Autore Topic: Il caso concreto del mio gruppo di gioco.  (Letto 13313 volte)

Matteo Suppo

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #15 il: 2011-08-03 10:36:22 »
Citazione
A non legge fumetti, non vede telefilm o film. Quindi no, niente narrativa al di fuori dei gdr. Se gli dici di giocare in un'ambientazione non fantasy D&D style come star wars, dune, asimov, vampirla, futuro apocalittico ti dice: "no, non mi piace."


Mio dio. Scordati di recuperarlo. Senza offesa eh... ma i gdr non brillano certo in quanto a qualità narrativa.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Mattia Bulgarelli

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #16 il: 2011-08-03 11:16:13 »
Senza offesa eh... ma i gdr non brillano certo in quanto a qualità narrativa.
Vogliamo parlare dei libri ad esso ispirati?

http://fantasy.gamberi.org/tag/la-gemma-del-dolore/
(cfr. "La Gemma del Dolore")
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #17 il: 2011-08-04 02:28:29 »
Citazione
A non legge fumetti, non vede telefilm o film. Quindi no, niente narrativa al di fuori dei gdr. Se gli dici di giocare in un'ambientazione non fantasy D&D style come star wars, dune, asimov, vampirla, futuro apocalittico ti dice: "no, non mi piace."


Mio dio. Scordati di recuperarlo. Senza offesa eh... ma i gdr non brillano certo in quanto a qualità narrativa.

Guarda, siamo d'accordo sul fatto che non brillano ma conosco un centinaio di persone che a 16 anni non sapevano articolare (mancanza di fantasia, inventiva, timidezza, debolezze) e col gdr (tavolo e larp) hanno risolto il problema.

Quello che mi lascia dubbioso è il fatto che non ha criticato il regolamento e non vuole tornare a parpuzio.
Non mostra la voglia di tornare alle cazzate di D&D. Anzi, quando spronato da noialtri 3, tira fuori delle descrizioni e poi si compiace del fatto che "con D&D non potevo farla sta scena fica".

Servirebbe uno "Spingitore di A." alla Guzzanti.
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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #18 il: 2011-08-04 02:38:31 »
Espando la domanda e la linea di ragionamento di Moreno. Il giocatore A che (altre) passioni ha? 
Lo chiedo perché magari partendo da giochi più vicini alle sue passioni potrebbe diventare più semplice per lui sbloccarsi...
Una delle teste di Janus

Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #19 il: 2011-08-04 02:47:44 »
Sto anche pensando a Contenders (o giochi affini, ma direi che in italiano c'è solo Contenders), dove è possibile e consigliato calcolare "la mossa giusta", ma poi quella mossa la devi attuare "interpretando" o raccontando.

Mmmm... ho qualche dubbio, e proprio per il motivo che dici tu:  "dove è possibile e consigliato calcolare "la mossa giusta", ma poi quella mossa la devi attuare "interpretando" o raccontando"

Contenders per me è uno dei gdr che hanno la "carenza di frecce verso destra" o meglio di "IIEE not self-enforcing" descritto da Baker in 2009-06-15 : Lazy Play vs IIEE with Teeth e post precedenti.


Potresti aprire un thread apposta su questo argomento e spiegare meglio con esempi di gioco di Contenders, perché non ho del tutto capito quello che stai scrivendo.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #20 il: 2011-08-04 02:48:24 »
Bhe io con A esco la sera, andiamo al cinema e in birreria. Giochiamo a poker e ai gdr.
Non faccio proprio tutto perchè lui e gli altri 3 vanno in discoteca e a me non piace.
Ma ora che ci penso non riesco a trovare altre sue passioni.....
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Matteo Suppo

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #21 il: 2011-08-04 03:04:39 »
Citazione
Guarda, siamo d'accordo sul fatto che non brillano ma conosco un centinaio di persone che a 16 anni non sapevano articolare (mancanza di fantasia, inventiva, timidezza, debolezze) e col gdr (tavolo e larp) hanno risolto il problema.
Ah, sarà anche socievolissimo, ma non è quello di cui stavo parlando. E' quello che non riesce a non vedere il gioco in termini di fiction, no? Quello che conta i metri, pensa solo alle azioni e non agli obiettivi, quello che descrive a monosillabi, quello che pensa solo alla d&d.


