Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Vampiri: di che parla?
Mauro:
--- Citazione ---[cite] khana:[/cite]Setting: Elements described about a fictitious game world including period, locations, cultures, historical events, and characters, usually at a large scale relative to the presence of the player-characters;
Setting: Elementi descritti afferenti ad un mondo fittizio che includono il periodo, i luoghi, le culture, gli eventi storici e i personaggi, di norma ad una scala ampia in relazione alla presenza dei personaggi giocanti.
(cioè elementi "[size=13]GRANDI[/size]" rispetto ai "[size=9]personaggi[/size]")
--- Termina citazione ---
Questo l'ho capito, mi sfugge che significato hai in mente :P
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
Quel mondo non esiste. Quel setting non esiste, se non come racconto. Quindi, nessuna contraddizione. Sono tutte parole che ci diciamo al tavolo.
--- Termina citazione ---
E' la soluzione/epifania a cui ero arrivato anche io, assumendolo nel Transcript.
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Non capisco sinceramente cosa vi faccia incartare su quella definizione:
--- Citazione ---Setting: Elements described about a fictitious game world including period, locations, cultures, historical events, and characters, usually at a large scale relative to the presence of the player-characters;
--- Termina citazione ---
--- Termina citazione ---
La possibilità che "relative" sia riferita al rapporto tra il fictitious game world e i personaggi, invece che un rapporto tra la "misura" degli stessi.
Relative nel senso di "funzionalmente relativo a".
Chiaro che questo tipo di traduzione decade nel momento in cui:
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
Il gdr non avviene in un "setting alternativo che contiene l'esplorazione". Avviene nel mondo reale, al tavolo. E' il mondo reale che contiene l'esplorazione.
--- Termina citazione ---
In questo caso però si riduce l'attività di GdR ad un rapporto funzionale tra persone e se ne rimuove in toto l'aspetto creativo, riducendolo a "istruzioni sociali".
Quindi il GdR non crea "storie", ma "rapporti sociali".
Non so se sono d'accordo, stiamo finendo in un discorso estetico.
Rafu:
--- Citazione ---[cite] khana:[/cite]
--- Citazione ---[cite] Moreno Roncucci:[/cite]
Il gdr non avviene in un "setting alternativo che contiene l'esplorazione". Avviene nel mondo reale, al tavolo. E' il mondo reale che contiene l'esplorazione.
--- Termina citazione ---
In questo caso però si riduce l'attività di GdR ad un rapporto funzionale tra persone e se ne rimuove in toto l'aspetto creativo, riducendolo a "istruzioni sociali".
Quindi il GdR non crea "storie", ma "rapporti sociali".
--- Termina citazione ---
Al contrario.
Io invece direi che proprio così, e solo così, si riconosce del gdr la dimensione creativa (le persone reali, giocando, creano e disfano e ricreano "qualcosa"), invece di offuscarla dietro concezioni oserei dire "metafisiche", che attribuiscono gradi di esistenza a ipotetiche "cose" non create dai partecipanti al gioco.
Non si "riduce" il gioco a un "rapporto fra persone", ma piuttosto si osserva come esso sia una attività umana, e sociale, nel cui contesto vengono create e fruite "storie".
Alessandro Piroddi (Hasimir):
Arriviamo all'estetica astratta solo se non abbiamo i piedi per terra.
Analizza la tua idea:
i gdr generano storie
E' ridicolo!
Cioè...come fa un libro a "generare storie" ???
LE PERSONE generano storie.
Si perde sempre di vista questo elemento!
Il gdr regolamenta i rapporti sociali fra Persone, e lo fa cercando di facilitare e pilotare la loro interazione sociale verso la generazione di storie.
Il gdr è uno strumento, non un operatore.
Il gdr di per se non genera una sega (perdonate il francese :lol: )
Un bel setting evocativo e ricco di per sè è solo lettera morta.
Sono IO che, leggendolo, mi sento ispirato ad immaginare storie.
E grazie al medium del gdr (le regole) vengo aiutato nel creare nella pratica queste storie con i miei amici, possibilmente a sfondo ludico e non solo narrativo.
Non bisogna mai perdere di vista l'essere umano che sta dietro a tutta la cortina di regole, manuali, filosofie e cavolate varie :wink:
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