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[AP][Montsegur 1244] Risate (troppe) a Montsegur

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Mauro:

--- Citazione ---[cite]Autore: robur[/cite]il nostro approccio, nel momenti in cui metti un setting storico, è stato quello di giocare quel setting
--- Termina citazione ---

Se lo scopo è giocare l'ambientazione: Steal Away Jordan ha, di base, un'ambientazione storica, ma lo scopo non è giocare quell'ambientazione, ricreare una fedele realtà storica.
Un gioco può avere un'ambientazione storica e contemporaneamente non essere incentrato sulla riproduzione/simulazione/esaltazione/ecc. di quell'ambientazione, quanto piuttosto sui personaggi (vedi Montsegur 1244, Grey Ranks, Steal Away Jordan, Spione...).
Avere un'ambientazione storica non è sinonimo di dover giocare l'ambientazione e non i personaggi, e non c'è automaticamente necessità di andare a perdersi dietro l'ambientazione: in Montsegur, l'ambientazione può venire improvvisata (cosa dicono i catari? Quello che vuoi. E se un altro dice qualcosa di diverso? Sai quanti cattolici dicono cose diverse?), non c'è necessità di perdercisi dietro, chiedendosi cosa sia attendibile e cosa no.

Aggiunta: Ma, sí, mi rendo conto che la presenza di un'ambientazione (apparentemente) storica può creare quell'effetto: l'ho visto succedere con Grey Ranks, con Kagematsu, con Montsegur, anche se non ai livelli di cui parli tu; il punto è che, se il gioco specifica che l'ambientazione è uno spunto, che lo scopo sono i personaggi, allora giocare l'ambientazione e non i personaggi significa non seguire le regole.
Altrimenti sarebbe impossibile giocare i personaggi in un'ambientazione storica; cosa cui onestamente non credo.

Del resto, in Montsegur è impossibile fare una storia storicamente realistica:
--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite][p]Montsegur ha un'ambientazione fantastica tanto quanto Cani. Metà dei personaggi non sono mai esistite e metà delle "verità" che porta sui catari sono poco più che ipotesi.
Il castello che descrive? È Montsegur III, una fortezza del XVIII secolo.
La zoppia di Raimond? Viene pari pari dai miti arturiani
Bertrand? Era il "papa" cataro. Col cavolo che parlava ad un arciere mercenario o a due orfani col moccio al naso![/p][p]Sulla scatola di Montsegur non c'è scritto "Gioco Storico" perché Montsegur non è un gioco storico più di quanto Cani sia un gioco che parla di una religione reale.
Prende la Storia come spunto e poi la stupra, la piega, la violenta. Lo fa apertamente e dichiaratamente. No, ma avete letto le Carte Storia? "Stregoneria"; "Il Santo Graal"; "Il Tesoro dei Catari". Sembra più una puntata di Voyager che un libro di Storia[/p]
--- Termina citazione ---


--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]i Templari (che storicamente non hanno combattutto a Montsegur)
--- Termina citazione ---



--- Citazione ---[cite]Autore: robur[/cite]non ritengo che la nostra fosse una scelta tra le molte ma l'impostazione principale
--- Termina citazione ---

Dal manuale originale: A story game about burning for your belief, It is your task – together with the other players – to create a story about who the Cathars were, and why so many chose death rather than to renounce their faith, Welcome to Montsegur  1244, a story game about burning for your belief. The purpose of the game is to collectively create a story about the Cathars, who in 1244 were forced to choose between death and betraying their faith.
Il gioco è sulle persone, non sull'ambientazione, e questo mi pare esplicitamente detto sul manuale; incentrarsi sull'ambientazione è possibile? Certo. È una scelta tra le tante? Sicuramente. L'impostazione principale? Direi di no.

