Autore Topic: Un gioco per me (e per il mio gruppo)  (Letto 31545 volte)

Zachiel

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #15 il: 2011-07-09 12:36:03 »
Ok, ho gettato un sasso e le vespe hanno sciamato un bel po'.

Senza rispondere (almeno inizialmente) post per post vediamo di chiarificare un po' di dubbi generali che sono saltati fuori.
Non risponderò alla domanda "cosa intendo per story before", spiegherò bene la situazione. Dall'inizio. Sarà un po' lungo e certo alcuni passaggi sono dettati dal fatto che, quando questa cosa è iniziata, conoscevamo solo parpuzio (nel mio gruppo).


Dunque, anni fa mi capita sotto mano un'avventura ufficiale per D&D 3.0. Si chiama La CIttà della Regina Ragno, ovviamente (per chi conosce D&D) parla di elfi scuri (i Drow) e del Sottosuolo (l'immenso sistema di caverne dove i Drow vivono e complottano contro gli abitanti di superficie).
Ora, conosco i miei polli. Nel mio gruppo di D&D tutti si sono appassionati al gioco per aver giocato un paio di vecchi titoli della Black Isle: Baldur's Gate 2 in particolare. Dove tra le altre cose ci sono il famoso ribelle drow Drizz't Do Urden, una chierica malvagia drow che si unisce al gruppo, una città di Drow da disinfestare completamente o da raggirare per salvare le uova di un drago buono.
I miei polli adorano mettere le mani sui Drow e maciullarli.
Il chierico/paladino del mio gruppo (o chierico o paladino, ma sempre umano, buono) ce l'ha su con gli elfi (sono animali) e con gli elfi oscuri (sono animali e sono malvagi). Andare in giro per le caverne a sparare incantesimi di luce per accecare intere stanze piene di Drow è sempre stato un suo sogno ma un'avventura dove si facesse praticamente solo quello non l'ha mai vista.
Il ladro è uno di quelli che "ooooh c'è una foresta piena di Drow, molliamo l'avventura corrente ed andiamo ad ammazzarli". Da ambientazione, quella foresta era notoriamente troppo pericolosa per loro in quel momento e dopo averci pensato un po' hanno rinunciato a malincuore.
Un altro giocatore mi ha sempre detto "se fai quella campagna chiamami", anche se poi si è trasferito (da 5 anni ormai) ha trasmesso agli altri un certo hipe nei confronti di quel modulo. Che in effetti, scenograficamente, è bello.

Magari non bello come quello che potremmo immaginarci tutti assieme, ma è decisamente un pacchetto pronto per il DM (abbiamo iniziato ad usare le avventure prestampate prima per inesperienza mia, novello master senza l'idea di come calibrare gli incontri, poi perché la seconda avventura iniziata doveva cambiare il master ma aveva poco tempo per creare i suoi png. Si è ritirato dopo tre sessioni perché è saltato fuori che non sapeva le regole e qualsiasi cosa facessimo lo sorprendevamo).

Di conseguenza non sarà la cosa migliore del mondo ma c'è un'attesa di partecipare a questa storia che arriva al "secondo me non la faremo mai" detto con delusione.


Ed allora perché non farla, come suggerisce qualcuno, con i manuali di D&D?
Dopo un'avventura durata tre anni mi sono perfettamente reso conto, come Master, che i mostri e le situazioni presentati nelle avventure sono tarati su personaggi non ottimizzati, sull'assunto che i personaggi riposano solo dopo cinque o sei incontri o su altre cose che, al tavolo, non si verificano mai.
Se i personaggi si ottimizzano senza sfruttare i bug fanno 300 danni in un colpo a livello 8 (dove i punti ferita sono attorno ai 100 se sei grosso ed hai fortuna ai dadi), i mostri presentati fanno 1d8+10 danni al colpo di massimo e non hanno abilità per impedire al mago di renderli incapaci di attaccare o di mancare il 75% dei colpi.
Arriviamo al punto in cui l'ultima avventura ufficiale intrapresa è un "trova il portale per tornare nella tua dimensione" ed inizia giusto al livello in cui i personaggi hanno accesso ad una magia per teletrasportarsi in un Piano a scelta. La magia sta nel manuale base. Abbiamo tutti chiuso due occhi e ci siamo inventati un motivo per cui la magia, nel loro caso, non funziona.
Il sistema di combattimento è lacunoso, il gioco non è coerente, vince chi riesce a convincere il Master... insomma, è parpuzio.


