Autore Topic: [AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità  (Letto 73868 volte)

Giulia Cursi

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Nenhiril
    • Mostra profilo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #255 il: 2012-06-13 17:41:31 »
E Ron Edwars! Se ci sono anche loro sei come Simone Ambrose! UGUALE!
Account G+ - Account Facebook - Fanmail: 16 - Brava Utente™ - "Te lo fascilito io." cit.

Lavinia

  • Visitatore
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #256 il: 2012-06-13 18:57:37 »
Non credo che Ambrose lo conosca, mi dispiace... Però 'sta cosa inizia ad avere dell'inquietante!

Giulia Cursi

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Nenhiril
    • Mostra profilo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #257 il: 2012-06-13 20:05:29 »
Significa solo che mi innamorerò io di lui, altro che Diana... paura...

Comunque io-Giulia avrei spinto per una storia con Darius, ma ho deciso di seguire l'istinto e questo ha portato Diana verso le certezze di Ambrose.
Account G+ - Account Facebook - Fanmail: 16 - Brava Utente™ - "Te lo fascilito io." cit.

Lavinia

  • Visitatore
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #258 il: 2012-06-13 20:16:42 »
È bello sapere di essere il numero 2 :P

Ambrose è il genere di ragazzo che friendzonerei immediatamente, per poi pentirmene dopo un po' u.u
« Ultima modifica: 2012-06-13 20:19:46 da Lavinia »

Giulia Cursi

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Nenhiril
    • Mostra profilo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #259 il: 2012-06-13 20:22:54 »
Devo friendzonare Darius ma non ci riesco............. sarebbe una cattiveria tremenda! ç__ç
Account G+ - Account Facebook - Fanmail: 16 - Brava Utente™ - "Te lo fascilito io." cit.

Lavinia

  • Visitatore
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #260 il: 2012-06-13 20:25:58 »
Non farlo, non se lo merita povero tato!

Enrico Ambrosi

  • Membro
  • Ambrojoke
    • Mostra profilo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #261 il: 2012-06-13 21:12:27 »
Difatti non sembra tu lo stai freindzoonando, a malapena vi considera friends infatti.
« Ultima modifica: 2012-06-13 21:17:47 da Enrico Ambrosi »

Lavinia

  • Visitatore
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #262 il: 2012-06-14 11:41:29 »
Ai partecipanti e fan tutti: qui la discussione (in costante ampliamento) coi tesserini per le coppiette/triangoli/poligoni vari della serie ♥

lapo

  • Membro
  • Lapo Luchini
    • Mostra profilo
    • lapo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #263 il: 2012-06-15 20:26:25 »
Non so se esco vivo da una partita con Giulia+Manuela+Lavinia. Ok, proviamoci!
Anche perché prima dovresti duellare con me. :)
E ho fatto tre anni di scherma!
(ma Mauro ti può certificare che sono una schiappa)

lapo

  • Membro
  • Lapo Luchini
    • Mostra profilo
    • lapo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #264 il: 2012-06-15 20:38:24 »
potrebbe essere la cosa che manda l'intera città a cercare affetto negoziabile.
Lollo smodatamente.

lapo

  • Membro
  • Lapo Luchini
    • Mostra profilo
    • lapo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #265 il: 2012-06-16 03:49:38 »

Allora, prima un AP rapidissimo della sessione scorsa, ma tanto sapete già quasi tutto dagli AP degli altri (e poi me lo ricordo poco):


La sessione è iniziata con Amanda/DS che ha avuto un'idea geniale: trasformare il cadavere di Jordan che ha in freezer in un vampiro! Ottima idea per fare malissimo a più gente possibile!
Lo sdraia sul letto, si concentra (abisso, fallimento), il cadavere prende fuoco e scompare in cenere.
Peccato.


Poco dopo citofona Darius, è con Bock e Alfred (vampiretto fatto da David). Darius le chiede di prendersi le sue responsabilità, lei invece quasi assonnata, con nonchalance, strappa la gola ad Alfred e li ringrazia di averglielo portato lì.


In mensa, la mattina dopo, viene avvicinata da Roxanne (oddio o era Catherine? mi sa che era Catherine) che è una sua nuova fan e vuole vendetta sulla sua ex-regina Veictoria. +1fwd se seguo i suoi consigli.
Poco dopo, litigio con Erica: è troppo fredda e cattiva, è rotta; "non sei me, non devi comportarti in quel modo".


Al pomeriggio, a casa di Bock, Darius mi ha chiesto il favore di "aggiustare" Victoria, ma è molto più divertente giocarci un altro po' come il gatto e il topo, no? Una punta di autolesionismo e delirio di onnipotenza, farlo di fronte a Darius e Bock, poi in realtà la cosa che mi colpisce di più è guardare negli occhi di Victoria: per quanto cattiva, perfida, terribile, è piu umana di me. E questo mi sconvolge. E crollo a terra. E riprendo controllo della mia vita. E, finalmente rispresami, riesco a mettere a posto Victoria sul serio.


