Autore Topic: Il mio difetto  (Letto 18433 volte)

Patrick

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Re:Il mio difetto
« Risposta #15 il: 2012-03-28 11:24:24 »
@Ezio: ho chiesto perchè nel mio scegliere un gioco entra in gioco (scusate la ripetizione) un altro fattore, e non vorrei che si divagasse dalle tue intenzioni iniziali. In caso pattuma, o intervieni come TO ^^


io scelgo i giochi in base a tre criteri: Color, Meccaniche e...pareri altrui. Un po' di "actual buy":
Per il color ho comprato giochi come Polaris, Hot War (con questo ho avuto un po' il problema di ezio con covenant: demo con khana meravigliosa, lettura del manuale piuttosto "mah"), 1001 Notte (questo in realtà l'ha scelto jessica), Il Rosso e il Nero, Aegis.

Per le meccaniche ho preso Trollbabe, Cani, Penny, Il Gusto del Delitto ("che fico, il colpevole viene determinato tramite il gioco!"), Murderous Ghosts
Su questo discorso mi ritrovo abbastanza in quello che ha scritto Korin: sono sempre stato quello a cui piacevano le regole, in D&D quanto (per dirne una) in Magic, e in mille altre cose.
Infine ci sono alcuni giochi che ho provato e preso quasi alla cieca, perchè diverse persone di cui mi fido me ne hanno parlato bene: Contenders (il cui color non mi ispirava per niente, ma che ho provato a GnoccoCON e mi è piaciuto), Piombo, *quasi* il Mondo dell'Apocalisse, Hell 4 Leather (e 7Wonders, se conta :P).
quì mi ritrovo anche nella prima parte del post di Fabio: anche a me AW non attira per nulla come colore, ma lo voglio provare perchè molti ne parlano così bene ^^

In definitiva direi che non c'è una cosa in particolare che mi colpisce dei giochi, alcuni li prendo per un motivo e alcuni per un'altro. però sicuramente le opinioni delle persone di cui mi fido mi influenzano. Fortunatamente non sono di palato troppo schizzinoso ^^
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Niccolò

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Re:Il mio difetto
« Risposta #16 il: 2012-03-28 11:27:43 »
"il ventordicesimo gioco con nani e elfi" ti annoia perché é il ventordicesimo gioco con nani ed elfi, o perché é il vebtordicesimo gioco a razze e coassi? Ti attirerebbe davvero un gioco dove invece degli elfi hai polpi cthuloidi che si muovono nelle foreste e tirano con l'arco?

Mauro

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Re:Il mio difetto
« Risposta #17 il: 2012-03-28 11:31:17 »
Il colore è importante: il primo contatto che abbiamo con un gioco di solito è il colore; quando compriamo un gioco su Internet, quello che abbiamo di norma è fondamentalmente il colore (magari troviamo AP da cui capiamo altro, ma conoscere le meccaniche è un'altra cosa).
Il punto credo sia un altro: una meccanica elegante è sufficiente a farci superare l'avversione per il colore, in caso ci dica poco, o magari direttamente lo odiamo?
Se il colore è fantastico, ma le meccaniche non ci dicono nulla, il gioco ci attira?
Se il colore non ci dice nulla, ma le meccaniche sono fantastiche, il gioco ci attira?

Montsegur 1244, per esempio, l'ho comprato (non provato, direttamente comprato)... dal titolo
Siamo onesti, con un titolo simile compreresti anche Montsegur 1244.5, nuovissimo hack di D&D col d20 System ;D

Ezio

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Re:Il mio difetto
« Risposta #18 il: 2012-03-28 11:32:31 »
Siamo onesti, con un titolo simile compreresti anche Montsegur 1244.5, nuovissimo hack di D&D col d20 System ;D


Assolutamente si!
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Patrick

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Re:Il mio difetto
« Risposta #19 il: 2012-03-28 11:36:38 »
Se il colore non ci dice nulla, ma le meccaniche sono fantastiche, il gioco ci attira?
è così che mi sono innamorato di contenders: nel pugilato non ci trovo nulla, e dei pochi film sul genere che ho visto, Milion Dollar Baby l'ho preso in odio (troooooooppo tragico!). Ma l'economia delle risorse, la meccanica dei combattimenti, l'evolversi delle storie dei personaggi attraverso le meccaniche...quello mi ha catturato
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Mattia Bulgarelli

