Credo di capire cosa voglia dire Mauro, ma davvero gli esempi di Edwards (quelli che ho commentato nel mio post) sono chiarificatori oltre ogni ragionevole dubbio.
[cite]Autore: Mauro[/cite]A leggere la definizione, il conflitto di interessi può essere tra un personaggio e tra un oggetto, e a quello io mi rifacevo; se non può, allora non capisco perché la definizione parli di oggetti che hanno "interessi" in contrasto con quelli dei personaggi.
But if there were a chase occurring, the fence presents an opportunity to express the chase, with a modification to the dice perhaps if it is an interesting or dramatic fence. The chase is what's important - the conflict of interest between the two characters.
Visto che parliamo di AiPS e D&D, vedi che in questo esempio ti basta sostituire cinta muraria con fence.
In AiPS hai un conflitto con la cinta muraria? No.. è l'inseguimento complicato dalla presenza della cinta muraria ad essere importante, e il conflitto di interessi è tra i due personaggi: chi insegue e chi è inseguito.
In D&D che non gestisce questo genere di conflitti avrai soltanto la task resolution per scalare la cinta muraria indipendentemente dall'essere inseguito o meno e anche dal successo o meno della fuga (che è gestita mediante le meccaniche di movimento del D&D). Queste ultime sono le famose "altre cose" oltre il task e conflict resolution.
Si potrebbe osservare che anche correre è un'azione.. ma è gestita dal SISTEMA D&D con meccaniche diverse. Ecco perchè si insiste molto sul sistema.
[cite]Autore: Mauro[/cite]Quispiego perché il combattimento di D&D mi pare decisamente ricadere nella definizione di risoluzione ad azioni; i casi sono tre: o non ci rientra, e allora vorrei sapere il perché; o ci rientra, e quindi è risoluzione ad azioni; o ci rientra e non è risoluzione ad azioni, ma allora la definizione si sofferma su elementi secondari, invece che su quanto realmente definisce tale tecnica (e, se non è cosí, vorrei sapere il perché).
Come ha detto anche Suna siamo di fronte ad un conflitto esattamente come in CnV ad esempio. Qui c'è un conflitto perchè è il sistema a definirlo tale: ogni volta che un png (o pg) attacca un pg si ha un combattimento (conflitto). Un tiro per colpire fa parte del conflitto tanto quanto un rilancio in CnV. Non si dovrebbe confondere una gestione della IIEE del conflitto tale da dare importanza ad ogni dettaglio narrato, con la differenza tra Conflict e Task Resolution.
Mauro tu stai procedendo a puntualizzare sempre più la definizione per osservarla da vicino, ma io ti consiglio l'approccio opposto. Per vedere chiaramente le differenza tra Conflict e Task devi osservare il CONTESTO da lontano!
La parola chiave è proprio quella che precede la parola resolution: cosa stai risolvendo? Un Conflitto o una semplice Azione?
E infatti poi scirvi:
[cite]Autore: Mauro[/cite]Ma l'intero combattimento è definito in termini di quanto capaci sono i partecipanti, e il fatto che sia un intero combattimento non è in sé rilevante per decidere se è conflitto o azione
Infatti non è rilevante la "dimensione" (o scala) dell'evento per decidere se si tratta di conflitto o task ma è il sitema a renderlo tale. Non è nemmeno il tiro di dado ad essere determinante per la definizione (altrimenti i sistemi diceless non avrebbero risoluzioni di conflitti o task), ma è solo il contesto (intesto come fiction e sistema).
Ci si confonde ancora sulla gestione particolareggiata della IIEE del conflitto.
Parti dagli esempi di Edwards.. è molto più semplice che partire dalle definizioni astratte.
Proviamo con degli esempi... tu Mauro parli del famoso albero o cinta muraria: prova a contestualizzare la cosa nella fiction e vediamo come viene risolta dai due sistemi (AiPS e D&D). Crea la scena e poi proviamo ad analizzarla assieme, come in una sorta di AP.
Provo intanto io:
Timmy si trova nel giardinetto di casa a giocare con la sua fidanzatina Mary.
GM: cosa fai? (tanto per restare nel classico)
Timmy (ovvero il giocatore che interpreta Timmy): mi rivolgo a Mary e dico: "vedi quel grosso albero? io so come arrivare in cima!"
GM: Mary: "heheh non ci credo.. è troppo alto"
Timmy: "sta a vedere", scalo l'albero fino alla cima .. voglio far colpo su Mary!
Ok ora vediamo come i due sistemi reagiscono a questo evento della ficiton.
D&D:GM: fai un tiro su climbing
Timmy: roll roll successo!
GM: ok arrivi in cima all'albero.
AiPS:Produttore: abbiamo un conflitto, vediamo se riesci ad impressionare Mary.
[si prendono le carte e si risolve] Timmy vince il conflitto; il Produttore vince la narrazione
Produttore: scali l'albero con difficoltà, arrivi quasi a metà e poi cadi sbucciandoti un ginocchio. Mary accorre preoccupata: "non dovevi farlo per me stupido!".. ma ti accorgi che Mary ti guara con occhi diversi. Non è arrabbiata... è impressionata dal tuo coraggio per lei.
Come si vede, D&D gestisce la task, mentre AiPS il conflitto. Non c'è conflitto contro l'albero ma è da tutt'altra parte. Il sistema di D&D per impressionare Mary non fornisce nulla (se non la discrezione del master, che magari può utilizzare la prova riuscita come bonus sul successivo tiro di charisma per influenzare il livello di reazione di Mary- da neutrale ad amichevole per esempio). In AiPS il riuscire a scalare l'albero non è nemmeno rilevante (avrei potuto narrare che arrivava in cima.. senza cambiare il "risultato" o anche cambiandolo) .. non è detto che l'intento non si raggiunga altrimenti.
Il focus quindi, non è nell'azione in quanto tale ma sul PERCHE' si esegue tale azione! Si scala l'albero per arrivare in cima? Lo si fa per impressionare qualcuno? Lo si fa per scappare da qualcosa? il PERCHE' è rilevante in questo conflitto. E altrettanto importante è il SISTEMA che si usa.
edit: Scusa Moreno stavo scrivendo mentre tu postavi di non scrivere e non l'ho letto.