Accompagno Erica a casa, cerco di ipnotizzarla per "aggiustarla", fallendo miseramente: ne esce devastata, oramai è a un passo dal serialkillerismo. Comunque, le faccio il favore che mi chiede: ipnosi su sua madre per farla smettere di trattare male la figlia per la sua omosessualità. Riuscito in modo parziale: lo farà, ma se ne rende conto. (chissà come finirà)

Lavinia

  • Visitatore
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #266 il: 2012-06-16 15:38:14 »
La sessione inizia male, con cena a casa dei miei in cui la menano su come non ci sia da immischiarsi fra Auberon e Titania, che porta a brutte cose, che dovrei rispettarli e così via. Wow, grazie mamma e papà, non me ne ero proprio accorto di essermi infilato in un casino di dimensioni ciclopiche. Dopo dieci minuti di questa solfa, mollo lì la cena ed esco, ho bisogno di un po’ di aria fresca e di calmarmi.
Diana mi segue, e pure Jordan che insiste per accompagnarci, proteggerci e così via. È stata una giornata pesantuccia per tutti, e quindi scatto contro di lui, dicendogli per l’ennesima volta che la sua presenza non è gradita. Questa volta il messaggio pare passare, e ci rimane decisamente male. Ci rimango male pure io, ma a spiegarlo in termini gentili pare non capire che no, al momento non sono interessato ad una relazione con lui.

A peggiorare le cose, mentre io e diana parliamo di come disincantare Jordan per farlo tornare una persona normale, arriva Victoria che inizia a blaterare di mostri, vampiri, di vendette. Le viene fatto notare che la città è in mezzo ad un’infestazione fatata, mentre i vampiri sono due e al momento sotto controllo. Lei continua a parlare di fare giustizia e liberare la città dai mostri. Cavoli Victoria, allora c’è davvero segatura umida in quella testolina. Le faccio presente che, ehi, nemmeno io sono 100% Vero Umano. La cosa la lascia inorridita, ma poi subito trova una scappatoia dicendo che, certo, io sono abbastanza umano, per non essere sterminato con gli altri! Alla faccia dell’ipocrisia…
Diana rivela di essere un lupo mannaro, e qui Victoria ha vita un po’ meno facile nel giustificare la cosa. Mi accorgo che Victoria ha fatto (involontariamente, ma questo non lo so) ricorso alla malia fatata, e questo davvero mi spazientisce. Ipocrisia su ipocrisia, per poter giustificare le proprie azioni. Cerco di levarmela di torno, facendole appunto presente che ci sono diverse fallacia nei suoi ragionamenti e dirle che non ha diritto di vita e di morte su nessuno, che a me è successo di uccidere e che, davvero, non vuole avventurarsi su quella strada (shut down); fallisco miseramente il tiro e, cvd, entro in darkest self. Merda, questa non ci voleva, so già che andrà tutto a donnine allegre (e infatti…).
Segue confronto fra Victorie e Diana, Diana si trasforma e le pianta i soliti 10 cm di unghioni nel petto, ma poi ci ripensa e, ricorrendo alla mali fatata, guarisce le sue ferite. Non capisco bene perché mai lo faccia, diamine se vuoi ammazzare qualcuno, fallo e poi assumiti la conseguenza delle tue azioni! Di fatto Victoria  adesso è libera di salire sulla sua auto e cercare di tirarci sotto, Diana (al solito) mi carica in spalla e ce la diamo a gambe (successo parziale, finisci in mezzo a un casino peggiore. Dato che Darius stava evocando i cavalieri fatati, sappiamo già cosa ci aspetta).

Dopo questa scena, ero parecchio frustrato. Da un lato il dover fare, di nuovo, male a Jordan per evitare che mi segua come se fosse la mia ombra. Non è bello, non vorrei farlo, ma è talmente ossessivo che davvero ci vuole questo per fargli capire che la sua presenza non è gradita in questo momento. Dall’altro, Victoria che all’improvviso ha diritto di vita e di morte su un sacco di gente qui in città. Ehi Victoria, forse se tu avessi speso del tempo a conoscere questi “mostri” sapresti che sono persone pure loro, e che per quanto adesso tu sia in modalità determinator, non è bello andare in giro ad ammazzare gente e poi dover fare i conti con la cosa.
E poi il darkest self. Nel momento meno opportuno. So già che mi farà fare cose di cui mi pentirò amaramente. So già che al 90% queste cose causeranno una rottura fra me e Diana, e sarà meritatissima. Sigh.

Come previsto, finiamo nel bel mezzo della lotta fra Darius (con tanto di spada non-proprio-magica), Amanda e i cavalieri. Darius sembra cavarsela bene contro il Cavaliere del Falco, Amanda almeno non è per terra e Diana-lupo sta allegramente aprendo in due un altro cavaliere. Sono disarmato, e non so bene cosa fare. Però è evidente che i cavalieri stanno perdendo, e che nel fare ciò vengono meno ai giuramenti nei confronti di Auberon. Forse qualcosa che posso fare c’è.
Appena il Cavlaiere del Falco cade, decapitato da Darius, gli altri, rimasti senza un capo, si arrendono. Posano le armi, e ci dicono come, per rimediare al disonore, l’unica cosa da fare per loro sia non tornare a Faerie, disperdere la propria essenza in boschi, laghi e fiumi, e cessare di esistere. Eh no. Mi faccio a vanti e ordino loro di tornare a Faerie, andare da Auberon e fargli presente che questo è quello che succederà a chi cercherà di fare del male a Diana, a Darius, ai miei genitori, Jordan, o qualsiasi altra persona in questa città. Esitano, e decido di passare alle minacce: non vogliono farlo? Ve bene, ma troverò un modo per dare la caccia alla loro essenza, la prenderò, la metterò in corpi umani e poi li consegnerò ad Auberon. Non ho idea di come farlo, ma possono stare sicuri che troverò un modo. Impallidiscono, si inchinano ai miei piedi e mi giurano fedeltà prima di ripartire.

