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[MOTW - IMDS] Le stelle hanno ragione

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MichelaDaSacco:
Aggiungo solo un paio di cose successe durante l'ultima scena in chiesa.

Quando il Numero Uno spara con il suo Tesla (la pistola si chiamava così, mi pare), Nemrod reagisce velocemente e si scansa, ma Minerva rischia di finire molto male se non fosse per l'intervento dell'Angelo, che le si para davanti e abbracciandola la protegge.
Ed è restando tra le sue braccia che la Spooky gli afferra la mano e la usa per scrivere nell'aria i glifi angelici che lui le ha insegnato. Usando una mossa dello Spooky, Fattura (con un super successo!), Minerva fa cadere e rompere l'arma con cui Numero 1 ha tirato giù metà chiesa! Così non la può riutilizzare, che fa troppo danno! >_>

Ah, a proposito del Numero Uno si è anche scoperto che solo delle gran botte ben assestate lo possono tirar giù, perché la Magia non gli fa il giusto effetto (quindi è andata bene che mi sia concentrata su un oggetto e non su di lui).

E aggiungo anche un paio di considerazioni:
Minerva ci tiene a Veronica per un motivo molto semplice: la ragazza (che è anche la sua coinquilina) ha cercato il suo aiuto prima di sparire e Minerva, che non è proprio un campione di simpatia, le poche amicizie che ha vorrebbe conservarle. Vive.

Non si fida delle autorità, ha fulminato lo sceriffo con lo sguardo e schiaffeggiato il prete che l'ha chiamata Satana (doppo un fallimento su Manipolare), nonostante Jun dica che  lo sceriffo ha avviato delle ricerche per la sua amica, Minerva è convinta che i poliziotti andranno solo a farsi massacrare dalla famiglia di Deep One, e che più tempo passa, più c'è la possibilità che anche Veronica venga trasformata in un mostro.



Darcadia:
Un po' di particolari interessanti che non sono evidenti.

I due assaltatori dell'Agenzia sono Schwarz e Beckett. Sono soldati con un addestramento speciale reclutati dalle fila dei Marines.
Schwarz è quello silenzioso, grosso e dall'aspetto cattivo. Beckett è il caposquadra quello che parla e si confronta con Harvey. E' meticoloso e gli importa dare un adeguato supporto ai cacciatori.

L'arma usata da N.1 è un fulminatore Ythiano. Non somiglia ad una pistola ma è della stessa forma di una macchinetta fotografica digitale. Si tratta di un modello ricreato dagli ingegneri del Progetto Black Book. La Grande Razza lo usava per abbattere le piovre volanti. Minerva ha avuto una rivelazione che quell'arma è legata al suo Lato Oscuro.

Harvey ha ricevuto inoltre la chiamata di un suo ex collega ora chiamato n.13 e militante tra gli Uomini in Nero del progetto Black Book che lo avvertiva di fuggire perché N.1 avrebbe messo a tacere i Cacciatori poiché testimoni scomodi.

Gli agenti in nero sono i famigerati Uomini in Nero del Progetto Black Book, un'organizzazione segreta al di sopra del governo di cui N.1 ha rivelato che L'Agenzia di Harvey è solo una branca. Il superiore di Harvey ha confermato senza dirlo apertamente che N.1 può decidere delle azioni dell'Agenzia.

L'obiettivo del Progetto Black Book dichiarato dal N.1 è ottenere la conoscenza occulta e tecnologie esoteriche per dare la supremazia mondiale all'America. ci sono indizi che tracciano l'esistenza di questa organizzazione almeno nel periodo della guerra fredda come testimonia il materiale nel bunker sotto l'sola di Northeast Harbour

Gli uomini in nero vestono tutti rigorosamente in giacca, pantaloni e cravatta neri, con una camicia bianca. non portano cappelli e sono pettinati tutti in modo simile, indossano inoltre occhiali scuri (che sono in realtà dispositivi di Realtà Aumentata, che li tiene in contatto e gli fa accedere tutte le informazioni che gli servono) mantenendo quindi un'aria di stranezza ben calcolata che causi disagio e timore negli interlocutori. In realtà è una farsa: sono solo esseri umani ben equipaggiati e addestrati come ha rivelato n.13.

