Rafman, il problema è che gli altri ti "mettono ostacoli" mentre narri la tua storia.
Se sono bravi, e ti sgambettano bene, ti interrompono. Per evitarlo, tendi a dargli pochi appigli. E la narrazione piena di dettagli e di inventiva che dovresti fare in gioco va a farsi friggere. (insieme a gran parte del colore)
O, in alternativa, si gioca per il colore, impostando molto sul parlare in character come gentiluomini, e chissenefrega del sistema di gioco.
Insomma, L'IDEA del gioco è molto carina. Ma il sistema sta sulle scatole, in realtà non serve a migliorare il gioco. Ostacola il colore del gioco.
Più sopra Renato ha parlato di 1001 Night. Somiglia molto, concettualmente, come idea: chiusi della reggia del sultano, potete usare solo le vostre storie, che raccontate, per acquisire favori, vantaggi, o far decapitare gli altri. Ed è un gioco che si gioca ferocemente per vincere.
Però, i tuoi avversari non hanno nessun vantaggio, lì, a bloccarti la storia. Hanno piuttosto vantaggio a sottolinearne certi aspetti e non altri. Puoi giocarlo nella maniera più "feroce con il coltello tra i denti", attento tatticamente ad ogni singola mossa che possa farti guadagnare qualcosa o possa danneggiare il tuo avversario... e la storia narrata non ne risentirà minimamente.
Ha risolto la classica incogruenza che c'è sia in B.M che in Once Upon a Time che in On Stage: giochi dove, in teoria, si dovrebbero creare e narrare storie, in cui però costantemente c'è una sola persona che costruisce e le altre che distruggono e lo ostacolano...
(non so però che edizione hai tu, non riesco ad aprire il link...)