Tutto ciò è orribilmente sbagliato. Non voglio comandare su nessuno. Non voglio nemmeno dare ordini, o minacciare. Ma questo è l’unico modo che mi viene in mente ora per cercare di evitare che domani arrivino altri cavalieri, più numerosi. E dopo di quelli, degli altri. E ancora, e ancora… Questo dare ordini e giurare fedeltà mi fa un po’ schifo in tutta sincerità, e so già che una volta fuori dal DS me ne farà ancora di più.

Ora, si fa un gran parlare (soprattutto da parte di Darius) di come dovrei, a volte, starmene fermino. Però mica son l’unico, dato che ora Darius ha l’idea geniale di aggredire alle spalle uno dei cavalieri superstiti. Cosa cosa cosa?! Cioè, capisco che fino a 10 minuti fa questi volessero farci la pelle, ma adesso si sono arresi, e anzi sono la migliore chance di limitare altri casini futuri, e tu vai ad ammazzarne uno? Ah, sei incazzato nero perché ti ho rubato la scena, ok, capisco. Ma allora prenditela con me, non con questo povero tizio. Ah, non vuoi farmi del male davanti a Diana (ma se lei non fosse stata lì non avresti avuto problemi. Ipocrita). Beh, notizia dell’ultimo minuto, avresti fatto molti meno danni sfogandoti direttamente su di me comunque. Che ne diresti di stare fermino, ogni tanto?

Il cavaliere è oramai morente. Mi getto su Darius, tenendolo fermo, poi Diana ci dice di smetterla, prima di essere lei a doverci separare. Lascio andare Darius, ma non appena lo faccio lui finisce il povero cavaliere. Eh no. Raccolgo la spada di uno dei caduti e torno a  farmi addosso a Darius, stavolta con l’intenzione di fargli male. La fiducia che quel cavaliere mi aveva dato è stata tradita da quello che dovrebbe essere un mio alleato, sangue deve ripagar sangue. Diana si mette in mezzo di nuovo, e la cosa mi fa calmare. Lei è decisamente spazientita, se ne va per conto suo (non posso darle torto). Peccato che questo vada a rompere la sua promessa di non abbandonarmi. Ora, giocando a fondo e sinceramente il DS, la cosa da fare nei confronti di Diana sarebbe prenderla e portarla da Auberon. Però sinceramente non riesco a farlo, e quindi preferisco finire di prendermela con Darius per l’uccisione del fatato, così almeno non farò del male a Diana. Ora, cos’è che diceva Paolo? Che Darius se l’è presa coi fatati per non prendersela con me e quindi ferire Diana? Perfetto, adesso io sto facendo lo stesso identico ragionamento, ma allora com’è che poi prendo dello stronzo solo io?

Darius mi volta le spalle per tornare in auto, lo infilzo passandolo da parte a parte. Lui si volta, sfila lentamente la lama, e mi fa un pistolotto infinito (ah, non ero io quello che parlava troppo? Ultimamente anche Darius si ritrova a dare molta aria alla bocca, per uno a  cui dà fastidio sentire parlare gli altri). Non dice nulla che io già non sappia. Le sue ferite si rimarginano magicamente (ha scelto di perdere tutte le stringhe piuttosto che morire), e almeno almeno avendo riportato l’equilibrio esco dal mio DS.

Realizzando l’ennesima marea di cazzate, e che Diana ha tutte le ragioni per essersi presa su per conto suo, mi fermo un attimo a pensare prima di seguirla (tanto ho un’idea abbastanza precisa di dove sia andata). In meccanica questo è stato reso come un guardare nell’abisso chiedendo come fare per farmi perdonare da Diana, e la cosa mi ha fatto dare del vigliacco. Sinceramente, quando non si usano gli effetti più sovrannaturali dell’Abisso, io lo vedo appunto come un concentrarsi, un mettere da parte per un attimo la confusione adolescenziale e concentrarsi su un problema per capire come risolverlo. Se Diana non se ne fosse andata per l’ennesima volta, questa cosa l’avrei chiesta direttamente a lei, ma visto che lei non c’è e non so se una volta che la troverò i suoi lupetti avranno intenzione di sbranarmi o meno e quanto tempo ci sarà per fare domande o riflettere, farlo ora mi sembra (una volta tanto) una buona idea ^_^
La risposta (che Ezio rigira Diana) è abbastanza ovvia: non si tratta tanto di chiederle perdono, quanto di riconquistare la sua fiducia. Eh, la prossima volta facciamola anche più difficile xD