Che cosa voglio allora?
Voglio giocare quell'avventura, ma con un sistema di gioco che la regga, meccanicamente. D&D 4e sarebbe già meglio ma il lavoro di preparazione rimane immane. Ne parlavo con Mietitore (e non riporto qui per non spoilerare, ancora incerto che sia un male assoluto) e convertire il primo mostro in quarta edizione mantenendone il feeling e la strategia è già un'impresa epica.
Qualcosa che mi consenta di mantenere il concetto del nemico e di diversificare i suoi attacchi variando uno o due numeri. Un sistema che mi dia delle risorse da spendere ogni turno e decido io facilmente e sul momento come. Una cosa del genere, esattamente cosa non so.

Vorrei, a costo di stipulare con gruppo una CA partecipazionista (esiste?), che non si distraggano dagli obiettivi che mano a mano l'avventura mette loro davanti. Vogliono giocare quel modulo? Che lo giochino.
Ed è qui che si innesta il problema: questo li porta a procedere come arieti dritti verso l'obiettivo, rendendo i personaggi delle macchiette senza una storia, senza dei sentimenti fuorché quelli che sembrano opportuni per motivare le loro azioni facilmente. Come ho appena letto in un altro thread, attaccano con la spada senza considerare rischi e possibilità. Gioco passivo al massimo, farmare è l'unica cosa importante. Si insultano gli elfi, si odiano i demoni ma suona tutto come una scusa.
E da qui il paladino che qualsiasi cosa si trovi davanti non si fa scrupolo a torturarla per avere informazioni perché, tenta di dire al Master, è un malvagio per razza, non ha diritti e comunque la legge sono io. Il master può minacciare di togliere esperienza, ma allora perché a te si e a lui no? Capite che non funziona. C'è un obiettivo superiore (vincere) che porta a trascurare quello divertente (interpretare). Divertente per me, ovvio.

DIGRESSIONE
*Non vedo personaggi con dei conflitti, personaggi che dicano "io vorrei fare questo ma il mio destino dice altrimenti", oppure "sì, lo farò, ma per vendetta personale". Gli obiettivi sembrano sempre essere gli stessi: voglio diventare più forte e voglio più soldi per migliorare l'equipaggiamento, con le varie variazioni del giocatore che inizia a livello 4 e finisce a livello 9 con le medesime armi ed armature a meno che qualcuno non gli spieghi come può migliorarle. E qui si innestano le varie storie dei giocatori e dei loro personaggi, su cui a quanto pare ho generato un po' di confusione.
Non ho PG che non vendicano la loro famiglia. Ho giocatori che non sanno com'è fatta la famiglia del loro PG.*

Vorrei un gioco dove ci siano delle meccaniche che ricompensano i giocatori per non essere solo delle macchinette senza cervello e senza obiettivi propri, per quanto questi obiettivi debbano temporaneamente essere ridiretti in energie per portare avanti la loro missione o dolorosamente messi da parte per il bene delle razze di superficie.
Mi viene in mente Cani, quando sia che usi gli occhiali perché ce li hai addosso sia che lo usi perché te li stai togliendo ti becchi il dado.
Mi piacerebbe che il nano tirasse il naso a vedere un elfo o un mezz'orco nel gruppo e che ci bisticciasse, anche senza arrivare allo scontro fisico.
Mi piacerebbe che i personaggi fossero più vivi perché credo che contribuirebbe a far affezionare i giocatori al personaggio e non alle sue capacità. (Al punto di "se muoio e risorgo spendo 10000 monete per la magia e perdo un livello, se cambio personaggio perdo un livello ma non spendo le 10000 monete. Io cambio personaggio, me lo rifaccio uguale però").

Abituato a giocare in PbF nelle land ed a costruirmi un personaggio e giocare quello per anni, costruendo pian piano la sua storia indipendentemente dalle (poche) avventure cui partecipava, mi piacerebbe vedere dei personaggi articolati, complessi. Le regole di D&D non fanno nulla per invogliare i giocatori a farlo.
(bestemmio se dico che era un D&D narrativista? Probabilmente era un freeform narrativista con le regole di D&D piantate in mezzo, ed è quel che intendo per Giocare, con la G maiuscola, a d&d, che passa in secondo piano.)

Ecco, ora mi sono un poco perso, troppa carne al fuoco.


Rispondo un po' alle domande che non ho toccato...

Marco, come avrebbe dovuto essere la partita di CnV per essere "story before" come lo intendi tu? Cosa avresti cambiato?

Non lo so, ha uno svolgimento del gioco completamente diverso.
La città è già pronta, tutti hanno degli obiettivi e rispondono in qualche modo a quello che fanno i PG... quindi la situazione iniziale, con la differenza del tempo di preparazione necessario, c'è.
Cani richiede più Rami perché costruisce su quello che fanno i Cani nei precedenti, io è come se avessi già tutte le città scritte dall'inizio e dubito funzionerebbe.
Di base, l'impressione è che "qualsiasi cosa facciano i PG, la minaccia finale è quella. I PG hanno tutti gli elementi per arrivare alla fine, facili da trovare perché inizialmente cercano di scoprire cosa sta succedendo e quando lo scoprono sanno subito cosa fare.
Mi rendo conto che ci sono in mezzo degli ostacoli che aggiungono atmosfera ma non contribuiscono alla storia se non con il fatto di dover essere risolti velocemente, il che vedo (e comprendo) essere considerato come un elemento negativo.
Probabilmente riporta il gioco verso il D&D dell'ammazza e smazza dove non è importante quello che pensa il personaggio ma quello che fa.


Sulle cose nominate da Arioch, il mio esempio voleva essere: "abbiamo un mostro contro cui vendicarsi in mezzo alla strada. Mi vendico e sono in grado di affrontarlo subito, niente paure, tentennamenti, blocchi psicologici... un po' surreale, no?"
Con loro ci ho parlato, invece.
Uno proverebbe altri sistemi per curiosità di cambiare e vedere se cambia qualcosa (del genere "ho sentito nominare Gurps, proviamo con Gurps?") senza alcun motivo vero per scegliere quello piuttosto che altri. Però non giocherà alla nostra tanto sognata avventura perché, a mia insaputa fino a due settimane fa, la sta giocando con un altro gruppo.
Uno dice "Giochiamo a D&D perché è D&D", ma era anche uno che diceva che il paladino a Diablo 2 era debole finché non l'ha provato... e poi ha giocato solo paladini. La mia impressione su quel che pensa davvero è, dopo alcune Con e suoi relativi commenti, che gli piaccia vedere un obiettivo ben chiaro da raggiungere (so che ha giocato alla beta di Elar, ad esempio, ed ha passato tutte le azioni a "sparare agli zombie, ancora", senza divertircisi affatto. So che gli ho descritto Annalise, che non ha convinto neppure me, e ci siamo trovati spaesati all'idea di dover decidere non solo se era ora o no di affrontare il nemico ma di cosa fare per scoprirlo. Non siamo abituati a dover fare noi, da giocatori, la trama.)
Uno vuol masterizzare Grandi Dei Orki, che ha provato ad una con, ma l'abbiamo già giocato tutti. Piccolo bastardo gioco che giochi una volta sola e poi hai voglia di masterizzare tu stesso... non si rendono conto gli autori che la popolazione del mondo è un numero finito?  ;D
Uno... non lo so, fino a qualche tempo fa la mia teoria era che non gli piaceva giocare ma trovare il modo di fregare il master e che, di conseguenza, un gioco coerente non gli sarebbe mai piaciuto. Adesso, dopo aver giocato un pacifista che non faceva altro che addormentare i nemici (ok, provarci) sperando di convincermi a dargli il talento "voto di non violenza" che avevamo escluso per tutti ad inizio campagna, ha fatto un guerriero arciere che fa un sacco di danni sacrificando la difesa al punto di morire al primo combattimento serio lamentandosene pure, poi è passato ad un bardo che tenta di evitare il combattimento facendo prove di diplomazia... Rafu sa di cosa parlo.
In ogni caso, costui non si è mai espresso su cosa gli piacerebbe provare, quest'anno lo porto ad Utopia e gli faccio provare qualcosa a sua scelta.


