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Parpuzio fans - a cosa li faccio giocare?
Riccardo Coletta:
A me sembra semplicemente il rifiuto più o meno inconscio di diventare responsabili del proprio divertimento
Per me devono semplicemente insistere, sempre che siano disposti a farlo con onestà e il massimo impegno, senza preconcetti
Ci siamo passati in tanti e chi c'è passato si ricorda benissimo la sensazione del non potersi più nascondere dietro gli ipotetici "errori del GM" per via di una sessione deludente o noiosa... Con CnV sei in prima linea, responsabile del tuo divertimento e di quello degli altri in maniera assolutamente paritaria. Dopo anni di "responsabilità zero" può essere faticoso no? O quantomeno mettere un po' paura
Ezio:
Sì, può benissimo essere come dice Riccardo, e i passaggi potrebbero non avere collegamenti logici perché non ne hanno bisogno: sono un tentativo di autodifesa aggrappandosi a ciò che c'è (mi dicono che dopo aver provato Cani io dissi: "Però che palle... non si può nemmeno parlare senza dadi, non c'è interpretazione"... io nego tutto XD)
Michele Pupo:
--- Citazione ---Per il resto son d'accordo al 90% con Simone, lo hai presentato malissimo ("è diverso" è già stato un pessimo incipit). Il 10% di disaccordo è sul "non è un gioco di ruolo" (che li metterebbe ugualmente sulla difensiva). Meglio presentarlo come un GdR, uno dei tanti (mica son tutti uguali), uno che a te è piaciuto e che volevi provare.
--- Termina citazione ---
Allora la cosa è andata così: lui voleva che giocassimo gdr, io non volevo giocare gdr per motivi intuibili allora ho proposto di giocare a questo gdr. Poi quando ci siamo trovati al tavolo per la prima sessione ho spiegato brevemente alcune differenze che ritengo fondamentali. Se la domanda che mi ponete è: ma è servito a qualcosa dirlo prima, la mia risposta è no. Date per scontato che se io dico ad un gruppo "questo gioco si gioca così e così, ha queste importanti differenze e quindi bisogna fare queste cose" il gruppo capisca correttamente. Non è così, anzi il 90% delle parole da me dette sarà ignorato e il restate riconvertito in termini loro familiari. Questo è successo fin troppe volte con i larp che facciamo che quindi non mi stupisco se avviene lo stesso coi gdr.
Ho detto loro che io avrei giocato solo la città. è servito? No perchè comunque ieri mi hanno detto che si aspettavano che io creassi una storia con climax e catarsi.
Non ho parlato loro di R0, narrativismo o CA, ho solo detto che questo gdr avrebbe avuto alcune importanti differenze, che nella mia opinione è necessario sapere per poter giocare. Nota che tra le differenze che ho detto loro (lo aggiungo ora se me ne fossi dimenticato) c'era pure quella di prendere le regole alla lettera
La "teoria" l'ho tirata fuori solo ieri sera che parlavamo con calma. Loro non vanno sulla difensiva se dico loro che il gioco è diverso, semplicemente giocano ogni gioco di ruolo (da tavolo e dal vivo) come sono abituato.
--- Citazione ---
Come mai non riescano ad "immedesimarsi" (qualunque cosa intendano, anche se temo che sia un caso di marysueismo) giocando a CnV.
--- Termina citazione ---
Perchè (ma qua sto parlando di quei due) per loro giocare un personaggio è giocarlo nel modo che ho descritto, ossia mettendo sè stessi e non creando una scissione. Semplicemente loro giocano così, o così o nulla.
--- Citazione ---Qual è il passaggio logico che porta da "io mi voglio immedesimare" a "il master è responsabile del mio divertimento"?
--- Termina citazione ---
Idem. Se io mi metto in gioco completamente a livello emotivo, il master ne è responsabile, se crea delle tensioni poi deve fare in modo che queste refluiscano in modo catartico, perchè io giocatore, altrimenti a fine partita io sarò scontento e il gioco avrà fallito, perchè lo scopo del gioco è il mio divertimento
--- Citazione ---Quali modifiche effettive avevano proposto, oltre all'introduzione della R0? E come si aspettavano che queste favorissero l'"immedesimazione"?