Con ben poca speranza in tasca, giro per il bosco fino a quando, a notte abbastanza tarda, non riesco a trovare Diana e il suo nuovo branco. Essendo ancora mezzo coperto di sangue ovviamente l’accoglienza non è delle migliori, ma Diana li fa stare indietro. Con lo sguardo basso e un po’ di magone, le chiedo scusa per quello che ho fatto. Cerco di farle capire che, anche se finora sono sempre riuscito a controllare il mio lato fatato, ultimamente sta diventando più difficile. Non so se sia la presenza di Titania, o la malia, o cosa, ma mi è chiaro che non sono in grado di tenerla sempre sotto controllo da solo, e ho bisogno di lei. Mi chiede perché. Le dico che è perché lei è l’ultima persona al mondo a cui voglio fare dl male, e questo mi aiuta molto. Le faccio presente che io la mia promessa di starle accanto l’ho mantenuta, mentre lei se ne è andata, di nuovo. Le chiedo nuovamente: vuoi aiutarmi?
Diana è tanto una brava ragazza, ma ha i suoi difetti. Davanti a un problema che non può risolvere a sganassoni, regolarmente fugge, e anche davanti a domande o situazioni complesse o importanti, spesso cerca di svicolare, di rigirare la domanda. Adesso sta facendo la stessa cosa, mi accorgo, quindi, anche se non vorrei farlo, tiro per eccitarla, per metterla sotto pressione ed avere questa cavolo di risposta, fosse anche un “No”. Successo parziale, mi prendo una stringa e lei promette che mi aiuterà a rimanere/tornare umano.
Mi accorgo perfettamente che non lo dice perché voglia effettivamente farlo, ma perché così toglierò il disturbo. Ok, va bene, lo faccio. La cosa mi ferisce abbastanza. Che diamine, io ho continuato a mettermi nella merda fino al collo per salvare le sue chiappe, non le mie. Ho continuato a fare patti che non avrei voluto fare per lei. A cercare di impedire che facesse cose di cui pentirsi. Ho scelto di ferire Darius per non ferire lei, standoci malissimo. Ho accettato ogni parte di lei, sia umana che lupo, senza fare domande, offrendole il mio aiuto totale quando me l’ha chiesto, e adesso, di nuovo, lei se ne va dopo aver promesso di non farlo, di nuovo devo essere io a muovere il culo, andare da lei, chiedere scusa? La cosa lascia decisamente un bell’amaro in bocca.

Torno a casa un bel po’ demoralizzato. Spero di potermi infilare a letto e dormire fino al primo pomeriggio senza altri problemi, ma ovviamente è chiedere troppo. C’è Jordan sulla porta. Jordan che sta, chiaramente, tenendo il muso perché non l’ho chiamato in nostro aiuto quando abbiamo affrontato i fatati. Faccio notare che non sono stati un problema, anche senza di lui. Ok, questa mi esce peggio del previsto, ma non volevo certo intendere che lui sia inutile, è la stanchezza. Mi ripete che non devo gettarmi nel pericolo da solo. Non ero da solo, faccio notare. Ok, ma ero senza di lui, e dato che lui mi ama alla follia vorrebbe poteri aiutare e proteggere. E adesso come glielo dico che non l’ho chiamato per paura di fare del male anche a lui, nello stato in cui ero? O, peggio, di vederlo farsi male o morire appunto per proteggermi. Perché, maledizione, me ne sto rendendo conto, continuo ad amarlo. In maniera diversa da Diana, e decisamente meno intensa, ma lo amo. E voglio proteggerlo, a mia volta, ma com’è che quando provo a proteggere le persone a cui voglio bene finisco solo per far loro del male?
Anche adesso, lo sento che mi chiede se davvero non c’è posto per lui nella mia vita, anche assieme a Diana. Quello che non capisce è che non può esserci posto per lui E Diana, o meglio, io non avrei nulla in contrario, e anche se Diana è abbastanza possessiva non si sa mai, ma il carico emotivo sarebbe semplicemente troppo per me, non riuscirei a reggere. Cerco di spiegarglielo, di far passare la confusione che ho dentro. Lui ah avuto anni per pensare ai suoi sentimenti, io me lo son trovato davanti due giorni dopo averlo ucciso accidentalmente, in pieno innamoramento per Diana, trovandolo oltretutto molto cambiato. Davvero, non ho ancora avuto il tempo di elaborare i miei sentimenti in maniera adeguata. Mi dice che forse la soluzione migliore sarebbe se lui tornasse a Faerie, mi chiede cosa deve fare.
Gli chiedo cosa preferirebbe lui, se rimanere qui al mio fianco col rischio che, una volta fatta chiarezza nella mia mente, ancora non trovi posto per lui nella mia vita, o tornare a Faerie. Immagino che l’incertezza non sia quello che si aspettava, perché si rabbuia e dice che preferirebbe tornare a Faerie. E mi dice che, se lo fa, non ci saranno altre possibilità, nessun altro salvataggio in extremis. Qui il mio cuore ha saltato un battito. Ok, non posso dargli una garanzia sicura adesso. Ma lo amo, e non voglio perderlo, per di più perderlo per darlo a Faerie, per sempre. Quelle creature si sono già prese abbastanza da me.
Faccio marcia indietro, lo imploro di restare, gli dico che farò del mio meglio per non farlo soffrire, per mettere ordine il prima possibile nei miei sentimenti. È inamovibile. Mi chiede un ultimo sorriso. Dannazione, io sono qui che sto cercando di tenere dentro le lacrime al pensiero di non rivederti più, e mi chiedi di sorriderti. Non ci riesco. Si avvia verso la foresta, e so con certezza adamantina che se entra lì, davvero sparirà dalla mia vita per sempre. Ho un paio di secondi per decidere cosa fare.
L’unica cosa che mi trattiene dal dirgli che, sì, starò con lui, è Diana. Perché anche se lei probabilmente non mi ama più (ma era amore? O solo un’infatuazione, visto quanto facilmente ha lasciato perdere?), io continuo a provare per lei lo stesso bruciante sentimento. Faccio un passo indietro dalla scena, ho bisogno di pensare un attimo. Oltre ai problemi elencati prima (rifuggire le domande e il confronto scappando), Diana ha anche altre cose che complicano il rapporto con lei: fa fatica a chiedere aiuto, anche alle persone di cui si fida, anzi la infastidisce essere aiutata… anche quando ne ha bisogno, pensa tante cose ma ne dice molto poche; è abbastanza simile a Darius in questo. C’è un problema di fondo di comunicazione.
Oh, senza dubbio ho fatto la mia parte, essendo immaturo ed egoista, ma almeno davanti a un problema, una volta che me ne accorgo, cerco di parlarne. Di risolverlo. Ma la conversazione non può essere a senso unico. E soprattutto… Nonostante queste cose, che per me sono difetti, ho accettato Diana interamente, tutto il pacchetto. Delle volte perde il controllo? Sarò lì per evitare che faccia male ad altri. Ha dei problemi ma non ne parla? Cercherò di capirli, e intanto starò al suo fianco. Ma quando si manifestano problemi dalla mia parte, anche non voluti da me (Jordan e il Darkest Self di certo non sono andato a cercarli io), lei mi abbandona. Nei momenti in cui ho bisogno di lei, non la trovo mai al mio fianco, ma anzi ai problemi precedenti devo aggiungere anche il cercare di capire cosa non vada ora con lei. La cosa mi fa sentire un po’ usato: finché le cose vanno bene e ha bisogno di me allora ok, posso essere il suo ragazzo, ma quando sono io ad avere bisogno, divento una seccatura di cui sbarazzarsi.
A pensarci a posteriori, era chiaro che non potesse funzionare.

E mi ha fatto capire abbastanza chiaramente che di me non ne vuole più sapere. Mi domando se, appunto, abbia mai provato davvero amore per me, o sia stata ingannata dai suoi stessi sentimenti. Penso a quello che sto per fare. Farà male? Un sacco. Continuerà a fare male per tantissimo tempo. Come la prenderà Diana? Beh, considerato che non mi vuole attorno e sono una seccatura, probabilmente sarà solo contenta della cosa.

Penso a Jordan. Jordan, che ho ucciso per capriccio. Jordan, che non sono sicuro di conoscere. Jordan, che non sono sicuro abbia chiaro cosa vuol dire essere amati da me ed essere in pericolo per questo. Jordan, che nonostante tutto è la persona che forse mi capisce meglio, che sarebbe stato al mio fianco nel momento del bisogno se glielo avessi permesso. Jordan, che mi ama con un’intensità e sincerità che so essere come ciò che provo per Diana. Sono disposto a correre il rischio di far soffrire sia me che lui in cambio di una speranza di felicità?
(In forma leggermente meno complessa, ma questi pensieri li ho elaborati in quel minuto di tempo che Ezio mi ha graziosamente concesso. Probabilmente era mezza sessione che giravano in background)

Corro dietro a Jordan, lo fermo appena in tempo. Lo prendo per le spalle e lo bacio, a lungo. Sento la connessione spirituale con Diana che si spezza. Cerco di convincermi che sia meglio così, che è qualcosa che lei non voleva più e che sarà felice di liberarsene. Fa comunque più male del previsto.
Il bacio sembra convincere Jordan delle mie intenzioni serie. Parliamo per un paio di minuti (non ricordo cosa si sia detto di preciso, ero ancora un po’ sconvolto dalla decisione last minute), poi finalmente posso andare a dormire.

C’è una scena fra Darius e Diana che riacutizza per un attimo il dolore della perdita, ma vedendo che FINALMENTE Darius (aiutato da un po’ di alcool) riesce ad aprirsi un po’ (una cosa minima, ma che per lui è enorme), mi riaccende un po’ di speranza per un happy ending anche per loro (che volete farci, ho un morbido cuoricino cremoso).

Penso che la sessione sia finita, di poter prendere fiato finalmente… NO!

Cinque giorni dopo, mia madre mi chiede dove sia Diana. Le dico che credo di essere stato mollato (che si dice alla propria madre in questi casi? È da tanto che sono fidanzata che me lo son scordata xD). Lei è preoccupata, e dice che sarebbe il caso di trovarla, dato che… c’è qui sua madre e vuole parlare con lei.
COSA!? Ma dove siamo, a “C’è posta per te?”. Oh beh, questo vuol dire che avrò la scusa per parlarle, dato che si è messa in testa di rimanere coi lupi… Ma io vorrei tanto che non lo facesse, dato che credo che il mondo umano sia ancora pieno di occasioni per lei per essere felice (Darius, non deludermi!). Intanto prendiamo quei due px che mancano per prendere le mosse di crescita e iniziare a combinare qualcosa di buono ;-)

Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #267 il: 2012-06-16 16:15:26 »
Bellissimo e sentitissimo!!!
-^__^-

Ora voglio leggere gli altri!!!  :-*
Co-Creatrice di DILEMMA. Amante del GWEP. Non mettetemi in difficoltà con ambientazioni storiche. Il mio amore per Kagematsu/KaGaymatsu tocca le stelle.