@Triex: non voglio trovare un gioco mediocre, voglio trovare un gioco che mi soddisfi e dei giocatori a cui soddisifi altrettanto, disponibili a giocarci per lungo periodo di tempo negli orari in cui posso esserci pure io. Credo dipenda dal fatto che non sopporterei di accorgermi tra qualche anno di aver trovato un gioco più divertente ed aver "perso tempo" con qualcos'altro per tutto il tempo precedente. Qui non serve un'esperto di GdR, serve uno psicologo.
Oppure un Bravo Master (tm), il che risolve il problema anche se nel peggiore dei modi.

Lo so che cerco il Santo Graal, l'ultima cosa che ho fatto è creare un personaggio di D&D completamente interpretativo, incapace di combattere (al contrario del mio amico però sono in un ambiente in cui posso evitare di incontrare mostri) cercando di convincere gli altri giocatori a lasciarmelo giocare in pace, mentre invece lo hanno già derubato e minacciato di morte solo perché il loro PG è malvagio. Purtroppo l'unico gioco "sociale" senza PVP per riempirmi le ore passate a casa che conosco è Farmville, che non è esattamente esaltante.
Ma sto andando OT.

La palla a voi.
« Ultima modifica: 2011-07-09 13:44:01 da Zachiel »

Arioch

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #16 il: 2011-07-09 14:31:07 »
Sulle cose nominate da Arioch, il mio esempio voleva essere: "abbiamo un mostro contro cui vendicarsi in mezzo alla strada. Mi vendico e sono in grado di affrontarlo subito, niente paure, tentennamenti, blocchi psicologici... un po' surreale, no?"

No, perchè dovrei esitare o aver paura, sono un avventuriero, ammazzare i mostri è il mio mestiere.  Cosa ti sembra più strano: Conan che pianta la sua ascia in testa a chi ha ucciso suo padre o Conan che non riesce a farlo perchè ha un blocco psicologico? :D
Scherzi a parte, i personaggi sono solo ciò che i giocatori fanno di loro, non possono avere comportamenti strani o surreali a meno che non lo vogliano loro.

Citazione
Dunque, anni fa mi capita sotto mano un'avventura ufficiale per D&D 3.0. Si chiama La CIttà della Regina Ragno, ovviamente (per chi conosce D&D) parla di elfi scuri (i Drow) e del Sottosuolo (l'immenso sistema di caverne dove i Drow vivono e complottano contro gli abitanti di superficie).

Fammi capire, quindi il motivo ultimo per cui vorresti giocare quest'avventura è perchè volete combattere contro il vsotro nemico preferito, i drow. Giusto?
O c'è altro nell'avventura che ti spinge a volerla giocare? (BTW: http://community.wizards.com/cityofthespiderqueen4e)

Citazione
Ed è qui che si innesta il problema: questo li porta a procedere come arieti dritti verso l'obiettivo, rendendo i personaggi delle macchiette senza una storia, senza dei sentimenti fuorché quelli che sembrano opportuni per motivare le loro azioni facilmente. Come ho appena letto in un altro thread, attaccano con la spada senza considerare rischi e possibilità. Gioco passivo al massimo, farmare è l'unica cosa importante. Si insultano gli elfi, si odiano i demoni ma suona tutto come una scusa.
E da qui il paladino che qualsiasi cosa si trovi davanti non si fa scrupolo a torturarla per avere informazioni perché, tenta di dire al Master, è un malvagio per razza, non ha diritti e comunque la legge sono io. Il master può minacciare di togliere esperienza, ma allora perché a te si e a lui no? Capite che non funziona. C'è un obiettivo superiore (vincere) che porta a trascurare quello divertente (interpretare). Divertente per me, ovvio.

*Non vedo personaggi con dei conflitti, personaggi che dicano "io vorrei fare questo ma il mio destino dice altrimenti", oppure "sì, lo farò, ma per vendetta personale". Gli obiettivi sembrano sempre essere gli stessi: voglio diventare più forte e voglio più soldi per migliorare l'equipaggiamento, con le varie variazioni del giocatore che inizia a livello 4 e finisce a livello 9 con le medesime armi ed armature a meno che qualcuno non gli spieghi come può migliorarle. E qui si innestano le varie storie dei giocatori e dei loro personaggi, su cui a quanto pare ho generato un po' di confusione.
Non ho PG che non vendicano la loro famiglia. Ho giocatori che non sanno com'è fatta la famiglia del loro PG.

Quindi, a te piace esplorare i sentimenti e i pensieri dei personaggi, a loro piace smazzuolare i mostri e di quello che motiva i pg gliene importa poco.
Rimanendo su questa linea non troverete mai nessun gioco che vi soddisfi, dovreste cercare di capire se potete venirvi incontro a vicenda o se i vostri gusti sono veramente incompatibili.

Visto che bene o male almeno 3 su 5 di voi sembrano proni a provare qualcosa di nuovo, il mio suggerimento è: lanciatevi.
Non cercate un gioco come d&d, ma dove si interpreta, né di ricreare il feeling della regina ragno, né uno da tenere per sempre senza mai cambiarlo.
Prendete dei giochi che vi ispirano per il "colore" o l'ambientazione e giocateci, anche se vi sembrano strani e diversi da quello a cui siete abituati (anzi, all'inizo specialmente questi). Fate un po' di prove con vari giochi: magari trovate il vostro gioco ideale, magari scoprite che vi piace cambiar gioco.

Volete iniziare con qualcosa con delle missioni ben chiare da compiere? Mouse Guard o Agon dovrebbero andare

Blood & Souls for Arioch

Zachiel

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #17 il: 2011-07-09 15:03:12 »
Agon ne ho sentito parlare bene da suna ma non l'ho mai veramente considerato. Proverò a procurarmene una copia e ci darò una letta, tempo permettendo. MG è tBW praticamente... non so con che differenze però.

Quanto al gruppo... sono una specie di esercito di conan  ma... senza le motivazioni di Conan. Conan era la trollbabe della sua ambientazione, un cimmero in un mondo che non gli apparteneva... e si comportava da cimmero. Spaccava le teste ma perché sentiva che era la cosa giusta da fare.
Qui spaccano le teste perché sono degli zombie che mugugnano "tesorooooo... puntiesperienzaaaaaa...", almeno per come la vedo io.

Certo non pretendo da loro che abbiano delle paranoie esistenziali ma almeno vorrei che ci fosse qualcosa (di loro gusto) dietro l'agire del personaggio. Se poi il loro gusto è, indifferentemente, sono conan... almeno giocate tutti dei barbari, non spacciatevi per paladini quando è solo "la scusa per ammazzare png".

Sono tanto pretenzioso?

Serenello

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #18 il: 2011-07-09 15:05:46 »
Tieni conto di un fatto: le regole di D&D spingono in quella direzione.
Sei figo se hai più tesori, sei figo se hai più PX.
E' "strano" il gruppo che non si preoccupa di questi punti, non quello che ne fa il centro della campagna.

Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #19 il: 2011-07-09 15:10:46 »
Citazione
so che ha giocato alla beta di Elar, ad esempio, ed ha passato tutte le azioni a "sparare agli zombie, ancora", senza divertircisi affatto.
Mi era parso che fosse uno dei giocatori dell'UtopiaR di 2 estati fa.
Per quello che posso dirti io, credo che cercare di imporre ad una persona un modo di gioco totalmente diverso senza che ci sia l'interesse a modificare l'approccio al gioco è del tutto deleterio.


Nello specifico di questo passo che citi, il problema di quel tavolo è stato proprio che avendo di fronte una scheda su cui c'è scritto tutto quello che ti interessa (perché l'hai scritto tu), 2 su 4 giocatori stavano comunque fermi in attesa che il narratore gli dicesse dove sparare.
E qualsiasi gioco incentrato su contributi "partecipativi", si rompe, con un approccio del genere.


