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Complessità vs profondità

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Casca:
Il combattimento avanzato di BW secondo te è solo complesso o anche profondo?

Niccolò:
ha troppa complessità in relazione alla profondità, secondo me. c'è della tattica valida di fondo, ma essendo basata sui tiri di dado è inaffidabile.

ma chissenefrega? a differenza di dnd, burning wheel non basa il suo gameplay sulla tattica, ma usa la tattica al servizio degli scopi del gioco, che sono quelli di sviscerare i BITs ed esplorare le situazioni narrative! la tattica è divertente e influente, ma non pervade la partita come l'artha.

se la profondità di un gioco gamista può a ragione essere indagata a partire dalle interazioni meccaniche del sistema e delle loro interconnessioni produttive (ho dei motivi validi per non ripetere la stessa mossa ogni round? devo prendere in considerazione le mosse di chi gioca con me), in un gioco che fa delle interazioni sociali il suo fulcro devi guardare altrove: e qui vorrei delle riflessioni a riguardo

come esempio di gioco "narrativamente profondo" mi viene in mente cani nella vigna. il suo regolamento è profondità ed eleganza, con il minimo di regole e informazioni per farlo girare. tutto è costruito intorno alla valorizzazione dell'intervento dei partecipanti, e la matrice dei rapporti tra i rischi che i personaggi affrontano nei conflitti e i possibili prezzi che possono pagare non è mai così trasparente da rendere le scelte banali, ma nemmeno così opaca da renderle insignificanti.

Simone Micucci:
Roba come Dungeon World e Apokalypse world allora? Ci sono valanghe di cose che puoi fare e la situazione cambia molto a seconda di chi ha avuto la parola l'ultima volta e che mossa ha usato.

Anche Polaris ha un livello di profondità notevole, con una complessità per nulla ingombrante.

Niccolò:
Beh, si, anche senza sviluppare termini e razionalizzazioni del concetto un buin designer ci arriva da solo, istintivamente, a capire che la depth é un pregio e la complexity é un difetto.

Da un punto di vista commerciale, specie nel termine medio-breve, la complessitá permette di vendere piú facilmente ulteriore complessitá. La profondità rende il gioco giocabile e bello a lungo senza comprare altro

Lorenzo Gatti:
Sulla questione specifica posta nell'OP, l'impatto dei libretti di AW, non mi sembra che possano aggiungere né complessità né profondità in modo significativo.

Per quanto riguarda la complessità, è fissa: N PG, N libretti diversi. Aggiungendo libretti ammessi c'è una maggiore scelta, ma scompare fin dall'inizio della creazione dei personaggi: difficile sostenere che la scelta di libretti abbia un impatto significativo nel gioco vero e proprio, dato che senza personaggi di quel tipo qualsiasi regola strana rimarrà fuori dalla porta. 
I libretti di AW sono ben diversi dai famigerati "splatbook" di D&D, che aggiungono una massa notevole di regole applicabili a qualsiasi PNG: un significativo carico di complessità con cui è necessario fare i conti.

Per quanto riguarda la profondità, potrebbe variare se qualche libretto fosse più o meno "profondo", di per sè o in combinazione con altri.
Il primo caso è improbabile perchè i libretti si assomigliano molto: bonus alle statistiche, mosse e risorse utili (o caratterizzanti), qualche cosa da fare per segnare esperienza, eccetera.
Il secondo caso è improbabile perchè la cooperazione tra giocatori è limitata, meccanicamente, a meccanismi semplici e generali che non dipendono dai libretti.
Anche sotto questo aspetto D&D è agli antipodi di AW: le classi e razze di personaggi comportano un'enorme massa di regole e di opportunità, e le sinergie tra personaggi diversi aumentano molto la profondità (difficilmente quella del singolo combattimento, ma sicuramente quella del metagame di ottimizzare l'efficacia del gruppo).

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