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[AiPS] Lambs Blood
Mauro:
--- Citazione ---[cite]Postato da: il mietitore[/cite]se uno si alza dal tavolo, magari anche il master, e mi dice "qui ci vedo un conflitto" in quel caso (da qualche che so) dovrebbe essere lui a dire che lo pesto o meno e per che cosa è il conflitto
--- Termina citazione ---
Per che cosa è il Conflitto si vede nella storia: qualcuno voleva fare qualcosa, qualcun altro si è opposto. Il Conflitto è per fare/bloccare quel qualcosa; se quel qualcosa (e l'opposizione) non c'è, non c'è il Conflitto.
Una volta che nella narrazione nasce un Conflitto, cosa vuole ottenere il tuo personaggio, la sua Posta, lo decidi tu: il Produttore può dire "Qui ci vedo un Conflitto", ma non può dire "e tu vuoi fare...". Nessuno a parte te, al di fuori della narrazione post-Conflitto, può dire cosa il tuo personaggio fa o riesce a fare.
Ezio:
Vado a fare un'altra tacca sul lungo palo dove segno i favori che, pur non conoscendolo se non una breve demo a Lucca, devo a Moreno.
Capisci ora, Miet, perché consiglio sempre di passare su questo forum? Se hai davvero avuto un'epifania, comunque, spero di vederla dal comportamento al tavolo Lunedì :laugh:
Confermo quanto ha detto Mauro. Quando mai non sei TU a decidere le poste per cui il tuo Protagonista entra in conflitto? Ogni volta che uno o più Protagonisti entrano in un Conflitto sono i loro giocatori a decidere le poste, sempre! Ed è esattamente quello che è successo lunedì...
Quando ti ho fatto notare che nella tua scena c'èra un conflitto è stato perché tu hai detto che cercavi di nascondere la verità a Elodie. Ti ho guardato e ti ho proposto il conflitto, proponendoti di farlo con la posta che dalla fiction risultava evidente. Tu mi hai detto che andava bene, ma avresti potuto tranquillamente cercare un'altra posta. Ovvio che se mi descrivi Sarah che si volta e cerca di non farsi leggere da Elodie, e questo scatena il Conflitto non puoi chiedere una Posta quale: "Leggo la mappa nootica sul muro". Non c'entra assolutamente nulla, non era quello che stava facendo il tuo personaggio. Magari potevi, chessò, dire invece che la Posta era... non lo so. Ci ho pensato per 10 minuti ma, davvero, nella situazione in cui eri, con la descrizione che hai fatto, non mi vengono in mente altre poste plausibili per un conflitto. A te?
Comunque è certo che non hai controllo sul personaggio, se non te lo prendi!!! :laugh::laugh::laugh:
Coraggio, non essere timido, che non stiamo giocando a Vampiri. Le regole te le ho spiegate, non sono difficili e puoi sempre richiedermele ^^
Come in tutti i passaggi di AiPS i suggerimenti, i consigli e gli imput sono comunque sempre da far volare, ma niente di più. Se lunedì scorso hai sentito volare soprattutto MIEI consigli... bè, nessuno di voi aveva mai giocato a niente che avesse una conflict resolution come quella, e cercavo di dare una mano a farvela capire. L'idea era di fare solo un po' di maieutica, comunque, aiutandovi a concretizzare i vostri pensieri (in due parole, non un romanzo...)
Dalla prossima volta mani ancora più alte, comunque. Io me ne sto zitto, e confido soprattutto in te per far partire il dialogo tra di voi (e la fan mail) :wink:
Ezio:
Dimenticavo...
Hai notato come a parlare delle impressioni che un gioco possa averci fatto leggendo il manuale o meno si faccia solo casino?
I problemi e i pregi di un gioco li si vede giocandolo. Ne si parla al tavolo e ci si confronta con quello che è realmente successo, non con quello che immagini potrebbe succedere. A maggior ragione, quando porti le tue esperienze e i tuoi dubbi su un forum, a qualcuno che non ha visto come giochi, quello che è successo, che non ti conosce, è fondamentale ancorarsi a quello che è successo, a situazioni di gioco reali.
Niente voli pindarici. Si commenta il gioco, il gioco giocato.
Mi sbatto a scrivere lunghi actual play appunto per quello ^^
Marco Costantini:
Mi permetto di usare la vostra serie per chiarirmi alcuni dubbi.
Leggendo l'Actual Play ho trovato che le Poste dei conflitti non mi convincono molto.
Provo a spiegarmi passo passo.
La prima Posta è "resistere alla paura, non essere un bambino, non chiamare aiuto". "Resistere alla paura" e "non chiamare aiuto" mi sembrano due poste distinte.
Ma non è questo quello che non mi torna; è il tipo di conflitto, che avete usato anche in seguito che non mi fila. Posso chiedervi com'è nato il conflitto? E' stato il giocatore a dire che il suo Protagonista avrebbe voluto resistere all'impulso di chiamare aiuto?
Della seconda Posta non mi convince com'è stata scritta: "chiudersi, non rivelare troppo". Personalmente avrei usato un più pratico "non rivelare alla sorella nulla di quello che è successo" o un lapidario "mentire alla sorella". "Non rivelare troppo" mi pare un po' vago: cos'è troppo? Cos'è realmente che non avrebbe voluto rivelare?
La terza e la quarta non le capisco proprio: per me non sono conflitti, ma decisioni che prende in tranquillità il giocatore di quel Protagonista. Perchè "sbottare in faccia" è diventato un conflitto? Cos'è che lo impediva? Lo stesso vale per "trovo il coraggio di chiamarla": perchè il Protagonista ha voluto/accettato questo conflitto?
CI tengo a precisare che la mia intenzione non è "bacchettare" nessuno :). Di AiPS ho un'esperienza limitatissima (due pitch e un pilota) e proprio per via di questa poca esperienza uso la vostra serie per togliermi qualche dubbio.
il mietitore:
passo per le altre, rispondo solamente riguardo alla mia perchè è quella a cui credo di poter dare un'effettiva risposta corretta:
--- Citazione ---[cite]Postato da: Marco Costantini[/cite][p]"Non rivelare troppo" mi pare un po' vago: cos'è troppo? Cos'è realmente che non avrebbe voluto rivelare?
[/p]
--- Termina citazione ---
Non rivelare "troppo" deriva dal fatto che io avevo detto ad Elodie (che è la sorella di un altro PG, non del mio: è solo un amica per Sarah), quando era entrata in camera, che avevo visto qualcosa prima di essere tramortita. Lei ha risposto accigliandosi e facendo domande più precise, allora io ho detto "non saprei, forse solo il movimento di un'ombra.. non ricordo nel preciso, sono ancora stanca.". Il fatto del "non rivelare troppo" deriva dunque dal fatto che in sostanza io già avessi rivelato qualcosa prima del conflitto, e che non dovevo rivelare altro.
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