Insisto nel suggerirti Legends of Anglerre (edito da Cubicle 7), oppure, se proprio vuoi sperimentare, esiste Victoriana (edito da Cubicle 7), Swashbuckler of the Seven Skies (http://www.7skies.net/), oppure Reign di Greg Stolze.
Sono tutti modi "alternativi" di vedere il gioco tradizionale. Anche Legends of Anglerre, da quello che leggo e dall'analisi fatta da Moreno e altri su questo forum, usa il Fate, ma in un contesto molto tradizionale.
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Arioch

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #20 il: 2011-07-09 15:19:51 »
Qui spaccano le teste perché sono degli zombie che mugugnano "tesorooooo... puntiesperienzaaaaaa...", almeno per come la vedo io.

Vabbè, non c'è da meravigliarsi: è d&d. E' fatto così, quello è sostanzialmente lo scopo del gioco.  ;D
Il paladino è solo un set di abilità diverso, non puoi aspettarti che produca dei lancillotto...

Mouse Guard, anche se ha una struttura di base simile, è molto diverso da BW: è tutto incentrato sulle missioni e sul gioco di squadra, ci sono dei pbf qui da qualche parte, puoi provare a darci un'occhiata.
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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #21 il: 2011-07-09 15:32:39 »
Zachiel, secondo te è il caso di metter il thread in SLOW DOWN? Io sono indeciso.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Zachiel

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #22 il: 2011-07-09 15:36:58 »
Fammi capire, quindi il motivo ultimo per cui vorresti giocare quest'avventura è perchè volete combattere contro il vsotro nemico preferito, i drow. Giusto?
O c'è altro nell'avventura che ti spinge a volerla giocare? (BTW: http://community.wizards.com/cityofthespiderqueen4e)

Innanzitutto, dimenticavo di rispondere a questo quesito, molto importante e che si intreccia con quanto sto leggendo dl post di Manfredi Arca sui colpi di scena, qui http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,5011.0.html

Mi piacciono (ahimé?) i colpi di scena e le rivelazioni che l'avventura presuppone. Il crescendo. L'inaspettato, specie dove è funzionale alla trama. Anche le divagazioni mi piacciono molto come colore. Il fatto che poi contenga i drow è un di più, ma quello lo si poteva piantare in qualsiasi trama.



Quanto al vostro "ma in D&D è normale che gli obiettivi siano quelli", è per quello che non vorrei continuare con D&D. Non mi aggrada una storia di gente senza cuore che va all'avventura per soldi, anche quando c'è da salvare il mondo. Non mi piacciono i giocatori che ad ogni inizio sessione mi domandano cosa dovevano fare perché i loro personaggi non stanno "cercando l'ambasciatore di Orcus presso il Palazzo d'Argento per cavargli importanti informazioni" ma stanno "Facendo quello che un PNG ha chiesto loro di fare, qualsiasi cosa sia, perché sennò non sappiamo che cosa fare, altrimenti vagheremmo per la foresta a fare incontri casuali, se solo il DM non avesse esplicitamente detto che non prenderemo né tesorooooo... né puntiesperienzaaaaa...". E badate bene, parlo di incontri casuali non avvincenti. Quando un pixie ladro di settimo livello (una bestia invisibile, volante) ha ucciso da solo otto guardie di primo livello in un round beccandosi relativa esperienza era contentissimo. Ha detto "Marco, mettimene ancora!"...

niente slow down per ora.

Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #23 il: 2011-07-09 15:39:13 »
Hm.
Regalagli una console con un qualsiasi Final Fantasy e cambia gruppo :)
il dado si lancia da solo, e da qualche parte nel mondo un orco muore - vincitore di un Ezio D'Oro per la Boiata della Settimana! ("This Is Something Only I Do!"™)

Zachiel

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #24 il: 2011-07-09 15:48:46 »
Nello specifico di questo passo che citi, il problema di quel tavolo è stato proprio che avendo di fronte una scheda su cui c'è scritto tutto quello che ti interessa (perché l'hai scritto tu), 2 su 4 giocatori stavano comunque fermi in attesa che il narratore gli dicesse dove sparare.
E qualsiasi gioco incentrato su contributi "partecipativi", si rompe, con un approccio del genere.

