Autore Topic: Il mio difetto  (Letto 18431 volte)

Ezio

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Il mio difetto
« il: 2012-03-28 09:48:23 »
"I giochi si vendono col Colore".
Questa è una delle grandi verità che due anni di fiere mi hanno insegnato.


Una persona non è colpita dalle meccaniche, non glie ne frega nulla di quanti dadi deve tirare o se il gioco usa una IIEE coi denti o la dentiera.
Una persona sceglie un gdr sfogliandolo, toccandolo e facendosi così penetrare dal setting, dal "colore" che sta intorno alle meccaniche.
Si gioca al Mondo dell'Apocalisse perché i pisotleri postapocalittici ci fanno dire "Figo!" a Montsegur perché l'idea della Scelta ci fa rabbrividire e a Polaris perché le piccole frasi poetiche del manuale ti portano via e... ne vuoi ancora.


Quello che vende è il Colore, sia al banco di una fiera, sia in senso lato, quando butti sul tavolo tre o quattro giochi da far scegliere ai giocatori.
In anni non ho mai visto il contrario.


Tranne quando mi guardo allo specchio.


Io mi sento strano, perché a me il colore rimbalza.
Ci sono generi che preferisco, altri che odio, ma tutto questo non rientra nelle cose che mi colpiscono. A me colpisce la cura del gioco, la sua sottigliezza, quello che i miei amici mi hanno detto sulla sua bontà o sulle loro esperienze di gioco, e bypasso il colore.


Recentemente ho avuto un colpo di fulmine per Monsterheats (spero che non mi spezzi il cuore alla seconda sessione).
Ecco, a me del Teen-Drama non me ne frega nulla, eppure quando Meguey mi ha parlato delle Stringhe e delle meccaniche per influenzare gli altri personaggi ho voluto prenderlo e giocarlo è stato magnifico.
Idem per Apocalypse World.
Non me ne fregava nulla, non so perché, poi Graham me ne ha regalato una copia e... "Fiche queste meccaninche! Sembrano Parpuzio ma c'è altro!"


E così via, infatti io gioco a TUTTO, ed è difficile non mi diverta al tavolo da gioco.


A volte mi sento strano.
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Niccolò

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Re:Il mio difetto
« Risposta #1 il: 2012-03-28 09:59:30 »
Idem. Siamo oltre il Prestigio. Conosciamo il trucco. "Leggiamo" il gameplay. Mi succede pure coi videogiochi, eh...

Re:Il mio difetto
« Risposta #2 il: 2012-03-28 10:03:40 »
Beh, io non sono del tutto indifferente al colore.
 
Tuttavia  resto anch'io affascinato soprattutto da belle meccaniche, eleganti.
 
Mi succede soprattutto nei boardgame, ma anche nei gdr
Alberto M.   - Ventura"il problema è che io ci tengo a che il mio personaggio resti vivo, ma lui non ci tiene tanto" (by Jasca)

Niccolò

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Re:Il mio difetto
« Risposta #3 il: 2012-03-28 10:12:09 »
bene! ora manca solo un passo: da "essere affascinato dalle meccaniche" a "essere affascinato dal system" :P

Mauro

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Re:Il mio difetto
« Risposta #4 il: 2012-03-28 10:16:35 »
Non sei l'unico: voglio giocare The Mother perché mi piacciono le meccaniche (almeno, sulla carta).
Annalise non mi dice granché, nonostante il colore m'ispiri, perché le meccaniche non mi prendono (ma l'ho giocato poco; mi riservo di cambiare idea, dopo una partita completa).
Il colore non mi è indifferente, ci sono giochi che ho preso su quella base (The Dreaming Crucible: non sapevo nulla delle meccaniche, se non che usava pietrine); ma le meccaniche sono molto importanti. Il colore più figo del mondo, se accompagnato da meccaniche che non mi piacciono, non è sufficiente a farmi piacere il gioco.

Ezio

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Re:Il mio difetto
« Risposta #5 il: 2012-03-28 10:19:19 »
Il colore non mi è indifferente, ci sono giochi che ho preso su quella base (The Dreaming Crucible: non sapevo nulla delle meccaniche, se non che usava pietrine); ma le meccaniche sono molto importanti. Il colore più figo del mondo, se accompagnato da meccaniche che non mi piacciono, non è sufficiente a farmi piacere il gioco.


A volte pure io.
Montsegur 1244, per esempio, l'ho comprato (non provato, direttamente comprato)... dal titolo ^^
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Re:Il mio difetto
« Risposta #6 il: 2012-03-28 10:36:36 »
Invece io nei giochi cerco sempre prima il color, è il motivo per cui gioco a un gioco anzichè un'altro.
Non è che non mi interessino le meccaniche, anzi per me sono fondamentali, ma come strumento come servo invisibile che mi deve dare ciò che il gioco promette.

Se un gioco ha un colore che non mi dice nulla può avere le meccaniche più belle del mondo, ma a parte una paio di prove per conoscere e apprezzarle, rimane lì sulla bancarella.