Ezio:

--- Citazione ---[cite]Autore: robur[/cite]A parte la sua reazione al catarismo, quello che abbiamo trovato ostico era: ma sti catari si considerano cristiani? pare di si, ma fanno il contrario... ma chi pregano? e cosa dicono? e se credono in cristo chi lo ha generato? E tutto questo si traduceva in difficoltà di gioco.
--- Termina citazione ---


Potrei dirtelo. In parte l'ho fatto nell'appendice storica.
Potrei perdere tempo a parlarti della teoria dei "molti cieli", del "Gesù come fantasma" dei vangeli gnostici, della logicissima concezione auricolare del Figlio, potrei spiegarti come l'eresia catara sembra predicare il contrario del cristianesimo moderno oppure della ribellione di Satana intesa come scissione delle essenze angeliche e la concezione dell'uomo come angelo e dell'angelo come partecipe della natura divina quindi della natura divina dello spirito umano.

Farlo, però, non ti aiuterebbe di una virgola a migliorare il tuo gioco a Montsegur e, quando gioco, mi guardo bene dal riversare queste nozioni sugli altri: danneggerebbero soltanto la partita spostando, appunto, il focus sulla teologia e non sui personaggi.

Come ha detto Mauro il gioco è esplicitamente concentrato sui personaggi, non sul setting, e la religione è solo una minima parte del setting. Una scheda di background su 4, un solo Atto che prevede esplicitamente una cerimonia religiosa, 2 personaggi esplicitamente religiosi su 12.
Il setting è importante finché vi stimola, vi induce a uscire dagli schemi e a trovare nuove risposte alle problematiche presentate.
Quando avete scelto di esplorare il setting e l'avete riempito, più o meno coscientemente, di dettagli che non erano adatti ai vostri desideri avete automaticamente e inconsciamente sabotato il vostro gioco.
Avete mai giocato a Spione? Vi sembra che le strade di Berlino siano il centro del gioco? A me no. Persino l'ideologia, che è centrale, lo è attraverso i Personaggi. Non giochiamo a Spione per approfondire il setting, semmai ci troviamo ad approfondire il setting in risposta alle esigenze dei nostri personaggi.
Ecco, Montsegur è uguale. Con l'aggiunta che parte del setting può essere decisa direttamente dai giocatori, e il bello è che è tutto detto esplicitamente sul manuale, quando dice di usare il materiale come SPUNTO e ripetuto sugli handout in ogni maniera: giocate i personaggi.
Diamine... il secondo Atto cosa dice: "create una scena che approfondisca il setting" oppure "create una scena che complichi la vita dei personaggi"?
Il setting è lì solo come leva! Come scintilla per squilibrarci e portarci in una situazione che ci costringa a riflettere fuori dai nostri soliti schemi!

Inoltre, tra i tanti aspetti del gioco avete scelto quello che vi ispirava, in assoluto, meno. Ma chi ve la fatto fare?

Non potete neanche venirmi a dire che è un "difetto del gioco". Quando giocai per la prima volta a Montsegur avevo già chiaro questo aspetto, il manuale me l'aveva comunicato bene e, nonostante la pia assoluta passione per la cultura medievale, non mi sono certo preoccupato di realismi o teologie varie. Quella volta saltarono fuori catari severissimi, per cui assistere un parto faceva decadere un Perfetto.
Storicamente inaccurato (forse).
Brontolai? No, perché serviva ad analizzare i personaggi.

Michele, Andrea, riuscite a capire come quelli che vedete come "difetti assoluti" o "approcci privilegiati" sono in realtà frutto di vostre scelte più o meno consapevoli e non problemi e difetti del gioco?
Il gioco dice esplicitamente di non farsi pippe sul setting ma usarlo solo per dare spessore e prospettiva ai personaggi, per esempio.

Provate a rigiocare. Giocate Raimond, Pierre, Arsende e Phillipa. Raimond è un cavaliere che ha giurato per ragioni politiche di proteggere una Fede di cui non glie ne frega niente. Pierre Vuole vendicarsi dei Crociati che gli hanno distrutto il feudo, Arsende vuole la morte di Phillipa per sposare Pierre e riscattarsi, Phillipa vuole dimostrare al padre di essere degna del suo nome e non solo un mezzo con cui continuare la dinastia.
C'è ancora una "religione assurda"? C'è ancora da ridere? C'è ancora l'approccio privilegiato al setting (o ad una parte di esso) nel modo in cui l'avete approcciato nella vostra partita?
Eppure è ancora Montsegur 1244, a tutti gli effetti.

