Autore Topic: Il Barone di Munchausen  (Letto 6702 volte)

adam

  • Membro
    • Mostra profilo
Il Barone di Munchausen
« Risposta #15 il: 2009-01-09 17:28:57 »
effettivamente, sarebbe come giocare a gran turismo e andare sempre contromano sbandando contro gli altri partecipanti °L°
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da adam »
Alessandro

Mauro

  • Membro
    • Mostra profilo
Il Barone di Munchausen
« Risposta #16 il: 2009-01-09 17:39:29 »
Citazione
[cite] Crotalo:[/cite]- se l'unico scopo del gioco è quello di raccontare storie, mi spieghi perché ci dovrei giocare se non racconto delle storie belle?

Se lo scopo è (anche) vincere, l'unico scopo del gioco non è raccontare storie 8) Possono uscire storie belle? Sí, in funzione però di quanto uno è disposto a rischiare di perdere, lasciando quegli appigli di cui parlava Moreno. Se c'è un gioco che elimina questo potenziale problema, non è meglio? Non conoscendo 1001 Nights non posso rispondere su quel gioco in particolare, ma in generale direi che, se un problema viene eliminato, è meglio.


Citazione
cioé non capisco come lo scenario di Moreno possa essere messo in atto. perché dovrei giocare nel modo che lui propone?

Perché ti interessa molto vincere, piú di altri aspetti. Tu non concepirai una simile visione, ma ci sarà chi gioca cosí, mettendo come aspetto rilevante, come scopo primo del gioco, la vittoria.
E, se non metti come scopo primo la vittoria per evitare quello, allora le meccaniche del gioco ti impediscono di impegnarti al massimo per vincere, che è comunque scopo del gioco.


Citazione
non siamo a parlare di parpuzio in cui non mi rendo conto di non divertirmi

Non è questione del non divertirsi, ma che, a quanto detto, le meccaniche di un gioco rischiano di limitare la storia, le meccaniche dell'altro no. A questo punto non è meglio il secondo, dove puoi concentrarti sul vincere senza il timore che qualcuno, per non aumentare il rischio di perdere, abbassi la qualità delle storie?
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Mauro »

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Il Barone di Munchausen
« Risposta #17 il: 2009-01-09 21:57:55 »
Fatico a rispondere alle obiezioni di Antonio. Nella mia esperienza, non ho MAI visto una "bella storia" uscire da una partita a Baron Munchausen, Once Upon a Time o On Stage.

Certo, ho visto storie strampalatissime piene di colpi di scena, in cui il gigante era in realtà un nano travestito ma era una donna che era la sorella del cugino che era in realtà il re del regno di suo nonno che l'aveva rubato all'elfo della collina che era in realtà il padre nel gigante. O, in B.M. ricordo tutte le cose più umilianti che facevamo raccontare a Spacca e lui, sodomizzato da mezzo universo conosciuto (ed era la minore delle umiliazioni) ha tranquillamente narrato tutto nei dettagli e ha vinto. Oppure, a On Stage, mi ricordo la partita in cui la Perpetua di Don Abbondio, con il sottofondo della musica di Mission Impossible, è penetrata nel castello dell'innominato stendendo le guardie a colpi di Kung Fu e ha liberato Lucia.

Grasse risate, e divertimento per tutte le puttanate che uscivano fuori, ma totalmente agli antipodi di qualunque concetto che conosca di "buona storia".  Le risate venivano proprio da quanto venivano sgangherate, ridicole, stupide, quelle puttanate di storie.

I problema è che quei giochi non vengono propagandati come giochi "per dire puttanate fra amici", ma "per creare storie". E poi creano una situazione di gioco totalmente incoerente in cui la tattica vincente è, sempre , ogni volta, mandare a puttane la storia. Grasse risate. Ma tanto, è "normale", chi poteva essere tanto sciocco, allora, da credere che si potesse creare delle storie senza un GM che te la scriveva prima senza che venisse fuori una puttanata?

Hai giocato a "Dubbio".  Hai giocato a Spione. Ti pare che l'idea di "bella storia" in quei giochi sia la stessa di Baron Munchousen? ("ti sbudelli dal ridere dalle puttanate che vengono fuori! Prova!!")
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Moreno Roncucci »
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Il Barone di Munchausen
« Risposta #18 il: 2009-01-09 23:41:56 »
Citazione
O, in B.M. ricordo tutte le cose più umilianti che facevamo raccontare a Spacca e lui, sodomizzato da mezzo universo conosciuto (ed era la minore delle umiliazioni) ha tranquillamente narrato tutto nei dettagli e ha vinto. Oppure, a On Stage, mi ricordo la partita in cui la Perpetua di Don Abbondio, con il sottofondo della musica di Mission Impossible, è penetrata nel castello dell'innominato stendendo le guardie a colpi di Kung Fu e ha liberato Lucia.


Siiiiiii!!! Moreno, cavoli, ma è proprio nello stile dei racconti del Barone! Storie quantomeno inverosimili, puttanate pazzesche, avventure tragicomiche come non mai!
Da qul punto di vista una meccanica così è perfetta, perché è lo stile del Barone, è LI che si vuole andare!
Se poi non si doveva chiamare GdR, oppure sulla copertina si doveva scrivere "consigliato a chi vuole schiattarsi dal ridere raccontando puttanate" beh, per me si poteva anche fare. Ma il succo non cambia: nel Barone si raccontano storie assurde, senza nessuna pretesa di logica o bellezza di trama.

