E' una questione di come si dicono le cose. Dobbiamo imparare tutti dai nostri bisnonni, che per ragioni simili si sapevano ingegnare, e prendere esempio da "la bella canzone di una volta/ ingenua e piena di malizie/ che cementava le amicizie/ e poi si andava tutti a capinere..."
"Capinere, capinere
ciascuno le vuole amar
sono bianche, sono nere
sono nella mia città"
O per fare un esempio più filologico:
Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
ma sempre sta su.
Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non vien giú.
Se tu verrai con me Maria Luisa, (*)
la guarderai, e poi esclamerai:
"Mamma mia che effetto mi fa!"
Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non cadrà.
Quando la vedi ai tuoi occhi non credi
e una grande paura ti fa.
Ma come fa a stare in piedi?
Meglio tirarsi piú in lá.
Dopo s'infilan le scale, si sale,
si sale, e lei pende di piú.
Senti la testa girare
mentre ripeti anche tu:
Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
ma sempre sta su.
Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non vien giú.
Se tu verrai con me Maria Luisa,
la guarderai, e poi esclamerai:
"Mamma mia che effetto mi fa!"
Evviva la Torre di Pisa
che pende, che pende
e mai non cadrà.
(*) "Maria Luisa" era uno pseudonimo molto usato dalle master di Kagematsu dei tempi andati.