Ezio

  • Membro
  • Ezio Melega
    • Mostra profilo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #268 il: 2012-06-17 01:02:22 »
Io mi sono sentito stringere lo stomaco una volta.

C'era una volta Erica, questa ragazza un po' ossessiva, ma normale. Aveva problemi in casa perché la madre non accettava la sua omosessualità, e quindi si era legata davvero ad Amanda.
Amanda le flippa il cervello con l'ipnosi e le va in Renfield, risveglia una parte oscura di sé e tortura una compagna di classe mentre Amanda guarda e sorride.
Capisce che quelle cose l'avvicinano ad Amanda, e ci si getta, perché vuole stare vicino ad Amanda.

Dopo qualche giorno Amanda le sbatte in faccia qualcosa del tipo: "Mi fai schifo perché sei un mostro".

No, cioè... ERICA è un mostro? Avresti potuto fermarla in ogni momento, le hai fottuto il cervello e LEI è il mostro? L'unica soluzione che trovi ai problemi è fottere il cervello della gente con pesantissime ipnosi e lei è il mostro? Lei ti imita e le dici che fa schifo?

Poi le infili le dita nel cervello e le impedisci di pensare alle "cose brutte" che ha fatto.
Non la aiuti, no.
Non cerchi di migliorarla, no.

Le seghi via parte della sua personalità, le togli il suo libero arbitrio per imporle il tuo volere e poi ti racconti anche che l'hai fatto a fin di bene?

Ho odiato Amanda, sul serio.
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

lapo

  • Membro
  • Lapo Luchini
    • Mostra profilo
    • lapo
Re:[AP][Monsterhearts] Cose che ti giudicano dall'oscurità
« Risposta #269 il: 2012-06-18 00:57:48 »
[scritto in treno di ritorno da Rovereto, con caricato nel browser la discussione ferma all'ultimo intervento di Ezio]

Il post precedente era monco di emozioni o dettagli, era scritto di fretta e ricordavo poco, per cui integrerò maggiormente in questo.

Come avrete intuito dal messaggio di Ezio, Amanda sta decisamente puntando su un tema: il controllo.
Il controllo di sé ma, sopratutto, il controllo degli altri, del mondo.
Quando è fuori di sé [in darkest self] il mondo è la sua scatola dei giochi, gli umani le sue bambole: è divertente recidere qualche tendine mentale, sbatacchiarli un po', dargli qualche brutta idea… e vedere cosa cambia in loro.
Peccato non avere quel controllo anche sulle persone con cui è emotivamente coinvolta [niente ipnosi in presenza di stringhe da parte del target, e tutti i PG ne hanno un paio su di lei; niente manipolare sui PG; resta solo il suo splendido corpo, come arma].
Quando invece Amanda è in sé il suo principale scopo è restare umana, restare ancorata a brandelli di umanità; solo che non si ricorda neanche più tanto bene cosa questo voglia dire: il controllo è il suo modus vivendi.
Erica si è rotta, l'ultima volta che ha perso il controllo, e questo le produce rabbia e frustrazione. Ma non le viene neanche in mente che il cervello umano sia una macchina piuttosto capace di guarire dalle ferite emotive (o la popolazione si sarebbe estinta dopo il primo lutto o altre emozioni lancinanti), no: la sua soluzione è "ripararla".
Non la vede come una cosa negativa, anzi nel caso di danni provocati (inavvertitamente o per mancanza di controllo) da lei stessa, lo considera addirittura una sorta di sacro dovere.

E quindi la sessione inizia proprio così: Amanda che non vede l'ora che sia mattina, di andare a scuola, di incontrare quel mago umano che è stato capace di vietarle ogni forma di violenza, ovvero Darius [hex binding]. Ma facciamo un passo indietro (alla scorsa sessione): come mai questa urgenza? L'ipnosi aggiusta-Erica di fronte a casa sua, la sera prima, era fallita miseramente e quella su sua madre in modo solo parziale. Non era certamente brava in questi recenti esperimenti mentali. Inoltre la sera prima Erica, contrariamente al suo solito, l'aveva cercata di salutare frettolosamente, sembrava avere cose da fare… cose terribili, promettevano i suoi occhi. E quindi legare le mani a Erica era un primo passo necessario, per poter poi con più calma pensare al resto. Domattina, dopo l'appello… domattina… domattina è… sabato? Cazzo! Tutto il weekend a fare da baby-sitter ad una psicopatica pericolosa… o meglio, ad una normale ragazza umana che proprio lei aveva innavvertitamente trasformato in una pericolosa psicopatica? Cazzo.