Se non riuscite a convincervi di questo credo che, ormai, dopo tante parole, sia il momento di "concordare di discordare". L'unica è sperare che vogliate riprovare il gioco un'altra volta, magari con qualcuno un po' più smaliziato sui suoi usi e che possa mostrarvi quello che non riuscite a capire. Ormai credo che farvelo vedere in pratica sia l'unico modo di farvi capire cosa intendiamo io, Mauro e Moreno da diversi post a questa parte ^^
Non tanto perché Montsegur sia un gioco difficile o che necessita di un Bravo Mate(TM) ma perché mostrarvelo in pratica è il modo più semplice per farvi capire.

PS: Ok, Paolo, capito ;-)

P:

--- Citazione ---[cite]Autore: Aetius[/cite]Provate a rigiocare. Giocate Raimond, Pierre, Arsende e Phillipa. Raimond è un cavaliere che ha giurato per ragioni politiche di proteggere una Fede di cui non glie ne frega niente. Pierre Vuole vendicarsi dei Crociati che gli hanno distrutto il feudo, Arsende vuole la morte di Phillipa per sposare Pierre e riscattarsi, Phillipa vuole dimostrare al padre di essere degna del suo nome e non solo un mezzo con cui continuare la dinastia.
--- Termina citazione ---


Questo e' un ottimo suggerimento concreto su come aggirare il problema. Sottolineo e appoggio.

EDIT: Il resto, cioe' sia le discussioni su se l'interazione cattiva avuta tra gruppo e materiale di gioco sia da attribuirsi a un difetto del manuale che le ipotesi su cosa abbia causato la ridarola, sono seghe mentali. E nessuno si offenda, perche' ci ho messo dentro anche i miei contributi alla discussione. L'importante e' avere esperienze (di gioco) soddisfacenti: i manuali, cosi' come le analisi dell'actual play, sono solo strumenti.

Andrea Castellani:
Ragazzi, guardate che non basta scrivere nel manuale di un gioco con ambientazione storica "giocate i personaggi, non l'ambientazione" perché questo accada, eh. Voi dimenticate il Primo Postulato di Pupo. È lo stesso errore che si faceva nel Flying Circus quando si scrivevano giochi gamistissimi e poi in fondo si scriveva "Giocate per la storia, non per la competizione" (e ci cascai io pure).
In sintesi, se crei un gioco con un'ambientazione storica molto particolare, i giocatori giocheranno il setting. Voi non lo fate perché, come anche i fastavalieri, siete abituati a giocare in maniera narrativista e vi viene naturale, ma vi assicuro che il potenziale giocatore medio di Montsegur giocherà il setting; e su questo c'è poco da fare se non rimuovere il setting.

Ezio:

--- Citazione ---[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]In sintesi, se crei un gioco con un'ambientazione storica molto particolare, i giocatori giocheranno il setting
--- Termina citazione ---


Per favore: dimostramelo.

Ad oggi ho visto persone che non erano certo "abituate a giocare narrativista" prendere "bene" Montsegur, a partire da me stesso. Montsegur è stato uno dei miei PRIMI giochi narrativisti.
Ti chiedo l'onere della prova. Io ho un sacco di esperienze, in giro per Reggio, l'Emilia e la comunità che mi fanno dubitare molto di questo postulato, dato che Montsegur funziona anche se non si è "iniziati".
Basta fare quello che c'è scritto sul manuale, seguire le istruzioni per l'uso.


--- Citazione ---[cite]Autore: Andrea Castellani[/cite]Ragazzi, guardate che non basta scrivere nel manuale di un gioco con ambientazione storica "giocate i personaggi, non l'ambientazione" perché questo accada, eh
--- Termina citazione ---


In effetti no. Bisogna vole rispettare le regole, ovvero bisogna voler giocare a quel gioco.
Così come non basta scrive "Estraete 1 carta per Presenza in Scena del Protagonsita" perché questo accada: bisogna aver voglia di rispettare le regole.
Ma se già da principio non intendi seguire le "istruzioni per l'uso"... perché diavolo stai giocando a quel gioco specifico?

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