Autore Topic: Giocatori problematici, ancora prima di partire  (Letto 26005 volte)

Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #150 il: 2009-12-15 04:12:28 »
Concordo con Domon.

Ma infatti il problema non è tanto del tizio che a casa sua si gioca il D&D3.x "che poi alla fine tanto è importante farsi 4 risate con gli amici".
Il problema sono gli espertoni del gdr che magari hanno pure una vasta cultura di gdr tradizionale, ma non vogliono considerare l'idea dei gdr new wave. Non tanto perchè stanno bene così (perchè noi sappiamo benissimo che non è vero il 90% delle volte), ma perchè il nuovo in questo caso non significa soltanto imparare qualcosa che non si sapeva, ma anche deprogrammarsi (e parecchio) da vecchie procedure mentali, e trasformarsi da espertoni a principianti in due minuti (a volte.. anzi spesso meno bravi persino dei principianti assoluti per via dei danni da parpuzio). E questo è un bel trauma.
Altro che imparare lo snowboard sapendo usare bene gli sci! ;-)
Lord Zero - (Domon Number 0)

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #151 il: 2009-12-15 07:15:58 »
Citazione
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Concordo con Domon.


e la smetti? :P mi vengono le crisi d'identità!

Luca Veluttini

  • Archivista
  • Membro
  • *
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #152 il: 2009-12-15 09:08:48 »
Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite]mi vengono le crisi d'identità!


Sappiamo che hai il doppio account tanto... XDXDXDXD

Arioch

  • Membro
  • Max Caracristi
    • Mostra profilo
    • Qi-long, risorse aggratis per gdr di ogni tipo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #153 il: 2009-12-15 09:15:14 »
Solo doppio? Ne ha almeno una dozzina! Molti forum sono composti esclusivamente da Domon che parla da solo...
Blood & Souls for Arioch

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #154 il: 2009-12-15 09:18:45 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]Non tutti possiamo amare le stesse cose allo stesso livello. Io non ho mai approfondito l'arte giapponese, per esempio

Verissimo, infatti il problema in sé non è dovuto al solo fatto di non voler provare; a quello si affiancano altre cose: per esempio, tu non avrai mai approfondinto l'arte giapponese, ma non te ne dichiari un esperto; né se uno viene a presentarti una novità dici che non è arte giapponese; e credo che se ti chiedessero di impiegare tre ore per andare a una mostra saresti anche disposto a farlo. Né dichiari di saper fare calligrafia giapponese dopo aver letto un manuale.
Non vogliono nemmeno provarli? Mi pare un atteggiamento eccessivamente chiuso, ma fatti loro; che però assumano atteggiamenti analoghi a quelli di cui sopra va oltre il non volerli provare.

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #155 il: 2009-12-15 09:33:20 »
Citazione
[cite]Autore: Arioch[/cite]Solo doppio? Ne ha almeno una dozzina! Molti forum sono composti esclusivamente da Domon che parla da solo...


vabbè, ma cosa continuo a dirmelo?

Ferruccio A.C.

  • Membro
  • gaming gone BOOM!
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #156 il: 2009-12-15 09:53:56 »
Faccio davvero fatica, io, a trovare una posizione in merito a questo argomento(soprattutto potendolo analizzare a mente lucida e non più coivolto) perchè: se da un lato reputo eccessivo quanto emerge dalla discussione, dall'altro però non mi capacito di come un appassionato non possa provare interesse per una novità(va bene la diffidenza per il nuovo, soprattutto quando è un nuovo che stravolge schemi e prende a calci fondamenta consolidate, però dopo un po' almeno la curiosità... non dico che poi debba anche piacere.) e non trovo una spiegazione a questa cosa. Io stesso ho diffidato per un bel po', ma lentamente la curiosità si è fatta strada, inesorabilmente per altro, e alla fine eccomi qui.
Su una cosa però sono abbastanza d'accordo. Certi GdR new wave vivono un po' sul confine del GdR, giochi come Polaris o Annalise(gli unici due senza master fisso di cui abbia esperienza), secondo me non sono solo GdR(Intendiamoci: io adoro Polaris reputo che debba essere tramandato ai posteri e fatto giocare nelle scuole durante le ore di letteratura.), ma sconfinano in "letteratura interattiva" o "laboratorio teatrale"(e proprio per questo io li farei giocare a scuola durante le ore di letteratura, Polaris soprattutto), ma capisco che un purista possa storcere il naso per le cose che spesso stanno strette in una sola definizione(succede in tutti i campi).