Amanda era persa in questi pensieri quando suona il citofono: è Darius, piovuto come dono dal cielo. Gli serve un favore. Qual buon vento. Erica è in cucina… sta mangiando un ragno, cazzo, ma che film ha visto, questa ragazza? È davvero potente la suggestione umana: beve sangue (che schifo! me lo ricordo ancora, com'era prima, quella volta che un ragazzino mi ha tirato un cazzotto sui denti… oh ma se l'ha pagata, qualche anno dopo; ma sto divagando), mangia ragni, cazzo sembra uscita da un romanzo di Stoker! Con Erica assorta, Amanda racconta brevemente il suo bisogno a Darius, chele chiede qualcosa di personale: quella collanina che ha lasciato sul comodino andrà benissimo. Intanto Erica arriva, Darius la guarda fisso negli occhi e le parla in latino. Erica ovviamente non capisce le parole di controllo pronunciate da Darius [per come la vede Lapo, dei normali comandi imperativi latini pronunciati con un certo tono di voce, ma sta a Paolo definire questo dettaglio] ma si sente strana e cerca conforto in Amanda, che da vera stronza le assicura (manipulate) che non è niente di male, niente che possa limitare la sua vita (pensa ma non aggiunte: tanto non vuoi mica fare violenza su nessuno, vero? certo, come no). Darius insiste per la fretta di ricambiare la mia parte di favore… unito al senso di colpache Erica gli produce ogni volta che la vede (l'ennesima vita rotta dal suo passaggio, anzi: l'ennesima vita rotta dalla sua inettitudine, l'ennesimo ottimo motivo per migliorare) [no, che sia l'ennesimo motivo per smettere di fare queste cose non le punge vaghezza: le cose accadono perché lei non le ha controllate abbastanza] decide quidni che Erica è se non sotto controllo, limitata dalla magia, e dopo averla rassicurata che starà via poco esce e la lascia sola (oh ma quante cose si possono fare senza fare vera e propria violenza… come sstessa a fare quella sera stessa a fare tra poche ore).

Darius porta Amanda a casa di Lenora, che Amanda ricorda come "quella compagna di classe sempre assente che non risponde mai all'appello" (stranamente, visto che essendo un fantasma gli altri non notano/ricordano neanche questo), che vive nella casa stregata del paese; pare che i bambini ci passino spesso a giocare, ma Amanda non l'aveva mai neanche notata. Certo che sembra prporio una casa stregata da film. Appena entrati, Darius chiama ad alta voce e Lenora comprare in cima alle scale (e Amanda è certa che sia comparsa dal nulla: i suoi sensi potenziati non permettono dubbi). La ragazza ha ovviamente una cotta notevole per Darius, brama la sua vicinanza come un drogato in astinenza brava "solo un'ultima dose". A lui questo pare interessare poco, ma ne trae freddamente vantaggio chiedendole se può prendere quella vecchia spada che tiene in un baule. Lenora gliela dà, con un commento sprezzante tipo "mi hai già negato tutto, tanto vale che ti prendi anche questa", ma… cazzi loro. Lenora mi fa un po' pena, ma è veramente in uno stato pietoso, le gioverebbe una buona dose di autostima. Darius esce dalla casa e Lenora mi ferma, mi porta in un altro spazio, per fare due chiacchiere. Non ricordo neanche bene cosa volesse, essenzialmente essere notata: le chiedo, "ma se cerchi le persone perché non ci sei mai a scuola? ogni giorno l'appello va in bianco al tuo nome"; lei va su tutte le furie e dice che non ha mai perso un giorno di scuola. Le faccio notare [con una certa arroganza :P] che se non l'ho notata neanche io, una predatrice con ottimi sensi e sempre attenta a cosa la circonda (per abitudine e necessità), gli altri compagni di classe non hanno proprio speranza di accorgersi di lei. Lei, offesissima, non riesce a pensare di essere parte del proprio problema e mi attacca: infila una mano gelida nel petto, passa la carne come se non la toccasse, ma quando stringe le dita attorno al mio cuore [btw: abbiamo in quel momento deciso che il cuore di Amanda batte circa 30 volte al minuto, quello di Bock datà l'età e il potere molto meno, forse 2-3 volte al minuto (?)] la stretta è gelita e fottutamente dolorosa. Ci vuole molta concentrazione (e hold steady) per risponderle in modo pacato ma non c'è modo di far ragionare questa ragazza disperata: mi vedo costretta a trattarla male (shut down), al che si offende definitivamente e se ne va da questo piano d'esistenza (forse?). Di colpo la casa non sembra più stregata, solo vecchia; meno cupa, meno opprimente, meno pericolosa, solamente piena di ragnatele e vetri rotti.
Beh. Anche questa è fatta, il favore è ricambiato.
Per una spada. E che spada: provo paura soltanto a vederla inguainata. Spero di non doverla toccare mai. [sguainarla manda istantaneamente in darkest self]

Darius sembra atteggiarsi a eroe: vuole andare a fare la guerra ai cavalieri del mondo fatato, tutto da solo. Lo seguo, un po' per il favore che mi ha fatto, ma in parte per semplice curiosità per il pericolo, e forse eccesso di fiducia nelle mie capacità. Mentre andiamo ci fermiamo un attimo a casa di Darius che [col suo nuovo potere preso dalla lista Chosen] prende un'antica arma di suo padre: una lancia, con cui dovrei aiutarlo in guerra. Non ho mai toccato un'arma in asta nella mia vita, ma non posso certo ammetterglielo. E poi dai, quanto difficile sarà?

