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[INCbook 2011] I nemici del gioco appassionato.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Suna - 2011-06-28 15:43:53 ---Premetto che mi sembra di recepire una tua certa insofferenza alle critiche che stai ricevendo, in quanto le confuti tutte...
--- Termina citazione ---
?__?
Ma se la mia prima risposta qua sopra iniziava così:
--- Citazione ---Grazie Andrea per la tua analisi... Con cui concordo.
--- Termina citazione ---
Sui punti deboli ho concordato, sulle "prese di posizione" ho spiegato il mio punto di vista... Alla faccia di chi racconta boiate sul fatto che su GcG c'è una mente alveare! XD
Comunque sì, la prosa andava PESANTEMENTE limata, come dicevo sopra, nella stessa risposta ad Andrea.
L'articolo è stato consegnato in tempo, ma molto, molto di corsa.
Speravo di avere più revisori, ma qualcuno mi ha dato buca col silenzio-dissenso e qualcuno per motivi seri.
Pazienza, il prossimo articolo sarà migliore... Ci si rilegge sull'INCbook 2012.
Moreno Roncucci:
Suna, vorrei chiarire una cosa,visto che nella tua risposta mi attribuisci una posizione che invece non condivido.(forse lo fa anche Antonio, ma lì è meno chiaro).
NESSUNA della critiche che ho fatto all'articolo si riferisce al fatto che sia un rant o che possa "offendere" qualcuno.
Anzi, trovo che un volume di APPROFONDIMENTI che nasconda i fatti e la verità (come invece purtroppo è normale nell'editoria gdr-istica) per "non offendere nessuno" , valga meno della carta igienica. Usata.
Alla mia (quasi) veneranda età, ho da tempo capito una cosa che ora mi pare davvero lampante: se una cosa non offende nessuno, non vale la pena di scriverla, è solo una ovvia banalità, uno spreco di tempo e carta. (e, dualmente, è impossibile scrivere qualcosa che non sia già noto e stranoto a tutti, senza che qualcuno si offenda).
Quando scrivi un articolo (o un post) la primissima cosa è chiedersi cosa conte di più per te: il rispetto di tè stesso, la sincerità, l'esperienza, il rispetto per i tuoi lettori... o l'ammantarsi della facile bandiera del "siamo tutti un grande gruppo e non devono esserci discordie", per convenienza personale, ruffianeria, servilismo o doppiezza?
Semmai, le mie critiche all'articolo, se toccano (tangenzialmente) quell'aspetto, lo fanno nell'altro verso: invece di parlare genericamente di "cose che succedono" e di "categorie", avrei preferito che Korin avesse parlato di fatti e esperienze personali, sputtanando un bel po' di gente che ritiene meritarselo (anche senza bisogno di fare i nomi, gli sputtanati si sarebbero riconosciuti...).
Basta pensare ai danni che il "pompierismo smieloso" sta facendo alla critica dei gdr indie negli USA: dove su story-games tutti i giochi sono fighi, tutti sono belli, tutti funzionano perfettamente, perchè "altrimenti se critichi sei cattivo". Risultato? Oggi Story-games è l'apoteosi, l'ultima fortezza del "system doesn't matter" (trovatemi un posto in tutta la rete così fisiologicamente permeato dell'idea che non si possa fare una graduatoria di giudizio fra giochi), proprio nel momento in cui persino su rpg.net e sui forum di D&D, grazie alle "edition wars", ormai il "system does matter" aveva vinto da tempo.
E per ritrovare critiche di giochi Forgiti, ormai rimangono solo gli actual play di Edwards, e pochissimi altri.
Chi si riempie la bocca del "bellissimo ambiente dei giochi indie" forse dovrebbe capire (o ricordare) che quell'ambiente è nato solo quando si sono buttate via trent'anni di ipocrisie e si è detto papale papale "i giochi che ci vendono fanno schifo, l'ambiente sociale dei gdr è disfunzionale e tossico, bisogna cambiare"
Purtroppo, quell'ambiente tossico è rimasto abbarbicato all'identità di troppa gente. E' molto più facile fargli cambiare gioco che cambiare mentalità. Quindi, quando i gdr "indie" hanno dimostrato con i fatti di essere migliori... semplicemente quei giocatori li hanno adottati, riproponendo lo stesso contesto sociale fallimentare di prima!
Risultato: inquinamento di tutto l'ambiente indie, ritorno trionfale del system doesn't matter, paura di criticare il design di qualunque cosa.
Tornando in topic, sull'INC Book, io vorrei paletti di ingresso più stetti l'anno prossimo: niente articoli "buonisti" o "da pompieri". Ogni singolo articolo dovrebbe essere scritto in modo da far incazzare a morte un sacco di gente (anche a costo di averne qualcuno che faccia incazzare anche me. Non sarebbe la prima volta). Solo così si potrà far crescere quest'hobby schiodandolo dalla venerazione della mediocrità.
Fealoro:
--- Citazione ---Tornando in topic, sull'INC Book, io vorrei paletti di ingresso più stetti l'anno prossimo: niente articoli "buonisti" o "da pompieri". Ogni singolo articolo dovrebbe essere scritto in modo da far incazzare a morte un sacco di gente (anche a costo di averne qualcuno che faccia incazzare anche me. Non sarebbe la prima volta). Solo così si potrà far crescere quest'hobby schiodandolo dalla venerazione della mediocrità.
--- Termina citazione ---
Purché oltre a far incazzare le persone, abbia anche qualcosa da dire.
I forum sono pieni di gente in grado di fare la prima cosa, molto meno della seconda.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Fealoro - 2011-06-28 22:34:31 ---Purché oltre a far incazzare le persone, abbia anche qualcosa da dire.
I forum sono pieni di gente in grado di fare la prima cosa, molto meno della seconda.
--- Termina citazione ---
Infatti il senso è "far incazzare le persone, proprio perché ha qualcosa da dire".
Ci spostiamo in altro topic, nel caso?
Suna:
E di fronte alle dichiarazioni di Moreno, non ho commenti da aggiungere.
Mattia, io sostengo che non c'è bisogno di assuefarsi a questo modo di fare. L'unica cosa che ottieni è di erigere barricate con chi potrebbe magari avere una chance di essere interessato a condividere le tue posizioni, e di venire considerato come un pazzo da chi di questa guerra di religione non fa parte o nemmeno ne sa nulla (e non solo tra i neofiti, ma anche tra chi gioca c'è gente così).
Questo mi riporta alla domanda: a chi giova un articolo così?
Non a quelli che vuoi far incazzare e non a quelli che stanno dalla tua parte, come ho detto sopra.
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