca, in pratica, non per giocare, ma per la posizione sociale.
In tal senso, riporto qui un messaggio scritto altrove:

Dialogo avvenuto veramente:

Tizio: In quella campagna ci annoiamo tutti.
Io: Allora perché non la interrompete?
T: È un modo di stare insieme.
I: Potete stare insieme anche facendo qualcosa che non vi annoia.
T: Ma in realtà non è che ci annoi.

Tra i motivi per non interromperla, il non voler deludere il master (che si annoia perché i giocatori sono lenti a trovare gli indizi, ma non accelera la cosa).

Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #127 il: 2009-12-14 11:11:14 »
Rispondo a Moreno (per comodità mi rivolgo direttamente a lui ma credo di rispondere anche a Aetius quando mi chiede il senso del mio stare qui a fare le pulci).

Io mio scrivere qui ha due motivi principali.
il primo è per capire meglio io.
questo forum veicola idee e concetti che non trovo facilmente da nessun'altra parte. idee che mi hanno già personalmente arricchito molto e fatto aprire gli occhi su molte cose.
naturalmente mi interessa capire a fondo anche da dove arrivano certe posizioni molto radicate e pertanto talvolta le mie domande possono sembrare un po' cavillose o insistenti. vi prego di non prenderle come un attacco ma come un tentativo di comprendere meglio certi pensieri.
il secondo motivo è cercare di essere a mia volta una possibile causa di confronto e arricchimento andando a "perturbare un po' le acque". Portare insomma delle idee magari controcorrente laddove le posizioni mi sembrano eccessivamente assolute e in definitiva non sempre vere.

garantisco che NON vengo qui per cercare di strapparvi con le unghie una vostra benedizione sul mio modo di giocare di ruolo. sinceramente mi pare un'idea un po' ridicola. Certamente però mi fa piacere se, dopo molto discutere, alcuni utenti qui arrivassero ad assumere posizioni un po' più "dall'alto" e quindi aperte alla possibilità di non demonizzare e deridere a priori ogni modo di giocare tradizionale, come invece vedo avvenire in molti topic, che sembrano quasi esistere per autocelebrare la vostra pur validissima "illuminazione". Perchè il rischio è quello di cadere un po' nella stessa chiusura mentale da "io ho la verità assoluta" che tanto criticate ai vostri "avversari ludici".

Se ci riesco: bene. Altrimenti mi resta comunque l'importante e interessante crescita personale relativa al mio primo obbiettivo.
Se sono inopportuno mostratemi dov'è il mio errore: nei toni usati? nella pertinenza agli argomenti? nel mio obiettivo stesso per cui sono qui?

Citazione
Ezio: "Qui a Reggio si fa il Parmigiano Reggiano".
Simone: "Ma sei sicuro che una casistica così isolata sia abbastanza universale? Magari a Marrakesh fanno un altra cosa..."
Ezio: "questo non toglie che a Reggio ho visto fare solo il Parmigiano Reggiano"
Simone: "non metto in dubbio la tua esperienza personale, ma non credi che sia un po' avventato astrarre da questa una casistica universale? Insomma, mica tutti al mondo fanno il Parmigiano"
Ezio: "chi ha detto "tutti al mondo"? Sto solo dicendo che c'è gente qui a Reggio che fa il Parmigiano Reggiano..."

riguardo a questa critica al mio intervento.
in effetti, dando per scontato il mio punto di vista ho commesso una leggerezza che può aver generato un malinteso. con il mio invito a toni meno assoluti non mi riferivo a Paolo o Aetius o a questa particolare discussione. semmai partivo proprio da loro e dalla loro giustissima consapevolezza sulla limitatezza della propria esperienza per lanciare un invito a tutti gli eventuali altri utenti e a tutte le altre discussioni.