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Re:Il mio difetto
« Risposta #20 il: 2012-03-28 12:05:36 »
"il ventordicesimo gioco con nani e elfi" ti annoia perché é il ventordicesimo gioco con nani ed elfi, o perché é il vebtordicesimo gioco a razze e coassi? Ti attirerebbe davvero un gioco dove invece degli elfi hai polpi cthuloidi che si muovono nelle foreste e tirano con l'arco?
Dici a me?

Mah, se fossi un appassionato di polpi cthuloidi ci darei un'occhiata e poi mi annoierei perché "l'è sempre la stessa broda" a livello meccanico.

Per contro, Dungeon World mi attira, almeno da provare un po', anche se è "fantasy becero classico".
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Matteo Suppo

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Re:Il mio difetto
« Risposta #21 il: 2012-03-28 12:12:10 »
A me Kagematsu non attirava nè per il colore (bah, giapponesi) nè per le meccaniche (pegni d'amore? Noiaaaaaa).
Giocandolo però è tutta un'altra roba. Ormai anche io mi fido delle opinioni altrui come fa patrick, e non mi fido del mio istinto.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Kagura

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Re:Il mio difetto
« Risposta #22 il: 2012-03-28 12:15:45 »
Io credo di essere attratto sia dalle regole che dal colore, ma con una maggiore propensione per le regole: se il colore mi fa schifo ma il regolamento è bello, si può sempre provare a sostituire l'ambientazione con altro (a meno che il legame tra colore e regole non sia così stretto da rendere la cosa impossibile).
 
Una bella ambientazione e un regolamento canino, invece... la vedo più dura - certo, posso estrapolare il colore e incollarlo a un altro gioco, ma ho notato anche con robe fatte da me che se costruisco un'ambientazione per un gioco e non mi piacciono più le regole, trovo dei problemi a "depurare" il setting.
A ogni modo, un'ambientazione fighissima con un regolamento da cinodromo per me è come un videogioco con una storia impeccabile e sistema di controllo urendo, o inquadrature urfide, o difficoltà mal calibrata: il dvd si sta candidando come mio prossimo sottobicchiere!
 
La questione "che noia il solito giro di elfi etc." credo - ma ognuno può parlare per sé - dipenda dalla saturazione raggiunta dallo stereotipo "elfo arciere mago no-global nobile bellissimo" piuttosto che "nano rutto-scoreggione minatore asciamunito caratteraccio barba" e così via. Personalmente trovo divertenti le derive eberroniane delle due razze (elfi tendenti al necromantico-animistico-tribale, nani banchieri etc. pur mantenendo alcune caratteristiche dello stereotipo classico) perciò un giro di elfi/nani/altro che non sia la solita monnezza invecchiata può essere attraente...

Re:Il mio difetto
« Risposta #23 il: 2012-03-28 12:22:27 »
Io vengo per il colore, rimango per le meccaniche.

Spesso mi capita proprio di essere agganciato da un'idea sul colore, o magari sulla situazione iniziale del gioco, poi leggo le meccaniche e... Be', mi si smonta la voglia.

Esempio recente: 13th Age, il gioco in preparazio di J. Tweet e R. Heinsoo ispirato a D&D.
Da qualche settimana a questa parte, ho iniziato a provare una certa insofferenza per i giochi che si propongono di "rifare D&D, ma meglio".
Però, da quel poco che si può leggere in giro su 13th Age, c'era un'idea di colore che mi sembrava molto interessante e potenzialmente divertente: le icone, delle specie di creature leggendarie, parte integrante dell'ambientazione, contro cui i personaggi potranno schierarsi.
Per carità, non è niente di particolare, ma l'idea mi intrigava - mi sono sempre piaciute le figure leggendarie.