Poi, vabbeh, io sono di parte perché AMO il BRUTTO, sopratutto quello genuino e involontario dei B-Movies.

Insomma, tra una cosa tipo "Mistic River" e "I Nani Venuti da Marte Attaccano Passerano Marmorito" io punto 10 a 1 per il secondo, ben sapendo di perdere.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Rafman »

Antonio Caciolli

  • Membro
  • Antonio Caciolli
    • Mostra profilo
Il Barone di Munchausen
« Risposta #19 il: 2009-01-10 02:54:14 »
Citazione
[cite] Moreno Roncucci:[/cite]Fatico a rispondere alle obiezioni di Antonio. Nella mia esperienza, non ho MAI visto una "bella storia" uscire da una partita a Baron Munchausen, Once Upon a Time o On Stage.

Certo, ho visto storie strampalatissime piene di colpi di scena, in cui il gigante era in realtà un nano travestito ma era una donna che era la sorella del cugino che era in realtà il re del regno di suo nonno che l'aveva rubato all'elfo della collina che era in realtà il padre nel gigante. O, in B.M. ricordo tutte le cose più umilianti che facevamo raccontare a Spacca e lui, sodomizzato da mezzo universo conosciuto (ed era la minore delle umiliazioni) ha tranquillamente narrato tutto nei dettagli e ha vinto. Oppure, a On Stage, mi ricordo la partita in cui la Perpetua di Don Abbondio, con il sottofondo della musica di Mission Impossible, è penetrata nel castello dell'innominato stendendo le guardie a colpi di Kung Fu e ha liberato Lucia.


fortunatamente per tutti il concetto di cos'è una bella storia per me può non esserlo per te e viceversa ... spero che il Big model non abbia codificato anche questo

io adoro quelle storie strampalate e spesso le preferisco alle storie che leggo negli actual play di cani della vigna o di la mia vita col padrone, se vogliamo parlare di storie belle o non belle

se poi vuoi parlare di coerenza o di altro magari ti do ragione

Citazione

Hai giocato a "Dubbio".  Hai giocato a Spione. Ti pare che l'idea di "bella storia" in quei giochi sia la stessa di Baron Munchousen? ("ti sbudelli dal ridere dalle puttanate che vengono fuori! Prova!!")


io non riesco neanche a paragonarle. sinceramente da raccontare forse preferisco le storie di "once upon a time" rispetto alla demo fatta con Dubbio, benché come vissuto e come gioco preferisco di gran lunga dubbio.  molto più travolgente e appassionante.

 però SOS e c'era una volta durano 30 minuti e Dubbio è durato 4 ore.



non voglio fare il bastian contrario ... lo dico sul serio
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da Antonio »

Dario Delfino

  • Membro
  • Top 5: Shock, TBabe, M Bubblegum, Arena, Monhearts
    • Mostra profilo
    • Blog senza censura
Il Barone di Munchausen
« Risposta #20 il: 2009-01-11 15:22:04 »
Ho giocato 3 partite al barone di munchausen e ci siamo divertiti ogni volta. :)

Però dopo la prima esperienza ho adottato un accorgimento: una bella CLESSIDRA. :evil: 5 minuti per storia e tutto è filato liscio. :wink:

Abbiamo raccontato tante belle storielle stile barone di munchausen, con risultati talvolta sorprendenti in quanto a coerenza.

Ma questo era il mio primissimo approccio ai gdr new wave (scritto in copertina) e, leggendo il manualetto, ero ragionevolmente certo che "il barone di munchausen" NON fosse affatto un gdr. (In quarta di copertina c'è scritto anche "QUATTROCENTO avventure pronte per giocare!" solo perchè ci sono un sacco di spunti del tipo "raccontateci di quella volta in cui avete sconfitto l'esercito dei francesi da solo e con un braccio legato dietro la schiena" :roll:)

Oggi non sono più tanto sicuro di cosa sia il barone... un gioco? un gdr? un esperimento?

In compenso so che E' DIVERTENTE, e quindi va bene.


Entrando più nello specifico delle meccaniche, credo si capisca dal regolamento che in realtà NON si giochi per vincere... ma proprio per raccontare storie(lle). "Tutte rigorosamente vere", come precisa il Barone nel manuale.  :lol:

E il sistema di "intralci" a mio avviso serve a MIGLIORARE le storie, suggerendo spunti interessanti e aiutando chi non sa che cosa inventarsi (solo una volta i  risultati sono stati decisamente mediocri, ma il giocatore in questione era cintura nera di vuoto mentale, uno che ha letto tre libri in tutta la sua vita, tanto per intenderci.)

Fra le strategia di gioco è detto espressamente che bisogna SPENDERE i propri soldi, perchè non servono a niente, se non ad avere più peso nella scelta del vincitore (tenendo presente che non puoi votare te stesso come vincitore). Sempre a riprova del fatto che non si gioca per vincere, il "vincitore" deve poi "pagare da bere a tutti", restituendo a ciascuno quanto ha pagato, in modo che tutto torni in pari... e si possa ricominciare con un'altra partita.


Concludendo, il barone di munchausen è un gioco divertente (forse pecca un po' in longevità), ma ha il grave difetto che va giocato con persone intelligenti, o il risultato è scarso. E posso capire chi dice che non è un gioco di ruolo, o che, quantomeno, non è un gdr degno di questo nome.
« Ultima modifica: 1970-01-01 01:00:00 da seneca29 »
Dario Delfino

Tags: