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Editori che parlano dei propri giochi

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Francesco Berni:

--- Citazione ---[cite]Autore: Claudia Cangini[/cite]ubercut]
--- Termina citazione ---
fanmail a claudia.

Ed aggiungo:
magari, a chi non li conosce di persona, può sembrare che si limitino a fare pubblicità, ma dopo 5 minuti a chiacchierare con loro tutto prende un altra prospettiva, non ci vuole molto a capire che claudia, michele, renato, giulina, lucaricci, Domon e compagnia, sono semplicemente degli appassionati come noi altri.
con la differenza che ci portano i giochi in lingua italica e con delle edizioni che fanno sbavare mezzo mondo.

Arrivati a questa conclusione perchè non dovrebbero parlre dei giochi che preferiscono? dato che è evidente,(sempre dopo 5 minuti a parlare con loro) che sono davvero i giochi che piacciono a loro e sono davvero i giochi che giocano loro per primi.

Moreno Roncucci:

--- Citazione ---[cite]Autore: rgrassi[/cite]
--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p]e pubblicati direttamente dall'autore[/p]
--- Termina citazione ---
[p]E questo in cosa è vero, in Italia?
Chi sono gli autori che si auto-pubblicano?
Khana ed io, i ragazzi di Project Hope e qualcun altro che dimentico, e mi scuso per questo.
--- Termina citazione ---


Non esattamente.

Non conosco la situazione di Project  Hope, ma se gli editori non possono parlare, non può parlare nemmeno Khana che oltre ad ELAR pubblica manuali scritti da altri.

E Levity non è self-published ("Indie" secondo la definizione forgita)

Ma a parte questi dettagli, sei partito per la tangente in un discorso che ha nulla a che fare con l'argomento del thread.

Si sta parlando dell'opportunità che editori parlino bene delle loro opere nei thread in giro nei forum, e se non sarebbe più opportuno se non intervenissero.

Ora, dimmi se PROPRIO TU puoi sostenere una posizione simile, che spammi tutti i forum dell'universo conosciuto (e anche i newsgroup) consigliando Levity a destra e a sinistra...  :-)

Il discorso è commerciale. Se si applicasse quella mentalità a The Forge, Edwards dovrebbe stare zitto non come autore, ma come editore (cioè come chi vende).  In Italia l'editore di Spione è Michele. Le argomentazioni per far star zitto l'uno si applicano anche all'altro.

Ma è una mentalità che presuppone che lo scopo dell'editore sia fregarti, lodando il proprio gioco sempre e comunque, invece di parlare sinceramente.

[edit: crosspost con Iacopo, Fra, Triex, e Claudia... e se leggevo prima il suo post potevo risparmiarmi di scrivere questo...]

rgrassi:
Rispondo a Claudia. Nessuno può ovviamente impedire a chicchessia di dire ciò che vuole.
Ed è altrettanto ovvio che c'è un grande lavoro artistico dietro ogni lavorazione di Narrattiva di cui c'è da dare atto.
Ma deve essere altrettanto ovvio che editore (diverso da) autore.
E per quanto l'editore si "sbatta" non può esserci una identità (a meno che, come accade nel mondo anglosassone, l'autore sia editore di sé stesso).
Riguardo alla domanda del thread "Editori che parlano dei propri giochi". Quale volete che sia la risposta? Cosa pensate che dica un editore:
"Ho pubblicato un gioco che fa schifo, non compratelo? Comprate altri giochi?"

Riguardo alla frase finale di Iacopo:
[cite]Narrattiva è Mondadori hanno le stesse priorità?[/cite]

Immagino che non vogliano andare in perdita.
O dobbiamo entrare in una sorta di 'etica' delle case editrici che ci porterebbe in un pericoloso tunnel?
Rob

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite][p][/p][p]Vi immaginate The Forge con questa politica? Non ci scriverebbero Edwards, Baker, Lehman, Emily Care Boss, etc... mi sa che alla fine a scriverci rimarrei solo io!  :-)[/p]
--- Termina citazione ---

No, neanche tu, perché se già a me "uno" (che penso e spero non sia Mod di alcunché) rompe gli zebedei perché ho scritto su quel-forum-verde-che-non-vuole-i-link-esterni una recensione di CnV essendo "troppo vicino" a Narrattiva... Chi diavolo si può salvare?

Chi scrive il gioco è di parte, chi lo pubblica è di parte, chi è appassionato è di parte...

...la verità è che il mondo dei GdR è piccolo, molto piccolo, si è per forza conoscenti di qualcuno.
Prendiamone atto e rendiamolo la nostra forza, senza farci seghe mentali sul cercare recensori e commentatori indipendenti dai giochi stessi. @_@

Poi, a me che son paranoico ricorda un po' la vecchia storia del "GM che non deve giocare ma essere sopra le parti", ma magari sono solo io.

Matteo Suppo:
Vi ricordo che io ho parlato di Actual Play, non di generica pubblicità, nè di recensioni.

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