@Paolo: la questione è una di tempo, e motivazione dei personaggi/giocatori.
Perchè in combattimento si considera "normale" che dai un colpo di spada, qui e adesso, fai 3 pf di danno, e poi il personaggio colpito fa quello che gli pare (contrattacca, fugge, si fa curare, etc.), mentre quando si parla di conflitti sociali, invece di fare lo stesso, parlando di colpi e parate (retorici, dialettici, etc.) si parla di un vero e proprio controllo de pensiero che si estende nel tempo?
Non è quindi una questione di arene, ma di aspettative (e timori) sproporzionati che entrano in ballo SOLO quando si parla di socialità. Come se ci fosse una paura precedente da parte dei giocatori di qualunque cosa "sociale", la paura che ad ascoltare qualcun altro e dargli ragione, ri faccia "il lavaggio del cervello".
I gdr tradizionali in genere cadono mani e piedi in questa trappola, in questa idea strampalata, e tendono a SOSTITUIRE il role-playing con i vari tiri di "combattimento sociale", invece di farli lavorare insieme.
Un gdr funzionante non ci cade. O non prevede la possibilità di venire "convinti" da un tiro, o limita la durata al qui e adesso.
Esempi:
Cani nella Vigna: il conflitto per "convincere" è possibile ma scoraggiato. Scoraggiato nel senso che non serve a niente: si può cambiare idea un millisecondo dopo. "ho vinto, ti ho convinto", "ok,mi hai convinto. Però dopo ci ripenso e torno della mia idea". Anche se non è proibito dal regolamento, è molto sconsigliato, meglio fare conflitti su azioni da fare qui e adesso.
Il Gusto del Delitto: se vinci un conflitto di persuasione, è vincolante solo nella stressa scena. Cioè, se lo vinci, puoi far firmare in quella scena un impegno a sposarti (per esempio), ma se invece vuoi "convincerla a sposarti", in scene successive può cambiare idea.
Trollbabe: nessuno può convincere una Trollbabe, se non si vuole far convincere.
Sorcerer: come già detto nel thread, OLTRE a non agire al di là di "ora e adesso", puoi ignorare il risultato del conflitto se accetti un malus alla tua prossima azione, se contrasta con quel risultato.
Etc. etc.
In generale, anche quando è possibile o tollerato, un "conflitto per convincere" è moscio, debole, dimostra poca fantasia e creatività. Vuoi mettere "lo convinco ad arrendersi" con "mi faccio consegnare la sua spada in segno di resa"? Nel secondo caso, hai qualcosa di concreto e visibile, che accade ora ed adesso, e non può venire cancellato un attimo dopo, ma lascia libero l'altro non solo di cambiare idea ma anche di avere qualunque motivo per aver consegnato la spada.