In altre parole, continuando la metafora (ma ti piacciono proprio tanto le metafore! bhè, anche a me!)...
Ezio: qui a Reggio si fa il parmigiano reggiano.
Simone: meno male che hai detto "qui a Reggio", no perchè in altri topic altri utenti con la tua stessa stima per il parmigiano invece parlano come se nella maniera più assoluta il parmigiano reggiano fosse il solo modo esistente di fare correttamente il formaggio.

capito che intendevo?
la critica all'assolutismo non era fatta a chi evidentemente e coscienziosamente ha scritto "secondo la mia esperienza...", ma semmai era fatta a post come il tuo ultimo sul topic "illusionismo", dove nella pratica non mi dai più alcun modo di scrivere altro, escludendo implicitamente che qualsiasi cosa io dica possa essere in qualche modo valida o arricchente per qualcuno.
infatti è come se tu abbia detto che da uno come me che non ha ancora compreso la verità (e visto l'Elefante), non possano che venire stimoli vacui e inutili che non valgono neanche la pena di essere affrontati criticamente.
ecco. queste sono posizioni secondo me deviate. quelle che, basandosi sull'esperienza personale, pur vasta che sia, chiudono le porte al dibattito e svalutano l'altro nel nome di una verità acquisita o non acquisita. queste sono secondo me le posizioni che "danno per scontato". posizioni "settarie" che creano quei fantomatici "guru" che voi tanto vedete nei Bravi Master.

Ancora una volta. se un giocatore di ruolo tradizionale che entra in contatto con i nuovi giochi si converte.... ha finalmente capito la verità, la vera magia, e qui "abbiamo tutti fatto così, è esperienza comune che sia così". se invece non si converte: "non vuole capire, è cristallizzato, non vuol perdere lo status, non li conosce abbastanza"...
che scopo ha per voi affermare cose simili? negare la possibilità che sia una scelta valida continuare a giocare al tradizionale a cosa vi serve? seguendo il metro di ragionamento che tu hai usato su di me potrei pensare che vi serve per giustificare la vostra scelta personale di passare ai giochi new wave.
che effetto fa?

scusate il super OT ma mi è stato chiamato.
umilmente,

Simone
« Ultima modifica: 2009-12-14 11:14:16 da Umile SIRE »

Ferruccio A.C.

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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #128 il: 2009-12-14 11:18:28 »
Io non sento svalutate le mie esperienze passate. Ok che ho appena iniziato le mie esperienze NW, però per quanti problemi ci possano essere legati al modo tradizionale di giocare di ruolo, io mi son divertito e mi diverto comunque tutt'ora (vuoi anche perchè percepivo alcuni problemi già tempo fa e mi adoperavo per metterci una pezza pur senza uscire troppo dagli schemi, chiaramente).
Io stesso ero sospettoso e avevo dubbi nei confronti di nuovi modi di giocare di ruolo(temevo che il dover narrare io stesso alcune cose minasse la mia immedesimazione nel personaggio. Timore infondato, ma l'ho scoperto dopo), sospettare e diffidare è umano, spesso uno non riesce nemmeno a realizzare che si tratta semplicemente di timore per la novità e gli da nomi e facce anche assurdi(giocatori che si lamentano di avere potere narrativo, gente che dice che la mancanza di Forza, Destrezza, Costituzione  e quantaltro rende la scheda incompleta e il PG non caratterizzato o che non ha senso dover tirare su (inserite voce di scheda a piacere qui) invece che di Forza per spostare un grosso oggetto o addirittura che il sistema esiste appositamente per simulare la realtà in gioco, se no tanto vale raccontarsi storie intorno al fuoco). Mi sembra che qui si discuta di casi un po' al limite, oppure che si diano interpretazioni un po' catastrofiche di casi che magari sono un po' meno limte di come appaiono oppure semplicemente è solo una mia impressione e morta lì :)

Ezio

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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #129 il: 2009-12-14 11:22:28 »
Scusa Simone, ma... hai letto il post di Moreno?

