[cite]Autore: p[/cite]Secondo me non e' tanto questione di scegliere un termine o l'altro, senza oltretutto eliminare il rischio di fraintendimento, ma di chiarire per bene che questo tipo di timore/paura/imbarazzo/vergogna/* e' una reazione del tutto normale e comprensibile.
Fino ad un certo punto. Nel senso che la reazione di timore, quella sì, è naturale e comprensibile (e per questo appunto consiglio di giocare solo con persone con cui non provi imbarazzo o vergogna o paura, e di partire con giochi meno "hardcore" appunto per SCOPRIRE con chi fra i tuoi amici potresti giocare)
Però poi c'è l'aspetto del COME si esterna questo timore. In generale, in gran parte di questi giochi, è possibile comunque evitare di partecipare in maniera significativa al gioco (o di giocare molto "safe") danneggiando sì l'esperienza di gioco, ma senza arrivare al punto di distruggerla per tutti. In Montsegur in particolare è possibile, e facile, giocare semplicemente personaggi di sostegno per gli altri, usando anche stereotipi. Non sfrutti il gioco per le sue potenzialità? Certo. Rendi il gioco meno appassionante? Sicuro. Non fai la tua parte in gioco? Ovvio. Ma almeno lasci giocare gli altri.
La reazione invece "sono a disagio io, non lascio proseguire il gioco" è purtroppo invece tipica di questo hobby. E in questo senso sì, molto prevedibile. I motivi sono i più diversi, si va dall'arroganza di chi trova persino "sbagliato" che si giochi così, al difensivismo di chi non vuole accettare di non essere (ancora) in grado di giocare così (almeno con quelle persone e a quel gioco) e allora dà la colpa al gioco, alla semplice difficoltà nel rapporto con gli altri (purtroppo gli ambiti sociali dove ha attecchito la cultura del gdr sono quelli dove spesso ci si rapporta agli altri solo con prese in giro, in maniera adolescenziale, anche se si sono passati i quarant'anni), o all'instaurarsi di meccanismi passivo-aggressivi, e altro ancora.
Tutti questi motivi hanno una base comune però nel "terreno" in cui crescono: un hobby in cui l'aspetto sociale è spesso"storto" se non malato. In cui la manipolazione sociale è elevata a "metodo illuminatissimo et superiore di gioco" e la sincerità è bandita come "pericolosa per il gruppo"...
Vabbe', sto divagando e allargandomi ai massimi sistemi: tornando al caso particolare, se è normale e comprensibile avere timore (specie se non si è abituati a giochi come questo), non per questo si deve aver paura (OK, "timore"... ;-) di stigmatizzare l'atteggiamento di chi invece di uscire dal gioco (proprio andandosene o giocando in maniera "safe"), rovina il gioco a tutti gli altri.
[cite]Autore: p[/cite]Mi sembra che in fondo tutti gli equivoci generati dall'uso di "paura" e simili nel discorso di sopra derivino dal non tenere presente (da parte magari solo di chi legge) le premesse di sopra; per cui il discorso rischia di essere scambiato per "non ti e' piaciuto un gioco che a me invece piace moltissimo? E' perche' sei un CODARDO, gne' gne' gne'.
Ecco, questo è l'altro lato della medaglia. E nasce anche questo dall'ambiente sociale di cui sopra.
Mi da' fastidio ogni tanto il vedere presentati certi giochi (specie i Jeepform) come delle specie di "prove di coraggio". OK, l'ho fatto anch'io, scherzando, quando fu pubblicato "Dubbio", in un thread in cui dicevo che era facile combattere draghi, che giocassero a "dubbio" se avevano fegato... ma ho l'impressione a volte che in certi discorsi si vada oltre alla battuta e allo scherzo, e mi preoccupa che qualcuno possa essere spinto a giocare certi giochi dal timore di essere considerato "un codardo".
Sono giochi che dovrebbero essere giocati davvero solo da chi ha voglia di farlo. E non tanto perchè creda che possano essere "pericolosi" (se ci sono LARP che possono traumatizzare in giro, non sono certo questi. Punterei il dito piuttosto su Vampiri e simili...), quanto perchè il parteciparvi "per far vedere agli altri" rovina l'esperienza di gioco, la rende finta e simulata. E la danneggia anche agli altri. Si finisce per "far finta" mentre questi giochi si basano sulla sincerità.
[cite]Autore: p[/cite]Al merito del discorso, invece, aggiungerei che secondo me la risata continua in un gioco serio deriva si' in generale da un sostanziale rifiuto del gioco proposto al tavolo, ma non e' necessariamente rivolta a sciogliere il tipo di ansie - normalissimo - di cui sopra. Semplicemente non si e' coinvolti e si cerca di salvarsi dalla noia driftando tutto in cazzeggio, atto che per qualche strana ragione sentiamo piu' socialmente accettabile che dire "scusate, ma mi sto rompendo i coglioni" e lasciare la stanza.
E' più socialmente accettabile in questo hobby malato!!!!
