Ricapitolando (copio e incollo per mettere tutto in ordine cronologico):
Saul:
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È la scena finale di un buon film d'azione, ma il livello (e il tipo) della musica fa capire agli spettatori che il personaggio principale si è spinto troppo oltreper poterne uscire indenne... Saul guarda Gabriel cadere a terra un po' attonito (suppongo che dopo il secondo sparo incassato, Gabriel cada prima su un ginocchio, cerchi di resistere, poi a terra... si volti su un fianco, e faccia cenno di voler parlare a Saul) e corre al capezzale di Gabriel, un po' speranzoso che le parole della moglie di Eleazar (che, in una scena come questa, è certamente "rappresentativa della voce del popolo") ma in parte troppo sconvolto per preoccuparsi anche della
propria incolumità, dà un'occhiata alle ferite, fa un qualche rituale (in modo che possa morire in modo degno, o qualcosa del genere... ma non ancora un'estrema unzione, anche per assecondare le richieste di Gabriel), dice qualche frase rassicurante tipo "ce la puoi fare" (sapendo di mentire)... a quel punto Gabriel fa come per parlare e Saul si china su di lui e ascolta per circa un minuto, annuendo di quando in quando.
Dopo qualche altro minuto di silenzio Saul si alza e, guardando John dice, con voce grave:
Siamo venuti qua per salvarvi, ma oramai siete troppo impossessati dalla vostra maledetta superbia per ascoltare l'aiuto altrui.
Siete felici di quello che avete fatto? Volete forse sparare anche a me, per concludere il lavoro?
A quel punto sarete liberi di mettere a ferro e fuoco la città!
Spero solo che le ferite di Eleazar vi facciano capire che questo genere di cose non porta mai a niente di buono... chissà cosa ne dirà lui, dopo la chiacchierata anzitempo col Signore della Vita che sta forse facendo in questo momento.------------------------------------------------------
Le tante cose che Gabriel potrebbe aver detto a Saul:
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Versione (1):
È fisso: lo farei morire fuori città perché Helen non possa sapere che suo padre lo ha ucciso, cosa che potrebbe peggiorare la sua situazione. L'ha protetta finora, la protegge fino all'ultimo.
E poi le farei arrivare, tramite Saul (ovviamente se lui accetta), il mio cappotto.
A Saul chiedo semplicemente di non uccidere Eleazar: sono moribondo per averlo salvato, ucciderlo vanificherebbe tutto, anche quanto ho fatto per Helen. E gli darei una lettera per la mia famiglia e una per Helen: per la mia famiglia, chiedendo di accudire il figlio di Helen; per Helen, per dirle che, se vorrà vivere la sua vita con Roderick lasciandosi tutto alle spalle, c'è chi crescerà suo figlio.
Versione (2):
In linea di massima le cose piú importanti sono di dire a Saul di non uccidere Eleazar, e di morire lontano da Hope; il resto è opzionale (le lettere posso anche non scriverle, al massimo può dirlo Saul - se vuole - a voce; il cappotto mi piace l'idea, ma è secondario rispetto al non far sapere a Helen che il padre mi ha ucciso), e a pensarci una seconda volta almeno le lettere le eviterei: troppe cose, altrimenti.
Versione (3)
Ma sto pensando che va bene cosí: mi piace il discorso di Saul e la descrizione della scena, quindi gli affido le mie ultime volontà in quei momenti in cui gli ho parlato. Spero che l'aver avuto qualcuno che l'ha protetta aiuti Helen a riprendersi, e che il cappotto possa esserle di sostegno...
Nota: ripensandoci, non è cosí essenziale che Helen non sappia della mia morte; citandomi: "lo farei morire fuori città perché Helen non possa sapere che suo padre lo ha ucciso", ma non mi ha ucciso Eleazar... vista la situazione in cui è Helen magari non saperlo (almeno non subito) potrebbe aiutare, ma comunque immagino che sarebbe meno devastante che se mi avesse ucciso lui.
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Saul:
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John: Saul non lo vede come l'attivo artefice della morte di Gabriel, quanto piuttosto il rappresentante di una situazione tesa e insostenibile... ha sicuramente un certo rancore verso di lui, ma molto meno che verso Eleazar e non molto di più degli altri membri della posse.
Gabriel: alla fine suppongo si sia deciso di farlo morire durante la scena "epica" e quindi non a fine città, esatto?
Ad Helen non dico niente se lei non me lo chiede, un po' perché me l'ha chiesto lui stesso, un po' perché lei in questo momento sarebbe meglio non prendesse troppe altre botte. Ma consiglierò alla madre di dirle, se glielo chiedesse in futuro, che si è sacrificato per il benessere della loro famiglia, e di pregare ogni tanto per lui (come d'altro canto penso farebbe in ogni caso). Se invece me lo chiede esplicitamente, non mento e le dico proprio quello.
Saul nei giorni successivi: vorrei assicurarmi che il problema della città sia finito... ma non credo lo sia. La posse suppongo sia "in pausa" che il proprio capo si riprenda... la mia priorità è parlare al capezzale di Eleazar, non appena il dottore lo riterrà non dico fuori pericolo ma almeno in grado di ricevere visite.
Voglio capire bene se questa esperienza gli ha dato il tempo di raffreddare i bollenti spiriti e ripensare agli ultimi avvenimenti in altro modo.
Preferirei che in stanza non ci fosse nessuno della posse, quando gli parlerò (per ovvi motivi

) ma suppongo che il medico stesso non consiglierà certo "bagni di folla" per aiutarlo a guarire!
Quindi sì, a meno che la scena con Eleazar non si svolga prima, siamo a due giorni dopo e Saul sta parlando con la madre di Helen.
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Saul ha rischiato di perdere la gamba, è febbricitante e quindi ancora non riceve visite...
la scena passa a un paio di giorni dopo al ranch dei Garvey, con Saul che sta sistemando gli effetti personali di Gabriel da consegnare alla sua famiglia. Nella stanza c'è la madre di Helen, si offre di aiutarti e in ogni caso è nella stanza a parlare con te (di cosa, non è importante al momento)
Fra gli altri oggetti, ad un certo punto trovi un sacchetto con una polverina. Sai benissimo cos'è. Lo riconosce anche la madre, che ti fissa in silenzio.
Cosa fai?
Saul:
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Riguardo la polverina... sorvolerei, spingo la proposta di adozione della famiglia di Gabriel
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In che senso "sorvoli"? E quando l'hai fatta la proposta di adozione (se l'hai già fatta)?