Citazione
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Questa insistenza a cercare un valore universale, scusa, ma è ancora un rimasuglio della "cultura dei gdr" che va per la maggiore: un solo hobby, tutti giocano allo stesso gioco, facciamo tutti la stessa cosa, siamo una comunità, una setta, e funzioniamo da gruppo di sostegno reciproco.... NO!  Non esiste! Se Parpuzio ti è stato utile (o ti è ancora utile) è una decisione che devi prendere tu, per te, senza doverti adeguare alla "mentalità comune".


E anche sul topic dell'illusionismo... ti si chiede solo di portare esempi di gioco reale, giocato, actual, e di non ragionare per se e forse. Non mi pare così fuori dal mondo ed è uno degli assiomi con cui si affrontano gli argomenti in questa community. Lo stiamo facendo tutti.
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Mauro

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Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #130 il: 2009-12-14 11:30:25 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]Certamente però mi fa piacere se, dopo molto discutere, alcuni utenti qui arrivassero ad assumere posizioni un po' più "dall'alto" e quindi aperte alla possibilità di non demonizzare e deridere a priori ogni modo di giocare tradizionale, come invece vedo avvenire in molti topic, che sembrano quasi esistere per autocelebrare la vostra pur validissima "illuminazione"

Su questo, ci tengo a sottolineare una cosa: più volte è stato detto che è possibile divertirsi giocando a giochi tradizionali, semplicemente (1) questi non aiutano; e (2) si fa nonostante il sistema, non grazie a esso. Si fa con un forte contratto sociale, si fa con equilibri raggiunti tra le persone, si fa con modifiche che alla fine rendono funzionale il gioco; si fa aggirando le problematiche del gioco e risolvendole, non grazie a una sua mancante - almeno, tale per molti - funzionalità.
Sotto questo aspetto, personalmente reputo rilevante una cosa: i gruppi tradizionali, tendenzialmente o si rompono, il che non è funzionale; o arrivano a investire poco o nulla nel gioco (o perché tanto verrebbe ignorato/negato, o perché non verrebbe colto e valorizzato dal tavolo), il che di nuovo non è funzionale; o riescono a trovare un equilibrio di intenti e una sistema modificato che lo supporti, tali per cui si divertono. Escludo i casi come quelli da me riportati, che continuano pur annoiandosi e alla fine negando di annoiarsi pur avendolo inizialmente ammesso.
Il terzo caso, però, mi pare un ricondursi a un gioco non tradizionale: tale gioco è stato modificato fino a perdere la sua natura, al punto che il non lasciarlo non deriva dal "Ma col tradizionale mi diverto", quanto dal "Col gioco che abbiamo creato mi diverto".

Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #131 il: 2009-12-14 11:36:56 »
per Aetius...
mmm... in quale delle domande che ho sollevato pensate che sia interessante per voi avere allegata un'esperienza reale di gioco?
in quel topic sull'illusionismo/partecipazionismo per esempio:
ho chiesto delucidazioni per capire meglio la differenza fra i due termini.
ho chiesto se secondo gli utenti uno dei termini fosse sempre e comunque negativo, mi hanno risposto perlopiù di sì e il perchè.
allora ho fatto un esempio che potrebbe anche essere un caso pratico.
mi è stato graziosamente detto che è come se avessi detto "pirulazio" e che non era pertinente con la discussione.
ho fatto notare che le motivazioni secondo le quali l'illusionismo era stato visto come sempre negativo nel caso da me citato potevano essere considerate decadute.
a questo punto utenti vari hanno espresso il loro parere (più o meno dicendo che trovano l'illusionismo ancora negativo (perchè loro non si divertirebbero o perchè comunque non ne vedono i possibili lati positivi rispetto ad altri modi di giocare).
per concludere mi è stato detto che è inutile parlarne e occorre che io provi di più giochi NW prima di poter comprendere i due concetti trattati.

