No, qui il compiacimento è tutta una cosa da Forum. Antonio aveva messo in dubbio la capacità del mio gioco preferito di uccidere i PG, e così c'è certamente un certo compiacimento nel mostrare come,
con quei dadi, si poteva fare una strage...
E' ovvio che, in partita, non avrei da dimostrare niente ad Antonio...
Tazio, dimmi, quanto conosci del sistema di CnV? Hai letto il manuale? Ti sei reso conto che
il GM NON PUO' UCCIDERE I PG SE LORO NON SI FANNO UCCIDERE? Guarda questo conflitto, in questo thread.
Nell'istante in cui Antonio ha detto "basta" non ho potuto fargli più niente. Ogni danno, ogni fallout, ogni conseguenza è stata SCELTA da lui. Come GM, in CnV, non avevo il potere di infliggergli niente.Ragionaci su un attimo, pensa a qualunque gdr "tradizionale", al potere che ha il GM di far fuori chiunque in ogni momento, e a quanto deve barcamenarsi fra il "troppo facile" e il "troppo difficile" tipo un equilibrista, e renditi conto di che razza di devastante rivoluzione concettuale ci sia qui dentro.
In CnV posso tranquillamente "scatenare tutta la mia cattiveria", tranquillo che non sto prevaricando i giocatori. Perchè? Perchè non potrei prevaricarli nemmeno volendo! I miei rilanci devono essere accettabili da tutti. E non importa con cosa rilancio, possono evitare il fallout cedendomi la posta!
E' la cosa che ha scoperto Michele quando lo abbiamo giocato le prime volte (vedi
questo thread) . Un GM "tradizionale" è abituato a far muovere i giocatori come il cane da pastore con le pecore: minacciando un morso se fanno una mossa sbagliata. Con il bastone e la carota. Beh, in CnV queste tattiche non funzionano, perchè il sistema fa sì che i personaggi
non possano subire danno se non lo accettano volontariamente. Cioè, se non è per qualcosa a cui tengono davvero.
Nel caso di questo conflitto, Antonio ha subito quel danno perchè era in palio qualcosa per cui teneva: la vita di Althea.
Ma chiediamoci: perchè Althea era in pericolo di vita?
I casi sono due: o non conosci il sistema di gioco di CnV, e non sapevi che potevi uscire dal conflitto senza rischiare di morire, o sei rimasto in conflitto fino in fondo, rischiando la vita, perchè quella posta per te era veramente importante.
Se sei "morta" per qualcosa a cui tenevi, che era molto importante, tanto da rischiarci la vita... il tuo rimanere a terra è stata una "vigliaccata del GM" o è stata una potentissima affermazione della specificità del tuo personaggio? Una situazione in cui hai detto "per questo potrei pure morire, ne vale la pena?"
Non è il classico "tipo di morte" che si cerca un po' in tutti gdr, ma che di solito per ottenerlo devi cercare la "complicità del GM" che bari sulle regole per fartela ottenere per finta? Mentre qui la puoi ottenere veramente, è REALE, hai veramente scelto di mettere le vita in gioco per questo, da regole?
Ora, che senso avrebbe se dopo io ti dicevo "vabbè, ho scherzato, rialzati pure, sul tavolo c'è un vassoio di tarallucci e vino"... :roll:
Non so tu, ma io l'ho provato, il "gusto" dell'avere il proprio personaggio "salvato per il bene della storia" da un GM, indipendentemente dalle mie scelte in gioco, e come gusto fa veramente cagare. Puzza di marcio. Eppure viene considerata da tanti "come si gioca ad un gdr". Boh. Contenti loro.
In questa scena, ad Althea e ad Antonio non è successo nulla che non abbiano scelto loro. Giocando il mio ruolo come GM in maniera precisa e dura, come da regole, da una parte ho potuto finalmente GIOCARE ANCH'IO invece di essere il solito "intrattenitore" che fa le vocine e le faccine ma non gioca perchè senno' "rovina l'avventura a tutti". Ma non solo. Soprattutto, giocando così, ho consentito ad Althea e ad Antonio di fare quelle scelte.
Perchè senza quelle scelte, e senza il rispetto per quelle scelte, un gdr, sinceramente, è un brodino riscaldato.