Archivio > General
Editori che parlano dei propri giochi
Mirko Pellicioni:
Bè io però faccio notare che se l'editore mette in calce nella firma che è l'editore del gioc hce sta parlando uno si possa regolare di consegueza!
Quoto per questo Claudia e dico di più!
I gioch per fortuna debbono funzionare, se io propongo un gioco in malafede e altri giocandolo vedono che è una ciofeca mi smerderanno in rete.
Per cui essere melligflui e ambigui non paga perchè al vaglio della prova se un gioco fa cacca un giocatore se ne accorge!
Un pò più spinoso è il discorso dei giochi non ancora pubblicati.
Faccio un esempio:
la ditta Merlo nella persona di Gino pubblica e commenta quanto sia bello il gioco PALLAPIPPO! di come sia cool ec.. ecc.
Tutti se ne interessano perchè Luigi è conosciuto e stimato ecc. ecc.
Dopo poch mesi si scopre che Merlo pubblicherà PALLAPIPPO in italiano.
Allora un dubbio, scusate la malizia viene ad alcuni, se Gino era in trattativa con Reed autore di PALLAPIPPO per avere i diritti di PALLAPIPPO mentre ne tesseva le lodi su tutti i forum prima che si sapesse che lo avrebbe pubblicato, c'èra malizia in questi interventi? Erano pilotati?
Sfortunatamente io credo che questo dubbio non possa essere eliminato, e bisogna aver fiducia negli editori, fiducia che credano nei loro prodotti, e nella loro storia editoriale. Se hanno pubblicato igochi validi devo credere che Luigi creda nella validità di PALLAPIPPO e ne compri i diritti proprio perchè ne parla bene e non viceversa.
vonpaulus:
ola,
tutti hanno il dovere di parlare dei propri prodotti culturali e tutti normalmente lo fanno.
E' sbagliatissimo impedire ad un autore, editore, tipografo a sua moglie o a chicchessia di parlare dei propri prodotti.
Sarebbe come chiedere al papa di non parlare di religione perchè è il prodotto principale della azienda di cui è a capo.
La cosa importante è che l'interlocutore si qualifichi, sia in termini di ruolo editoriale, sia in termini di relazioni con gli autori/editori.
La cosa importante è individuare ed impedire il Vampire Marketing in cui ti persone professionalmente coinvolte operano sotto mentite spoglie per produrre opinioni mistifcando una appartenenza di categoria.
Infine non credo sia applicabile nè furbo che gli autori/editori che già non sono qui vengano qui a parlare dei loro giochi. Ne parlano gia abbastanza e molto bene sui loro siti.
Saluti
Matteo Suppo:
--- Citazione ---Infine non credo sia applicabile nè furbo che gli autori/editori che già non sono qui vengano qui a parlare dei loro giochi. Ne parlano gia abbastanza e molto bene sui loro siti.
--- Termina citazione ---
Beh, quantomeno qualcuno potrebbe postare i link ai loro actual play :)
vonpaulus:
In realtà il resoconto di actual play, che qui è assai apprezzato, non è pratica comune nè generalizzata.
Nè mi sento di obbligare altri a farlo . . . . .
eppoi parlando in maniera molto cinica come faccio a comprendere che si tratta di actual play e non di esempio di gioco?
Shock (peraltro gioco molto interessante) è appesantito da un actual play di millemila pagine poco comprensibile in termini di applicazioni del regolamento e anche se molto interessante da un punto di vista letterario. ma l'hanno giocata o l'hanno pensata? (mi fido di loro ma di altri??)
saluti
PAOLO
Matteo Suppo:
Vabbeh, mica ho detto di costringere la gente a scrivere actual play -.-
Era un invito.
Navigazione
[0] Indice dei post
Vai alla versione completa