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Seconda Avventura

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Antonio Caciolli:
qui ci sono due cose che a me nn sono chiare del regolamento:


per come l'ho capita io chi narra narra tutto e non solo una parte. se narri come io vinco un conflitto e narri che il serpente uccide tutti io non posso farci nulla neanche se lo volessi perché è tutta tua la narrazione. in quella narrazioni dici cosa faccio io e cosa fanno tutti i png ... così come le mie relazioni. io come giocatore devo solo al massimo controllare che tu non mi rubi il successo sull'obiettivo, ma non posso chiederti di far agire la relazione o il mio personaggio in qualche modo ... solo tu gestisci la narrazione.


alla fine del conflitto io riprendo in mano il pg e la relazione ma a quel punto non avrei potuto far altro che dire come Urlog si è salvato se tu nn l'avessi citato nella narrazione precedente (qui mi chiedo se tu potessi uccidere una mia relazione in qualche modo sfruttando il potere di narrazione o no), ma solo quello. non avrei mai potuto usarlo per salvare i marinai perché loro erano già morti nella tua narrazione di prima.


sull'ostacolare: il mio obiettivo è sapere qualcosa sul medaglione. il fatto che il capitano entra in una specie di trans mi pareva già un ostacolo sufficiente. siamo sul sociale e nella mia narrazione di passi avanti nel sociale ... lo minacio di dirmi qualcosa e lui inizia a farfugliare il nome della fidanzata entrando in trance ... non mi pare di andare verso il mio obiettivo ... anzi di allontanarmi


ho messo quella frase di spiegazione perché volevo aggiungere il concetto di trance ma avendo messo una nota amargine precedente non ho fatto edit sulla parte di fiction. poi anche perché spiegare la fiction in un pbf mi è sempre sembrata una cosa buona per intendersi meglio, ma non perché pensassi che la narrazione sia non da ostacolo.


adesso infatti che uccido il capitano perdo il conflitto sociale... lui non ha detto nulla... ma dimostro che sono la più figa del reame e lo uccido. non aggiungo nulla su isobella che deve riemergere perché sarebbe narrare fatti nuovi (anche se questa regole per certe cose mi piace pochissimo)


terza cosa sulle relazioni: io gestisco la relazione nel senso che dico cosa vuol fare, ma sei tu che dici cos le succede. cioé se io la mandassi in fodno al mare a cercare il serpente sei tu che mi dici quando e come risale ... io posso dire che se trova mostri li conbatterà  e che non cercherà di uccidersi entrando tra le alghe della morte ma non posso chiamare conflitti per salvarla in caso di attacco o altro, per come l'ho capita dal regolamento




Kalima


il capitano continua "Nanathlu alargh samhu hurtag .... Nanathlu alargh samhu hurtag .... Nanathlu alargh samhu hurtag .... Nanathlu alargh samhu hurtag .... Nanathlu alargh samhu hurtag .... Nanathlu alargh samhu hurtag ...." e io presa dalla rabbia stringo la mia presa al suo collo fino a sentire il dolce crack delle ossa fra le sue mani come quando il serpente della sabbia si posa sulla tua pelle rilasciando i muscoli. il capitano spira e lo lancio a terra con spezzo. "Urlog conduci la barca al monolite ... il più vicino possibile" urlo al troll mentre lasciando il medaglione a terra lo schiaccio col tacco del mio calzare fino a frantumarlo.
I geroglifi del monolite mi paiono pulsare come le mie tempie nell'attesa di vedere sorgere la mia nuova schiava ... Isobella

Marco Costantini:
La nave si muove oscillando sulle onde sulle quali si notano alcuni dei corpi dei poveri marinai, straziati dalle fauci del serpente.
Nella solitudine assoluta in cui ti trovi, sembra che tutto sia immobile.
Continui a fissare la struttura granita, ma nulla accade: nessuno sbuffo di fumo, nessun suono che sembra venire dall'oltretomba, nessuno scoppio di luce.
Poi, alle tue spalle, senti passi lenti far risuonare il legno della tolda.
Ti giri, ed un vecchio dalla lunga barba e dagli occhi infossati coperto da un pesante mantello marrone logoro e pesante, col cappuccio calato sul viso. Con una mano ossuta il vecchio abbassa il cappuccio, scoprendo un volto raggrinzito, dagli zigomi alti e dal naso aquilino. Il cranio è completamente calvo, salvo per una corona di capelli lunghi e candidi che scendono oltre le spalle. Due occhi di un azzurro sbiadito, chiarissimo, osservano la scena.
In particolare si sofferma sul corpo del capitano.
"Pover'uomo" dice sommessamente
Poi ti fissa con quegli strani occhi "Sei stata tu a fare tutto questo, creatura?".

Antonio Caciolli:
Guardo il corpo del capitano ... la rabbia mi è passata e il sangue scorre calmo nel mio corpo. La nave oscilla come al mattino dopo una tempesta e urlog la sta tenendo con meastria.
"Era un debole che non ha avuto il coraggio di lottare per i suoi sogni, ma lo invidio perché aveva dei sogni di cui andare fieri ... forse è per questo che ho messo fine alla sua vita ... credo per la sola invidia che mi stringeva il corpo. Tu chi sei vecchio? cosa ci fai sulla mia nave e che notizie sei venuto a portare a Kalima? Spero qualcosa di buono ... hanno già cercato di uccidermi una volta quest'oggi"
appoggio le mani al bordo della nave girata verso il vecchio e mi lascio cullare dalle onde aspettando la risposta dell'uomo con il mantello

Marco Costantini:
Il vecchio sorride mostrando una bocca piuttosto sdentata; la brezza marina ti rimanda il suo puzzo, un odore pungente di sudore e urina.
"Non ha avuto il coraggio di lottare per i suoi sogni, dici?" commenta pensoso.
"Ah, l'arroganza tipica dei giovani" mormora sghignazzando "avete un copro forte, capace di tutto e solo per questo credete che chiunque non sia in grado di opporvisi sia un debole. Che ingenuità."
"Quest'uomo, questo...debole...sono anni che affronta il mare, portando qui le vite di poveracci come lui per darle in pasto ad una bestia che potrebbe, se volesse, rovesciare la sua nave e condannarlo a morte. Quasi trent'anni di questa vita, e tutto per riavere una donna" dice guardando il copro del capitano. "Ha condannato al supplizio cento anime, macchiandosi di questa colpa, e solo per il suo amore...e tu dici che è un debole?" termina fissandoti.
"Ad ogni modo, per rispondere alla tua domanda, questo povero vecchio si chiama Isar, ed era venuto qui per concludere il patto che anni fa strinse con quell'uomo" dice triste indicando il corpo del capitano.

Antonio Caciolli:
"E allora Isar ... dov'è questa Isobella per cui tanti ignari compagni d'avventure del capitano sono dovuti morire? La tieni nascosta nel palmo della tua mano come ho visto fare dai geni o era tutto un inganno?" dico sorridendo ... "Hai condotto un uomo alla perdizione senza dargli la possibilità di lottare contro le forse della natura da solo. Gli ha fatto preferire la via facile del sacrificio delle vite altrui piuttosto che del sudare col proprio sangue l'amata meta e spero che almeno ci sia una ricompensa a questo ... o forse nella beffa uno dei due rimane morto e l'altro vivo ... l'infausto destino tende e mostrarsi sempre in modo beffardo non trovi , quasi a voler ribadire che l'uomo non dovrebbe mai cercare di violare le leggi a cui gli dei lo sottomettono"

raccolgo i resti del medaglione e glieli lancio ai piedi "questi devono essere tuoi ... "

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