Poi comincio a leggere sui forum: "Fichissimo! Il ladro ha +2 agli attacchi in questo caso e in quest'altro!", oppure: "Ma che ne pensate, il guerriero è sufficientemente bilanciato? Vale la pena giocarlo? E se voglio fare un rissaiolo?", o anche solo: "Ha il d20."... E mi scende la catena.
Ora, non ho letto il gioco, ma con queste premesse è probabile che non lo faccia proprio mai...

Ed è per questo che, dietro al colore che mi attrae, deve esserci un sistema che mi stimola, che mi permetta di giocare quel colore in maniera interessante e magari, come dice Fabio, anche inaspettata, altrimenti richio di richiudere il manuale alla 10a pagina.

Kagura

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Re:Il mio difetto
« Risposta #24 il: 2012-03-28 12:33:41 »
Matteo, credo sia anche per questo che la bozza di playtest non doveva essere pubblica: evitare questo genere di impressioni. Cioè, D&D e derivati ovviamente è anche "caccia al bonus" ma la dichiarazione relativa 13th Age è
 
13th Age is a love letter to D&D: a rules-light, story-oriented RPG that honors old school values while advancing the OGL art. Players create unique heroes using flexible interpretations of familiar D20 character classes. New indie-style rules connect each character’s story to the Gamemaster’s customized version of the campaign setting.
(da http://www.pelgranepress.com/site/?p=7649)
 
A me sembra risultarne un "usiamo D&D per l'avventura ma con un occhio alla storia e con una nuova interpretazione della solita solfa" e la storia delle Icone che citi sembra una buona trovata per legare i personaggi all'ambientazione - bisogna vedere poi come diavolo saranno le regole, ma spesso in D&D e compagnia i mega-PNG semidivini non possono entrare nel tuo background se non come l'uomo del monte, a cui il tuo PG porta giusto la frutta...

Paolo Busi

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Re:Il mio difetto
« Risposta #25 il: 2012-03-28 12:38:29 »
Non so se va sotto la voce Colore, ma a me piace che i personaggi soffrano e debbano fare scelte difficili (non a caso uno dei primi giochi presi, solo per vedere cosa c'era dentro fu Dubbio).
Se si tratta di ripulire un dungeon o sconfiggere una malvagia divinità aliena solo per vedere i combattimenti o quanto figo è diventato il mio personaggio non me ne frega nulla, per quello ci sono i boardgames 
Le meccaniche? Mi incuriosiscono, ma - per fare un esempio - non mi spingerebbero mai da sole a predere un teen drama.
PS Vi prego: non aprite anche qui il thread n+1 su D&D  ;)

Ezio

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Re:Il mio difetto
« Risposta #26 il: 2012-03-28 12:40:37 »
L'OT per approfondire 13th lo proseguite altrove ^^
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Hoghemaru

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Re:Il mio difetto
« Risposta #27 il: 2012-03-28 12:52:40 »
per quanto mi riguarda sono sempre stato uno a cui piaceva vedere cosa c'era sotto il cofano (da piccolo studiavo il cervello e il funzionamento dei motori... e giocavo sempre con il Lego :D ), quindi in un gioco mi sono sempre interessato alle meccaniche che ci sono dietro, anche perché ho sempre avuto il pallino di realizzare un mio gioco (e prima o poi lo farò)

il colore ovviamente ha una certa rilevanza, ma quello che per me ha la precedenza sono le meccaniche, forse anche come reazione ai soliti giochi tradizionali con setting fighissimi che poi all'atto pratico deludono le aspettative.

diciamo che in generale quello che mi attira è la genialità dell'autore, che si esprime sia con meccaniche raffinate e innovative, sia con setting originali e fuori dal comune (o comunque reinventati in modi diversi dal solito)
sono un Suino Mannaro - "ci sono solo due persone di cui mi fido: una sono io, l'altra non sei tu!"

Serenello

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Re:Il mio difetto
« Risposta #28 il: 2012-03-28 13:36:50 »
diciamo che in generale quello che mi attira è la genialità dell'autore, che si esprime sia con meccaniche raffinate e innovative, sia con setting originali e fuori dal comune (o comunque reinventati in modi diversi dal solito)

post di oggi sul blog di Vincent Baker ^^

Citazione
Be as bold, as fresh, as incisive, as aggressive as you can be. If you want to make profit on your time, you have got to design sharper games than they do.