Di certo un gioco di puro color con meccaniche orride difficilmente lo prenderei, ma di certo se il color di un gioco non è nelle mie corde proprio non mi viene voglia di giocarlo.

Sorry!

Patrick

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Re:Il mio difetto
« Risposta #7 il: 2012-03-28 10:40:19 »
giusto per capire: qual'è esattamente l'argomento? Parlare del se, come e perchè scegliamo un gioco per il colore o per le meccaniche e confrontare i nostri comportamenti, oppure è "perchè scegliamo un gioco" in generale? O è solo un tuo "outing"? :P
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Re:Il mio difetto
« Risposta #8 il: 2012-03-28 10:42:41 »
Ma lo sai che succede una cosa simile anche a me? Ogni tanto sento la gente che parla tutta entusiasta dell’eccitante setting di Vampiri o Werewolf o Exalted e io non capisco che ci trovano.
Non parliamo poi del fantasy, verso cui ho sviluppato una specie di rigetto, specialmente se è una roba che “ci sono gli umani, gli elfi e i nani, ecc.” (tipo, mi hai già perso a “elfi” *).
 
Invece mi affascinano i giochi in cui intravedo situazioni da giocare che generano fiction interessante. Per esempio il ribaltone del tratto di Annalise, o le mosse sessuali di Apocalisse, o il meccanismo dei conflitti in Cani.
 
Credo che tra i rari casi in cui è stato il colore di un gioco ad affascinarmi sia stato perchè comunque prometteva situazioni di un certo tipo, e penso a Spione o Montsegur.
 
Comunque sì, anch’io mi sento strana perchè i miei amici si esaltano tutti per cose che non capisco. (ma del resto da adolescente mi lasciavano indifferente le boy band, quindi forse ho qualcosa di sbagliato io ^__^)
 
* oppure sei Terry Pratchett
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Ezio

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Re:Il mio difetto
« Risposta #9 il: 2012-03-28 10:45:40 »
giusto per capire: qual'è esattamente l'argomento? Parlare del se, come e perchè scegliamo un gioco per il colore o per le meccaniche e confrontare i nostri comportamenti, oppure è "perchè scegliamo un gioco" in generale? O è solo un tuo "outing"? :P


Outing da cui può partire una riflessione e un confronto.
Mi fido di voi.


Tu Patrick perché scegli un gioco?


Hmmm... Claudia, la tua scelta mi pare comunque molto legata al colore... al contrario. Nel certo che certi "colori" ti distanziano automaticamente, perché magari ti sembrano sterili. No?
« Ultima modifica: 2012-03-28 10:48:39 da Ezio »
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il mietitore

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Re:Il mio difetto
« Risposta #10 il: 2012-03-28 10:55:13 »
tanto per ribilanciare la statistica lo dico: io scelgo per il colore :P Se le meccaniche sono fighe ma il colore o quantomeno quello che gira attorno al semplice sistema mi dice poco probabilmente cercherò di girare largo. Poi magari mi capita di provarlo e mi piace. Ma nell'immediato seguo il colore.


con i videogiochi, invece, talvolta mi lascio affascinare da qualche interessante meccanismo di fondo (aaahh, Journey...).
« Ultima modifica: 2012-03-28 10:56:45 da il mietitore »
"E non guardare troppo a lungo dentro alla lavatrice, o anche la lavatrice guarderà dentro di te"
Revan Adler, Match d'Improvvisazione Teatrale, Giugno 2009
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Mattia Bulgarelli

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Re:Il mio difetto
« Risposta #11 il: 2012-03-28 10:56:36 »
Dunque, io mi sento "misto" in questa questione.

Mi piace il "lato tecnico" di qualsiasi cosa: quando lavoravo nelle assicurazioni ero l'unico in agenzia a leggersi le condizioni di polizza per poter consigliare  meglio (o rassicurare, o risolvere dubbi al) il cliente.

Ora, nell'attività con Manuela (mia moglie per i nuovi arrivati), indovina chi si smazza la burocrazia (che non mi piace, però "la capisco")?

Quando giocavamo i parpuzi da 300+ pagine, chi era che si smazzava i regolamenti? Io, e questo mi ha aiutato (cfr. mio articolo sull'INCbook 2011, la parte sulla "selezione darwiniana dei giocatori") a non mandare a ca...sa un hobby pieno, all'epoca, di paginate di numeri, statistiche, ecc.

Anche oggi le meccaniche mi piacciono. Moreno & Domon mi hanno intrigato perlandomi di CnV come di un gioco in cui "puoi fare questo e le meccaniche ti aiutano (invece di ostacolarti)".

"System Does Matter" per me non era un concetto alieno, come ribadii sull'INCbook e sul LARP Symposium book 2010.