Non so come li abbia chiamati, ma appaiono dal nulla. Sono in tanti, e sono incazzati. Punto su uno dei gregari e cerco di colpirlo con la lancia. Difficilmente avrei potuto essere meno brava nel farlo [tiro: 1 2, e tra l'altro ero sotto Binding (anche se ce ne eravamo scordati) quindi non avrei comunque potuto fare nessun danno], il cavaliere con la massima calma deflette la lancia con lo scudo e contrattacca. Subisco. Cazzo. Sono tre giorni che prendo piccoli danni e non ho neanche chiesto ad Erica se volesse giocare all'infermierina su di me. Che cogliona che sono. Sento il dolore crescere e assordarmi, diventa roboante e insopportabile. Il mio istinto di conservazione vampirico prende il sopravvento e il prezzo da pagare per tornare in perfetta forma è perdere totalmente il controllo, per ancora una volta. Cazzo. Ma sento già la ragione abbandonarmi. Ecco. Sono fredda. Sono lucida. Sono fottutamente incazzata. Una lancia? Ma a cosa stavo pensando? Menare le mani non è certo il mio stile! Ne uccide più la penna, dopotutto. Non sento nemmeno le parole taglienti che rivolgo a quei cavalieri, ma queste sì che fanno effetto. [successo parziale, a dire il vero, ma non ricordo le consequenze]

[qua non ricordo bene cosa è successo, nonostante sia stato uno dei momenti topici della partita: Paolo mi ha chiesto se volevo godermi un po' il darkest self o se Darius deve forzarmene fuori in fretta, e gli ho risposto decisamente la seconda! Amanda ci si diverte un sacco, gli altri giocatori mi danno spesso feedback positivi su come gioco il vampiro fuori controllo, ma mi stanco tantissimo a farlo; Darius ripete il binding da poco annullato e poi umilia Amanda in qualche modo che non ricordo… confido che questa parte sia presente e dettagliata nel suo, di AP, ci terrei a ricordarmela]

[ci ritroviamo davanti a casa di Diana, non ricordo perché] Il padre di Diana è un ubriacone, ma ci racconta che è tutta colpa di sua figlia se si è ridotto così; ha paura di lei e per questo la picchia; ci racconta di come, a una festa di famiglia, lei stesse tenendo un braccio il cuginetto, piccolissimo (0-2 anni), di come lo stesse cullando dolcemente e poi… snap! di come gli avesse rotto il collo inavvertitamente in uno scatto incontrollabile. [Giulia si lamenta che la versione dei fatti del padre di Diana non è veritiera; beh, è la sua versione, e lui ne pare seriamente convinto]
Provo una certa compassione per l'uomo, ma comunque non è una scusa per picchiarla o essere un uomo di merda, quindi uso l'ipnosi per renderlo un uomo migliore: "ogni mio desiderio è un ordine", che un aiutante fedele fa sempre bene, e poi lascia aperta la fporta per il futuro.
Il primo ordine per il padre di Diana è di ferirsi e farmi gocciolare in bocca un po' del suo sangue [non posso ferirlo per il binding, vi ricordate?], cosa che fa senza fiatare.
Il secondo ordine è di non essere più violenti con la figlia o con nessuno.
[che gesto umano e normale, fatto da un vampiro nel pieno delle proprie facoltà mentali, vero? sì, capisco come Ezio possa considerare Amanda una merda, lo capisco fin troppo bene; invece Giulia ne è felice, mi pare che l'abbia addirittura definita la prima cosa buona e disinteressata che un PG avesse fatto per Diana]

Torno a casa, ed Erica mi accoglie con un nuovo tatuaggio tribale. Rosso. Luccicante. Pieno di globuli rossi. Non suoi. Di coniglio. Ma cazzo. Le chiedo da donde, ma non si sbottona, le pare tutto normale, niente di strano per lei.
La torchio [manipulate] e ammette che ha "convinto" la vicina del piano di sotto "usando la corda" a regalarle uno dei suoi coniglietti da compagnia. Sì, insomma, stava preparando la cena da brava mogliettina, o qualcosa del genere. Solo per caso se ne è dipinta il petto e il volto, certamente.
La ipnotizzo per quella che spero sia l'ultima volta, in modo radicale: le cancello tutti i ricordi degli ultimi giorni, anzi le impongo un blocco mentale per tutti quei ricordi, in modo che non possa ricordarli neanche in caso che qualcun altro glieli raccontasse nuovamente. Il suo cervello fa un reboot, gli occhi sbattono, si rende conto di essere coperta di sangue e ne è onestamente stupita e schifata. La abbraccio, le dico che ha fatto un casino nel pulire il coniglio per cena, la rassicuro che non è niente di grave, la faccio arrapare per distrarla da questo "dettaglio" e me la porto sotto la doccia per lavare via il sangue e i brutti ricordi (con la spugna e il sapone!).

E qua termina la sessione per quanto la ricordo. Spero che Paolo o altri possano riempire i buchi mancanti.