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #157 il: 2009-12-15 10:42:36 »
Citazione
[cite]Autore: Mr Sick[/cite]Certi GdR new wave vivono un po' sul confine del GdR, giochi come Polaris o Annalise(gli unici due senza master fisso di cui abbia esperienza), secondo me non sono solo GdR(Intendiamoci: io adoro Polaris reputo che debba essere tramandato ai posteri e fatto giocare nelle scuole durante le ore di letteratura.), ma sconfinano in "letteratura interattiva" o "laboratorio teatrale"

La definizione di "gioco di ruolo" è notoriamente abbastanza nebulosa (se interpreti un ruolo, è gioco di ruolo?), la cosa però da notare è che a volte viene deciso se sono o no giochi di ruolo senza nemmeno averli provati; l'ambito è diverso, ma mi ricorda uno scambio che ho avuto non so quante volte:

- Vampiri: il Requiem fa schifo, Masquerade è molto meglio.
- Ma hai letto il manuale?
- No.

Non è un gioco di ruolo? Non mi tocca, come detto altrove puoi chiamarlo "bombolone alla crema", se ci si gioca; ma prima di decidere come classificarlo giocalo, o almeno leggiti il manuale.
Comunque, perché non lo consideri tali? Per l'assenza di master, o per altre loro caratteristiche?

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #158 il: 2009-12-15 10:45:18 »
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]Comunque, perché non lo consideri tali? Per l'assenza di master, o per altre loro caratteristiche?


immagino perchè siano sul confine se non oltre, del concetto di "gioco"... non sono in totale disaccordo a riguardo. il narrativismo è ancora un gioco? o qualcosa di diverso?

Ferruccio A.C.

  • Membro
  • gaming gone BOOM!
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #159 il: 2009-12-15 11:17:21 »
Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]
Citazione
[cite]Autore: Mr Sick[/cite][p]Certi GdR new wave vivono un po' sul confine del GdR, giochi come Polaris o Annalise(gli unici due senza master fisso di cui abbia esperienza), secondo me non sono solo GdR(Intendiamoci: io adoro Polaris reputo che debba essere tramandato ai posteri e fatto giocare nelle scuole durante le ore di letteratura.), ma sconfinano in "letteratura interattiva" o "laboratorio teatrale"[/p]
[p]La definizione di "gioco di ruolo" è notoriamente abbastanza nebulosa (se interpreti un ruolo, è gioco di ruolo?), la cosa però da notare è che a volte viene deciso se sono o no giochi di ruolo senza nemmeno averli provati; l'ambito è diverso, ma mi ricorda uno scambio che ho avuto non so quante volte:[/p][p]-Vampiri: il Requiemfa schifo,Masqueradeè molto meglio.
- Ma hai letto il manuale?
- No.[/p]

Non hai idea di quante volte sia capitata anche a me questa stessa situazione. Frustrante.