Insisto nel suggerirti Legends of Anglerre

Ho un sacco paura di rompere il gruppo passando a qualcosa che interessa a me, si è notato? Continuo a ripetere, ormai è la conclusione di entrambi i miei post recenti, che è meglio parlarne con i membri del gruppo ma che preferirei farlo sotto la supervisione di gente che può proporre cose avendole viste, come gli utenti di questo forum.

Insisti, fai bene.

Quanto alla console... credi che non si siano finiti Dragon Age o Final Fantasy 8, a seconda dei gusti? Il problema è trovare un altro gruppo. Un mio amico ne ha uno, D&D o MdT, ma sono in 8 o 9 nel gruppo... cavolo voglio una cosa più agile.  ;D

Suna

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #25 il: 2011-07-09 15:52:23 »
Hm.
Regalagli una console con un qualsiasi Final Fantasy e cambia gruppo :)

+1

Eh, se te ne stessi qui a Padova... il gruppo ci sarebbe.

Matteo Suppo

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #26 il: 2011-07-09 16:21:10 »
Citazione
Mi piacciono (ahimé?) i colpi di scena e le rivelazioni che l'avventura presuppone. Il crescendo. L'inaspettato, specie dove è funzionale alla trama. Anche le divagazioni mi piacciono molto come colore. Il fatto che poi contenga i drow è un di più, ma quello lo si poteva piantare in qualsiasi trama.
Leggiti il libro.

Citazione
Ho un sacco paura di rompere il gruppo passando a qualcosa che interessa a me, si è notato? Continuo a ripetere, ormai è la conclusione di entrambi i miei post recenti, che è meglio parlarne con i membri del gruppo ma che preferirei farlo sotto la supervisione di gente che può proporre cose avendole viste, come gli utenti di questo forum.

Fregatene di rompere il gruppo e stai lontano dagli altri gruppi come se fossero appestati (specialmente abomini che giocano in 8 o 9 a d&d o mdt (e poi mi dicono che non sono lo stesso gioco)).

Se ti frega davvero di giocare, vivi il gioco in maniera più sana:

Trova una convention vicina a dove stai tu (dov'è, a proposito?). Trovi un gioco che ti ispira che porta qualcun altro e ci giochi. Altrimenti porti un gioco che ti ispira tu e ci giochi con altra gente. In mancanza di convention trovi un gioco che ti ispira e ci giochi con persone che potrebbero essere davvero interessate a giocare a quel gioco.

NON cercare un gruppo per "giocare". E' come cercare un gruppo per "andare al ristorante".

Se invece non ti frega di giocare ma solo di avere degli amici, ci son 200mila hobby che puoi prendere in considerazione dove conoscere gente. Ci son le carte collezionabili, gli sport, il cinema, il rimorchiaggio nei bar, e così via, e hanno la stessa dignità del gioco di ruolo, se non di più.
« Ultima modifica: 2011-07-09 16:23:00 da triex »
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Moreno Roncucci

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #27 il: 2011-07-09 16:25:21 »
Dunque, anni fa mi capita sotto mano un'avventura ufficiale per D&D 3.0. Si chiama La CIttà della Regina Ragno, ovviamente (per chi conosce D&D) parla di elfi scuri (i Drow) e del Sottosuolo (l'immenso sistema di caverne dove i Drow vivono e complottano contro gli abitanti di superficie).

Ma cos'è, la versione "moderna" di questo qui?   ;)
http://en.wikipedia.org/wiki/Queen_of_the_Demonweb_Pits

Comunque, anche se non ho mai letto quel modulo (quello del D&D3 intendo), vedo i suoi dati.. 160 pagine... e " The adventure outline provided states that the player characters will be investigating these raids, travelling through the Underdark and exploring the ruined city, fighting the creatures that have taken it over, ultimately fighting a priestess of the rival drow goddess]."...

Ora, il modulo potrebbe essere meglio di quello che sembra. Può darsi ch sia solo descritto male su wikipedia. Ma sinceramente ne dubito. Perchè dalla descrizione, è davvero una delle tipiche "megacampagne" della TSR post-Gygax.

Ora...  vuoi davvero il mio consiglio? Devo essere sincero?

Buttalo nel rusco (o, se puoi, rivendilo).