N.1 indossa un impermeabile nero sopra un completo identico a quello degli Uomini in Nero. Ha mostrato di avere una sola Ala angelica, la sinistra, sufficiente a dargli il potere di spostarsi con teletrasporto e che gli permette di fare le entrate e le uscite teatrali che gli piacciono tanto :D Ha mostrato di essere in combutta con il buon dott. Fletcher (la nemesi di Jun) ma non in che modo. N.1 gli ha fatto avere infatti una valigetta dal contenuto misterioso ma necessaria per qualunque tipo di piano egli voglia mettere in atto.

sebastian:
Riassumo qui alcuni pensieri relativi a Nemrod postati in una discussione privata su G+ perché ne rimanga traccia.

Si tratta di uno spaccato relativo a Nemrod e al suo passato che non è ancora completamente emerso in gioco, ma sul quale mi sono basato per le sue motivazioni, il suo modo d'agire e il suo atteggiamento in gioco, dando una sorta di coerenza di fondo a tutto quello che ha fatto e detto. Stasera, probabilmente, buona parte di quello che riporto qui uscirà in fiction, eventualmente influenzato e "aggiustato" sulla base del contributo degli altri giocatori.

Il vero nome che ho pensato per Nemrod è Nathanael. E' un nome importante perché è uno dei primi angeli ad essere stati creati: il sesto secondo la tradizione ebraica a quanto ho letto ed in realtà sarebbe un arcangelo e un serafino, quindi originariamente era molto potente e molto in alto nella gerachia celeste, idealmente è uno degli arcangeli che contemplavano e vedevano direttamente Dio.
Dal momento che il Vero Nome di un Angelo è una questione molto importante, Nemrod continuerà a farsi chiamare Nemrod e non rivelerà a cuor leggero il suo Vero Nome a chiunque.
Il significato del suo nome è "Dono di Dio". E' uno dei 12 Angeli della Vendetta, che spiega il perché del suo accanimento contro Numero 1 quando lo ha affrontato e, apparentemente, distrutto: aveva usurpato un potere angelico che non gli era proprio.
Nathanael è inoltre uno dei quattro angeli che incarnano un elemento, nel suo caso il Fuoco, e questo definisce molto a fondo il suo modo di porsi ed il suo carattere. Spiega anche perché a Numero 8 ha detto: "Io sono il Fuoco" prima di tagliargli le mani e perché la sua Arma Sacra è una spada composta di puro fuoco divino. In questo Michela è stata bravissima ad intuire come disegnarla nell'illustrazione che ci ha dedicato. Non volevo una spada fiammeggiante, ma una spada fatta essenzialmente e solamente di fuoco sacro. Esattamente come l'ha realizzata lei :-D
L'intimo collegamento tra Nathanael ed il Fuoco spiega anche perché Nemrod tende a buttarsi così di petto nelle situazioni e ad affrontarle con l'atteggiamento brusco e violento che ha. Non è riflessivo come l'Aria, non è mutevole e fuido come l'Acqua, non è stabile come la Terra. E' il Fuoco e come tale arde, in tutti i sensi.

Per completare il curriculum delle competenze, Nathanael viene definito anche come uno dei tre angeli che vegliano sulle cose nascoste, misteriose ed arcane. Questo spiega la sua inclinazione mistica e il fatto che usi il linguaggio degli Angeli per fare incantesimi, lo stesso che ha insegnato, almeno a livello basilare, a Minerva sperando che imparasse a controllare il suo potere per mezzo di esso. Prendendo a prestito qualcosa dal gioco Demon: The Fallen e qualche altra tradizione sparsa, gli Angeli sono il braccio della creazione, l'esternazione della Volontà e del Verbo divini. Incarano il loro ruolo fino ad essere identificati quasi univocamente con esso. Traducono la Volontà divina in materia ed energia e il linguaggio che usano serve a questo scopo... ragion per cui per Nemrod è la forma più pura e potente per praticare Magia.
Poi anche lui si sporca le mani e può usare altri metodi, ma quello per lui rimane il più chiaro e semplice, perché parla la sua lingua usandolo.

Ricapidolando, Nemrod, quindi, è molto diretto e violento quando necessario perché è l'angelo della vendetta e del fuoco. Non ha molta dimistichezza nel rapporto con gli altri e si trova a suo agio a trafficare con le conoscenze mistiche ed arcane perché è anche l'angelo delle cose nascoste ed arcane.

Non ho ancora deciso precisamente per quale ragione Nemrod è in fuga e cacciato, ma sicuramente dovrà avere qualcosa a che fare con la visione che ha avuto di lui e Jun che combattono spalla a spalla contro lo Stregone di lei nemico ed una schiera angelica. E probabilmente questa visione potrebbe essere l'aggancio per una discussione con il suo personaggio in gioco.

sebastian:
All'ultimo resoconto di Sonia aggiungo solo quel che ha fatto Nemrod quando è uscito dalla stanza d'albergo per affrontarte il cecchino.

S'è velocemente teletrasportato sul tetto del palazzo di fronte dove stava la minaccia usando il Volo e prendendo di sopresa il cecchino, che ha cercato di reagire, chiedendogli anche chi fosse, ma Nemrod è stato più veloce.
Nemrod è tipo di poche parole e secondo la logica del "Prima ti rendo inoffensivo, poi eventualmente parlerai" non va tanto per il sottile e dicendogli "Io sono il Fuoco" gli taglia le mani con la sua spada ardente. Taglio netto, ben cauterizzato (ovviamente...) e Numero 8 non può più sparare a nessuno.
Segue un veloce battibecco tra i due in cui Numero 8 avverte Nemrod che non sa contro chi si è messo (se non ricordo male). Lo fa lagnandosi per il dolore causato dalla perdita delle mani e implorando di non essere ucciso. Nemrod nota con la coda dell'occhio che altri uomini in nero stanno entrando nell'hotel di fronte dove ha lasciato Jun e Minerva e sbuffando lascia lì Numero 8 senza ucciderlo, con lo scopo di arrivere veloce nella camera d'albergo e portare via le altre due ragazze indipendentemente da quanto importante fosse per Minerva il suo rituale. Da morta o prigioniera non avrebbe comunque salvato Veronica.

Visto il successivo colpo di cecchino che poi ha quasi fatto esplodere la testa di Jun, Nemrod si è morso la lingua ed ha pensato tra sé e sé che il prossimo cecchino che incontrerà non rimarrà in vita. Indipendentemente dal fatto che gli abbia tagliato preventivamente le mani o no. Il ragazzo è vendicativo e va capito. Stava passando davvero un brutto quarto d'ora.

Per altro continua a ricevere segnali ambigui dalle due ragazze del gruppo che non sa come interpretare. Almeno Harvey sembra essere un barlume di ragionevolezza per lui. Di solito, almeno.

Relativamente lo scontro con Numero 1, Nemrod ha quasi perso la testa. L'abominio che si presentava davanti a lui (che ha definito "Chimera" + un complemento di specificazione poco edificante da riportare su queste pagine) gli ha fatto scattare la modalità "Angelo della Vendetta Mode ON". Kudos a Francesco per aver citato, con Numero 1 e la sua unica ala scura, Sephirot di FFVII in quel frangente, per altro.
La scena è finita con un lavoro di squadra ben fatto (di cui il resconto ancora non c'è, quindi SPOILER!) e Nemrod non ha nascosto la sua soddisfazione nel ridurre Numero 1 in coriandoli di scintille e cenere. E' un duro lavoro, ma qualcuno deve pur farlo, no? :-P

Sonia Grossi:
Ho bisogno un pò spasmodico di fare il punto della situazione con Jun. Un breve insight..
Come al solito, io penso un personaggio in un modo, poi quello mi parte per la tangente adattandosi agli eventi e ai personaggi con cui interagisce.

Siccome sono molto poco costante, ho smesso di fare i riassunti delle giocate. Mi spiace, sono una pessima reporter. :P
Quindi se qualcuno dei miei compari volesse fare un breve riassunto del mistero.. libero di farlo, eh! Non si offende nessuno!


Dall'ultimo post-riassunto, abbiamo finito il mistero con la Chimera/Numero Uno ed iniziato un'altra avventura, stavolta in parte legata al Potere Oscuro che domina Minerva e a creature del Reame dei Sogni (o Incubi, fate voi. ci sta arrivando Cthulhu tra capo e collo...) e siamo quasi agli sgoccioli di questo mistero, in procinto di iniziarne un altro.
E tra la sessione di martedì scorso e la precedente è passato un mese, giorno più o giorno meno, e mi sono accorta di aver non solo perso il filo della storia - credo sia normale con un distacco così lungo - ma anche del personaggio.

L'unica cosa che mi è rimasta dentro è quella sensazione di "fuori posto" e voglia di tornare a casa, tra la sua gente.
Qui è tutto troppo rumoroso, luminoso e puzzolente.
Non sente quasi i suoi stessi pensieri, per il rumore delle macchine e il ronzio degli elettrodomestici; non riesce nemmeno a vedere le stelle, se sta all'aperto col naso per aria; e l'aria stessa è impregnata di troppi odori, più o meno gradevoli, che in qualche modo la rendono irrespirabile.
E immagino sia normale per qualcuno che è nato e cresciuto 150 anni fa.
Quindi provo un momento a ricapitolare.

DUNQUE.

Jun è arrivata a New York con la Rainbow Serpent Airlines (si chiama così, non è colpa mia u.u  http://en.wikipedia.org/wiki/Rainbow_Serpent   ), senza scali intermedi, direttamente dagli anni 60 del 1800.

Non inizia a veder mostri nei mulini a vento come Don Chisciotte, quando si trova ad avere a che fare con una tecnologia completamente sconosciuta, ma di sicuro non si sente serena se deve utilizzare oggetti troppo complessi.
E' arrivata con uno scopo ben preciso, annientare Fletcher in via definitiva e sa che i mostri sono una cosa differente - è stata cresciuta per combatterli. Solo che, mi rendo conto, Jun è incuriosita da questo mondo quasi tanto quanto ne è sorpresa.. e forse ha perso un pò di vista la sua missione, che per un pò ha tenuto se non segreta, comunque privata (solo Harvey sapeva in modo approssimativo il motivo della sua venuta).

Qui a New York trova un'amica in Minerva, un’amica che va oltre alla scorza di guerriera e vede la donna che c’è sotto, e che poi però si allontana ed inizia ad avere un comportamento strano. E se da una parte si fida di Minerva, dall'altra c'è qualcosa che la rende guardinga. E non è solo il modo in cui usa la magia - per quel che ne sa lei, in 150 anni possono aver trovato altri mille modi di fare incantesimi, è un miscuglio di modi di fare, di sguardi e di cose sospese o non completamente dette. Pezzi di puzzle che si incastrano al loro posto quando si scopre che la Spooky è una sorta di "messia" per gli Ythiani, creature che viaggiano nello spazio-tempo sfruttando il corpo degli umani. E più Minerva prende coscienza di questo, più l'entità che ospita si sveglia, più diventa forte e in qualche modo instabile. Cosa che tiene Jun sempre allerta, perchè Minerva potrebbe diventare pericolosa per gli altri, ma anche per sè stessa. E Jun si sente sbagliata, nel vedere una minaccia nell'amica, quando gli altri due invece si chiudono a guscio, protettivi e comprensivi, sulla ragazza.
Harvey è un suo discendente, ma non le ha mai spiegato nel dettaglio che legami di parentela hanno, anche se lui ironicamente l'apostrofa con nomignoli come "nonnina" e "zietta", e in mezzo a tutte le novità che l'hanno sommersa al suo arrivo , si è approcciata a lui in cerca di quella punta di sicurezza che un legame di sangue dovrebbe dare; ma anche lui è distante. Sempre al telefono, sempre con una battuta pronta quasi a voler celare quello che prova realmente. Jun parla poco (cosa sanno di lei?) e chiede ancor meno, ma ha capito che qualcosa, dentro, lo turba. Solo non sa cosa e nemmeno come chiederlo. Gli ultimi eventi han portato Jun e Harvey a parlare un poco e lui le ha detto che è una sua trisavola. Il che ha dato la speranza di tornare a casa, una volta svolto il proprio compito– visto che è certa di non aver avuto figli prima di partire, e soprattutto ha alimentato la speranza di aver la meglio su Fletcher.
Nemrod è un “fuori posto” come lei, lontano da casa, e vede in lui qualcuno di simile a sè stessa seppur distante. Distante perchè è un angelo, distante perchè è un uomo. Sono sempre fianco a fianco, lui è attento a quello che le succede ed è sempre pronto a supportarla, così come lei non gli fa mancare il proprio appoggio se serve, ma sono comunque su due pianeti diversi. Anche dopo che lui, per rassicurarla in un momento di pesante sconforto, le ha detto il suo vero nome e la sua identità. Anche se ha accorciato le distanze aprendosi a lei, le pare che, allungando la mano, sia sempre appena al di fuori della sua portata.
Con lo sceriffo Drake Carter si sente a disagio, terribilmente. Ha capito che l’ha presa come punto di riferimento in quel gruppo di disadattati (il primo che mi dice che non sono quattro disadattati, lo prendo a calci negli stinchi u.u) e in qualche modo sente la responsabilità di averlo coinvolto in questa guerra che gli appartiene solo di riflesso. Lui non lo sente distante, no. Ma se le venisse il dubbio che oltre ad averla etichettata come “persona più savia del gruppo”, possa guardarla come si guarda una donna (a prescindere che sia vero o meno).. probabilmente diventerebbe rigida come un ciocco di legno lasciato a seccare nel deserto.

Jun non è brava con le persone (è partita con -1 in carisma!), non è stata educata a saper sostenere una conversazione brillante e nessuno le ha mai insegnato a civettare con un uomo - per il grande dispiacere di sua madre. E’ schietta, coraggiosa, determinata. Ogni tanto tira fuori un carattere ruvido e il suo temperamento solitamente contenuto.. vacilla come la terra quando c’è un terremoto, ma ha sempre buone intenzioni.
Appena possibile le hanno messo in mano un pugnale e le hanno detto che, per sopravvivere, doveva imparare ad usarlo. E se la sa cavare egregiamente! Quindi gli uomini sono suoi pari (ha un’ottima resistenza e non teme di affaticarsi come loro) e le donne, che non siano guerriere, sono creature fragili che vanno protette.
Jun non è molto femminile, anche se sa perfettamente di essere una donna e ha movimenti aggrazianti quando combatte; tiene sempre i capelli legati, indossa solo maglioni e pantaloni - da quando ha scoperto che anche le donne li portano, perchè sono più comodi!, e le risulta difficile comportarsi come una "signorina" anche se non è mai maleducata per principio. Le piace andare a cavallo e correre a piedi scalzi, cose che a NY non ha potuto fare, senza contare che non si sente particolarmente interessante. Nessuno è intrigato da una ragazza-guerriero.