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]
Citazione
[p]Non è un gioco di ruolo? Non mi tocca, come detto altrove puoi chiamarlo "bombolone alla crema", se ci si gioca; ma prima di decidere come classificarlo giocalo, o almeno leggiti il manuale.
Comunque, perché non lo consideri tali? Per l'assenza di master, o per altre loro caratteristiche?[/p]


Citazione
[cite]Autore: Domon[/cite][p]immagino perchè sianosul confinese non oltre, del concetto di "gioco"... non sono in totale disaccordo a riguardo. il narrativismo è ancora ungioco? o qualcosa di diverso?[/p]


è proprio quello il punto. Certo, sono un GdR alla fine della fiera e continuerò a chiamarli così, ma in molti punti sconfina nel teatro vero e proprio. Il continuare(o modificare) una storia dal racconto di un altro, rimanendo però nella narrazione stessa (che è proprio lo scopo delle frasi rituali) è qualcosa che avevo fatto nel laboratorio di teatro alle medie. Esercizio di improvvisazione. Senza conatre che lo stesso Polaris DEVE essere narrato con un certo Pathos(maledizione, parliamo di una tragedia epico cavalleresca non di un dungeon coi mostri, come potrebbe essere diverso?), che è un altro punto in cui sconfina dal ludico: comunicare emozioni e sensazioni, forti per giunta, è tipico dell'Arte(proprio su questo punto c'è un dibattito acceso sul essere Arte o meno dei Videogames peraltro). In molti altri giochi la componente ludica è dominante, nei masterless, la mancanza di questa figura spessissimo contribuisce a rendere meno netti i confini del gioco.
« Ultima modifica: 2009-12-15 11:18:48 da Mr Sick »

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #160 il: 2009-12-15 11:27:46 »
Citazione
è proprio quello il punto. Certo, sono un GdR alla fine della fiera e continuerò a chiamarli così, ma in molti punti sconfina nel teatro vero e proprio.


nel teatro, no. non credo ci sia qualcosa di paragonabile, ma se ci fosse, sarebbe comunque una metafora. è qualcosa di simile a una jam session, un'attività divertente e comunque giocosa. quello che ci frega forse è la sfumatura tra play e game, non so.

in definitiva è un'attività regolata, improduttiva, ecc ecc. cioè, rientra nella definizione di gioco non meno del gioco delle tre parole. semplicemente, non è la stessa attività di quando giochi ad agòn. ma resta più gioco di parpuzio, IMO.

Citazione

 Il continuare(o modificare) una storia dal racconto di un altro, rimanendo però nella narrazione stessa (che è proprio lo scopo delle frasi rituali) è qualcosa che avevo fatto nel laboratorio di teatro alle medie. Esercizio di improvvisazione. Senza conatre che lo stesso Polaris DEVE essere narrato con un certo Pathos(maledizione, parliamo di una tragedia epico cavalleresca non di un dungeon coi mostri, come potrebbe essere diverso?), che è un altro punto in cui sconfina dal ludico: comunicare emozioni e sensazioni, forti per giunta, è tipico dell'Arte(proprio su questo punto c'è un dibattito acceso sul essere Arte o meno dei Videogames peraltro). In molti altri giochi la componente ludica è dominante, nei masterless, la mancanza di questa figura spessissimo contribuisce a rendere meno netti i confini del gioco.[/p]


dove sarebbe il dibattito sull'arte nei VG? :D
cmq non ho alcun dubbio sul fatto che il gdr narrativista sia un medium che veicola arte così come può esserlo un video, una traccia audio, o una tela. e pure un videogioco, oramai non ci sono "dubbi" a riguardo. solo persone che l'hanno già capito e persone che non l'hanno ancora capito. discutere di questo equivale a fare enormi passi indietro...

Ezio

  • Membro
  • Ezio Melega
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #161 il: 2009-12-15 11:29:47 »
My two cents.
Quello che facciamo non è teatro, è al massimo una masturbazione teatrale.
Per quanto Polaris o altri giochi possano mutuare tecniche dal teatro d'improvvisazione, mancano completamente della finalità artistica che dovrebbe invece connotare quest'ultimo (o altre forme di teatro).
Il fatto che i creatori dell'opera siano coincidenti coi fruitori influisce molto sulle finalità e sulla possibile definizione artistica di quanto si fa al tavolo.
Personalmente tengo molto a tenere ben distinti i mondi del teatro e quello del gioco di ruolo. Per quanto possano superficialmente assomigliarsi la mia esperienza personale mi porta a diffidare delle contaminazioni fra i due. Qualunque punto di contatto, a mio parere, dovrebbe subire sempre una profonda modificazione per adattarsi alla differenza profonda fra i due media.
Con questo, comunque, non vorrei ancora aprire una discussione su gdr e teatro. Prima o poi lo farò, ma l'argomento è talmente complesso e talmente a rischio di pippe mentali che ora come ora non mi sembra il caso.

EDIT: Crosspost col Domon, con cui sono comunque in accordo. Per me l'importante è distinguere tra i media artistici,, altrimenti si corrono dei rischi, non ultimo quello di fare del gdr il "figlio povero" del teatro, frutto classico dell'analisi superficiale dei rapporti fra i due.
« Ultima modifica: 2009-12-15 11:32:55 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Ferruccio A.C.

  • Membro
  • gaming gone BOOM!
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #162 il: 2009-12-15 11:41:22 »
Ehm...sì il mio commento sui VG in effetti era un po' troppo sibillino, semplicemente volevo inserire un riferimento al fatto che molti media ludici hanno ormai contatto con l'arte, ma la discussione non è su questo forum(almeno che io sappia) :P
Il mio discorso voleva solo vertere sul fatto che giochi come Polaris veicolano arte attingendone maggiormente anche ai mezzi rispetto a molti altri.

EDIT @ Aetius(ma non solo) Io ho posto l'accento sulla comunanza col teatro per via del fatto che è l'esperienza più vicina che ho e perchè volevo mettere in evidenza gli aspetti che, secondo me, in Polaris e altri masterless, spingono verso il confine del gioco. Forse ho ecceduto un po', ma son comunque d'accordo con voi che tra GdR e teatro esiste una differenza decisamente ampia, ciò non di meno Polaris si impadronisce di mezzi tipici dell'esercizio d'attore.
« Ultima modifica: 2009-12-15 11:48:04 da Mr Sick »

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #163 il: 2009-12-15 12:00:45 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]Per quanto Polaris o altri giochi possano mutuare tecniche dal teatro d'improvvisazione, mancano completamente della finalità artistica che dovrebbe invece connotare quest'ultimo (o altre forme di teatro).


ne mancano o ne sono pregni come qualunque cosa. di certo la finalità artistica non era essente nell'idea dell'autore. per nulla. il narrativoismo E' una finalità artistica, e ben lehman ne è ben conscio. semplicemente non è un'attività teatrale, e nemmeno di scrittura. ma è comunque un0attività volta a creare e sviluppare e vedere in azione un SiS "artistico"

di certo, non voglio considerare il gdr il figlio povero del teatro, per me ha lo stesso potenziale della letteratura, nei suoi modi che stiamo appena cominciando a scoprire adesso.

e poi c'è un'altra "forma d'arte", questa molto più dubbia e discussa, che è il game design stesso, ed è trasversale a videogiochi, gdr o boardgame (o altro). per me è indubbiamente arte, in quanto opera di ingegno che veicola idee. ma per voi?

Ezio

  • Membro
  • Ezio Melega
    • Mostra profilo
Giocatori problematici, ancora prima di partire
« Risposta #164 il: 2009-12-15 12:03:42 »
Su questo sono d'accordo anch'io, ma allo stesso modo in cui il marmista o lo scalpellino si impadronisce di mezzi tipici dell'esercizio di scultore (o viceversa) ;-)
Sono arti che dialogano, vero, ma sono particolarmente attento a rimarcare quella differenza.

ora basta, dai, altrimenti ci mettiamo a parlare delle similitudini tra GdR e Teatro Greco (astenersi non esperti in entrambi i campi), e finiamo per farci i pompini a vicenda (citazione prosaica usata di proposito per abbassare il tono intellettualistico della discussione :-P)

CROSSPOST: MI riferisco al post di Mr. Sick.
« Ultima modifica: 2009-12-15 12:04:43 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Tags: