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Furore nominalistico
rgrassi:
Mauro,
--- Citazione ---[cite] Mauro:[/cite]Il prendere un termine ed estenderlo su un altro significato, piú o meno simile ai pre-esistenti, è un processo normale nelle lingue
--- Termina citazione ---
Sono cose che mi sono note...
Penso però che ci siano alcuni casi in cui non ci sia stata una specializzazione di un termine più generale...
Ma comunque, dai, mi è chiaro.
Non perdiamo tempo ulteriore tutti... :D
Rob
Michele Gelli:
--- Citazione ---[cite] rgrassi:[/cite]Una domanda sincera...
Il furore nominalistico dei teorici del new wave da cosa nasce?
Rob
--- Termina citazione ---
Dal fatto che, individuati concetti chiari, dagli un nome chiaro aiuta a fare ragionamenti chiari.
Soprattutto quando si vole "alzare" il livello della discussione, dare nomi precisi alle cose è essenziale.
Io posso spiegare a chiunque cosa è un sever, ma per spiegare che è un socket, o una porta (in meniera ache solo appena meno divulgativa di un quark) il mio interlocutore deve sapere che è un protocollo, una connessione ed un server in meniera chiara. Altrimenti gli parlo di aria fritta.
Chi ha letto un contratto senza una parte di "term & definitions" prima e/o un manuale (soprattutto di giochi da tavolo) che invece di introrurre nomi per chiamare le cose ed avere etichettato chiaramente tutta la componentistica usa sempre controti giri di parole sa (e con terrore) che cosa intendo.
Faccio un altro esempio: "kokoro" è una parola giapponese che viene abitualmente tradotta come anima / cuore / spirito, ma NON vuole dire esattamente ne' anima ne' cuore ne' spirito. Per tradurre una battuta di un libro, a seconda dei casi e di cosa è appropriato, puoi anche usare anima / cuore / spirito, me se ti vuoi imbarcare in una discussione filosofica su cosa è il kokoro, ti conviene chiarmlo kokoro / "inventare" una parola italiana / fare un overload di una esistente o non ne esci.
rgrassi:
Ciao,
--- Citazione ---[cite] MicheleGelli:[/cite]
Dal fatto che, individuati concetti chiari, dagli un nome chiaro aiuta a fare ragionamenti chiari.
Soprattutto quando si vole "alzare" il livello della discussione, dare nomi precisi alle cose è essenziale.
--- Termina citazione ---
E ti sembra che questo 'furore' vada in questa direzione?
Io mi imbatto sempre in thread di persone che NON capiscono dopo un casino di volte di cosa si sta parlando...
Per non parlare della creative agenda, che si inizia ad intuire dopo decine e decine di volte che se ne parla (e poi non è nemmeno chiaro visto che ogni tanto spuntano qua e là flavour diversi di interpretazione).
Ed inoltre...
"Bringing down the pain" è un nome chiaro? :D
Cmq, Michele, charitable reading for a charitable posting.
Rob
Michele Gelli:
--- Citazione ---[cite] rgrassi:[/cite]Ciao,
--- Citazione ---[cite] MicheleGelli:[/cite]
Dal fatto che, individuati concetti chiari, dagli un nome chiaro aiuta a fare ragionamenti chiari.
Soprattutto quando si vole "alzare" il livello della discussione, dare nomi precisi alle cose è essenziale.
--- Termina citazione ---
E ti sembra che questo 'furore' vada in questa direzione?
Io mi imbatto sempre in thread di persone che NON capiscono dopo un casino di volte di cosa si sta parlando...
Per non parlare della creative agenda, che si inizia ad intuire dopo decine e decine di volte che se ne parla (e poi non è nemmeno chiaro visto che ogni tanto spuntano qua e là flavour diversi di interpretazione).
Ed inoltre...
"Bringing down the pain" è un nome chiaro? :D
Cmq, Michele, charitable reading for a charitable posting.
Rob
--- Termina citazione ---
Secondo me sì.
Io credo fortemente che la forma della lingua imprima una forma ai ragionamenti (e ci se ne accorge un sacco parlando di programmazione e computer, che hanno un "lingo" milioni di volte più esteso ed evoluto del BM).
Finché nella testa di una persona un concetto non è legato ad una parola ma ad una frase, non c'è ordine mentale e non c'è padronanza del concetto.
Non ho detto che condivido TUTTI i nomi che sono stati dati a TUTTE le cose (e neppure di quelli del computer: se volete vedere un'uomo all'opera in elaboraztione creativa di bestemmioni assortiti potete chiedemi che ne penso dei termini del LISP o del PROLOG), ma che capisco e condivido la necessità di dare nomi alle cose.
CA sarà anche un concetto sfugente e difficile, ma perlomeno ora è un concetto. Che ha un nome. Almeno un tenetativo di definizione. E può essere usato per definirne altri.
Fruga un poco negli archivi di IHGG e ti accorgerai che la terminologia del BM ha protato ordine ed in generale sta permettendo alle persone di capirsi melgio.
Poi è un "lingo", e come tutti gli altri necessita di un poco di applicazione per essere capito. Ma l'applicazione necessaria capirlo viene ripagata mille volte dalla chiarezza che guadagni dopo.
Pensa a cosa vorrebbe dire spiegare cosa sia una "interfaccia di una classe" senza usare il "lingo computerese".
PS: permo restatndo che chi non sa cosa sia un "oggetto" è inutile che parli con me di "interfaccia di classe", ma questo non gli vieta di usare Word (magari anche melgio di me)
Niccolò:
--- Citazione ---E ti sembra che questo 'furore' vada in questa direzione?
Io mi imbatto sempre in thread di persone che NON capiscono dopo un casino di volte di cosa si sta parlando...
--- Termina citazione ---
bob:
il problema non è la scelta dei termini nel big model, ma l'incontro tra i termini personali o parzialmente condivisi che gli interlocutori usano abitualmente, e il significato che gli stessi termini (o termini simili) hanno nel big model. sommali al fatto che una persona si aggrapperebbe a tutto pur di non "perdere" una discussione, e puoi ben capire.
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