in che punto del dibattito e a che proposito volete una descrizione di una mia sessione? e soprattutto a che scopo? non stiamo mica parlando delle mie sessioni o dei miei problemi a gestire l'illusionismo (ammesso che io faccia illusionismo).
« Ultima modifica: 2009-12-14 11:45:46 da Umile SIRE »

Ezio

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« Risposta #132 il: 2009-12-14 11:49:59 »
E allora, per favore, portaci le tue esperienze di gioco, il tuo vissuto, le tue giocate in cui l'illusionismo ha creato un gioco più soddisfacente per tutti (di là) e qui parlaci di come Parpuzio abbia arricchito il tuo modo di giocare, migliorato i tuoi rapporti con gli altri e di come rimanere chiusi nel proprio stanzino ludico per anni possa essere considerato positivo, senza tirare fuori illazioni, teorie e se, ma dicendo quello che è la tua realtà, il tuo vissuto.
Se altre realtà, altri vissuti confermeranno quanto dici, magari si potrà andare avanti. Dato che ora tutti i vissuti, tutti le esperienze pratiche di gioco di cui si ha notizia ci dicono che applicando quanto si impara giocando coerente migliora persino Parpuzio, e che un'apertura alla novità allarga orizzonti e circoli e notorietà, portaci esperienze concrete che smentiscano questo.
Per favore, è tutto quello che stiamo chiedendo.
« Ultima modifica: 2009-12-14 11:50:51 da Aetius »
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Arioch

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« Risposta #133 il: 2009-12-14 12:09:44 »
Citazione
[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]in che punto del dibattito e a che proposito volete una descrizione di una mia sessione?


qui

Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite][p]Non è che ci sono troppi se: non ci sono abbastanza riferimenti al reale! Non c'è actual play! Il topic è vicinissimo a deragliare del tutto.[/p][p]"Ma se un giocatore intravedesse il master barare dietro lo schermo e se decidesse di stare zitto per non rovinare il gioco ed avere un pezzo di torta alla fine dal master riconoscente, questo potrebbe essere accettabile, se giocassimo su un tavolo di rovere?"
Non si discute in questo modo.
Guardiamo a quello che è successo, guardiamo a tutte le volte in cui i gruppi sono esplosi perché il master fa railroading! Portiamo esempi reali, vissuti e giocati, di quello che diciamo!


qui

Citazione
[cite]Autore: Arioch[/cite]E si sta facendo anche un discreto dogpiling, per cui per ora smetto di rispondere e attendo gli AP :-)


e qui

Citazione
[cite]Autore: -Spiegel-[/cite]Non è un rant contro di te Simone, è un rant contro il bravo master e le sue belle tecniche che, quando vai a scavare, ti rendi conto che "o non vengono usate" "o non ci si diverte davvero"; e a scavare ci sono andato, non mi sono limitato ai discorsi da forum...quindi non è il tuo caso, non so come giochi, ne avrò una prima idea quando posterai un Actual Play...quindi mi accodo al partito Anti-Dog-Piling e ti aspetto. ^_^


per esempio...

A che scopo? Perché, come hai detto tu, la discussione si è affossata su esempi sterili, dai quali non si cava un ragno dal buco.
Blood & Souls for Arioch

Moreno Roncucci

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« Risposta #134 il: 2009-12-14 15:20:10 »
Simone, non so se te ne rendi conto, ma ogni volta che parli di "convertirsi", come se si parlasse di fede in qualcosa di ineffabile, o parli di "assolutismo" riguardo alle considerazioni che non ti piacciono, manchi pesantemente di rispetto ai tuoi interlocutori.  Negando a priori anche la possibilità che essi abbiano ragione, prima ancora di iniziare il discorso.

Non so, allo stesso modo, se ti rendi conto che il risponderti "pazienza, prima o poi provando questi giochi capirai meglio quello che voglio dire" non è un offesa. E' una maniera di NON offenderti.  In quale altra maniera si potrebbe rispondere a post pieni di cose come quelle che ho citato sopra, senza perdere la pazienza?
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