Rileggi bene quello che ho scritto, Eishiro.
[cite]Autore: Aetius[/cite][p]Il GdR È un'attività paritaria, e il Master, quando c'è, è solo un primus intra pares.
L'accordo fra tutto riconosce di attribuire determinate responsabilità che non dovrebbero essere percepite come "più importanti" a una singola persona, che assume un ruolo di guida e, spesso, facilitatore.[/p][p]Se la parità si perdesse ci sarebbe una persona che impone la propria volontà sugli altri, e questo è deleterio per un qualunque gruppo amicale, dato che lo trasforma in breve tempo in un sultanato.
Si arriva (e si è arrivati) al punto in cui il master DECIDE che gioco giocare (cambiando titolo o indirizzando quello già in atto verso nuovi "stili") imponendolo ai giocatori, dando per scontato che questo sia il suo compito. Facendo così mi sembra evidente come si arriverà quasi certamente ad imporre un gioco che almeno uno, in realtà, non apprezza. Che succede, a questo punto?[/p]
Il master, quando c'è, non è superiore agli altri, è un giocatore allo stesso livello con compiti diversi.
Se questo giocatore inizia a dire che i compiti attribuitigli dal gruppo dei pari sono superiori e più importanti agli altri si ottiene un gruppo disfunzionale, un sultanato in cui la guida diventa dittatore e, dato che per una buona riuscita di un gdr tutti gli elementi e tutti i compiti sono importanti (lezione per me promulgata ottimamente da AiPS, che ha un master distinto, ma specifica che ciascuno, anche quello con Presenza in Scena 1, è un giocatore attivo e importante quanto gli altri) il gioco ne risente.
Quando il Master da per garantita la propria superiore importanza nel gioco a risentirne è il gioco. Anche quando un "master" impone un gioco, come ho detto prima, i danni sono solo ludici.
Qualora cerchi di trasportare questa autorità nella vita sociale al di fuori del gioco (capita soprattutto quando nei gruppi non c'é rotazione, il master è sempre lo stesso), i danni sono sociali.
[cite]Autore: Lord Zero[/cite]Un altro aneddoto giovanile: imposi al mio gruppo di gioco di inizare ad utilizzare nella vita reale i nomi dei propri personaggi in modo che fosse più facile chiamarsi in quel modo in prima persona durante le sessioni al tavolo! Quindi voi, avreste visto dei ragazzi sbarbatelli in spiaggia mentre giocano a palla o nuotano o fanno il filo alle ragazze chiamarsi con nomi tipo Aragorn (perchè allora usava molto), Alladis, Ronan, Lord Runail (io venivo chiamato Dungeon Master, Master o Signore)!! Altro che casi umani!!
Questo esempio di Lord Zero è, per me, un sintomo di questa disfunzionalità che travalica la dimensione ludica e inizia a diventare il modello comportamentale standard e reale. Nota come si faceva chiamare Vittorio ;-)