Il color? Bello, certo.
Il ventordicesimo fantasy "coi nani e gli elfi" mi fa sbadigliare sonoramente (quanto Claudia, credo), ma penso sia solo perché è il ventordicesimo, non tanto per i nani e gli elfi in sè.

Quindi sì, subisco il fascino del "gioco nuovo (meccaniche) che fa roba nuova (colore)", ma non saprei dire quale influisce di più. Penso entrambi parimerito... E se mi dite che ci sono entrambe mi avete già venduto il gioco!
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Fabio Succi Cimentini

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Re:Il mio difetto
« Risposta #12 il: 2012-03-28 11:09:43 »
A me, una volta presa fiducia verso il magico mondo dei bomboloni alla cream, system matters e così via, è capitato sia di cominciare a guardare alle meccaniche come al colore (ma questa direi che è esperienza comune) sia di avere a volte un'esperienza molto interessante: cioè che le meccaniche mi portassero a guardare il colore da un'altra prospettiva. A rivalutare, magari, qualcosa sulla carta 'meh.'

La manifestazione più eclatante di questo è stata con IMdA. Ho sempre pensato che la post-apocalisse non sia troppo la mia cup of tea: la reputavo troppo plumbea per i miei gusti, "un mondo in cui conta solo sopravvivere" idem, non mi reputo un grande fan di Mad Max, tra i miei amici sono notoriamente un detrattore di Kenshiro e in generale maschere antigas e ispirazioni fetish non sono la mia estetica preferita, tanto che ricordo che intorno ai due anni fà avevo dato un'occhiata ai playbook che circolavano e proprio non mi attirava.

E' capitato poi che intorno a Settembre scorso mi sia ripresa un poco di voglia di vedere "chissà cosa è successo di nuovo nel mondo di GcG": ho dato un'occhiata ai topic su AW che predominavano già, è scattata la molla "beh, se in quell'ambiente ha fatto quest gran successo mi sa che qualcosa che merita c'è; proviamo" la curiosità ha finito per farmi comprare il gioco in pdf, e ho finito per rimanere a bocca aperta.

Delle tante cose che mi han fatto cadere la mascella di quel gioco, una in particolare la trovo significativa e alla fine mi ha portato a partecipare al topic: l'attenzione all'economia e alla politica del mondo dell'apocalisse. La scarsità di risorse che informa tutto il libro (la scelta dei nomi e delle opzioni), il baratto, il fortificatore, il potere dell'angelo di far valere le sue capacità mediche come influenza sociale (se lo vuole, certo.)
Al contempo, per altri canali, scoprivo Un cantico per Leibowitz (che devo ancora leggere), e così mi sono accorto di un elemento che mi ha fatto rivalutare un sacco il genere post-apocalittico: ben vengano i mutanti, lo homo homini lupus e le bande di razziatori, ma a me intriga molto vedere come la società rinasce. Quali regole emergeranno, chi sarà disposto a fare qualcosa per plasmare il mondo secondo la propria idea di quello che è giusto o chi semplicemente farà cosa per adattarsi e vivere in modo magari dignitoso, magari improntato alla sopravvivenza. Vedere cosa diventerà il mondo: mi sono accorto che questo genere, che non avevo mai guardato con troppo interesse se non per singole opere, ha invece enormi potenzialità sui temi che mi interessano.
Il che mi ha portato a rafforzare la mia idea che ormai il gioco di ruolo è maturo e da prendere con spirito di scoperta, quando ti aiuta a fare questi ribaltamenti di prospettiva.

Quindi beh, forse è un po' off topic dato che, più che delle meccaniche, parlo della fiducia che oramai ho nel fatto che certi design producano un sistema non solo funzionante ma anche illuminante e capace di aiutarmi a scoprire qualcosa di nuovo.
Certo, sta anche alla singola persona: deve aver voglia di farsi sorprendere.
nel dungeon nessuno può sentirti belare  |  emo gamer, sense of wonder gamer, pucci-un-cazzo gamer, vive la varieté.

Serenello

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Re:Il mio difetto
« Risposta #13 il: 2012-03-28 11:11:23 »
Io mi lascio interessare da tutto ma se non mi prende il color un gioco non lo compro.

Per esempio NCAS o Annalise non mi hanno convinto col color e anche se sarei molto curioso di comprarli e giocarli per assimilare meglio alcune loro meccaniche non riesco a decidermi a farlo :-\

Ezio

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Re:Il mio difetto
« Risposta #14 il: 2012-03-28 11:19:28 »
Io mi lascio interessare da tutto ma se non mi prende il color un gioco non lo compro.

Per esempio NCAS o Annalise non mi hanno convinto col color e anche se sarei molto curioso di comprarli e giocarli per assimilare meglio alcune loro meccaniche non riesco a decidermi a farlo :-\


Per me è il contrario.


Sulla carta Covenant mi sembra un'idea esplosiva.
La lettura del manuale non mi dice niente.
Dico sempre che devo decidermi a provarlo per vedere davvero ma... non mi sono ancora deciso.
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