Lo so che è tutto sberluccicoso, pieno di eventi appassionanti, mappe bellissime, NPC divertenti... a LEGGERLO ti viene in mente "come sarebbe bello giocarlo" (come faccio a dirlo senza averlo letto? Perchè sono tutti così).

No. A giocarlo è una pena. Sono SEMPRE una pena. I PNG divertenti, in gioco durano tre secondi prima che i PG li ammazzino o smettano di scoltarli. Se inizi a dettagliare le belle architetture i giocatori sbadigliano. Se devono mapparle, ti mandano a quel paese e dicono "ma non poteva esserci un semplice corridoio di 3 metri?". Gli eventi appassionanti sono sempre cose che accadono fuori scena, ai PG non gliene frega nulla, e quando cerchi di farli avvenire a loro, si afflosciano e vengono sempre male. E ti chiedi perchè, e pensi di non essere bravo tu, a non saper presentare un modulo fatto così bene (se hai un minimo di consapevolezza de gruppo. Altrimenti non ti accorgi di nulla e ti credi un "bravo master" mentre i giocatori manco ti ascoltano).

No. La fregatura, la magagne, è quel modulo. Perchè non è scritto per essere giocato. E' scritto per essere letto, sognando un giorno di giocarlo. Perchè le case produttrici di gdr ormai campano di quello. Se l'hai letto, hai già preso il meglio di quel modulo. Quando lo giocherai ti renderai conto che come cosa DA GIOCARE, non funziona. Meglio non giocarlo mai e mantenerne un bel ricordo, non credi?
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Moreno Roncucci

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #28 il: 2011-07-09 16:29:46 »
P.S.:  State giocando a D&D. Hanno ragione i tuoi giocatori, il gioco è fatto per la loro maniera di giocare. Il gioco è far fuori mostri per prendere xp (altrimenti, se dovevi fare altro, premiava qualcos'altro).  A te dicono una cosa diversa con i moduli? Certo. Se vi dicevano la stessa cosa, a te e ai tuoi giocatori, col cavolo che vendevano tanti manuali...
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Zachiel

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Re:Un gioco per me (e per il mio gruppo)
« Risposta #29 il: 2011-07-09 16:40:13 »
No. A giocarlo è una pena. Sono SEMPRE una pena. I PNG divertenti, in gioco durano tre secondi prima che i PG li ammazzino o smettano di scoltarli. Se inizi a dettagliare le belle architetture i giocatori sbadigliano ci parlano sopra. Se devono mapparle, ti mandano a quel paese e dicono "ma non poteva esserci un semplice corridoio di 3 metri?". Gli eventi appassionanti sono sempre cose che accadono fuori scena, ai PG non gliene frega nulla, e quando cerchi di farli avvenire a loro, si afflosciano e vengono sempre male. E ti chiedi perchè, e pensi di non essere bravo tu, a non saper presentare un modulo fatto così bene (se hai un minimo di consapevolezza de gruppo. Altrimenti non ti accorgi di nulla e ti credi un "bravo master" mentre i giocatori manco ti ascoltano).

No. La fregatura, la magagne, è quel modulo. Perchè non è scritto per essere giocato. E' scritto per essere letto, sognando un giorno di giocarlo. Perchè le case produttrici di gdr ormai campano di quello. Se l'hai letto, hai già preso il meglio di quel modulo. Quando lo giocherai ti renderai conto che come cosa DA GIOCARE, non funziona. Meglio non giocarlo mai e mantenerne un bel ricordo, non credi?

Quoto in pieno, a parte che non credo che sia fatta "così bene". Credo che sono abbastanza bravetto ma che ci vorrebbe uno più bravo per gestire una qualsiasi campagna di D&D, per quanto ben fatta. Anche 4e, a volerle dare una trama.

Il modulo poi, a guardarlo bene, è un lunghissimo corridoio. Mica per nulla ho detto che ci vuole una bella dose di partecipazionismo per seguirlo. La mia speranza, ma finché non ci gioco non lo so, è che gli incontri siano equilibrati ed interessanti. Sinceramente? Lo dubito.

Ma allora perché insisto? L'hai detto tu.

E' scritto per essere letto, sognando un giorno di giocarlo.

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