Il sovrintentende, Fratello Zebediah, è un ometto basso di statura e cicciotto. Non è obeso, non sembrerebbe tanto grasso se fosse in una città dell'Est, ma qui, in mezzo a gente che lavora i campi tutto il giorno, mostra chiaramente (anche con le sua mani prive di calli) che non è una persona abituata al lavoro manuale. La stanza dove vi fa accomodare è piena di libri, molti anche piuttosto vecchi e chiaramente provenienti dall'Est. Alle pareti ritratti di personaggi austeri e severi, dai nomi sotto ai ritratti intuite che sono i suoi antenati. I più recenti portano la dicitura "sovrintendente di Hope", capite che è il terzo della sua famiglia ad avere quella carica. Ma mentre suo padre e suo nonno sembrano persone dure e decise, Zebediah è nervoso, balbetta e continua a muovere nervosamente un fazzoletto di seta fra le mani. Dalla data nell'ultimo ritratto, il padre dovrebbe essere morto meno di tre anni prima. Zebediah non dimostra più di trent'anni.
Faticate all'inizio a far ordine nei suoi discorsi, pare un fiume in piena di cose che aspetta da tempo di dire a qualcuno, e non segue una succssione logica. Per riuscire a capire qualcosa dovete interromperlo (chi di voi due? Con che parole? Con che tono? Che impressione vi fa?) e chiedergli di ripartire dall'inizio.
Lui, ancor più nervoso, vi fa accomodare (prima aveva iniziato la raffica di lamentele non appena chiusa la porta di casa), e inizia a lamentarsi del fatto che nessuno in pase gli dà più retta, che la sua autorità non viene rispettata, e che deve subire le "prepotenze" di Fratello Eleazar e dei suoi fratelli e dei suoi amici. E che va bene che sono i discendenti del fondatore della città, ma ormai, il clan Garvey ha passato il segno!
Mentre dice "fondatore della città" indica un ritratto nel corridoio, un po' in disparte, che non avevate notato subito. Gabriel, è identico al ritratto che avevi visto del fratello di tuo nonno...