Mi accorgo che Jun è un tipo a cui piace stare anche da sola, ma che se può "ragiona per il gruppo". Non per niente è sempre affianco a Nemrod, quando la battaglia si fa più dura, e lo spalleggia e protegge. Così come ha un occhio di riguardo per Minerva, se ha bisogno di supporto in qualche rituale. E punta su Harvey quando è il momento di pianificare qualcosa di concreto senza partire a testa bassa.
Eppure.. eppure lei non si sente al suo posto.
Nemrod le ha confidato che dovranno combattere spalla a spalla, Minerva la cerca quando non si sente sicura, Harvey le ha fatto capire che a lei ci tiene.. ma c’è un’insicurezza di base, che si è fatta spazio dentro di lei, e la fa sentire poco apprezzata.
Le costerebbe ammetterlo - forse non pensava nemmeno di poter provare un tale sentimento, ma invidia a Minerva quel suo status di “creatura da proteggere e rispettare”, il fatto che tutti cerchino di rassicurarla, e non sa cedere all'orgoglio di dover ammettere che un uomo può fare qualcosa al suo posto, anche solo "per coccolarla", e si irrigidisce e sente in imbarazzo se lo fanno.
è una contraddizione nei termini. Le piacerebbe venir vezzeggiata, ma non vuole che nessuno lo faccia perchè sarebbe un pò come se la pensassero una debole.
La cercano per dare una soluzione logica e concreta ai problemi che si presentano. E da quel punto di vista non può lamentarsi, quando arriva il momento cruciale ascoltano quel che ha da dire. Ma nessuno le ha chiesto come si sente, se sia stanca, stranita o provata.

E solo in queste ultime sessioni, sento che alcuni nodi vengono al pettine.
Sento il disagio più pesante e arranco un pò alla cieca nell’approcciarmi agli altri.
Non ho intenzione di forzare la mano con Jun, ho appena smesso i panni della Chosen socievole e voglio esplorare il lato introverso di un pg.
Le piace starsene per conto suo, prendersi tempo per riflettere o semplicemente contemplare il nulla e rilassarsi o allenarsi e sfogare la tensione, e negli ultimi giorni (cioè il periodo intercorso tra i vari misteri) non ha avuto un momento per sè stessa.  Per averlo, ha dovuto fare una sfuriata e andarsene dalla stanza di albergo che condivideva con gli altri.


Inoltre, allevata per cacciare mostri, si sta trovando a doversi confrontare con la sua morale. Se a casa sua non avrebbe avuto dubbio su cosa fare, per esempio, degli ibridi dei Deep One, qui qualche remora se la sta facendo. Invece di aprire in due la pancia del ragazzino chiaramente ibrido che sta ronzando loro attorno, ha pensato che infondo non ha fatto niente di male e si è quasi dispiaciuta per averlo minacciato con il proprio pugnale..

E' anche estremamente perplessa dal comportamento suo e degli altri cacciatori. Se qualche volta è sbottata in malomodo, si è anche trovata nel dovere di intervenire prima che si azzuffassero tra loro. Non è certamente scannandosi che riusciranno ad annichilire la minaccia che aleggia sulle loro teste.


Realizzato questo, a livello emotivo-psicologico, ho DECISO che ha bisogno di avere accanto qualcuno che possa capire il suo straniamento e presto le prenderò un alleato dal suo tempo. E sto pensando di fare un cambio di libretto, appena possibile, e farla diventare un'Iniziata. 
Le basi per esserlo le ha, visto che se c'è una cosa di cui sono certa è che è stata addestrata ad essere una cacciatrice assieme ad un gruppo di altre persone e che è molto legata alla proprie tradizioni.  Ci sarà solo da raffinare il tutto. :P

ps: secondo me se le insegnano a guidare, diventa anche un'autista provetta. ma è un pensiero personale. XD

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