Per forza, ha visto soltanto la narrativa alla d&d. Non gli passerà mai per la testa di "fare come nei film" perché non li conosce/non gli piacciono.


Non è una questione di timidezza, è proprio questione di non avere idea di cosa si può fare con il mezzo narrativo.


Poi questa è solo una mia personale opinione, non so nemmeno se Moreno pensava una cosa simile quando ti ha fatto la domanda.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #22 il: 2011-08-04 05:04:14 »
Ti sei perso un paio di pezzi. Provo a schematizzare A, tieni conto solo di quanto sotto, grazie.

Fuori dal conflitto
E' molto descrittivo quando riguarda cosa fa il suo personaggio.
Ci spiega quello che sta pensando il pg, perchè è arrabbiato etc etc etc.
Parla e reagisce come fosse un'altra persona, non come se il pg fosse il suo avatar.

Nel conflitto/quando se ne annusa l'aria
Gli obiettivi sono concetti a lui inafferrabili.
Preferisce muovere il pg in maniera azioneA-azioneB-azioneC
attende che il Gm dica "puoi farlo" (quando io non rispondo)
Dichiara un intento forfettario, limitato.
Non è più il suo pg, ma è A che cerca di trovare la mossa migliore (quando non c'è.)
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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #23 il: 2011-08-04 05:17:54 »
Credo allora sia soltanto un problema di mancanza di esperienza con i Conflitti a obiettivi dichiarati.
"trovare la mossa migliore" è un comportamento che di norma io cerco di gestire specificando per bene che il conflitto è sempre frutto di quello che è stato narrato prima e che è sfociato nel conflitto.
Quindi se il gioco prodotto precedentemente porta due personaggi a prendersi a pugni in bilico su una corda, nel conflitto le scelte sono libere, ma comunque "inscatolate" nel framing prodotto, quindi (sono esempi... non facciamo per piacere la gara alla fantasia...) o uno vorrà "rimanere in bilico", oppure vorrà "prendere a pugni" (sì, ok, spaventare, far cadere, ecc...).
Cose che siano compatibili con "vi state prendendo a pugni, in bilico su una corda".


Il distacco dal "mamma, posso?" è la cosa più difficile per chi è abituato ad anni di tradizionali.
Viene naturale, anche ai giocatori che sanno/vogliono/partecipano attivamente alle partite di giochi basati su Conflict.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Iacopo Frigerio

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #24 il: 2011-08-04 05:25:58 »
Beh... per come lo conosco io il gioco, mi allego al discorso di Rafu dicendo che Contenders potrebbe essere una buona soluzione.
Perché alterna momenti descrittivi e momenti tattici anche solo nello stesso combattimento (sul ring)
 
e d'altronde l'obiettivo delle altre scene è sancito fin da prima che la scena sia interpretata.
Mentre gli scontri sono a intenti forfettari e limitati (d'altronde non è che in un incontro di boxe tu debba inventarti quali intenti) e fa poca differenza che sia A o il pg a cercare la mossa migliore (c'è una leggera differenza, soprattutto nella scelta di tattiche sporche, ma è limitata).
 
D'altronde, vorrei semplicemente venire a fartelo provare e poi lasciare a te la scelta di decidere se è il gioco giusto...
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

Zachiel

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #25 il: 2011-08-04 06:03:31 »
Citazione
D'altronde, vorrei semplicemente venire a fartelo provare e poi lasciare a te la scelta di decidere se è il gioco giusto...

A questo punto, vai a farlo provare anche ad A.

