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Sistema: nel sociale e nel combattimento

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Manfredi Arca:
Patrick, Manfredi è il mio nome  ;)

Nei live si gioca sempre e solo senza dadi o carte. Nel passato i live erano gestiti con grossi d20 di gommapiuma o con carte e valori. I tempi e soprattutto l'atto, che spezza l'immedesimazione, hanno portato i live di oggi al definire col regolamento il mero aspetto del combattimento. (questo discorso rientra molto)
Un ragazzo che comincia come nuovo nei grV, ha bisogno di un regolamento che gli spieghi che dopo 3 colpi di spada, deve svenire a terra (ad esempio). Inoltre GRVItalia è un'associazione che non persegue i canoni odierni "se non c'è non lo vedi", ma permeata di verità masteriali "vedete un drago!" *indicando un'albero*.

Ciao Davide!
Ho delle basi di combattimento sia all'arma bianca che corpo a corpo ed io, come i miei pg, sappiamo che il regolamento di D&D è un'astrazione abissale dalla realtà. Non cerchiamo realtà, per noi il mero combattimento va bene cosi com'è. E' la caratterizzazione che ci interessa, quindi tutti i pg si basano su quelle regole, poi nello specifico uno può non fare nulla, nascondersi, in fede al suo personaggio singolo etc etc etc

Per il resto, spero d'aver inteso il tuo messaggio, ci hai preso in pieno.
Come per ogni HR presentata ho chiesto ai miei pg e mi è stato dato questo parere:

Non vogliamo una situazione in cui ogni persona che ci dica qualcosa possa essere smascherata dal tiro di dado.
Se Fabio è un infiltrato per conto della famiglia X, voglio scoprirlo in gioco, osservandolo al tavolo e non appena gli chiediamo "da dove vieni" e lui risponde "città Y" fare un tiro e capire che sta mentendo.
Un saluto!

vonpaulus:
E' giusto che nel GDR il sociale sia parlato. E' la sua peculiarità. Anche la velocità di corsa in un inseguimento è reale e non simulata nel gdr dal vivo per cui può accadere che Kokkus nobile di primo livello possa sfuggire ad un agguato di me,  Pinntor, assassino di 10 per Sandro il giocatore di kokkus ha 20 anni e pedala ed io (Pinntor) ne ho 45 e sono ciccione e beccheggio.


Spiega ai tuoi amici che i due giochi sono diversi.


Non parlo del D&D moderno che non conosco ma negli 80 il D&D non prevedeva il sociale.
(a parte Carisma - tiro reazione)
Se vuoi giocare un gioco abbastanza tradizionale e simile a D&D che mette il sociale in primo piano ti consiglio Dying Earth role playing della Pelgrane Press.


Ci sono giochi in cui il combattimento sociale viene giocato con i dadi e nel dettaglio.
Consiglio Diaspora SRD sul WEB che è gratis. ha un capitolo dedicato al Social Combat


@Patrick: in Solar System esiste comunque un elemento di discussione/valutazione che si chiama "leverage" / "coerence" sulla base del quale il gruppo (e li sta la vera differenza con il D&D) decide che il PG non la la possibilità di stabilire quella posta.

@Manfredi dell'ultimo post.
E' importante che l'esito della scoperta su Fabio sia influenzato dal fatto che lui giochi un PG intelligente e con le giuste abilità. Perchè Fabio potrebbe essersi letto l'ambientazione e risponderti ceh nella città x vi è la famiglia x e una torre di pietre di camino a spirale etc. . . ed il suo PG invece essere un coglione che conosce solo casa sua ed il cesso di fianco che non ha la minima possibilità di passare per un infiltrato.
Sono circa 20 anni che mi stufo a vedere guerrieri con intelligenza 4 risolvere enigmi.


Tieni presente che questa cosa vale anche nei gdr dove trovi giocatori che fanno gli orchi per i tre px o i kender per rubare e poi si comportano esattamente come umani. tipo kender che stanno di guardia senza curiosare ed orchi che hanno paura . . .




Salut

Davide Losito - ( Khana ):

--- Citazione da: Manfredi Arca - 2011-04-14 10:08:16 ---Non vogliamo una situazione in cui ogni persona che ci dica qualcosa possa essere smascherata dal tiro di dado.
Se Fabio è un infiltrato per conto della famiglia X, voglio scoprirlo in gioco, osservandolo al tavolo e non appena gli chiediamo "da dove vieni" e lui risponde "città Y" fare un tiro e capire che sta mentendo.
Un saluto!

--- Termina citazione ---
Ma qui ti do pienamente ragione!
Però quello che hai appena citato non è tecnicamente un "conflitto", eventualmente una "task" e quindi decadono un po' di punti fermi di quelli che sono i sistemi a "conflitto".
Primo fra tutti, il fatto che per poter chiamare un "conflitto", ci deve essere in gioco, tra i personaggi, un ... "conflitto".
Eventualmente si potrebbe "tirare" un conflitto sociale se il PG che sta mentendo si trova sotto interrogatorio o sotto tortura, oppure se si trova difronte ad una situazione tale per cui continuare a mentire può in qualche modo salvargli la vita... poi dipende dal singolo gioco, ma ci deve, comunque, essere una sorta di "conflittualità tra i personaggi coinvolti", che di norma si identifica con la manifestazione di "intenti" opposti e/o contrapposti.
"da dove viene", "Roma", non fa trasparire nessun tipo di intento contrapposto da parte di nessuno.

Mauro:

--- Citazione da: Manfredi Arca - 2011-04-14 09:40:43 ---Personalmente ritengo che le varianti di un combattimento con condizioni neutre (distesa sterrata infinita, visibilità perfetta, no vento) siano niente se paragonate alle variabili psicologiche in ballo anche solo nell'atto del guardare un'altra persona. Figurarsi interagire
--- Termina citazione ---
Quelle condizioni non si troveranno mai o quasi; paragonare una situazione irreale a una realistica mi pare perdere di significato... In ogni caso, nel combattimento ci sono anche le variabili psicologiche (sono stato ferito, credo che l'altro sia più forte di me, ecc.), solo che non vengono contate. Se nel solo atto di guardare un'altra persona ci sono tante variabili psicologiche... nell'atto di guardarla quando in gioco c'è la tua vita quante ce ne sono? Perché anche nel combattimento guardi l'altra persona, e dalla tua capacità di osservazione potrebbe dipendere la tua vita.
Il mio discorso - lo chiarisco perché non vorrei che la prendessi sul personale - non è sul tuo caso specifico, ma su una contrapposizione combattimento/sociale che ho visto non so quante volte, che ho anche applicato io stesso.
Tu sottolinei come, nei live che avete giocato, "chi interpreta un pg limita le sue capacità sociali al concetto del personaggio"; ma il mio discorso era il complementare: se il PG ha capacità superiori a quelle del giocatore? Non potrà mai renderle, quindi non potrà mai giocare quel PG; oppure, ci si affida al sistema.
Il discorso, per me, non è che il regolamento di D&D (ma di un qualunque gioco di ruolo) è pensato per equilibrare le disparità e non svantaggiare nessuno; ma che è pensato (anche) per permettere ai giocatori di giocare personaggi oltre le loro capacità, fisiche e mentali.
Quandi dici che


--- Citazione ---sappiamo di non giocare con un sistema pensato per un giocatore di gdr classico "tiro il dado anche se non so spiccicare una parola"
--- Termina citazione ---

il dubbio che mi viene immediato è: perché invece dovrei poter tirare il dado in un combattimento, se non ho idea di come s'impugna una spada?
Un giocatore che sia maestro di scherma non ha vantaggi su uno che impugni la spada per la lama; ma un giocatore che sia un abile oratore ha vantaggi totali su uno che non sappia esprimersi bene. Non ne capisco il senso: perché chiunque può giocare un personaggio bravo nel combattimento, ma solo chi se la cava a parole può giocare un personaggio bravo nel sociale?

Sottolineo una cosa, perché è importantissima: non sto dicendo che il giocatore se ne esce: "Lo convinco, tiro il dado", tira il dado, riesce, e lo convince. Sto dicendo che interpreta, sì; dice cosa fa, sì; dice cosa dice per convincerlo, sì; così come nel combattimento sarebbe bello avere qualcosa in più del semplice "Lo attacco". Ma, arrivati a quel punto, perché non dovrebbe essere una meccanica a dire se riesce o no?
Questo non cancella l'interpretazione, gli eventi nella storia devono comunque essere sensati; ci si affianca, dando un mezzo per decidere la riuscita in base non alle capacità dei giocatori, ma a quelle dei personaggi.

Aggiunta: Tre domande focali, per essere sicuro che non vadano perse nella massa della discussione:

• Perché il sociale deve basarsi sulle capacità dei giocatori, il combattimento no?
• Perché un bravo combattente può essere giocato da chiunque, un bravo oratore no?
• Come rendere un personaggio più intelligente del giocatore, o differenze minime nei valori tra due personaggi?

Antonio Caciolli:
l'argomento è interessante ma non leggerò i post prima di stasera causa tempo. non postate troppo vi prego :P

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