Prendi per esempio un attività più sana e socialmente più matura... il sesso di gruppo! Lì per te è più accettabile che uno se ne vada dicendo "scusate, oggi non mi va" o che si metta a impedire agli altri di proseguire? ;-)
E non credo che il problema sia la "noia". Siamo abituati nel gdr "tradizionale" a giocare 15 minuti e ad annoiarci per due ore fra due momenti di gioco. Un role-player ha dei livelli di sopportazione della noia che non temono confronti, annoiarsi anche 6 ore di fila a Montsegur (che comunque dura di meno, non preoccupatevi! ;-) non dovrebbe dare il minimo problema.
Se ci si mette a ridere dopo 15 minuti non è certo per "noia"...
[cite]Autore: p[/cite][p]E, per quanto a me Montsegur piaccia e non faccia ridere, non mi sembra nemmeno giusto escludere a priori che qualcuno possa aver trovato ridicolo qualche dettaglio, e non averlo usato come scusa per coprire un qualche disagio del quale, ripeto, non ci si deve vergognare. (*)[/p][p]Esempio pratico: a me il WoD fa cagare, proprio come ambientazione. Anche altre persone che hanno un giudizio meno radicale del mio trovano particolarmente ridicolo che ci sia una famiglia di Vampiri che di cognome fa Giovanni, e' guidata da un certo Giovanni Giovanni e ha come sede principale un grattacielo nero invisibile a Venezia. E questo fa ridere perche' e' un concentrato di kitsch pazzesco, non certo per esorcizzare le paure dei profondissimi temi implicati dal vertiginoso concetto di un gruppo di vampiri necromanti italiani che vive in un grattacielo fantasma. O da quello di un nome uguale al cognome.[/p]
E anche quello è un meccanismo di autodifesa (in questo caso, dalla massa di puttanate "preudofighe" dell'ambientazione).
Però, cosa fai? Rompi le palle agli altri mentre giocano o fai finta di niente, arrivi a fine giocata in qualche maniera e dici "la prossima volta non ci casco più"?
Io e Andrea tempo fa in una Mosquito ci siamo trovati nello stesso live (non uno dei suoi). Non gli dico niente di nuovo adesso a dirgli che l'ho trovato grottesco e ridicolo, ne ho parlato profusamente con lui dopo la fine. Ad un certo punto il livello era sceso davvero ad un punto che trovavo insopportabile, così con una scusa me ne sono semplicemente andato.
Non ho nemmeno protestato con l'autore del live, figurati interromperlo! Ho trovato una scusa per non dirgli cosa pensavo (e adesso cerco di non mettere indizi per identificarlo, anche se probabilmente se legge si riconoscerà) e me ne sono andato nella maniera più silenziosa e nascosta possibile, per non disturbare quelli che si stavano divertendo a giocare. (il mio personaggio, come più della metà dei presenti, era totalmente irrilevante, nessuno se ne sarebbe accorto)
Cosa avrebbe pensato Andrea se in quella circostanza mi fossi messo in mezzo a dire a tutti "ma non vedi come sei ridicolo? Ma dai! Perchè non giochi a qualcosa di decente?" interrompendo il gioco?
Ecco, a vedere come invece sia relativamente comune avere partite più profonde e personali interrotte e disturbate, mi viene da pensare che questo hobby spinga ad usare effettivamente due pesi e due misure (se una cosa è troppo stupida: sopporta, è colpa tua se non ti diverti. Se una cosa è troppo personale, sentita e profonda: deridi ed interrompi, è colpa loro, dovevano fare una cosa troppo stupida se volevano essere rispettati), o che il livello di "timore" provocato da queste giocate sia straordinariamente superiore a quello provocato dalla stupidità. Probabilmente entrambe le cose.
E anche questo mi fa pensare che la supposta "stupidità" della fede Catara sia una fragile scusa: se fosse stato semplicemente per quello, la cosa sarebbe stata sopportata tranquillamente senza alcun problema, come tutte le altre cose stupide che pullulano nei gdr e nei live...
Andrea ha fatto l'esempio di "storie di Terra ed Acqua". Quel live (che, nonostante tutte le cose che cito, alla fine mi è piaciuto) ha comportato grotteschi "combattimenti con la spada" usando ramoscelli, il vestirsi con sacchi di iuta in mezzo ai passanti che guadavano e ridevano (o portavano via i bambini per paura che fossimo pericolosi), un "canto funebre" da intonare in mezzo appunto a quei passanti, e tutta una serie di cose che lo fanno mettere ai primi posti della mia personale top ten degli eventi più imbarazzanti a cui abbia mai partecipato. E non do' a nessuna di queste cose la minima attenuante per una loro qualche "necessità": le considero TUTTE cose stupide che hanno danneggiato il live e che non erano assolutamente necessarie. Nonostante questo, nessuno l'ha interrotto o sabotato. Penso che quando è successo, con Frederick e Tobias, sia dovuto ad altre cause, e non al fatto che fosse davvero "impossibile" sopportarle...
[edit: crosspost con gli ultimi 4 post, fra cui quello in cui Paolo dice già alcune cose dette qui... vabbè, così imparo a scrivere di meno...]