Iacopo Frigerio

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #26 il: 2011-08-04 06:08:41 »
beh sì, hai ragione, era un implicito nella frase :-P
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

Zachiel

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #27 il: 2011-08-04 06:16:24 »
Comunque il mio piccolo consiglio a Manfredi quando un giocatore dichiara un task e non un obiettivo è: chiedigli perché.
Voglio tirargli via il tappeto da sotto i piedi. PERCHE'? Vuoi renderti più facile combattere, vuoi umilarlo davanti ai suoi amici, vuoi istigarlo ad inseguirti in un luogo dove sarete soli?... E se necessario chiediglielo più volte. Forniscigli alternative, all'inizio.
Se ancora sceglie un task mettilo di fronte alle bastardate che potresti fargli, indovina perché lo vuole fare e fa' che nonostante la sua azione sia riuscita lo stesso qualcosa si frapponga fra lui ed il suo obiettivo.
E mi raccomando, come ha detto Mattia una volta: obiettivi concreti. Questa notte vi sognerete di me che stringo la mano artigliando l'aria sopra il palmo e dico: "PIU' CON-CRE-TO...".

(es. in TB l'obiettivo non è "il sindaco mi diventa amico" ma è "il sindaco si inginocchia davanti alla platea riconoscendo la mia superiorità in pubblico")

Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #28 il: 2011-08-04 06:30:32 »
(es. in TB l'obiettivo non è "il sindaco mi diventa amico" ma è "il sindaco si inginocchia davanti alla platea riconoscendo la mia superiorità in pubblico")


Mica solo in TB :)
E' importante fare questa differenza come spiegazione "generale" della Conflict Res, così si evita di cadere nel solito fraintendimento del "lo convinco che..." o "gli faccio credere che..."
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Moreno Roncucci

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Re:Il caso concreto del mio gruppo di gioco.
« Risposta #29 il: 2011-08-04 08:03:26 »
Mmmm... ho qualche dubbio, e proprio per il motivo che dici tu:  "dove è possibile e consigliato calcolare "la mossa giusta", ma poi quella mossa la devi attuare "interpretando" o raccontando"

Contenders per me è uno dei gdr che hanno la "carenza di frecce verso destra" o meglio di "IIEE not self-enforcing" descritto da Baker in 2009-06-15 : Lazy Play vs IIEE with Teeth e post precedenti.


Potresti aprire un thread apposta su questo argomento e spiegare meglio con esempi di gioco di Contenders, perché non ho del tutto capito quello che stai scrivendo.

Credo sia meglio qui, finchè rimaniamo "sul pezzo", cioè "l'effetto che potrebbe avere su A". Se vuoi allargare il discorso più in generale si dovrebbe andare in "sotto al cofano" perchè è più teorico.

E infatti anch'io mi sono dimenticato che siamo in "gioco concreto" e mi sono messo ad usare termini tecnici...  ::)

La pongo in termini semplici, semplicemente per lo scopo di Manfredi: ha un giocatore che ha un problema: in combattimento (e solo in combattimento) smette di descrivere.

Ora, il combattimento di Contenders funziona perfettamente senza descrivere nulla. L'ho visto con i miei occhi. Ho visto giocare le carte con i numeri sopra, segnarsi le conseguenze numeriche, e poi proseguire per un altro round senza descrivere un solo pugno. (sto parlando dell'edizione UK, non so se ci sono modifiche su questo punto in quella italiana)

Si deve giocare così? No. Lo stesso manuale dice di descrivere la scena, e se non lo fai, non stai davvero seguendo il regolamento di Contenders. Ma il descrivere la scena è una cosa che "ti devi ricordare di fare", non qualcosa che il sistema ti costringe a fare "perche' altrimenti morde"

La cosa particolare di questo problema di "IIEE not self-enforcing", come descrive bene Vincent nel post di cui ho dato il link, è che se qualcuno descrive sempre, tranquillamente e senza sforzo, il problema non lo vede neanche: "ah, il sistema funziona anche se non descrivo e dettaglio un tubo? Non me n'ero accorto, descrivo sempre", mentre ad altre persone fa un deciso "effetto boardgame": basta che uno al tavolo smetta di descrivere e dopo poco non lo fa più nessuno.

Dalla descrizione che ne ha fatto Manfredi, cosa farebbe "A"? Con un gioco che richiede per funzionare anche meno descrizioni di D&D? Racconterebbe nei dettagli il combattimento, o direbbe solo "gioco questa carta" come se giocasse a briscola?

(Sto dando per scontato che si voglia "addestrare" A a descrivere durante il combattimento, e non invece il dargli un gioco in cui il non descrivere non gli impedisce di giocare...)
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