There is no secure ground. Don't design a good game then get comfortable. If you're not stretching yourself, you're falling behind!

http://lumpley.com/comment.php?entry=661

Moreno Roncucci

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Re:Il mio difetto
« Risposta #29 il: 2012-03-28 16:17:28 »
Ad attirarmi verso il gioco di ruolo, anni fa, è stato indubbiamente il Colore ("giochi un potente mago! O un guerriero! Combatti contro dei mostri esplorando oscuri sotterranei!". Poi, dopo anni ed anni di "tira per colpire, tira per il danno" il Colore ha perso gran parte del suo fascino e ho iniziato ad interessarmi molto di più alle meccaniche.

Rimaneva comunque uno dei fattori principali, perchè di cambiamenti nelle meccaniche ce n'erano davvero pochi sostanziali.  Mi ero innamorato di Ars Magica sia per l'Europa Mitica che per il Troupe Play, ma era stata la prima ad attirarmi (e il secondo a farmi continuare a giocare).  Runequest mi aveva interessato come meccaniche, ma è stato Glorantha che mi ha dato la spinta a giocarlo, etc.

E se ho giocato a Cani nella Vigna  è stato perchè, ancora prima di sapere qualcosa sulle meccaniche, a pensare di andare in giro per il west con una pistola in una mano e una bibbia nell'altra l'unica cosa che sono riuscito a pensare è "DEVO GIOCARLO!"  (Sì, la stessa cosa che allontana un sacco di gente dal gioco. Che posso dire, mica tutti hanno gusti abbastanza buoni da apprezzare il western...)

Da quel momento, l'incontro con meccaniche realmente diverse porta ad un mutamento dell'importanza relativa fra i vari fattori.  Se il colore rimane importante, non è più tanto il colore dei Personaggi, quanto il colore...del sistema!  Vedo la pila di dadi di Hell for Leather e mi incuriosisce, anche se non so ancora come funziona, per esempio.

Ma quello che noto è soprattutto simile a quello che già ha detto Claudia: non è tanto che per me il colore è meno importante, quanto che trovo sempre meno interessante il tipo di "colore" che va per la maggiore nell'hobby.  Vedo decine di hack di tutti i giochi possibili, da Apocalypse World a Cani nella Vigna, fatti per giocarli nei Dungeon, e mi viene da sbadigliare.  Che interesse può avere, il ritornare a fare sempre l stesse cose?

Altri giochi che letteralmente mi respingono sulla base del colore: Anima Prime, Agon,  Wushu, e per andare sul tradizionale, Vampire, Exalted, tutti i giochi in cui giochi in pratica una versione adolescenziale di personaggi "fighi" che combattono tutto il tempo o fanno i tenebrosi. (e aggiungo, anche i gdr con colore manga, in cui di solito fai entrambe le cose...)

E trovo abbastanza grottesca la recente ondata di tentativi di "ricreare D&D" che pare aver preso storygames, con decine di progetti per creare giochi per "giocare a D&D": se volessi giocare a D&D, non c'è già D&D?

Basta per dire che non mi curo del colore? No, dice solo che un certo tipo di colore mi annoia.  Ma poi mi rendo conto che basta cambiare i sapori, e il colore mi attira, eccome:  Sporchi Segreti, 1001 Notte, Cani nella Vigna come dicevo prima.... altre volte, basta rovesciare la visuale: Annalise mi ha preso quando ho saputo che non giocavi il vampiro, giocavi l'eventuale vittima.

E ho iniziato a dare importanza al setting anche a prescindere dal colore: a interessarmi a Spione non è stato il genere spionistico (che non mi attirava), è stato l'uso che fa del setting. Idem Shahida.

Però già questa visuale un po' meno "colorcentrica" vedo che mi allontana un po' dalla maggior parte dei giocatori.  Lo vedo quando provo a convincere qualcuno a provare o a leggere o a comprare un gdr: inizio a parlare di come funzionano le meccanche, del setting, del tipo di personaggi (a parte il colore), e vedo lo sguardo che si fa assente, vacuo...  e l'interesse non torna finchè non dico "e poi giochi un potente mago" o qualcosa di simile.


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