--- Termina citazione ---
Di fatto la R0, cioè portare tutto il gioco nel sistema cui loro sono abituati. In pratica il master avrebbe dovuto occuparsi non solo della backstory ma di una trama vera e propria che porti ad un crescendo e poi una risoluzione positiva. Ma, dico io, alla fine questo snaturerebbe la natura di CnV visto che in pratica io master avrei dovuto decidere che scelte far fare loro e quale decisione sarebbe stata giusta. In pratica avrei dovuto fare railroad nascosto.
Poi non gli andava che qualsiasi peccato potesse far arrivare i demoni, trovavano inconcepibile che il fatto che due donne si amassero carnalmente causasse l'attacco demoniaco, quindi volevano cambiare anche questa parte.
--- Citazione ---Uno può anche credere di fare una cosa per un motivo X e sbagliarsi, eh... Non dubito che voglia essere sincero, dubito solo che capisca, lui stesso, perché fa certe cose.
--- Termina citazione ---
Andrea, non hai citato tutta la mia frase, io sono conscio di tale cosa, infatti la frase prosegue con "e quindi dovrei fare ipotesi ancora più strane sui reali motivi", cioè se ipotizzo che quello che mi dice non è vero perchè lui stesso non lo capisce, non saprei proprio cosa pensare. Anche perchè vedo corrispondenza tra quello che dice e come gioca. L'unica cosa che non dice ma che fa è quella di dominare socialmente gli altri.
Quindi, se pensate che quanto ha detto non sia vero (non importa per quale motivo) vorrei capire il perchè, e che sia qualcosa di diverso da "è assurdo" "è inconcepibile" o simili, proprio perchè c'è corrispondenza tra quanto dice e quanto fa.
Ezio:
--- Citazione ---[cite]Autore: robur[/cite]Idem. Se io mi metto in gioco completamente a livello emotivo, il master ne è responsabile, se crea delle tensioni poi deve fare in modo che queste refluiscano in modo catartico, perchè io giocatore, altrimenti a fine partita io sarò scontento e il gioco avrà fallito, perchè lo scopo del gioco è il mio divertimento
--- Termina citazione ---
Individuo qua un possibile cuore della questione.
È una mia impressione o non sono ancora passati i concetti che non è il master ad essere responsabile per tutti, ma ciascuno dei partecipanti è responsabile per sé stesso e gli altri e che divertimento può essere anche diverso da "fun" e che un gioco drammatico in cui il tuo personaggio sta male e finisce male può essere estremamente soddisfacente (anche se non è "fun")?
Se questi concetti non passano sarà difficile vedere un gioco partecipato e che vada oltre l'avventura caciarona, mi sa.
Paolo Lucchesi:
--- Citazione ---[cite]Autore: robur[/cite]Di fatto la R0, cioè portare tutto il gioco nel sistema cui loro sono abituati. In pratica il master avrebbe dovuto occuparsi non solo della backstory ma di una trama vera e propria che porti ad un crescendo e poi una risoluzione positiva. Ma, dico io, alla fine questo snaturerebbe la natura di CnV visto che in pratica io master avrei dovuto decidere che scelte far fare loro e quale decisione sarebbe stata giusta. In pratica avrei dovuto fare railroad nascosto.
Poi non gli andava che qualsiasi peccato potesse far arrivare i demoni, trovavano inconcepibile che il fatto che due donne si amassero carnalmente causasse l'attacco demoniaco, quindi volevano cambiare anche questa parte.
--- Termina citazione ---
Una delle cose preponderanti del setting di CnV è proprio la differenza tra la morale del giocatore e quella del cane. In effetti capisco come questo possa crear loro problemi visto che non riescono a scindere.
Per il resto continuo a pensare che potevi semplicemente non far presente che non c'era una "story before"; li lasciavi giocare (ripetendo continuamente il mantra "rivela la città" tra te e te) e aspettavi che crescendo (e non mi venire a dire che CnV non te lo garantisce) e risoluzione arrivassero da sé.
bye
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